"Record di vendite"

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Allora: sarebbe un gioco con un premio finale... ma non solo; e premesso che non ho idea di quale potrebbe essere questo premio :D :hm: che si può dare anche più volte, ogni volta che si ha raggiunto il prossimo traguardo :D :) ah, magari quei "premi" tipo quelli che fate già qua nel forum per la poesia o altre categorie che io non so perché non vi partecipo mai.

Comunque il gioco, diciamo così, si basa su quante copie abbiamo venduto del nostro libro; e qua ci sarebbe un altro problema perché ognuno potrebbe inventarsi un qualsiasi numero :hm: oppure si fissa un primo numero, un primo traguardo da raggiungere; che posso dare io o, nel caso, chi aprirà il topic. Non so, può essere anche un numero molto basso tanto per cominciare... anche 100 può essere! E poi tipo a scaglioni 100-200-300... ogni cento insomma :D :)                                 

Detto ciò, è solo un'idea che non so quanto sia realizzabile :D                   
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Re: "Record di vendite"

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Daniel P. wrote: e qua ci sarebbe un altro problema perché ognuno potrebbe inventarsi un qualsiasi numero
Tranquillo, se non sei un "nome noto" e millanti vendite a n zeri non ci crede nessuno :D

Re: "Record di vendite"

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Con tutti i baciapile che ci sono, il libro nuovo del papa sbaraglierà via ogni best e long seller... altro che record di vendite!  :asd:
Schifo esponenziale.

Re: "Record di vendite"

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A me in generale non sembra una buona idea. Non tutti scrivono opere commerciali, non tutti spendono soldi per promuoverle, non tutti hanno il tempo per stare dietro a mille presentazioni. Fermo restando che per vendere basta spendere soldi. Posso tranquillamente arrivare a decine di migliaia di copie spendendo qualche centinaia di migliaia di euro, forse pure molto meno.
Se c’è una cosa che ho imparato è che il numero di libri venduti nulla ha a che fare col valore di un libro. Poi credo che lo spirito di questo forum sia ben diverso dal voler regalare premi a chi vende di più. 

Re: "Record di vendite"

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Fabioloneilboia wrote: Posso tranquillamente arrivare a decine di migliaia di copie spendendo qualche centinaia di migliaia di euro, forse pure molto meno.
Se c’è una cosa che ho imparato è che il numero di libri venduti nulla ha a che fare col valore di un libro.
Beh, spendi spendi, ma poi devi avere anche dei ricavi! Altrimenti...
Al di là di questo, sono d'accordo che un best seller non sia per forza un ottimo libro e per quanto riguarda il mio di libro, non è per nulla "commerciale"; ma già che ci sono, voglio dire... non è che disprezzerei i miei guadagni :D       
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Re: "Record di vendite"

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@Daniel P. il senso era che vendere non è così difficile, basta lanciare i soldi fuori dalla finestra. Del resto ho notato che spesso gli autori preferiscono andare ampiamente in perdita pur di vendere i loro libri, per questo dargli pure un premio mi sembra fuori luogo. 

Re: "Record di vendite"

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Fabioloneilboia wrote: @Daniel P. il senso era che vendere non è così difficile, basta lanciare i soldi fuori dalla finestra. Del resto ho notato che spesso gli autori preferiscono andare ampiamente in perdita pur di vendere i loro libri, per questo dargli pure un premio mi sembra fuori luogo. 
Vabbè, ma allora non comprendo perché un autore debba andare in perdita; almeno per quanto mi riguarda io non faccio ancora divulgazione scientifica per il bene dell'umanità diciamo ...
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Re: "Record di vendite"

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Al di là dell'idea del premio / traguardo finale, penso sarebbe interessante avere un thread in cui chi vuole può inserire il numero di copie vendute del proprio libro. Senza scrivere il titolo, uno schema semplice tipo:
genere - numero di pagine - prezzo di copertina - editore (*facoltativo, per questioni di privacy): numero di copie vendute

Potrebbe essere utile non per fare a garetta di chi ha venduto di più, ma per avere una cartina di tornasole di come vanno le cose nel mercato degli scrittori esordienti/emergenti. 
E certo, come giustamente ha fatto notare @Fabioloneilboia, andrebbe inserito anche l'importo di massima speso di tasca propria per la promozione (esclusa quindi quella realizzata dalla CE).

