Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5026
@Silverwillow
Le nuove tecnologie, anche quelle basate sull'intelligenza artificiale, hanno sicuramente usi virtuosi e per questo il progresso non va fermato. Però io direi che bisogna continuare a biasimare certe derive inutili e dannose e che questo biasimo non dovrebbe essere fine a sé stesso, ma dovrebbe servire a migliorare la tecnologia. Ti faccio un esempio, un fatto realmente accaduto. Chiedo scusa in anticipo per i francesismi che userò, ma non ne posso fare a meno anche perché gli originali sono in sicilano, ma li traduco in italiano, tranqui :-)
Quattro giorni fa, una mia amica venne a casa mia per farmi vedere due video divertentissimi - a detta sua - che aveva reperito in Rete. Erano due video realizzati totalmente con l'IA. Nel primo, un ragazzo giovanissimo fermava una vecchietta in piazza e le chiedeva "Qual è la cosa che più le è piaciuta in questa vita?" e la vecchietta si toglieva il "fazzoletto" e rispondeva ammiccando "Il cazzo!" Nel secondo, lo stesso ragazzo giovanissimo fermava un vecchietto in piazza e gli chiedeva "Qual è la cosa che più le è piaciuta in questa vita?" e lui rispondeva ammiccando "La figa!" Bene, anzi male! Lei rideva alla grande, ma io non risi nemmeno per un secondo. Le dissi che quei due video erano il segno del declino o decadenza dell'Umanità almeno in Occidente (ma direi anche oltre!). Riflettei sul fatto che i Romani di circa duemila anni fa, quando gli diedero la tecnologia, costruirono ponti e acquedotti ancora oggi funzionanti. Oggi invece, quando ci danno la tecnolgia, che facciamo? Video finti con cazzi e fighe! Ma dai!
Cheguevara wrote: se divento smartphone-dipendente, perennemente connesso, incapace di qualsiasi azione, dal preparare un piatto di amatriciana all'ammirare un tramonto, senza condividerla, sono diventato schiavo di quella stessa tecnologia, che mi sta usando a suo vantaggio. Pare che ormai la seconda fattispecie sia quella dominante.
(y)


@Alberto Tosciri
A proposito di Ficarra e Picone e "strane" abitudini alimentari, guarda questo video di Giovanni Cacioppo, comico siciliano…
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5027
Nightafter wrote: Per puro sfizio gli ho fatto commentare un mio racconto, mi intressava testarlo si qualcosa di più completo di un capitolo, per farmi un'idea dei limiti dello strumento. Premettendo che sono piuttosto prudente nel fare affidamento sulla nuove frontiere della tecnologia vieppiù digitale.
Orbene in prima battuta l'AI ha elogiato il lavoro entrando anche in sottili aspetti della narrazione, attinenti ai sentimenti presenti, ai meccanismi simbolici presenti nel testo.
A quel punto gli ho chiesto se fosse sempre programmato per dire la verità quando gli si chiedeva un giudizio.
Mi ha candidamente confessato che era programmato per dare giudizi edulcorati su cose come la mia, questo per non creare frustrazione e diffidenza in chi si avalesse di lui.
Scusa se ti rispondo con questo ritardo, ma l’argomento richiede discernimento, e negli ultimi giorni sono stata con la febbre, che peraltro persiste.
Vorrei però riaprire il discorso proprio da questa tua affermazione:
  wrote:“Mi ha candidamente confessato che era programmato per dare giudizi edulcorati…”
Questo avrebbe dovuto metterti in allarme: sicuramente c’è qualcosa che non torna, non credi? Io ho letto diversi tuoi racconti e non ne ho un ricordo spiacevole, anzi. 
Molto probabilmente la tua IA ha risposto alla tua richiesta, “voglio un giudizio franco, oggettivo e spietatamente sincero” , con lo stesso obiettivo di fondo: farti contento.
Per quanto riguarda le innovazioni e gli strumenti tecnologici sempre più avanzati, io ho un’idea precisa.
Provo a spiegarmi con un esempio:
All’Accademia della Moda, nei primi anni, facevamo pratica con ago, filo e macchine per cucire. I software tecnologici, come Modaris Lectra o CLO 3D erano solo teoria. Non immagini nemmeno cosa fanno oggi i nuovi programmi: CLO 3D crea il capo in 3D, lo veste su avatar, simula il tessuto, permette di lavorare su prototipi virtuali. 
All’epoca sembrava fantascienza; posso solo immaginare dove siano arrivati ora.
Al quinto anno qualcuno si chiese perché farci fare quattro anni di teoria quando con quei programmi si poteva fare tutto in un attimo. Qualcuna si prese persino la briga, dati alla mano, di calcolare gli “anni persi” a disegnare modelli su carta velina.
La professoressa, Gioia Santarelli, intavolò un discorso di tre ore e smontò una per una tutte le obiezioni delle studentesse.
Per lei ago e filo, come i software, erano solo strumenti, né più né meno di una pinza o una pialla.
Bisogna diventare professionisti attraverso l’uso degli strumenti, perché lo strumento non è un professionista e non è lui che ti fa progredire: è la tua interazione esatta, da professionista, che ti permette di esordire con progetti davvero validi.

L’IA è uno strumento e a tale scopo serve ai professionisti che impareranno a usarla nel modo corretto. Io, per ora, non sento il bisogno di usarla; ma se mai decidessi di avvicinarmi a queste tecnologie, prima vorrei scrutarne le potenzialità. Prima di farmi dare un consiglio da lei, voglio sapere in che modo e con quale qualità potrà farlo.
Comunque, ora mi è venuta voglia di curiosare. Forse dovrò mettermi a studiare anche questo argomento, vedrò se avrò abbastanza passione per farlo. 
E comunque no, tu non scrivi affatto male! Fai prima a farti un corso di editing che a riscrivere tutto. 


