Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5001
Nightafter wrote: Certo molti di voi conosceranno i termini: "infodump" e l'esortazione: “Show, don't tell”.

Ebbene sono anni che riempio i miei racconti di pesante "infodump" e nessuno me l'ha fatto notare con chiarezza.
Solo sottoponendo alcuni mie racconti al giudizio oggettivo e spietato dell'AI, ho scoperto di aver scritto migliaia di pagine di inutile spazzatura.
Ora non pretendo che qui si sia tutti degli esperti editor o acuti critici letterari, ma quelli che mi hanno letto, talvolta anche elogiandomi, potevano ben segnalarmi questa mia grave lacuna con un minimo di franchezza: dirmi che la mia prosa prolissa e inutile faceva venire il latte alle ginocchia.

Ora mi tocca di riprendere in mano e riscrivere tutto quanto prodotto nella modalità “Show, don't tell”, un lavoro immane che non risucirò a portare a termine prima della morte.
Quando partecipavo ai contest e facevo notare cose come questa, oppure la punteggiatura, l'attenzione alla costruzione dei periodi, ai refusi, in diversi s'infestidivano, facendo notare che contava l'idea, il sentimento che c'era dietro. Ma la scrittura è un'insieme di tanti elementi e devono funzionare tutti per avere un buon testo: passavo per pignolo, per quello che si soffermava sui cavilli. Vista la non volontà di migliorare, impiego il tempo diversamente. 
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5002
Nightafter wrote: Ebbene sono anni che riempio i miei racconti di pesante "infodump" e nessuno me l'ha fatto notare con chiarezza.
Solo sottoponendo alcuni mie racconti al giudizio oggettivo e spietato dell'AI, ho scoperto di aver scritto migliaia di pagine di inutile spazzatura.
Non ragionare così, permettimi.
L' A.I. non è un esperto. Gli sono stati immessi dei dati, nozioni, paradigmi, anche a livello ideologico e comportamentale e non esagero.
Chi ha immesso questi dati? Esseri umani, diciamo così, con i loro contratti e disposizioni attuattive di un programma alle quali attenersi.
Prova a fare analizzare all'A.I. alcune "prolisse" pagine di Proust e se non riconoscerà che si tratta di Proust leggendo pagine sparse, ti dirà che anche quelle sono prolisse. Già ai suoi tempi Proust fu rifiutato da un editore che lo derideva dicendogli che non ci volevano trenta pagine per descrivere come un uomo si girava nel suo letto.
Invece per me ci vogliono eccome e anche di più. Tieni presente l'epopea descrittiva di un solo giorno nell' Ulisse di Yoyce.
O fagli analizzare pagine di Flaubert, Dumas Padre, Zola,  Balzac,  Stendhal, Maupassant, Tolstoi, il nostro Salgari, nelle loro dettagliate descrizioni...
Conoscerai di certo la teoria dell'iceberg di Hemingway. Considera quello che hai scritto come un gigantesco iceberg.
Solo la punta dell'iceberg, 1/8, deve essere mostrata. I  7/8 devono restare sommersi. Devi fare in modo che sia il lettore a intuire il significato profondo, la vita, i pensieri, il vissuto dei tuoi personaggi, che tu, ovviamente, conosci molto bene, nei minimi particolari, avendolo approfondito. Ma non lo spieghi. Lo devi fare intuire dal comportamento dei tuoi personaggi.
Devi solo fare un'opportuna "scrematura" . Il lavoro fatto non è mai "spazzatura". È materiale, legno, marmo da scolpire, togliendo il superfluo. Ma la forma finale non ci sarebbe, se prima non fosse stata compresa dentro il "tutto".
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5004
Nightafter wrote: Ora mi tocca di riprendere in mano e riscrivere tutto quanto prodotto nella modalità “Show, don't tell”, un lavoro immane non risucirò a portare a termine prima della morte.
Non lo fare! Tanto è inutile! Le cose sono buone o cattive indipendentemente da ciò che dice l'IA. L'intelligenza artificiale non è un'esperta. Sono d'accordo al 100% con @Alberto Tosciri.
Nightafter wrote: Ora non pretendo che qui si sia tutti degli esperti editor o acuti critici letterari, ma quelli che mi hanno letto, talvolta anche elogiandomi, potevano ben segnalarmi questa mia grave lacuna con un minimo di franchezza: dirmi che la mia prosa prolissa e inutile faceva venire il latte alle ginocchia.
Ma no, nottedopo. Nessuno può segnalarti nulla sull'inutilità o sulla prolissità di qualcosa perché non sono dati oggettivi. Leggi @Alberto. Una delle cose che adesso mi tengono lontano dai contest è proprio la necessità di commentare… pardon, etcì, aff aff… di parlare male degli altri. È successo anche a me. Scrissi un periodo ipotetico volutamente con modi sbagliati, anzi "popolareschi" ma per me non del tutto scorretti: una cosa come "Se lo sapevo, non ci sarei andato". Io stesso mi aspettavo che quel semi-errore voluto non sarebbe piaciuto a qualcuno. Eccola là! Invece tutti me lo hanno segnalato negativamente come un errore gravissimissimissimo, aggiungendo poi velati rimproveri (perché avevo osato violare non so che cosa!) e vere e proprie lezioni (noiosissime) sul congiuntivo e sul condizionale. Grazie! È che li mi serviva una forma popolare. Il resto del racconto? Boh! Ha ragione @M.T.
Comunque capisco il tuo sentimento. L'ho provato anch'io quando in un post descrissi alcuni sintomi della mia malattia, ma nessuno mi disse nulla! Se me l'avessero fatto notare (oltre a un generico "Sono cose che capitano"), la storia sarebbe andata diversamente! Con chi me la dovrei prendere? Con nessuno! Non è valso nemmeno presentarmi due volte come "stranissimo".
Last edited by dyskolos on Sat Dec 20, 2025 4:01 pm, edited 1 time in total.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5005
@Alberto Tosciri
  wrote:Alberto Tosciri