Re: "Record di vendite"

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superju wrote: Al di là dell'idea del premio / traguardo finale, penso sarebbe interessante avere un thread in cui chi vuole può inserire il numero di copie vendute del proprio libro. Senza scrivere il titolo, uno schema semplice tipo:
genere - numero di pagine - prezzo di copertina - editore (*facoltativo, per questioni di privacy): numero di copie vendute

Potrebbe essere utile non per fare a garetta di chi ha venduto di più, ma per avere una cartina di tornasole di come vanno le cose nel mercato degli scrittori esordienti/emergenti. 
E certo, come giustamente ha fatto notare @Fabioloneilboia, andrebbe inserito anche l'importo di massima speso di tasca propria per la promozione (esclusa quindi quella realizzata dalla CE).
Il risultato sarebbe attendibile se tutti i partecipanti dichiarassero il vero, cosa che considero improbabile. Inoltre, quanti tra noi sono in grado di conoscere il numero delle copie vendute? Forse solo gli auto-pubblicati, visto il comportamento della maggior parte delle CE in merito alle rendicontazioni, per non parlare dei pagamenti delle royalties. 
Mario Izzi
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Re: "Record di vendite"

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@Cheguevara Be', ma perché uno dovrebbe dichiarare il falso? Posto che abbiamo l'escluso l'idea del "premio/badge traguardo" e che non ci sarebbe né il titolo dell'opera né tantomeno il link per acquistarla.
Invece, hai proprio ragione per quel che riguarda la rendicontazione latitante di tante CE. Però, appunto, parteciperebbe al thread chi ne ha voglia e conosce i propri numeri.

...e lo dico dall'alto delle mie ben 20 copie vendute  :facepalm:

Re: "Record di vendite"

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superju wrote: @Cheguevara Be', ma perché uno dovrebbe dichiarare il falso? Posto che abbiamo l'escluso l'idea del "premio/badge traguardo" e che non ci sarebbe né il titolo dell'opera né tantomeno il link per acquistarla.
Invece, hai proprio ragione per quel che riguarda la rendicontazione latitante di tante CE. Però, appunto, parteciperebbe al thread chi ne ha voglia e conosce i propri numeri.

...e lo dico dall'alto delle mie ben 20 copie vendute  :facepalm:
Mah... io ho tre pubblicazioni in vendita su amazon per due diverse CE con oltre tremila visualizzazioni complessive qui su CdM: non ho notizie, ma sarei contento delle tue 20 copie per ciascuna. Se conoscessi il numero delle vendite non avrei difficoltà a fare outing, ma conosco la natura umana abbastanza per ritenere che i risultati del censimento globale sarebbero poco affidabili. E' quello che penso, ma è chiaro che potrei sbagliarmi.
 
Mario Izzi
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Re: "Record di vendite"

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Fabioloneilboia wrote: Posso tranquillamente arrivare a decine di migliaia di copie spendendo qualche centinaia di migliaia di euro, forse pure molto meno.
Io nel mio ci ho speso tutto! in tutti i sensi: risorse economiche e tutto me stesso! (oltre alla scrittura, come già detto) tutte quelle che sarebbero le mie doti artistiche in fotografia, disegno, grafica... in materiali, sfruttando anche alcuni oggetti che ho in casa... e anni di tempo, di lavoro! Su questa mia... opera :D  
Beh, anni, ma anche perché non me lo sarei immaginato, dai miei primi appunti, che sarei arrivato a creare un libro :D :hm:                

Ma non l'ho ancora pubblicato :lol: :hm: ci sto ancora lavorando... :hm:                                                         
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Re: "Record di vendite"

