

Comunque il gioco, diciamo così, si basa su quante copie abbiamo venduto del nostro libro; e qua ci sarebbe un altro problema perché ognuno potrebbe inventarsi un qualsiasi numero


Detto ciò, è solo un'idea che non so quanto sia realizzabile :D
Daniel P. wrote: e qua ci sarebbe un altro problema perché ognuno potrebbe inventarsi un qualsiasi numeroTranquillo, se non sei un "nome noto" e millanti vendite a n zeri non ci crede nessuno
Fabioloneilboia wrote: Posso tranquillamente arrivare a decine di migliaia di copie spendendo qualche centinaia di migliaia di euro, forse pure molto meno.Beh, spendi spendi, ma poi devi avere anche dei ricavi! Altrimenti...
Se c’è una cosa che ho imparato è che il numero di libri venduti nulla ha a che fare col valore di un libro.
Fabioloneilboia wrote: @Daniel P. il senso era che vendere non è così difficile, basta lanciare i soldi fuori dalla finestra. Del resto ho notato che spesso gli autori preferiscono andare ampiamente in perdita pur di vendere i loro libri, per questo dargli pure un premio mi sembra fuori luogo.Vabbè, ma allora non comprendo perché un autore debba andare in perdita; almeno per quanto mi riguarda io non faccio ancora divulgazione scientifica per il bene dell'umanità diciamo ...
superju wrote: Al di là dell'idea del premio / traguardo finale, penso sarebbe interessante avere un thread in cui chi vuole può inserire il numero di copie vendute del proprio libro. Senza scrivere il titolo, uno schema semplice tipo:Il risultato sarebbe attendibile se tutti i partecipanti dichiarassero il vero, cosa che considero improbabile. Inoltre, quanti tra noi sono in grado di conoscere il numero delle copie vendute? Forse solo gli auto-pubblicati, visto il comportamento della maggior parte delle CE in merito alle rendicontazioni, per non parlare dei pagamenti delle royalties.
genere - numero di pagine - prezzo di copertina - editore (*facoltativo, per questioni di privacy): numero di copie vendute
Potrebbe essere utile non per fare a garetta di chi ha venduto di più, ma per avere una cartina di tornasole di come vanno le cose nel mercato degli scrittori esordienti/emergenti.
E certo, come giustamente ha fatto notare @Fabioloneilboia, andrebbe inserito anche l'importo di massima speso di tasca propria per la promozione (esclusa quindi quella realizzata dalla CE).
superju wrote: @Cheguevara Be', ma perché uno dovrebbe dichiarare il falso? Posto che abbiamo l'escluso l'idea del "premio/badge traguardo" e che non ci sarebbe né il titolo dell'opera né tantomeno il link per acquistarla.Mah... io ho tre pubblicazioni in vendita su amazon per due diverse CE con oltre tremila visualizzazioni complessive qui su CdM: non ho notizie, ma sarei contento delle tue 20 copie per ciascuna. Se conoscessi il numero delle vendite non avrei difficoltà a fare outing, ma conosco la natura umana abbastanza per ritenere che i risultati del censimento globale sarebbero poco affidabili. E' quello che penso, ma è chiaro che potrei sbagliarmi.
Invece, hai proprio ragione per quel che riguarda la rendicontazione latitante di tante CE. Però, appunto, parteciperebbe al thread chi ne ha voglia e conosce i propri numeri.
...e lo dico dall'alto delle mie ben 20 copie vendute
Fabioloneilboia wrote: Posso tranquillamente arrivare a decine di migliaia di copie spendendo qualche centinaia di migliaia di euro, forse pure molto meno.Io nel mio ci ho speso tutto! in tutti i sensi: risorse economiche e tutto me stesso! (oltre alla scrittura, come già detto) tutte quelle che sarebbero le mie doti artistiche in fotografia, disegno, grafica... in materiali, sfruttando anche alcuni oggetti che ho in casa... e anni di tempo, di lavoro! Su questa mia... opera
Fabioloneilboia wrote: la domanda sul perché un autore accetta di andare in perdita è bella, ma la risposta è sicuramente variegata. C’è chi lo fa per vantarsi delle copie vendute, chi per investimento, sperando di andare in attivo coi libri successivi. Molti lo fanno per arrivare a case più grandi, sempre per una delle due ragioni precedenti.Uno che "sgomita" per emergere nella giungla editoriale è (quasi) sempre encomiabile; certo, gli investimenti andrebbero fatti con un minimo di criterio, sapendo che l'eventuale ritorno economico è da intendersi molto a lungo termine...