Non ragionare così, permettimi.
L' A.I. non è un esperto. Gli sono stati immessi dei dati, nozioni, paradigmi, anche a livello ideologico e comportamentale e non esagero.
Chi ha immesso questi dati? Esseri umani, diciamo così, con i loro contratti e disposizioni attuattive di un programma alle quali attenersi.
Prova a fare analizzare all'A.I. alcune "prolisse" pagine di Proust e se non riconoscerà che si tratta di Proust leggendo pagine sparse, ti dirà che anche quelle sono prolisse. Già ai suoi tempi Proust fu rifiutato da un editore che lo derideva dicendogli che non ci volevano trenta pagine per descrivere come un uomo si girava nel suo letto.
Invece per me ci vogliono eccome e anche di più. Tieni presente l'epopea descrittiva di un solo giorno nell' Ulisse di Yoyce.
O fagli analizzare pagine di Flaubert, Dumas Padre, Zola,  Balzac,  Stendhal, Maupassant, Tolstoi, il nostro Salgari, nelle loro dettagliate descrizioni...
Conoscerai di certo la teoria dell'iceberg di Hemingway. Considera quello che hai scritto come un gigantesco iceberg.
Solo la punta dell'iceberg, 1/8, deve essere mostrata. I  7/8 devono restare sommersi. Devi fare in modo che sia il lettore a intuire il significato profondo, la vita, i pensieri, il vissuto dei tuoi personaggi, che tu, ovviamente, conosci molto bene, nei minimi particolari, avendolo approfondito. Ma non lo spieghi. Lo devi fare intuire dal comportamento dei tuoi personaggi.
Devi solo fare un'opportuna "scrematura" . Il lavoro fatto non è mai "spazzatura". È materiale, legno, marmo da scolpire, togliendo il superfluo. Ma la forma finale non ci sarebbe, se prima non fosse stata compresa dentro il "tutto".
Infatti amico mio, l'Ai a cui ho chiesto un giudizio critico, mi ha confermato che gli unici infodump concessi in letteratura sono quelli, a esempio, dell'incipit di Manzoni sui Promessi Sposi: "Quel ramo del lago di Como"...ecc. Ecc.
E che mi è consetito usarli nei miei racconti, solo se mi chiamo Alessandro Manzoni, poiché in quel caso si tratta di poesia e non delle minchiate che scrivo io.
Ti ringrazio dell'icoraggiamento amico mio (y)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5006
@Nightafter A mio modestissimo avviso, l'AI è una minchiata che mi rifiuto di considerare come esperta di scrittura. Aggiungo che sulla pericolosità dei pipponi descrittivi sono state scritte centinaia di pagine, come pure sull'opportunità di usare lo show, don't tell, proprio in questo forum e sul precedente WD. E' stato però ribadito più volte, in specie dal compianto Marcello Nucciarelli, che queste regole, come tante altre, non è detto che vadano pedissequamente applicate, sono solo linee guida che sarebbe opportuno tener presente quando si scrive qualcosa che aspiri ad essere pubblicato. La tua dichiarata ignoranza di tali principi non puoi imputarla al forum e ai suoi utenti, è solo una tua carenza che avrebbe potuto essere colmata leggendo in giro magari non soltanto i commenti sui tuoi brani nei vari contest, cui non è detto che tutti debbano partecipare. Saluti. 
Mario Izzi
Sopravvissuti
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5008
MIo stimato @Cheguevara 