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@Daniel P. la domanda sul perché un autore accetta di andare in perdita è bella, ma la risposta è sicuramente variegata. C’è chi lo fa per vantarsi delle copie vendute, chi per investimento, sperando di andare in attivo coi libri successivi. Molti lo fanno per arrivare a case più grandi, sempre per una delle due ragioni precedenti.
Altri scrivono un paio di libri per poi fare altri lavori editoriali, come l’editor, l’agente, quindi spendere soldi per vendere serve per poi entrare nel mondo dell’editoria.
Senza contare che molti lo fanno semplicemente per far leggere a qualcuno il frutto di un lungo e faticoso lavoro.
Sono tutte scente rispettabili, alcune pure sensate dal punto di vista economico, se riescono ovviamente. Investire all’apertura d un’attività è la normalità. Dico però che, a mio modo di vedere, sono tutte questioni prettamente commerciali e per tali vanno prese. Può essere pure interessante sapere quanto vendono i libri in linea astratta, ma penso che è più che probabile trovarsi davanti a numeri abbastanza difficili da analizzare, soprattutto se si parla di libri nostri.
Magari sarebbe più interessante sapere quanto vendono i libri delle varie case editrici, anche per orientarsi al meglio. Ma dubito fortemente che svelino i loro numeri. 

Re: "Record di vendite"

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Fabioloneilboia wrote: la domanda sul perché un autore accetta di andare in perdita è bella, ma la risposta è sicuramente variegata. C’è chi lo fa per vantarsi delle copie vendute, chi per investimento, sperando di andare in attivo coi libri successivi. Molti lo fanno per arrivare a case più grandi, sempre per una delle due ragioni precedenti.
Uno che "sgomita" per emergere nella giungla editoriale è (quasi) sempre encomiabile; certo, gli investimenti andrebbero fatti con un minimo di criterio, sapendo che l'eventuale ritorno economico è da intendersi molto a lungo termine...
Insomma, lavorare con delle perdite che si possono sostenere.

Re: "Record di vendite"

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KatrineBratt wrote: Uno che "sgomita" per emergere nella giungla editoriale è (quasi) sempre encomiabile; certo, gli investimenti andrebbero fatti con un minimo di criterio, sapendo che l'eventuale ritorno economico è da intendersi molto a lungo termine...
Insomma, lavorare con delle perdite che si possono sostenere.
Quello che non sopporterei non sarebbe tanto la mia perdita, quanto il guadagno di chi campa sfruttando la perdita mia e degli altri. Uso il condizionale, perché fino a oggi ho pubblicato con diverse CE senza sborsare un centesimo. Sulle vendite preferisco stendere un velo pietoso, ma ritengo che se avessi speso soldi non sarebbero cambiate in maniera significativa. Il vero successo è riservato a chi riesce a essere propagandato sui media a diffusione nazionale, a prescindere dal valore dei suoi scritti. Almeno credo.
Mario Izzi
Sopravvissuti
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Re: "Record di vendite"

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Cheguevara wrote: Il vero successo è riservato a chi riesce a essere propagandato sui media a diffusione nazionale, a prescindere dal valore dei suoi scritti. Almeno credo.
Be' lo zio Che ha sempre ragione  :lol:
Chi può investire sui media mainstream infatti sono sempre le big.

Re: "Record di vendite"

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superju wrote: Al di là dell'idea del premio / traguardo finale, penso sarebbe interessante avere un thread in cui chi vuole può inserire il numero di copie vendute del proprio libro. Senza scrivere il titolo, uno schema semplice tipo:
genere - numero di pagine - prezzo di copertina - editore (*facoltativo, per questioni di privacy): numero di copie vendute

Potrebbe essere utile non per fare a garetta di chi ha venduto di più, ma per avere una cartina di tornasole di come vanno le cose nel mercato degli scrittori esordienti/emergenti. 
Potreste farlo tranquillamente, non è necessario che sia lo Staff ad aprirlo.
Se nella giusta sezione e se gestito senza manie di competizione o di denigrazione, può essere utile, come avete detto anche voi.
Le CE sono tenute a rilasciare i rendiconti; che molte micro non lo facciano e che talune possano anche barare, purtroppo non è escluso e per alcune è prassi. 
Molte, però, non sono realmente in grado di dare i dati di vendita effettivi, finché i libri sono in distribuzione. Solo il reso può determinare l'esatta vendita, o le librerie di catena che danno un riscontro immediato alla  CE di cui fanno parte. Per le CE indipendenti, soprattutto se piccole/micro la cosa è un po' più complicata, per cui a volte può esserci malafede, altre volte è più un problema pratico.