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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5028
Mi viene in mente una vicenda presente nella Storia Infinita di Michael Ende. Bastiano, il protagonista delle vicende del libro, incontra gli Acharai, esseri vermiformi che vivono nel buio per la vergogna di mostrare il loro corpo, timorosi di offendere la vista di chiunque li veda. Vivono nel tormento e nel dolore, piangendo in continuazione. Un’esistenza triste e dannata, capace tuttavia di creare con le lacrime versate costruzioni di bellezza straordinaria. Oltre a essere un simbolo che la vera bellezza non è quella che appare, ma quella capace di costruire (e che nella sofferenza si possono trovare risorse stupende), sono anche un emblema di quelle generazioni che con sudore e fatica hanno ottenuto uno stile di vita migliore, perché senza sacrifici e impegni non si ottiene nulla (l’opposto di quelle che sono venute dopo, che hanno sperperato e rovinato tutto). Arrivati a questo punto, i tempi sono pronti per il cambiamento.
Bastiano, impietosito dalla condizione degli Acharai, i Perpetui Piangenti, avendo il potere di dare realizzazione a ciò che desidera, decide di cambiare la loro sorte, di renderla migliore (la stessa intenzione delle generazioni sopra citate, che purtroppo si scoprirà essere un male, anche se mossa da buone intenzioni). Le creature s’addormentano e al risveglio sono diventati gli Uzzolini, i Sempre Ridenti: esseri con ali da tarma colorate, vestiti con straccetti a quadri, a righe, tutti di misura sbagliata, messi insieme a caso. Niente era al posto giusto e dappertutto c’erano toppe. Le faccette erano dipinte come quelle dei clown, con nasi tondi e rossi o becchi ridicoli e bocche esagerate (cito alcuni brani del libro).
Una felicità finta; perché se è vero che la sofferenza è qualcosa di duro, è altrettanto vero che è un sentimento sincero. Mentre spesso, come la società dimostra, la felicità è qualcosa d’effimero, d’illusorio. Ed è così che si vive: nell’illusione. Come gli Uzzolini, si porta una maschera che simula felicità: una maschera dietro cui ci si nasconde per non essere se stessi, per non mostrarsi come si è realmente.
Questa è la generazione sorta dopo quella che tanto si è data da fare per ottenere qualsiasi cosa, che ha tentato di dare il meglio per chi veniva dopo. Ma se non si conosce il valore del conquistare con le proprie forze, tutto è destinato a essere perso.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5029
Ieri ho provato un'IA. Siccome non riuscivo a ottenere la risposta che cercavo, ho deciso di sfruttare la tecnologia chiedendo "Che cos'è l'ideologia woke?". Mi è arrivata una risposta lunga e approfondita. Ho capito che è una cosa di buonsenso, di ottima assennatezza, o almeno così mi è sembrata. Si può riassumere (più o meno) con quello che compare all'inizio, cioè L’ideologia woke è un termine nato negli Stati Uniti che indica una consapevolezza critica e attiva riguardo alle ingiustizie sociali, in particolare quelle legate a razzismo, discriminazione, disuguaglianze di genere, diritti LGBTQ+ e altre forme di oppressione sistemica. Il termine "woke" deriva dall’inglese "awake" (svegliato), e originariamente significava essere “svegli” o consapevoli delle ingiustizie sociali che spesso restano invisibili o ignorate. A livello sociale e aziendale significa applicare politiche DEI, acronimo che sta per Diversità Equità Inclusione. Cose che studiavo a "psicologia sociale": allora non c'era la parola "woke", ma se ne parlava molto.
Però poi ho riflettuto su quelli che si oppongono al woke. Soprattutto sovranisti. La solita tempesta in un bicchiere d'acqua! Ma questi vogliono continuare a diffondere messaggi d'odio? Vogliono continuare a discriminare la gente? A fare i razzisti? A perpetrare l'ingiustizia sociale? Ad agire senza rispetto per gli altri? Che biiip vogliono?
Certo le esagerazioni, che ci sono!, devono essere punite. Specialmente se il rispetto delle minoranze si traduce in quote rigide di accesso al lavoro. Ma tolto questo, non mi pare così male questa ideologia. Buon senso a manetta. Già in Italia c'è chi la applica con ottimi risultati. Non capisco perché parlare così male di chi lo fa, visto che già si fa!
Il 4 dicembre 2025 feci la stessa domanda ad @Alberto Tosciri e lui in risposta mi mandò un articolo che spiega questa cosa. Se posso, quell'articolo (che rileggo spesso) è geniale per varie ragioni! Una vera e propria genialata! La risposta dell'IA è molto tecnica, professionale, precisa, approfondita e certamente supercorretta, ma continuo a strapreferire la risposta di Alberto. Qui c'è un'intelligenza naturale dietro e non credo che una macchina possa raggiungere certe vette di genialità. Competenza sì, ma genialità no! Soprattutto, secondo la risposta di Alberto, io non sono per nulla woke; mentre, secondo la risposta dell'IA, lo sono in pieno, però io, scusate!, mi fido di più della risposta umana di Alberto, magari imperfetta e troppo di parte (scritta da un giornalista dell'associazione Pro Vita & Famiglia), ma… non so come dire… più… più… più… più… REALE. Almeno so con chi prendermela!
Albascura wrote: Per quanto riguarda le innovazioni e gli strumenti tecnologici sempre più avanzati, io ho un’idea precisa.
Provo a spiegarmi con un esempio:
All’Accademia della Moda, nei primi anni, facevamo pratica con ago, filo e macchine per cucire. I software tecnologici, come Modaris Lectra o CLO 3D erano solo teoria. Non immagini nemmeno cosa fanno oggi i nuovi programmi: CLO 3D crea il capo in 3D, lo veste su avatar, simula il tessuto, permette di lavorare su prototipi virtuali. 
All’epoca sembrava fantascienza; posso solo immaginare dove siano arrivati ora.
Al quinto anno qualcuno si chiese perché farci fare quattro anni di teoria quando con quei programmi si poteva fare tutto in un attimo. Qualcuna si prese persino la briga, dati alla mano, di calcolare gli “anni persi” a disegnare modelli su carta velina.
La professoressa, Gioia Santarelli, intavolò un discorso di tre ore e smontò una per una tutte le obiezioni delle studentesse.
Per lei ago e filo, come i software, erano solo strumenti, né più né meno di una pinza o una pialla.
Bisogna diventare professionisti attraverso l’uso degli strumenti, perché lo strumento non è un professionista e non è lui che ti fa progredire: è la tua interazione esatta, da professionista, che ti permette di esordire con progetti davvero validi.
Io ho un'esperienza simile, ma non è vero che lo strumento è neutro. Tempo fa, ai tempi dell'università, quando ancora c'erano i dinosauri per strada :P ero iscritto a "disegno industriale". In sostanza, dovevo disegnare pezzi meccanici su un cartoncino bianco usando solo matita, righelli, squadrette, goniometri, compassi e simili. In parole semplici, dovevo disegnare a mano. Non erano tollerati errori anche di un solo millimetro. Provai per alcuni mesi, ma le linee mi uscivano tutte storte, gli angoli imperfetti, ecc…Insomma commettevo troppi errori. Non riuscivo a maneggiare gli attrezzi come i righelli, mi scappavano dalle mani, mi cadevano a terra, non riuscivo a cambiare le punte delle matite, ecc… Alla fine rinunciai perché non sarei mai riuscito a superare l'esame. Oggi so che era un deficit neurologico che ho tuttora.
Comunque, appena mi ritirai io, meno di un mese dopo, cominciarono a usare sistemi "computerizzati" tipo CAD (tradotto: disegno assistito da calcolatore/computer). Col CAD sarei sicuramente riuscito a disegnare! Lo usavo a casa per esercitazione ed era molto comodo. Mi mangiai le mani per anni! Potevo resistere per un altro mese! E invece no! Mi ritirai! Col senno di poi, quello fu un errore madornale!
Gli strumenti non sono neutri. Fanno la differenza tra un bravo ingegnere e un brocco!