"La tua dichiarata ignoranza di tali principi non puoi imputarla al forum e ai suoi utenti, è solo una tua carenza che avrebbe potuto essere colmata leggendo in giro magari non soltanto i commenti sui tuoi brani nei vari contest, cui non è detto che tutti debbano partecipare. Saluti". 


Infatti ptresa coscienza della mia dichirata ignoranza ho provveduto a documentarmi.
Nessuno è obbligato a leggere quanto pubblico, così come io non sono obbligato a leggere tutto ciò che viene pubblicato da altri.
Se tu sapevi e mi avessi letto, avresti potuto spendere una parola per indirizzarmi prima dell'AI a colmare la mia lacuna.
Ma è evidente che non hai avuto la sfortuna di leggermi e commentarmi, altrimenti non avresti avuto necessità di scrivere questo ultimo commento che risulta utile alla quastione, quanto un bicchiere d'acqua per rabboccare il livello di un lago, in un giorno di pioggia.

Allo stesso tempo ti ringrazio d'essere intervenuto e ricambio i saluti.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5009
Ciao a tutti, scusate se mi inserisco a gamba tesa in questa conversazione ma ci tenevo a dire la mia. Premetto che credo di aver letto solo un racconto di @Nightafter in un contest e se non mi ricordo male ho fatto notare che fosse un po' troppo raccontato e che con dei dialoghi si potevano far passare le stesse informazioni. Non ho usato termini come "infodump" o "show, dont tell" perché sono frasi fatte e sinceramente non ci ho neanche pensato. Per alcuni questi potrebbero anche non essere dei difetti, tra l'altro. Ma non è questo il punto: penso che tutti siamo liberi di usare l'AI per quello che vogliamo perché abbiamo tutti libero arbitrio, ma non posso non farmi venire i capelli verdi se penso che ci si affida a un robot per consigli su come "scrivere bene". Anche a me in diversi contest sono stati fatti notare "erroroni" (intenzionali) come virgole e imperfetti colloquiali al posto dei congiuntivi. L'AI forse me li avrebbe massacrati, ma se tutti quanti scrivessimo allo stesso modo non ci sarebbe più uno stile personale e produrremmo tutti quanti racconti uguali. Innanzitutto si perde l'individualità e il concetto mi fa rabbrividire, ma poi come ci sarebbe la possibilità di scovare ancora talenti veri così? Oppure, più semplicemente, nessuno scriverebbe più come va di scrivere a lui. Recentemente è stato postato qui sul forum un racconto senza punteggiatura e senza andare a capo, un flusso di coscienza. L'AI a questo punto avrebbe detto: non va bene, non sei Joyce. E allora che scriviamo a fare tutti quanti? Tanto siamo tutti "nessuno" e per ogni genere c'è qualcuno che scrive meglio di noi... Boh, a me viene tristezza, forse per questo non sono interessata a quello che l'AI abbia da dire su quello che scrivo, né penso di poterne ricavare qualcosa di costruttivo. Invece ho sempre trovato utili i commenti degli utenti qui sopra, che non sono macchine e che ogni giorno dedicano tempo alla loro passione come faccio io. 