KatrineBratt wrote: Uno che "sgomita" per emergere nella giungla editoriale è (quasi) sempre encomiabile; certo, gli investimenti andrebbero fatti con un minimo di criterio, sapendo che l'eventuale ritorno economico è da intendersi molto a lungo termine...Quello che non sopporterei non sarebbe tanto la mia perdita, quanto il guadagno di chi campa sfruttando la perdita mia e degli altri. Uso il condizionale, perché fino a oggi ho pubblicato con diverse CE senza sborsare un centesimo. Sulle vendite preferisco stendere un velo pietoso, ma ritengo che se avessi speso soldi non sarebbero cambiate in maniera significativa. Il vero successo è riservato a chi riesce a essere propagandato sui media a diffusione nazionale, a prescindere dal valore dei suoi scritti. Almeno credo.
Insomma, lavorare con delle perdite che si possono sostenere.
Cheguevara wrote: Il vero successo è riservato a chi riesce a essere propagandato sui media a diffusione nazionale, a prescindere dal valore dei suoi scritti. Almeno credo.Be' lo zio Che ha sempre ragione
superju wrote: Al di là dell'idea del premio / traguardo finale, penso sarebbe interessante avere un thread in cui chi vuole può inserire il numero di copie vendute del proprio libro. Senza scrivere il titolo, uno schema semplice tipo:Potreste farlo tranquillamente, non è necessario che sia lo Staff ad aprirlo.
genere - numero di pagine - prezzo di copertina - editore (*facoltativo, per questioni di privacy): numero di copie vendute
Potrebbe essere utile non per fare a garetta di chi ha venduto di più, ma per avere una cartina di tornasole di come vanno le cose nel mercato degli scrittori esordienti/emergenti.
Rodja wrote: Penso che, più del semplice numero di copie vendute, sarebbe più interessante conoscere le strategie adottate dagli autori per raggiungere certi risultati. Capire quali meccanismi pubblicitari funzionano davvero potrebbe aiutarci a evitare spese inutili e a investire con maggiore consapevolezza. Dopotutto, chiunque voglia diffondere il proprio libro oltre la ristretta cerchia di amici e parenti si trova inevitabilmente a confrontarsi con la necessità di promuoverlo, che sia in autopubblicazione o con una casa editrice dalle risorse limitate.Io sto per pubblicare in self e mio padre mi ha suggerito di mettere dei volantini (appena sarà pubblicato) nelle buche delle lettere dei condomìni ...
In questo senso vorrei portare la mia esperienza, non perché io abbia avuto successo – tutt’altro – ma perché i miei errori potrebbero servire da monito per altri autori esordienti o emergenti. Lo scopo di queste righe non è capire come vendere per fare soldi – non credo che nessuno qui scriva con questo intento – ma piuttosto come riuscire a essere letti. Perché un libro diventa davvero tale solo tra le mani di un lettore, anche se la spinta a scrivere nasce spesso da un’idea che ci tormenta o da un’urgenza espressiva di cui sentiamo il bisogno di liberarci.
La prima volta che ho pubblicato il mio romanzo ho venduto 15 copie, tutte a parenti e amici. Tuttavia, alcuni di loro non sono riusciti nemmeno a finirlo: lo trovavano troppo complesso, lontano dallo stile paratattico fatto di frasi brevi e semplici a cui sono abituati molti lettori. Allora, ripensando alle critiche dell’editor che lo aveva letto per conto di un’agenzia, ho deciso di rivederlo: ho eliminato intere pagine, riscritto interi passaggi e cercato di rendere il mio stile ipotattico più accessibile. Poi l’ho ripubblicato.
Questa volta, però, non potevo aspettarmi che chi lo aveva già acquistato lo comprasse di nuovo. Ho venduto appena quattro copie a persone che non erano a conoscenza della prima edizione, poi il nulla. Il tempo passava e le vendite restavano ferme. Non essendo presente sui social – perché refrattario a qualsiasi forma di esposizione personale – mi restava solo la pubblicità a pagamento. Ho deciso di provare con le Amazon ADS, cercando di impostare una campagna che fosse mirata e con un budget contenuto, puntando su lettori interessati a romanzi simili al mio.
Ma anche questo tentativo si è rivelato un fallimento. A fronte di 465.951 impressioni, solo 209 persone hanno cliccato sulla pagina del libro, e di queste una sola lo ha acquistato. Dubito che nemmeno le due recensioni ricevute possano fare la differenza: chi visiterà la pagina probabilmente si limiterà a guardare e poi passerà oltre. Così mi ritrovo ad aver speso denaro senza essermi avvicinato minimamente all’obiettivo.
A questo punto mi convinco sempre più che l’unica vera arma in grado di spingere un lettore all’acquisto sia la visibilità mediatica su larga scala, quella che solo le case editrici con risorse adeguate possono permettersi. Eppure, nonostante tutto, continuo a sperare di essere smentito.
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