Altro esempio. Mio fratello si è comprato un'auto nuova di recente. È tutta piena di "aiutini" elettronici. Praticamente tu devi solo accendere il motore (c'è il comando vocale, tu dici "accenditi" e lui si accende!) e poi fa tutto lei. Ci sono sensori in ogni dove. È impossibile sbagliare. La strada è bagnata? Non c'è problema! Lei lo rileva e modifica il sistema frenante. C'è vento? No problem! Lei lo rileva e cambia assetto. Vai troppo veloce? Hakuna matata (è swahili)! Ti cambia il sistema di accelerazione :) Sei ubriaco? Non parte. Il problema è quando ti sei mangiato una Fiesta e lei non vuole partire perché, secondo lei, sei ubriaco :P Ci puoi anche litigare :D Tu dici "Vaff… Parti!" e lei "Oh, Ciiiiiiccio, moderiamo i termini!"
Bello, no? Dal punto di vista della sicurezza stradale, disco verde! Va benissimo! Sembra di essere su un'astronave. Solo che mia cugina guida malissimo ma, con una macchina così, diventerebbe di colpo una guidatrice provetta! Come distingui il bravo guidatore dal pessimo guidatore? Ma soprattutto, nelle scuole-guida che insegnano? A disattivare i sistemi di sicurezza più che a guidare bene? :D C'è sempre il problema della deresponsabilizzazione! Una volta si facevano i corsi di "guida sicura", e ora che fanno?
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5030
dyskolos wrote: Gli strumenti non sono neutri. Fanno la differenza tra un bravo ingegnere e un brocco!
Ma è esattamente quello cho ho detto io: non è il tuo caso. tu stavi male e non lo sapevi. Chi sa usare gli strumenti, li sa mettere a punto, li studia, allora ne trarrà beneficio. Chi non vuole imparare resta indietro. L'e IA non sono strumenti facili, per una ricerca veloce bene sia. Ma se ci devi lavorare il discorso cambia. Devi saperla usare.
Mia figlia è architetto, ha studiato e messo a punto il suo programma Archicad. 
Ti assciuro che ancora oggi ci sono architetti che si rifiutano di aggiornarsi. 
Proprio a settembre lei ha dovuto lasciare il lavoro in privato, la clientela che si era costruita con anni di fatica. Lo sai in italia come vanno le cose per le piccole partite iva. Ha accettato un lavoro in uno studio. Gia dal primo giorno si è resa conto di quanto stavano indietro con gli aggionamenti e le innovazioni dei programmi per fare progetti. La sua frase che mi ha detto quando è tornata dal primo giorno di lavoro: " mi sembra di essere tornata all'università, a momenti disegnano ancora a mano, quello che loro fanno in un mese io lo faccio in un giorno!" alla fine pur di accettare il lavoro ha portato il suo portatile e mostrato al titolare i suoi progetti e i suoi tempi. 
Lo strumento va usato e solo un professionista che studia anche le innovazioni ne trae beneficio. Di questo ne sono convinta. Le IA gratuite stanno li per attirare tutti, ma solo chi ne è davvero capace  la saprà usare a suo beneficio. Sicuramente qualche scrittore famoso che ha tempo e denaro già lo fa.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5031
Albascura wrote: ha studiato e messo a punto il suo programma Archicad. 
Sì, anche io usavo Archicad, ma a casa perché all'uni disegnavano a mano. Parlo degli anni 1999-2000.
Albascura wrote: solo un professionista che studia anche le innovazioni ne trae beneficio
Però non dovrebbe essere così.
Albascura wrote: Sicuramente qualche scrittore famoso che ha tempo e denaro già lo fa.
Non ho dubbi su questo.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5032
dyskolos wrote: Sì, anche io usavo Archicad, ma a casa perché all'uni disegnavano a mano. Parlo degli anni 1999-2000.
Cad e programmi simili cominciarono in quegli anni: li vedevo ai tempi delle superiori, anche se non erano diffusi come ora. Il disegno tecnico (parlo di pezzi meccanici) l'ho fatto per due anni sempre a mano, ma parlo degli anni tra il 94 e il 95, chi sceglieva la specializzazione di meccanica usava poi di più i programmi.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5033
dyskolos wrote: ho riflettuto su quelli che si oppongono al woke. Soprattutto sovranisti. La solita tempesta in un bicchiere d'acqua! Ma questi vogliono continuare a diffondere messaggi d'odio? Vogliono continuare a discriminare la gente? A fare i razzisti? A perpetrare l'ingiustizia sociale? Ad agire senza rispetto per gli altri? Che biiip vogliono?
Vogliono essere liberi di vivere e pensare come hanno sempre fatto.
Tu dici che chi è contro il woke, sovranisti, vogliono continuare a diffondere messaggi d'odio. Continuare a discriminare la gente. A fare i razzisti. A perpetrare l'ingiustizia sociale. Agire senza rispetto per gli altri. Cosa vogliono?
Pretendono, addirittura con disperazione, di continuare a vivere come hanno fatto i loro genitori e i loro nonni.
Eh, ma il mondo va avanti. No. Il mondo è impazzito. In particolare, dopo il 2020. 
Inutile dire. 
 Non tutti sono obbligati ad adeguarsi.
Posto questo contributo. So che non sarà sufficiente, anzi, inutile. Ci sarà sempre qualcuno che negherà sempre, negherà tutto, anche l'evidenza. Non si tratta di video sovranista o fascista. Si tratta di buonsenso. Non è necessario essere cristiani per avere buonsenso. Ma il senno  di molti uomini è andato a finire sulla Luna, come quello di Orlando, e il paladino Astolfo non andrà mai a recuperarlo. Purtroppo.
Inizia al minuto 59:00.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5035
Alberto Tosciri wrote: Vogliono essere liberi di vivere e pensare come hanno sempre fatto.
Tu dici che chi è contro il woke, sovranisti, vogliono continuare a diffondere messaggi d'odio. Continuare a discriminare la gente. A fare i razzisti. A perpetrare l'ingiustizia sociale. Agire senza rispetto per gli altri. Cosa vogliono?
Pretendono, addirittura con disperazione, di continuare a vivere come hanno fatto i loro genitori e i loro nonni.
Eh, ma il mondo va avanti. No. Il mondo è impazzito. In particolare, dopo il 2020. 
Siamo d'accordo sull'impazzimento del mondo. Anzi, io direi da molto prima del 2020. Anzi, direi da sempre. Già prima dell'Impero Romano c'era chi pensava che il mondo era impazzito.
Poi ti dico che io ho sempre scritto che la nostra società ha un problema soprattutto educativo (declino della figura del Padre) e che io mi definisco "all'antica" e pertanto giudico positiva l'aspirazione a vivere e pensare come sempre fatto, ma, a mio parere, questa legittima aspirazione non c'entra nulla con l'ideologia woke. Alcuni la vogliono forzare nel calderone del "woke", dove, mi pare, ormai c'è di tutto, comprese certe frustrazioni individuali, come nel video (che ho visto tutto).
Uno dei punti essenziali del wokismo consiste nella creazione di ambienti di lavoro il più possibile accoglienti. Per me è buon senso, non ideologia. Oggi in Italia tanti imprenditori lo fanno (ribadisco: per buon senso, non per ideologia). Chi si oppone vorrebbe ambienti ostili? Non saprei… Oltre agli ambienti, ci sono anche le condizioni di lavoro. Chi si oppone vorrebbe condizioni lavorative pessime? Vorrebbe aumentare i morti sul lavoro? Vorrebbe sfruttare la gente clandestinamente, dandogli 2,5 euro all'ora per raccogliere pomodori a 40 gradi all'ombra (se va bene)? Un'azienda woke invece può anche avere sede in Sardegna e produrre cibo tipico sardo con materie prime sarde e con procedimenti tradizionali sardi. Quindi il woke non è contro il tradizionalismo. La cultura sarda non muore mica. Non c'entra niente. Solo buon senso a manetta!
Ti racconto un'esperienza personale. Tanto tempo addietro, feci a Milano un colloquio di assunzione presso un'azienda milanese. Qualche giorno dopo, mi comunicarono via SMS che non mi avevano preso. Allora mi informai sull'azienda. Mi dissero che lì assumevano solo milanesi. Guardai i cognomi degli impiegati ed erano tutti tipicamente milanesi o lombardi (Meneghin, Zanoncelli, Trapattoni, Brambilla, ecc…). Mi dissero che verosimilmente mi avevano discriminato sentendo il mio accento siciliano (ma poteva essere anche sardo). Loro preferivano un milanese incompetente a un siciliano molto competente. Col senno di poi, posso dire che avevano fatto bene a non scegliermi perché io non voglio averci nulla a che fare con un'azienda che ragiona in quel modo. Bene! Con una politica woke sarei stato assunto (e avrei guadagnato un sacco di soldini!). Il woke, come sai, è contro la discriminazione su base etnica, razziale e geografica (e non solo!). Per me è solo buon senso.
Alberto Tosciri wrote: Posto questo contributo
Ho visto tutto il video, però la storia della miss finlandese è una bella trovata pubblicitaria :P
Il video comunque è molto di parte: basta guardare la fine del video per capire chi ha prodotto quel video e a che scopo. Comunque conosco questa tesi simil-sovranista, che riassumo così: "Voi woke fate schifo, mentre noi siamo quelli bravi e sappiamo la verità!" :D Ciò che mi fa ridere di più è che anche i no-woke (come il signore del video) sono woke, nel senso che etimologicamente i woke sono quelli che si sono svegliati e si rendono conto delle ingiustizie sociali, mentre i no-woke si rendono conto di qualcosa, sì, ma dei woke. È una cosa ricorsiva.
Quella è una parodia del woke.
Certo che ci sono esagerazioni! Io stesso l'ho detto spesso qua. Per esempio ho parlato spesso delle esagerazioni del femminismo. La cancel culture è una scemenza: l'ho già scritto. Nell'articolo che mi hai mandato leggo che i woke non vogliono che si dica "cani", ma "amici a quattro zampe". Sì, ma io ho sempre detto "cani" e mai "amici a quattro zampe" eppure nessuno mi ha mai detto rimproverandomi "No, Dysk, non devi dire 'cani' ma 'amici a quattro zampe'! Eh, mi raccomando!". Appena chiedi a un no-woke "Ti hanno mai dato del razzista?", la risposta è sempre simile a "No, mai! Peròòòò… Peròòòòòò… Fammi pensare! Mumble mumble… A mio cugggggino forse sì!". Mi ricorda quando gli psicologi cercavano di rilevare il consumo di droghe alla scuola superiore. Tutti dicevano "Io non le uso, ma tanti miei compagni lo fanno". Peccato che nessuno dei compagni confessava di farlo, ma tutti dicevano "Io no, ma tanti miei compagni lo fanno". Erano sempre gli altri. I no-woke sono quasi così.