Scusate lo sfogo :)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5010
@sbatti Condivido pienamente quello che non considero uno sfogo, ma un utile contributo.
Nightafter wrote: Ma è evidente che non hai avuto la sfortuna di leggermi e commentarmi, altrimenti non avresti avuto necessità di scrivere questo ultimo commento che risulta utile alla quastione, quanto un bicchiere d'acqua per rabboccare il livello di un lago, in un giorno di pioggia.
Non ti ho letto, né commentato, perché per mia scelta non ho mai partecipato a un contest, mentre ho sempre letto i tuoi commenti, cui ho spesso risposto, sia in questa, che in altre discussioni. Mi spiace che il mio intervento non sia stato, secondo te, utile alla questione: me ne farò una ragione. :P
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5011
Le IA non sanno scrivere. Non hanno uno stile, un ritmo, personalità. Fidarsi del giudizio di una I A secondo me è un errore. Io mi fiderei di più di commentatori umani. 
Io seguo dei corsi on line, su fb faccio parte di un gruppo di beta lettori, studio ogni giorno per migliorare la mia scrittura. L IA non serve per migliorare la scrittura. Le I A non pensano, le risposte che ci danno, sono estrapolate da algoritmi, non da pensieri umani. 
Quindi, io non mi fiderei ciecamente di un suo giudizio. 
Anzi, a parte qualche ricerca, che poi bisogna sempre controllare che sia vera, io con le IA non farei altro. 

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5012
Hai ragione sulla questione della perdita di personalità e, come @Albascura, non mi fiderei ciecamente del giudizio dell'intelligenza artificiale. Non so nulla dell'IA applicata alla scrittura. Posso solo supporre, da ciò che ho letto, che uno scrive un testo, lo dà in pasto all'IA e questa ti restituisce un giudizio. Proverò! La cosa mi incuriosisce non poco! :-)
sbatti wrote: non sono interessata a quello che l'AI abbia da dire su quello che scrivo, né penso di poterne ricavare qualcosa di costruttivo. Invece ho sempre trovato utili i commenti degli utenti qui sopra, che non sono macchine e che ogni giorno dedicano tempo alla loro passione come faccio io.
Io ho un'esperienza diversa. Il giudizio umano è soggetto a vari meccanismi mentali e pertanto non è neutro, cioé lo stesso testo dà risultati diversi se sottoposto a persone diverse. Il meccanismo mentale più diffuso e più potente è quello della nomina o nomea, che dir si voglia. Dalle mie parti si dice "Fatti la nomina e va curcati", che significa che è impossibile scrollarti una nomina di dosso una volta che te la sei fatta. Ho l'impressione che spesso l'umano (qui e altrove) giudichi in base alla nomina dell'autore più che in base al testo per com'è. Non credo che una macchina sia in grado di comprendere il concetto di nomina e dunque il suo giudizio è neutro da questo punto di vista. Non trascurerei questa cosa, se davvero l'IA è come me la immagino.
Last edited by dyskolos on Sat Dec 20, 2025 7:59 pm, edited 4 times in total.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5013
Mia diletta @Albascura 


"Quindi, io non mi fiderei ciecamente di un suo giudizio. 

Anzi, a parte qualche ricerca, che poi bisogna sempre controllare che sia vera, io con le IA non farei altro."