Re: "Record di vendite"

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Come diceva giustamente @ElleryQ l’unico dato che è facile ottenere (ferma restando la necessità di un editore serio) è quello relativo agli ebook. Per i cartacei recenti è più che altro una stima.
Certo chi ha libri pubblicati da anni ha dati più attendibili.
Diverso il discorso per chi pubblica in self, lì si hanno subito numeri reali, comprese le pagine lette in abbonamento (per chi usa Kindle Unlimited).

Re: "Record di vendite"

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Penso che, più del semplice numero di copie vendute, sarebbe più interessante conoscere le strategie adottate dagli autori per raggiungere certi risultati. Capire quali meccanismi pubblicitari funzionano davvero potrebbe aiutarci a evitare spese inutili e a investire con maggiore consapevolezza. Dopotutto, chiunque voglia diffondere il proprio libro oltre la ristretta cerchia di amici e parenti si trova inevitabilmente a confrontarsi con la necessità di promuoverlo, che sia in autopubblicazione o con una casa editrice dalle risorse limitate.
In questo senso vorrei portare la mia esperienza, non perché io abbia avuto successo – tutt’altro – ma perché i miei errori potrebbero servire da monito per altri autori esordienti o emergenti. Lo scopo di queste righe non è capire come vendere per fare soldi – non credo che nessuno qui scriva con questo intento – ma piuttosto come riuscire a essere letti. Perché un libro diventa davvero tale solo tra le mani di un lettore, anche se la spinta a scrivere nasce spesso da un’idea che ci tormenta o da un’urgenza espressiva di cui sentiamo il bisogno di liberarci.
La prima volta che ho pubblicato il mio romanzo ho venduto 15 copie, tutte a parenti e amici. Tuttavia, alcuni di loro non sono riusciti nemmeno a finirlo: lo trovavano troppo complesso, lontano dallo stile paratattico fatto di frasi brevi e semplici a cui sono abituati molti lettori. Allora, ripensando alle critiche dell’editor che lo aveva letto per conto di un’agenzia, ho deciso di rivederlo: ho eliminato intere pagine, riscritto interi passaggi e cercato di rendere il mio stile ipotattico più accessibile. Poi l’ho ripubblicato.
Questa volta, però, non potevo aspettarmi che chi lo aveva già acquistato lo comprasse di nuovo. Ho venduto appena quattro copie a persone che non erano a conoscenza della prima edizione, poi il nulla. Il tempo passava e le vendite restavano ferme. Non essendo presente sui social – perché refrattario a qualsiasi forma di esposizione personale – mi restava solo la pubblicità a pagamento. Ho deciso di provare con le Amazon ADS, cercando di impostare una campagna che fosse mirata e con un budget contenuto, puntando su lettori interessati a romanzi simili al mio.
Ma anche questo tentativo si è rivelato un fallimento. A fronte di 465.951 impressioni, solo 209 persone hanno cliccato sulla pagina del libro, e di queste una sola lo ha acquistato. Dubito che nemmeno le due recensioni ricevute possano fare la differenza: chi visiterà la pagina probabilmente si limiterà a guardare e poi passerà oltre. Così mi ritrovo ad aver speso denaro senza essermi avvicinato minimamente all’obiettivo.
A questo punto mi convinco sempre più che l’unica vera arma in grado di spingere un lettore all’acquisto sia la visibilità mediatica su larga scala, quella che solo le case editrici con risorse adeguate possono permettersi. Eppure, nonostante tutto, continuo a sperare di essere smentito.