Di certo la madre dei cretini è sempre incinta e c'è sicuramente qualche woke cretino. Ma ci sono anche no-woke cretini. Io non considero i movimenti in base ai cretini che ne fanno parte; il signore del video invece lo fa con regolarità.
Puniamo le esagerazioni e andiamo!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5037
dyskolos wrote: Alcuni la vogliono forzare nel calderone del "woke", dove, mi pare, ormai c'è di tutto, comprese certe frustrazioni individuali, come nel video (che ho visto tutto).
Sono concorde con te, infatti, in un post precedente, l'avevo definito "pentola", giocando ironicamente con la parola "wok". Sono d'accordo anche quando dici che è solo questione di buon senso, di cultura e contestualizzazione. Le epoche storiche cambiano e cambiano anche i concetti di morale e rispetto.
A prescindere da quando avvengono, i cambiamenti di natura sociale, civile, industriale, scientifica, tecnologica, ecc... hanno sempre incontrato delle resistenze. È normale, per chi è abituato da decenni a un certo tipo di comportamenti, termini, tecnologie e tradizioni. C'è chi sa adeguarsi e comprende come farlo, c'è chi si rifiuta a prescindere. Ricordo un saggio di Umberto Eco del secolo scorso: "Apocalittici e integrati", proprio riguardante l'accettazione o meno dei cambiamenti.
Anche parole e comportamenti vanno contestualizzati, quindi, a un determinato tipo di cultura e di tempo. Ciò che prima poteva essere considerata un'offesa, oggi non lo è o viceversa. Il mondo cambia, la società cambia, si prendono delle consapevolezza e in queste consapevolezze, come dicevo, cambia anche il metro di paragone per classificare il rispetto verso gli altri, lo scherzo, la buona fede.
Certo, i detrattori cercheranno di mettere nel calderone veramente di tutto, fino ad arrivare volutamente al paradosso, senza logica e senza criterio. Ma c'è chi lo fa anche in buona fede... Per esempio, non molto tempo fa, ho discusso con un mio amico sul termine "razza canina". Lui diceva che ormai, ai nostri tempi, dovremmo aver superato il concetto di "razza" e parlare di "specie". Ma se la specie è quella che indica la tipologia animale (e quindi specie canina, specie felina, bovina eccetera...), all'interno della specie esisteranno diversi tipi di razza. Nella specie canina esisterà quindi la razza boxer, bulldog, pastore, yorkshire e così via...
Ci sono termini che non ha senso debellare del tutto e avranno validità o meno a seconda dei contesti e dei motivi per cui vengono utilizzati.
Tornando al video, a questo punto, voglio pensare che il signor Viglione, così convinto della buona fede dei bambini (ma bisogna anche capire come vengono educati i bambini) e dell'utilizzo di termini e gestualità, che un tempo erano adoperati con spontaneità e goliardia, non si sentirà offeso se qualcuno deciderà, goliardicamente, di giocare con la desinenza del suo cognome. È solo uno scherzo innocente!

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5039
ElleryQ wrote: in un post precedente, l'avevo definito "pentola"
Sì, ricordo :-)
ElleryQ wrote: Anche parole e comportamenti vanno contestualizzati, quindi, a un determinato tipo di cultura e di tempo
Esatto! Bravissimo! Anche la stessa parola "woke" va contestualizzata. È una parola americana e sappiamo che gli Americani hanno modi molto diversi dai nostri nel rapportarsi con la politica per motivi storici. Voler forzare "woke" (e anche altre parole americane) nella politica italiana è un'operazione senza senso e infatti non so come tradurla. Forse dovremmo usare la parola "sinistra" (woke = sinistra, genericamente), ma anche su questo ho dei dubbi. Quando studiavo "tecninche dei test" all'uni a psicologia, mi insegnavano che nelle traduzioni dei test era necessaria non solo una traduzione letterale, ma anche una traduzione "transculturale". Faccio un esempio inventato. Se il test americano diceva in inglese "Come reagisci quando ti trovi davanti un bisonte americano arrabbiato?", allora si doveva tradurre, per esempio, con un "Come reagisci quando ti trovi davanti un grosso cane arrabbiato?", dato che da non ci sono bisonti americani, ma cani sì. Allora mi chiedo quale sia la traduzione "transculturale" di "woke". Forse "sinistra", come dicevo, o buon senso o saggezza. Boh! Spero di capirlo prima di morire :P Tutti mi dicono cose diverse! :P Potrei pensare che per certuni "woke = cosa che non conviene", mentre "non-woke = cosa che conviene". Sì, forse è questa la migliore traduzione :D
ElleryQ wrote: Tornando al video, a questo punto, voglio pensare che il signor Viglione, così convinto della buona fede dei bambini (ma bisogna anche capire come vengono educati i bambini) e dell'utilizzo di termini e gestualità, che un tempo erano adoperati con spontaneità e goliardia, non si sentirà offeso se qualcuno deciderà, goliardicamente, di giocare con la desinenza del suo cognome. È solo uno scherzo innocente!
:D :D Ottima idea! :P Sicuramente si arrabbia come una biscia! Eh sì, vale quanto ho detto sopra sulla migliore traduzione di "woke"!
Alberto Tosciri wrote: https://youtube.com/shorts/_t5riG_y7yo? ... 6sA-bEh8lo
Bello! :-)
Lo farei vedere al mio amico ultrasovranista (e ultra-filoputiniano) che sostiene che in Italia non c'è ombra di fascismo perché Mussolini è morto nel 1945 e il fascismo è finito lì. STOP! Il resto è "woke" :D
Purtroppo non riesco a postare il video di musica napoletana, ma io adoro la musica napoletana classica. Oggi ascoltavo questo video: cantante sicula che canta in napoletano a Napoli in Piazza del Plebiscito, lo scorso 4 dicembre…