Non ho nessuna intenzione, ovviamente, di delgare quello che scrivo a un Ai.
Solitamente l'uso che ne faccio è per il controllo ortografico e i refusi che da sempre infioriscono i miei scritti.
Va detto che l'AI di cui mi servo è progettata con un livello d'evoluzione sorprendentemente raffinato, l'intelocuzione appare assai vicina a un soggetto umano (Quasi) inniscente.
Per puro sfizio gli ho fatto commentare un mio racconto, mi intressava testarlo si qualcosa di più completo di un capitolo, per farmi un'idea dei limiti dello strumento. Premettendo che sono piuttosto prudente nel fare affidamento sulla nuove frontiere della tecnologia vieppiù digitale.
Orbene in prima battuta l'AI ha elogiato il lavoro entrando anche in sottili aspetti della narrazione, attinenti ai sentimenti presenti, ai meccanismi simbolici presenti nel testo.
A quel punto gli ho chiesto se fosse sempre programmato per dire la verità quando gli si chiedeva un giudizio.
Mi ha candidamente confessato che era programmato per dare giudizi edulcorati su cose come la mia, questo per non creare frustrazione e diffidenza in chi si avalesse di lui.
A quel punto gli ho chiesto se potevo richiedergli un giudizio, franco, oggettivo e anche spiettatamente sincero.
Mi ha risposto che se desideravo espressamente un giudizio così, poteva darmelo.
Infatti gli ho fatto rileggete il racconto e la nuova critica era assai meno incoraggiante, mi ha vivisezionato il tutto, con appunti innegabilmente pertinenti. Nessuna critica sul contenuto, ma tutto sulla tecnica narrativa: da questo è nato il mio post odierno.

Un abbraccio carissima  <3

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5014
dyskolos wrote: Il giudizio umano è soggetto a vari meccanismi mentali; e pertanto non è neutro, cioé lo stesso testo dà risultati diversi se sottoposto a persone diverse.
È vero, però noi scriviamo pur sempre per le persone, quindi è un rischio che forse vale la pena correre. Poi se ti stai riferendo a contest passati nello specifico non so dirti, perché non ti ho mai letto - io ho partecipato credo agli ultimi cinque o sei ad eccezione di uno e pur vedendo spesso "gli stessi" partecipare ho sempre cercato di dare giudizi onesti, come se i racconti fossero tutti anonimi (anche se più di una volta mi sono chiesta se sia possibile fare una cosa di questo tipo sul forum, per curiosità). Sono quasi sicura di aver ricevuto lo stesso trattamento perché i commenti al primo racconto che ho postato e quelli all'ultimo sono diversissimi, anche se alcuni fatti dalle stesse persone. Personalmente è una cosa che mi stimola molto.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5016
Nightafter wrote: Solitamente l'uso che ne faccio è per il controllo ortografico e i refusi che da sempre infioriscono i miei scritti.
Per me è un aspetto negativo: siccome l'AI controllerà la mia ortografia ed eliminerà i miei refusi, posso scrivere senza curarmene. A me pare che in tal modo il mio livello di attenzione a quello che scrivo e la qualità conseguente vadano a calare, e non è un a buona cosa. E' un po' come accade al livello della memoria a partire dall'avvento del telefono cellulare e successive evoluzioni: prima ero in grado di tenere a mente centinaia di numeri telefonici, quelli usati più di frequente dei miei 1.200 clienti; dopo l'acquisto del primo telefono cellulare con incorporata rubrica, è già tanto se sono stato in grado di ricordare i numeri di telefono mio e dei miei più stretti familiari. Non credo che la qualità della mia memoria ne abbia tratto beneficio.
Mario Izzi
Sopravvissuti
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5017
In realtà, il controllo ortografico è già contenuto in programmi come Word. A saperne usare tutte le funzioni di revisione, controllo, sostituzione dei termini, è già un valido aiuto, senza gettare in pasto all'IA e alle aziende che le controllano, dati personali. Anche perché, pur usandola in maniera apparentemente anonima, l'IA risale comunque all'utente e ne cataloga i dati.
Non l'ho mai utilizzata e preferisco tenermene alla larga, per svariati motivi.
Forse potrà essere utile in altri campi, se adeguatamente applicata, ma tendo a dubitare di tutto ciò che serve in apparenza a facilitarci, ma nella sostanza a depauperare le nostre facoltà, a favore di chi si arricchisce sulle nostre carenze o le sfrutta per gestirci e manipolarci meglio!