Re: "Record di vendite"

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Rodja wrote: Penso che, più del semplice numero di copie vendute, sarebbe più interessante conoscere le strategie adottate dagli autori per raggiungere certi risultati. Capire quali meccanismi pubblicitari funzionano davvero potrebbe aiutarci a evitare spese inutili e a investire con maggiore consapevolezza. Dopotutto, chiunque voglia diffondere il proprio libro oltre la ristretta cerchia di amici e parenti si trova inevitabilmente a confrontarsi con la necessità di promuoverlo, che sia in autopubblicazione o con una casa editrice dalle risorse limitate.
In questo senso vorrei portare la mia esperienza, non perché io abbia avuto successo – tutt’altro – ma perché i miei errori potrebbero servire da monito per altri autori esordienti o emergenti. Lo scopo di queste righe non è capire come vendere per fare soldi – non credo che nessuno qui scriva con questo intento – ma piuttosto come riuscire a essere letti. Perché un libro diventa davvero tale solo tra le mani di un lettore, anche se la spinta a scrivere nasce spesso da un’idea che ci tormenta o da un’urgenza espressiva di cui sentiamo il bisogno di liberarci.
La prima volta che ho pubblicato il mio romanzo ho venduto 15 copie, tutte a parenti e amici. Tuttavia, alcuni di loro non sono riusciti nemmeno a finirlo: lo trovavano troppo complesso, lontano dallo stile paratattico fatto di frasi brevi e semplici a cui sono abituati molti lettori. Allora, ripensando alle critiche dell’editor che lo aveva letto per conto di un’agenzia, ho deciso di rivederlo: ho eliminato intere pagine, riscritto interi passaggi e cercato di rendere il mio stile ipotattico più accessibile. Poi l’ho ripubblicato.
Questa volta, però, non potevo aspettarmi che chi lo aveva già acquistato lo comprasse di nuovo. Ho venduto appena quattro copie a persone che non erano a conoscenza della prima edizione, poi il nulla. Il tempo passava e le vendite restavano ferme. Non essendo presente sui social – perché refrattario a qualsiasi forma di esposizione personale – mi restava solo la pubblicità a pagamento. Ho deciso di provare con le Amazon ADS, cercando di impostare una campagna che fosse mirata e con un budget contenuto, puntando su lettori interessati a romanzi simili al mio.
Ma anche questo tentativo si è rivelato un fallimento. A fronte di 465.951 impressioni, solo 209 persone hanno cliccato sulla pagina del libro, e di queste una sola lo ha acquistato. Dubito che nemmeno le due recensioni ricevute possano fare la differenza: chi visiterà la pagina probabilmente si limiterà a guardare e poi passerà oltre. Così mi ritrovo ad aver speso denaro senza essermi avvicinato minimamente all’obiettivo.
A questo punto mi convinco sempre più che l’unica vera arma in grado di spingere un lettore all’acquisto sia la visibilità mediatica su larga scala, quella che solo le case editrici con risorse adeguate possono permettersi. Eppure, nonostante tutto, continuo a sperare di essere smentito.
Io sto per pubblicare in self e mio padre mi ha suggerito di mettere dei volantini (appena sarà pubblicato) nelle buche delle lettere dei condomìni ...
Allora, questa, a me sembra soltanto un'idea stramba, ridicola, assurda; che infatti credo non abbia mai fatto nessuno :asd:  :hm:        
Piuttosto dei volantini li metterei nei locali, come bar ad esempio... per l'eventuale o eventuali presentazioni del mio libro. Mi pare abbia più senso :D  
O potrei usare anche i vari social, ma questi social, per quanto mi riguarda, sono una cosa che non mi aggrada molto...
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Re: "Record di vendite"

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Per quanto mi riguarda, una decina me li avrebbero già "prenotati" prima ancora di pubblicarlo (e non si tratta soltanto di amici e parenti... anzi, la maggior parte di questi non sono né l'uno né l'altro) :D ma veramente, non so se, in questo caso, cioè prima ancora della pubblicazione, 10 sia un numero grande o piccolo ...boh! :D di sicuro è un numero piccolo nel caso io fossi un autore già noto di una famosa casa editrice... :hm: e non un self.
Che manca soltanto la pubblicazione è un piccolo, piccolo... dettaglio  :D :hm: :(                             

Certo che se avessi migliaia di conoscenze o amici... sarebbe un'altra cosa  :D :D                        
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