Last edited by dyskolos on Tue Dec 23, 2025 9:08 pm, edited 1 time in total.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5040
@Alberto Tosciri @dyskolos Si tratta sempre di buon senso
Alberto Tosciri wrote: Vogliono essere liberi di vivere e pensare come hanno sempre fatto.
Essere liberi di vivere e pensare non significa poter fare tutto quello che si vuole. Perché se passa che la libertà è essere liberi di esperimere ciò che si è veramente, allora è caos: tutto può essere legettimato, qualsiasi cosa, anche la più truce. A questo principio di libertà si possono appellare i serial killer, che esprimono il proprio io massacrando le persone; si possono appellare i pedofili che esprimono ciò che sono abusando di bambini; si possono appellare gli erotomani che molestano le donne perché danno sfogo al loro essere più intimo. Questo si capisce quanto è sbagliato e non può essere tollerato (come non può essere tollerato che migliaia di individui scendano in piazza a inneggiare a un regime e un dittatore che ha causato sessanta milioni di morti).
D'altro canto non è nemmeno possibile scatenare casi e richiedere risoluzioni drastiche per ogni piccola cosa che viene fatta; polemiche, casi mediatici, discussioni a non finire, tifoserie di una ideologia o di un'altra che si scatenano le une contro le altre. Siamo sempre alle solite discussioni: ce l'hanno con chi difende la patria, con i sovranisti, con i populisti, vogliono distruggere la religione cristiana, vogliono imporre le tradizioni altrui da noi.
Questo è quello che si vede. Quello che non si vede e non si sente è l'indignarsi per chi perde il lavoro, anche sotto le feste; chi muore per il lavoro; chi anche se lavora non arriva a fine mese e deve andare alle mense dei poveri. Tutte persone che portano avanti il paese, sulle cui spalle grava tutto il peso delle responsabilità che altri non vogliono, di cui si lavano la bocca e basta. E mi riferisco proprio a quei politici che anche in questo periodo nella Manovra hanno voluto una sanatoria mascherata per le imprese che hanno pagato per anni i lavoratori con retribuzioni da fame. 
Di queste persone non ci preoccupiamo. Ma ci preoccupiamo di una miss estera cui hanno tolto il titolo per una sciocchezza che si poteva lasciar correre. La gente viene affamata, muore (gente dei "nostri" come piace tanto dire ad alcuni), ma a pochissimi frega qualcosa.
 
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5041
dyskolos wrote: Oggi ascoltavo questo video: cantante sicula che canta in napoletano a Napoli in Piazza del Plebiscito, lo scorso 4 dicembre…
Bellissima canzone. Ma a proposito di essere "tradizionalisti", continuo a preferire l'originale, cantata da Murolo e Mia Martini.   :)
M.T. wrote: Essere liberi di vivere e pensare non significa poter fare tutto quello che si vuole. Perché se passa che la libertà è essere liberi di esperimere ciò che si è veramente, allora è caos.
Ricordo uno sketch/monologo di Paolo Rossi (credo fosse lui... spero di non sbagliare) di diversi anni fa.
Parlava di una signora al supermercato, con un bambino maleducatissimo e viziato che in coda alla cassa rompe le scatole a tutti, offendendo e facendo tutto quello che gli pare. La cassiera inizia a lamentarsi con la donna, perché il bambino apre le confezioni dei cibi prima che siano pagati e infastidisce i clienti, e le chiede gentilmente di richiamarlo all'ordine.
La madre, risentita, risponde che lei e il marito hanno deciso di educare il figlio nella libertà totale, quindi se voleva fare l'esperienza di saltare la fila, rubare un prodotto, dire a qualcuno tutto quello che gli saltava in mente, offensivo o meno, poteva farlo, perché la loro era la casa delle libertà più assolute.
A un tratto, un cliente in fila tira un ceffone al bambino, che nel frattempo urlava solo perché gli andava così.
La madre, indignata, inveisce contro l'uomo, dandogli del pazzo. E quello risponde: - Perché se la prende tanto, signora? I miei genitori mi hanno educato nella libertà totale, esattamente come lei con suo figlio, e io ho solo fatto quello che mi andava di fare. Dov'è il problema?-

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5042
Abbasso il woke, prima gli italiani, se stiamo male è colpa degli immigrati, no, di Zelenskji che si ostina a fare la guerra, no, dei governi precedenti, no, dei poveri comunisti, no, dell'Europa che si impiccia degli affari nostri, e via cazzeggiando. Armi di distrazione di massa, e il Paese è pieno di imbecilli che abboccano.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5044
Grazie @Nightafter, hai letto nei miei pensieri. Questo spazio, oltre che di confronto, potrebbe essere anche di condivisione e unione.
Ho un po' di nostalgia dei messaggi augurali che scriveva Niko, quando era il CM di WD.
E ora che manca un altro pezzo importante di questo forum, è per noi un Natale monco e ancora più difficile, ma mi piacerebbe che almeno per una volta, almeno per Natale, riuscissimo a sentirci parte di un luogo condiviso, che riesce a riunirci tutti per la stessa identica passione, al di là delle differenze ideologiche.
Buon Natale e serene feste a tutti! 🎄🎁

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5045
ElleryQ wrote: E ora che manca un altro pezzo importante di questo forum, è per noi un Natale monco e ancora più difficile, ma mi piacerebbe che almeno per una volta, almeno per Natale, riuscissimo a sentirci parte di un luogo condiviso, che riesce a riunirci tutti per la stessa identica passione, al di là delle differenze ideologiche.
Condivido questo pensiero, @ElleryQ  :)