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5018
Cheguevara wrote: prima ero in grado di tenere a mente centinaia di numeri telefonici, quelli usati più di frequente dei miei 1.200 clienti; dopo l'acquisto del primo telefono cellulare con incorporata rubrica, è già tanto se sono stato in grado di ricordare i numeri di telefono mio e dei miei più stretti familiari
Infatti molti studi concordano nell'affermare che l'Umanità sta diventando sempre più stupida o, come dico io, sta declinando nelle capacità cognitive. Ho l'impressione che l'intelligenza artificiale sia in rapporto di coevoluzione con l'intelligenza naturale: da un lato il sempre maggiore ricorso all'intelligenza artificiale migliora quest'ultima, ma dall'altro lato supplisce alle nostre sempre più evidenti carenze cognitive. Scusa se batto sempre su questo punto, ma il film Idiocracy è profetico e l'Umanità sta diventando davvero così e lo diventerà davvero se nessuno prende provvedimenti. Non riuscirà a risolvere nessun problema e l'Uomo vivrà sempre di più nel letame, per così dire. Ti metto lo spezzone iniziale, nel quale a ognuno è associata l'indicazione del QI: quelli con il QI più basso si riproducono molto di più di quelli con il QI più alto…
ElleryQ wrote: tendo a dubitare di tutto ciò che serve in apparenza a facilitarci, ma nella sostanza a depauperare le nostre facoltà, a favore di chi si arricchisce sulle nostre carenze o le sfrutta per gestisce e manipolarci meglio!
(y)
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5019
dyskolos wrote: l'Umanità sta diventando sempre più stupida o, come dico io, sta declinando nelle capacità cognitive.
E pensare che, già negli anni '80, Fruttero & Lucentini avevano parlato de "La prevalenza del cretino".
Famoso e attualissimo è l'estratto del loro saggio comico:

«Una società che egli si compiace di chiamare “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro. Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui cara) per “realizzarsi”».