Davvero, nel tempo, entrando quotidianamente nel nostro Forum, e scorrendovi, nick dopo nick, mi sento in una seconda casa, dove trovo a porata di post anche chi è altrove. Entrandoci oggi, alla vigilia di Natale, trovo già chi ha cominciato a mandare auguri e mi ci associo volentieri, come a una festa aziendale prima delle vacanze.
Agli amici e ai colleghi di penna porgo i miei cari auguri!  :vaccanatale:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5046
ElleryQ wrote: La madre, risentita, risponde che lei e il marito hanno deciso di educare il figlio nella libertà totale, quindi se voleva fare l'esperienza di saltare la fila, rubare un prodotto, dire a qualcuno tutto quello che gli saltava in mente, offensivo o meno, poteva farlo, perché la loro era la casa delle libertà più assolute.
A un tratto, un cliente in fila tira un ceffone al bambino, che nel frattempo urlava solo perché gli andava così.
La madre, indignata, inveisce contro l'uomo, dandogli del pazzo. E quello risponde: - Perché se la prende tanto, signora? I miei genitori mi hanno educato nella libertà totale, esattamente come lei con suo figlio, e io ho solo fatto quello che mi andava di fare. Dov'è il problema?
Devo farlo anche io :-) Ottima risposta :P
Circa un anno e mezzo fa, mio nipote (figlio di mia sorella) compì sei anni e mia sorella organizzò una festicciola in un locale. C'erano i compagnetti della scuola e vari amici del bambino e di lei. Più o meno, genitori di 28-30 anni e bimbi (maschi e femmine) di 4-7 anni. Ho detto "bimbi", ma sarebbe stato più corretto dire "teppistelli" e "teppistelle". I genitori stavano sempre a guardare quel cavolo di telefonino e intanto i bambini teppisti facevano quello che volevano, letteralmente. Quando qualcuno rimproverava i bambini, questi saltavano sulla mammina (immersa nel telefonino) che li baciava in bocca e diceva "Gioia mia!" Sta moda di baciare i bambini sulla bocca mi pare un po' troppo: ho visto mamme 25enni baciare bambini di 8 anni. Forse non dovrei dire "baciare": "limonare" sarebbe più corretto!
Io ero seduto a un tavolo accanto a una madre giovane e a un padre giovane. A un certo punto si avvicina un cameriere imbestialito e fa: "Signora, suo figlio ha già distrutto una sedia a calci e ne sta scassando un'altra a calci, di nuovo… Signora, signora… Mi sente?" Domanda legittima perché la mammina nel frattempo stava a guardare lo smart phone giocando a carte in Rete con uno della Nuova Zelanda. Il papino invece giocava a scacchi con uno delle Filippine e non riusciva a staccare gli occhi dallo smart phone. Il bambino teppista che fa? Si tuffa su di lei e lei distrattamente lo bacia dicendo "Gioia mia", gli accarezza i capelli e poi fa finta di dare schiaffetti sulla mano del cameriere imbestialito dicendo "Botte al signore, a mamma. Botte! Botte!" Ma che razza di messaggio lanci al bambino?! Il teppistello allora si allontana e va a finire di distruggere le sedia a calci!
Io non me la prenderei con i bambini, ma con i genitori, adulti sì ma del tutto incompetenti! Mi venne di pensare al futuro: questi teppistelli fra trent'anni saranno il medico che mi opererà, il dentista che mi curerà i denti, il panettiere che mi sfamerà, il professore di mia figlia (che no ho), eccetera. Saranno l'impiegato del comune che mi farà aspettare due settimane per darmi la carta d'identità. Quelli che mi faranno aspettare sei mesi per una TC. L'agente delle forze dell'ordine che mi difenderà, forse!
E quando saranno loro stessi genitori?

Quello che racconti tu con Paolo Rossi non è libertà! È che a certi genitori "moderni" secca occuparsi dei bambini! Ci siḍḍija proprio. Se ne strafregano e poi dicono "libertà".
Cheguevara wrote: Abbasso il woke, prima gli italiani, se stiamo male è colpa degli immigrati, no, di Zelenskji che si ostina a fare la guerra, no, dei governi precedenti, no, dei poveri comunisti, no, dell'Europa che si impiccia degli affari nostri, e via cazzeggiando. Armi di distrazione di massa, e il Paese è pieno di imbecilli che abboccano.
Pensa che Trump dice che è in comunicazione telepatica con gli alieni, che ogni tanto vanno a fargli visita alla Casa Bianca. Quando vediamo luci sulla Casa Bianca, quelli sono i dischi volanti a bordo dei quali gli extraterrestri vanno a trovarlo :D
Prima diceva a Biden che era rimbambito per l'età, ma a me pare che il vero rimbambito sia lui. Adesso vede pure UFO e alieni! Ci parla e loro gli danno tanti suggerimenti, ma santo Iddio benedetto! :P Ah, ecco, sono gli alieni, lo sospettavo: gli alieni mattacchioni :lol: :lol:

@ElleryQ @Poeta Zaza @Nightafter
Grazie! Tanti cari auguri anche a voi! <3 <3 <3
ElleryQ wrote: E ora che manca un altro pezzo importante di questo forum, è per noi un Natale monco e ancora più difficile
:( :( Piango ancora per lui :( Sono talmente triste che non riesco nemmeno a lasciare un pensiero nel topic apposito :-( Dovunque tu sia, auguri!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5047
ElleryQ wrote: E ora che manca un altro pezzo importante di questo forum, è per noi un Natale monco e ancora più difficile
capisco a cosa ti riferisci, ed è difficile, molto di più per chi conosceva Marcello.
ElleryQ wrote: mi piacerebbe che almeno per una volta, almeno per Natale, riuscissimo a sentirci parte di un luogo condiviso
devo essere sincero: più vado avanti, più mi sento corpo estraneo di un mondo che avverto sempre più lontano dal modo di pensare e di vivere la vita che ho (Non dite in giro che c'è ancora un dinosauro, altrimenti vengono a prendermi e mettermi in qualche museo o parco particolare ;) ; il brutto è che non sono lontanamente pericoloso a un T-rex, quindi se perdo la pazienza nessuno si preoccupa :P )
dyskolos wrote: Pensa che Trump dice che è in comunicazione telepatica con gli alieni


E vai! Buona Natale a tutti!
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5048
Leggendo gli interventi della discussione poco sopra, mi è venuta in mente una sorta di idea pseudo-filosofica che ruota attorno a un pensiero semplice ma scomodo: non tutti i conflitti sono risolvibili sul piano argomentativo.
Non perché manchino dati, esempi o buon senso, qui ce ne sono parecchi, ma perché spesso non stiamo discutendo di idee, bensì di identità.
Molti passaggi di questa discussione mostrano esattamente questo slittamento.

Da un lato io dico: “Vogliamo essere liberi di vivere e pensare come abbiamo sempre fatto”

Dall’altro 
M.T. wrote: Essere liberi di vivere e pensare non significa poter fare tutto quello che si vuole. Perché se passa che la libertà è essere liberi di esperimere ciò che si è veramente, allora è caos: tutto può essere legettimato, qualsiasi cosa, anche la più truce. A questo principio di libertà si possono appellare i serial killer, che esprimono il proprio io massacrando le persone; si possono appellare i pedofili che esprimono ciò che sono abusando di bambini; si possono appellare gli erotomani che molestano le donne perché danno sfogo al loro essere più intimo. Questo si capisce quanto è sbagliato e non può essere tollerato (come non può essere tollerato che migliaia di individui scendano in piazza a inneggiare a un regime e un dittatore che ha causato sessanta milioni di morti).
Entrambe le posizioni, prese isolatamente, sono ragionevoli. Il problema nasce quando il termine woke diventa una “pentola semantica” (come ha scritto ElleryQ)
ElleryQ wrote:
Sono concorde con te, infatti, in un post precedente, l'avevo definito "pentola", giocando ironicamente con la parola "wok". Sono d'accordo anche quando dici che è solo questione di buon senso, di cultura e contestualizzazione. Le epoche storiche cambiano e cambiano anche i concetti di morale e rispetto.

dentro cui finisce di tutto: discriminazione reale, buon senso, eccessi mediatici, frustrazioni personali, slogan politici, casi limite.

A quel punto non si discute più di cosa sia giusto o sbagliato fare in concreto, ma di chi siamo:
1°: tradizionalisti vs progressisti;
2°:  “gente normale” vs “élite”;
3°: buon senso vs ideologia.

Il video che ho postato del professor Viglione ( insegna presso l'Università Europea di Roma, dove è docente a contratto di Filosofia della Storia, Storia d'Italia dal XVI al XIX secolo e Pensiero e istituzioni nella civiltà cristiana, oltre ad essere ricercatore presso l'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea del CNR.)   
Non è mai comparso nei talk show e se in quelli possono parlare altri professori esaltati pro e contro  quello che vogliono, con accenti esagitati ed estremisti, può parlare pacatamente anche lui nei suoi video youtube e nei suoi libri di storia, che non incita a nessuna rivolta. Ma alla conoscenza del passato. Fatto grave e imperdonabile di questi tempi, in cui il passato viene rinnegato, ignorato, non deve essere insegnato, conosciuto. Ridicolizzato.
 Il video, dicevo, che molti hanno letto come di parte, aggiungendo anche goliardiche colubrinate  come questa di cui, sinceramente, a mio parere, si poteva fare anche a meno se non altro per una questione di buon gusto:
ElleryQ wrote: Tornando al video, a questo punto, voglio pensare che il signor Viglione, così convinto della buona fede dei bambini (ma bisogna anche capire come vengono educati i bambini) e dell'utilizzo di termini e gestualità, che un tempo erano adoperati con spontaneità e goliardia, non si sentirà offeso se qualcuno deciderà, goliardicamente, di giocare con la desinenza del suo cognome. È solo uno scherzo innocente!
Non è mai bello giocare così.

Il video descrive proprio questo meccanismo: quando un argomento viene percepito come una minaccia all’identità, i fatti smettono di funzionare. Non perché siano falsi, ma perché non vengono più elaborati: vengono filtrati per difendere un’immagine di sé e del proprio contesto.

Il punto interessante, però, è che questa dinamica non riguarda solo i “cretini” da ambo le parti.
dyskolos wrote: Di certo la madre dei cretini è sempre incinta e c'è sicuramente qualche woke cretino. Ma ci sono anche no-woke cretini. Io non considero i movimenti in base ai cretini che ne fanno parte; il signore del video invece lo fa con regolarità.
Puniamo le esagerazioni e andiamo!
Il video insiste molto su questo: il meccanismo di difesa identitaria attraversa tutti i livelli culturali.
Un sovranista, per di più cristiano, può farlo anche con slogan semplici; un intellettuale può farlo con gergo sofisticato. Cambia la forma, non la struttura.
In questo senso, trovo centrali due osservazioni emerse in questa discussione: quella di dyskolos sulla contestualizzazione culturale (il termine woke importato senza traduzione “transculturale”):
dyskolos wrote:  Anche la stessa parola "woke" va contestualizzata. È una parola americana e sappiamo che gli Americani hanno modi molto diversi dai nostri nel rapportarsi con la politica per motivi storici. Voler forzare "woke" (e anche altre parole americane) nella politica italiana è un'operazione senza senso e infatti non so come tradurla. Forse dovremmo usare la parola "sinistra" (woke = sinistra, genericamente), ma anche su questo ho dei dubbi.
quella di M.T. sulla libertà come concetto non assoluto, che senza limiti diventa arbitrio.
M.T. wrote: Essere liberi di vivere e pensare non significa poter fare tutto quello che si vuole. Perché se passa che la libertà è essere liberi di esperimere ciò che si è veramente, allora è caos: tutto può essere legettimato, qualsiasi cosa, anche la più truce. A questo principio di libertà si possono appellare i serial killer, che esprimono il proprio io massacrando le persone; si possono appellare i pedofili che esprimono ciò che sono abusando di bambini; si possono appellare gli erotomani che molestano le donne perché danno sfogo al loro essere più intimo. Questo si capisce quanto è sbagliato e non può essere tollerato (come non può essere tollerato che migliaia di individui scendano in piazza a inneggiare a un regime e un dittatore che ha causato sessanta milioni di morti).
Entrambe mostrano che il problema non è scegliere una tifoseria, ma mantenere uno spazio in cui il confronto resti possibile.
Secondo me, la vera intelligenza non sta nel vincere un dibattito, non avrebbe senso, ma nel riconoscere quali dibattiti vale la pena continuare.
Non tutto merita escalation. Non ogni provocazione richiede risposta. Non ogni parola deve diventare un caso mediatico.
Questo non significa disinteressarsi delle ingiustizie reali (lavoro, sfruttamento, morti sul lavoro, temi che M.T. richiama giustamente, ma preservare energia cognitiva per ciò che ha impatto concreto.
Forse, più che chiederci se il woke esista o meno, o se sia il male assoluto o semplice buon senso, la domanda costruttiva potrebbe essere un’altra:
In quali casi stiamo ancora discutendo per capire, e in quali stiamo solo difendendo un’identità?
Perché quando si scivola nel secondo caso, non importa più quanto siano buoni gli argomenti: il dialogo è già finito, anche se continuiamo a scrivere da qui all’eternità.

Cerco infatti di non intervenire troppo in dibatti che per me sono potenzialmente delle trappole, (claro, no?), non per mancanza di argomenti ma perché  so riconoscere quando il confronto è inutile e non amo, non più, degenerare.
Esistono battaglie cognitive impossibili da vincere, non per debolezza degli argomenti, ma perché ci sono interlocutori che non cercano la verità, bensì la conferma delle proprie idee, della propria identità.
 Il problema non è la consapevolezza che il mio modo di pensare, anche di esporre, è superato, ma il rifiuto h24 che qualcuno cerchi di comprendere e confutare quello che dico. Come se appartenessimo a civiltà diverse.
Continuare a spiegarmi a questo punto non sarebbe più espressione di pensiero (non dico “libero pensiero”, perché sono saturo di questi termini, fra una pubblicità e l’altra). Continuare a cercare di spiegare il mio pensiero sarebbe solo una patetica ingenuità. Lo riconosco, lo ammetto.
Quando un argomento viene riformulato più volte senza alcun progresso, significa, come ho detto anche prima, che si è superata la linea tra dialogo e difesa identitaria.
Si tratta, per come la vedo io,  di osservare una distinzione fondamentale:
Chi non capisce fa domande, al limite riformula alcune parti delle proprie posizioni, cerca chiarezza.
Chi non vuole capire solleva obiezioni “circolari”, ignora le evidenze e riformula i fatti. Talvolta al limite, ma anche oltre, della mistificazione.
Allora i fatti, tutti i fatti, diventano irrilevanti e il dialogo si trasforma in un teatro delle vanità, dove ciascuno recita un monologo.
Ignorare significa assenza di informazioni, ma è rimediabile: cerco di informarmi, di consolidare quello che so, che ho sempre seguito, che ho sempre creduto, che non sono disposto a rinnegare. Può essere grave?
Partigianeria è una difesa attiva contro informazioni scomode, una postura morale prima che intellettuale.
Bonhoeffer diceva che la verità era corrispondenza tra parole e cose, fatti incontestabili. Ma contro la mistificazione a vari livelli, qualunque argomento è inefficace quando i fatti sono rifiutati perché detti o appartenenti  a un contesto che non ci piace; quando vengono minimizzati, reinterpretati e, come no,  chi li esprime ridicolizzato con battute grevi.
In parole povere, adatte a me,  abbiate pazienza, devo mettermi nella capoccia che devo filtrare le argomentazioni prima di intervenire, evitare temi ad alta carica identitaria.
Non è il caso, parlo sempre per me, di fare perfomance retoriche, o “vincere discussioni” con l’ultima parola. Riconosco di sapere quando parlare, quando tacere e quando andarsene. Mica devo convincere chi non vuole essere convinto.
Chissà se si potrà continuare a dire che l’acqua calda fa male se ci immergi la mano. Che sia discriminazione?
Qualcuno disse che la capacità di scegliere le proprie battaglie conta più della capacità di vincerle.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5049
@Alberto Tosciri 
Scusami se ti sono apparso offensivo. Non era mia intenzione. Volevo dirti che da circa sei mesi sono iscritto a un gruppo FB di sovranisti. Preciso: gente che si dichiara "sovranista". Io non affibbio mai etichette alla gente se non è lei stessa a mettersele. Lì ci sono posizioni diverse: dal sovranista "ordinario" a quello "ultra". Mi sono iscritto non per caso, ma per volontà. I discorsi che si fanno lì sono di tipo diverso, ma ho imparato che esistono diverse incongruenze nel pensiero sovranista: spesso, quando non sanno cosa rispondermi sul piano delle idee e non dell'identità (come dici sopra), mi arriva la risposta: "Ma noi siamo sovranisti, mica fessi!" Che a me suona come "Noi non abbiamo un'etica: pensiamo e facciamo ciò che ci conviene e non importa se non siamo coerenti o se lo siamo". Spesso sono come il tizio che si dichiara ambientalista, ma butta le cartacce a terra. Manca l'etica! In poche parole, pregare bene e razzolare male, anzi malissimo. In sei mesi non sono riuscito a capire l'etica del sovranista! Di preciso, che cosa di concreto distingue un sovranista da un non-sovranista? Non solo manca l'idea (figuriamoci l'identità), c'è solo un "lo penso o lo faccio se mi conviene!"
In quel gruppo ho trovato persone intelligenti e discorsive persino tra gli ultrasovranisti. Avere a che fare con queste è un piacere anche perché vengono fuori belle discussioni con argomentazioni interessanti sulle idee. Ma il 95% e oltre si trincera dietro un "è così perché lo dico io e basta!" e una serie di aggressioni verbali gratuite. Mi sono arrivate anche velate minacce di morte e frasi sibilline tipo "I Russi vengono a prenderti a casa se continui". "Ma continuo che cosa? Io ho solo detto come la penso! Se all'amministrazione russa o a Putin non piace, fatti loro!"
Mi chiederai "Ma Putin che c'entra?" No, c'entra, c'entra! Escluso quel 5% (o meno) di persone intelligenti, tutti i sovranisti sono "filo-putiniani". Ho notato anche altre associazioni: a parte quel 5% (o meno) sono tutti, e sottolineo tutti, pro-terra-piatta, pro-sulla-luna-non-ci-siamo-mai-stati-Kubrik-ha-fatto-tutto, no-vax, filo-trumpiani, pro-scie-chimiche, anti-qualsiasi-cosa-che-è-mainstream, pro-ciò-che-mi-conviene, anti-ciò-che-non-mi-conviene, eccetera eccetera.