E questo in un'epoca in cui i social e le IA non erano neanche nelle previsioni dei più fantasiosi pensatori e creatori di informatica ed elettronica.
E più andremo avanti nell'assecondare le tendenze e delegare alle tecnologie la nostra vita, più finiremo col perdere quelle facoltà cognitive. Finiremo per essere usati dal progresso anziché utilizzarlo, almeno fin quando continueremo ad abusarne, anziché sceglierlo solo per alcune nostre necessità.
Servisse per donarci una migliore gestione del tempo, avrebbe senso. Invece il tempo ce lo sottrae sempre più. Il poco a disposizione, anziché utilizzarlo per vivere la vita concreta, leggere, pensare, ragionare, meditare, scrivere, esercitare mente e corpo, guarirci, ascoltare noi stessi e gli altri, godere della natura, ecc... lo utilizziamo per viverci una seconda vita, tutta artificiale, sui social.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5020
ElleryQ wrote: E più andremo avanti nell'assecondare le tendenze e delegare alle tecnologie la nostra vita, più finiremo col perdere quelle facoltà cognitive. Finiremo per essere usati dal progresso anziché utilizzarlo, almeno fin quando continueremo ad abusarne, anziché sceglierlo solo per alcune nostre necessità.
Servisse per donarci una migliore gestione del tempo, avrebbe senso. Invece il tempo ce lo sottrae sempre più. Il poco a disposizione, anziché utilizzarlo per vivere la vita concreta, leggere, pensare, ragionare, meditare, scrivere, esercitare mente e corpo, guarirci, ascoltare noi stessi e gli altri, godere della natura, ecc... lo utilizziamo per viverci una seconda vita, tutta artificiale, sui social.
Hai totalmente ragione. Mi hai fatto pensare a ieri, quando ho avuto a che fare l'ennesima no-vax. Lei, che non ha nemmeno la terza media e non sa quando si usa la H dato che ha letto "ai" e "hai", attribuiva i fatti di cronaca odierni al vaccino anti-COVID, perché, secondo lei, il vaccino ci sta bruciando il cervello e quindi non lo fa per non essere contagiata dall'impazzimento generale. Il bello è che, quando le contestavo qualcosa, lei sapeva solo dirmi che il vaccino mi aveva tanto bruciato il cervello che ora i poteri forti mi controllano e mi inducono a parlare bene del vaccino senza che io me ne renda conto. Qualsiasi cosa dicessi, tipo "Ma anche prima c'erano omicidi!", la risposta, arrabbiata, era sempre la stessa: "I poteri forti ti controllano! E scemo che non sei altro! Io invece non l'ho mai fatto e adesso sono libera di pensarla come voglio. Adesso ho aperto gli occhi e le mente e so la Verità!". Poi va sui social e diffonde la sua idea bislacca!
E la gente le crede! Incredibile, ma vero!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5023
Non so come fanno altri, io metto i miei racconti su una IA e quella mi dice sempre cose positive, mi trova addirittura significati che io neanche ero cosciente di averci messo. Non riesco a farmi fare una critica neanche implorandola. Di sicuro sbaglio qualche cosa... Proverò a insultarla, magari funziona  :lol: 
Il problema principale che ho riscontrato è proprio che è troppo compiacente. Se le chiedo di smettere di mettermi delle opzioni alla fine del messaggio su come continuare la conversazione, lo fa per un paio di volte, poi ricomincia, come da programmazione.
Io in genere non la uso, se non per curiosità, è come chiedere a un conoscente: che ne pensi di questo racconto? Non faccio troppo caso al giudizio, è più un modo per trovare magari qualche spunto per migliorarlo (non tanto perché me lo da l'IA, ma perché esprimerlo in forma scritta mi aiuta a chiarirmi le idee).
ElleryQ wrote: E più andremo avanti nell'assecondare le tendenze e delegare alle tecnologie la nostra vita, più finiremo col perdere quelle facoltà cognitive. Finiremo per essere usati dal progresso anziché utilizzarlo, almeno fin quando continueremo ad abusarne, anziché sceglierlo solo per alcune nostre necessità.
Dipende, non tutte le tecnologie sono uguali. I social li uso da qualche anno e posso dire che se ne potrebbe fare a meno. Per uno scrittore, poi, diventano un obbligo da assolvere nel promuovere i propri libri, quindi li detesto cordialmente. Li continuo a usare perché ho familiari, amici, persone a cui tengo e con cui posso stare in contatto solo tramite quelli. L'intelligenza artificiale è tutt'altra cosa, ha declinazioni mediche che possono anche salvare vite, tipo riconoscere in anticipo i sintomi di una malattia, prima che un occhio umano lo possa fare, o trovare una cura per il cancro. Certo, ci saranno quelli che la useranno per cose molto più banali, magari anche pericolose o illegali, ma a questo punto la domanda diventa: il problema sono gli sviluppi della tecnologia o la debolezza dell'intelligenza umana? Fior di scienziati mantengono le loro facoltà cognitive e capiscono come usare una nuova possibilità, se gli altri non fanno altrettanto, per me sono loro che si devono pian piano mettere in pari, non il progresso che si deve fermare.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5024
Silverwillow wrote: Li continuo a usare perché ho familiari, amici, persone a cui tengo e con cui posso stare in contatto solo tramite quelli. L'intelligenza artificiale è tutt'altra cosa, ha declinazioni mediche che possono anche salvare vite, tipo riconoscere in anticipo i sintomi di una malattia, prima che un occhio umano lo possa fare, o trovare una cura per il cancro.
Concordo assolutamente. Per questo dicevo che dovremmo essere noi a usare la tecnologia, per effettive necessità, senza divenirne schiavi!

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

5025
ElleryQ wrote: Concordo assolutamente. Per questo dicevo che dovremmo essere noi a usare la tecnologia, per effettive necessità, senza divenirne schiavi!
Esatto! Se uso il telefono cellulare per fare e ricevere chiamate ovunque mi trovi, anziché essere vincolato a un telefono fisso, magari in bachelite attaccato al muro, come settanta/ottanta anni fa (io c'ero), sto usando la nuova tecnologia a mio vantaggio; se divento smartphone-dipendente, perennemente connesso, incapace di qualsiasi azione, dal preparare un piatto di amatriciana all'ammirare un tramonto, senza condividerla, sono diventato schiavo di quella stessa tecnologia, che mi sta usando a suo vantaggio. Pare che ormai la seconda fattispecie sia quella dominante.
Mario Izzi
Sopravvissuti
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