Purtroppo, e dico purtroppo, devo ammettere che le cose che dici tu sono uguali a quelle che dicono i sovranisti, però tu rientri in quel 5% (o meno) di persone intelligenti con cui è piacevole discutere. Aggiungo che sei un uomo dotato di grande cultura oltre che di grande intelligenza (merci rare sui social). Le cose dette nel video le ho sentite centinaia di volte. Nessuna novità.

Gradirei che mi spiegassi tre cosette, per me oscure.
La prima. Lì c'è un mio amico ultrasovranista. Una sera mi disse i suoi idoli politici. Dopo alcuni politici europei dichiaratamente sovranisti (Salvini, Vannacci, Orban, eccetera) che mi aspettavo, lui disse Marco Rizzo ed Enrico Berlinguer. Meraviglia assoluta! Alla mia obiezione che quelli sono comunisti, non sovranisti, lui rispose che i sovranisti di oggi sono i comunisti di un tempo: comunismo = sovranismo. Se Berlinguer fosse vivo oggi, andrebbe a braccetto con Orban. Rizzo ha fondato un partito chiamato "democrazia sovrana popolare" e capisco (basta mettere SOVRAN-qualcosa…), ma Berliguer? In un'ottica sovranista, che c'entra il comunismo con il sovranismo? Io non sono comunista, sì, ma che c'entra?
La seconda. Che significa che un mezzo di informazione è mainstream? Mi pare sempre legato alla logica della convenienza: se una notizia mi conviene, allora è non-mainstream; se non mi conviene è mainstream. Nel secondo caso, io sarei uno che si beve tutto perché ho fonti mainstream, cretinate a cui credono gli occidentali perché le fonti mainstream dicono cavolate su Putin (tradotto male appositamente per screditarlo) e su Trump e io abbocco all'amo tesomi dai poteri forti che controllano i media mainstream europei che mi fanno credere tutto quello che vogliono. Quindi, se io dico una cosa, è falsa a prescindere. Allora una sera ho cercato le loro fonti e sono giornali sconosciuti con titoli come Ripuliamo l'Europa e simili, tutti con qualche svastica nera disegnata qua e là o qualche fiammella. Quindi il giornale neonazista (o neofascista) è l'unico attendibile in Europa! Buono a sapersi :P
La terza. Perché mi dicono che il fascismo in Italia non esiste più? Poi io vado sul sito di CasaPound e leggo che si definiscono "fascisti del terzo millennio" e fanno diverse attività tra cui occupare case a Roma. Poi vado sul sito di Forza Nuova e… Okay, va bene così. Perché negare la loro esistenza? Ci sono e io registro!
Ecco un esempio della gentaglia con cui mi tocca contrastare. Qua siamo lontanissimi dai concetti di idea e di identità. Se puoi, guardalo da 1:17 fino alla fine. Il video è brevissimo, solo qualche secondo.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5050
Alberto Tosciri wrote: Il video, dicevo, che molti hanno letto come di parte, aggiungendo anche goliardiche colubrinate  come questa di cui, sinceramente, a mio parere, si poteva fare anche a meno se non altro per una questione di buon gusto
Quindi di una persona che propugna la libertà di fare ironia razziale, o "body shaming" (come si ama dire oggi), o puerile ironia sugli altri perché "innocente goliardata" come si usava ai suoi tempi, affermare che non dovrebbe prendersela se qualcuno, a sua volta, si arrogasse la stessa libertà con lui, è cattivo gusto? Ma pensa!
Alberto Tosciri wrote: Non è mai bello giocare così.
E come, con i cognomi assonanti? Con le rime? È gravissimo giocare con "Viglione nasone, barbone, mangione, pallone"? 
Quindi non si può celiare con il cognome di un professorone universitario, perché "non è mai bello così", e con i dettagli fisici di un'altra persona è bello?
Sapessi quanto sarcasmo ho ricevuto sul mio cognome (quello reale), negli anni. Ma si faceva, allora era accettabile e accettato, a prescindere dalla reazione di chi lo subiva. Io reagivo con autoironia, altri magari no.
Ma per il prof. in questione sembra non essere così importante, per gli altri, quindi perché non si può ironizzare sul suo cognome?
Cosa "non è bello"? 
"La malizia sta negli occhi di chi guarda", dice il proverbio. E nella mente di chi interpreta, aggiungerei. 
Ho subito un processo alle intenzioni (che non avevo affatto, non è nel mio stile). E questo sì, che "non è bello". Né gradevole!
Alberto Tosciri wrote: Non è il caso, parlo sempre per me, di fare perfomance retoriche, o “vincere discussioni” con l’ultima parola. Riconosco di sapere quando parlare, quando tacere e quando andarsene.
Ecco. Considerando che eravamo passati agli auguri di Natale con tutte le migliori intenzioni, forse sarebbe stata la scelta più saggia.
Buon Natale, comunque. E te lo dico sinceramente, perché lo sento e perché per me il Natale ha ancora un significato!

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