Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4451
Alberto Tosciri wrote: E non si può ignorare – senza complicità col pregiudizio – che nei suoi duemila anni di storia, il cristianesimo ha generato una civiltà, una cultura, un’umanità che hanno posto le basi della nostra stessa esistenza
Alberto Tosciri wrote: È proprio grazie a questa civiltà, sia pure imperfetta, per i limiti degli uomini, ma viva
Scusami se ti interrompo :P Sì, infatti io uso definirmi "di cultura cristiana" e non "di religione cristiana". "Di religione cristiana" non me lo posso permettere e preferisco vivere il cristianesimo come una cultura piuttosto che come una religione.
Qualche giorno addietro, mentre facevo quattro passi arrancando sotto casa col mio fido deambulatore, mi si avvicinano due uomini in abiti eleganti, due Testimoni di Geova, e uno era chiaramente molto meno giovane dell'altro. Il più "anzianotto", che quel giorno compiva ottanta anni, mi fa "Malattia o incidente?" e rispondo "Malattia, malattia…!". Dopo di che, indicando il deambutore, mi fa "Quello è una manifestazione di Dio!" e io rispondo candidamente "No! Guardi! Quello lo fanno esseri umani e non dei, poi lo vendono e qualcuno ci guadagna pure. Mi pare una cosa terribilmente umana e non c'è nessun dio in mezzo, se non il Dio Denaro". Allora lui mi mette in mano un giornale dal titolo "La Torre di Babele" (o qualcosa del genere), che sulla copertina riportava a caratteri cubitali la scritta "Dio ci porterà fuori dalla guerra. Dobbiamo avere fiducia in Lui, il nostro Geova". Dietro richiesta di un commento, faccio "Anch'io vorrei che tutte le guerre cessassero e non ho bisogno di pensare a Geova per questo". Poi aggiungo "Il mio dio è immanente, non trascendente". Non credo che abbia capito granché, però se ne andò molto rammaricato dicendo "Se la pensi così…". Niè, altra cultura con altri simboli e idee.
Albascura wrote: E dire che la prima volta che ho cominciato a leggerla è stato dopo un lutto: un mio cuginetto morì a sei anni. Nicola è morto mentre giocava a palla in un prato insieme a suo padre, a Valmontone. In quel campo c'era un pozzo a raso incustodito, Nicola è morto per le ferite che si è fatto cadendo in quel pozzo
Mi dispiace molto per Nicola :-( I pozzi "pericolosi" dovrebbero essere segnalati e interdetti anche se sono posti in aree private :-(
Last edited by dyskolos on Mon Oct 06, 2025 10:29 am, edited 1 time in total.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4453
@Alberto Tosciri Rispetto il tuo punto di vista di credente, così come rispetto tutti i credenti, che siano cristiani, musulmani o ebrei. Da agnostico quale sono, tale rispetto viene meno se qualcuno pensa di potermi imporre i dettami della sua religione e, più in generale, se qualcuno pensa di poter giustificare i massacri compiuti in nome del suo Dio sia oggi, che nei secoli e millenni trascorsi. Tenetevi pure stretti i vostri dogmi, cui ognuno si conformerà a seconda del proprio carattere, delle proprie inclinazioni e delle proprie convenienze. Io mi sono sempre sforzato di agire secondo i dettami della mia coscienza: mio nonno, cattolico non osservante, diceva: piscia chiaro, e fregatene del medico.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4455
dyskolos wrote: Ovviamente non hanno pagato e non c'è prezzo per la morte di un bambino.
Mi ricordo pochissimo della controversia, mi ricordo molto bene la rabbia e il dolore di mio zio, mia zia e di tutti i parenti. Mi ricordo che per pagare avvocati che sostenessero la causa,  non bastava nemmeno fare una colletta. Mi ricordo che tutti gli avvocati contattati hanno sconsigliato ai miei zii un' azione legale contro il Monsignore del vicariato in carica quell'anno. Alla fine gli hanno consigliato di accettare una cifra irrisoria e che avrebbero sicuramente perso con una azione legale. 
E questo è quanto.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4456
Albascura wrote: Alla fine gli hanno consigliato di accettare una cifra irrisoria e che avrebbero sicuramente perso con una azione legale. 
E questo è quanto.
Mai mettersi contro i potenti! Puoi solo sperare in buoni avvocati, ma i cittadini comuni non se li possono permettere e quindi vince sempre il potente di turno. Le cose vanno così dalla notte dei tempi :-( Infatti io sostengo che un elemento fondamentale di una democrazia matura consiste proprio nel fornire ai cittadini i mezzi per fare un vero ricorso contro le decisioni dei potenti, detti autorità. Alla fine del Settecento la sinistra nacque come opposizione popolare ai privilegi del clero e dei nobili. Mentre il popolo moriva di fame, questi organizzavano feste sfarzose nei loro palazzi altrettanto sfarzosi e usufruivano di privilegi che i popolani non avevano.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4457
Albascura wrote:
Mi ricordo pochissimo della controversia, mi ricordo molto bene la rabbia e il dolore di mio zio, mia zia e di tutti i parenti. Mi ricordo che per pagare avvocati che sostenessero la causa,  non bastava nemmeno fare una colletta. Mi ricordo che tutti gli avvocati contattati hanno sconsigliato ai miei zii un' azione legale contro il Monsignore del vicariato in carica quell'anno. Alla fine gli hanno consigliato di accettare una cifra irrisoria e che avrebbero sicuramente perso con una azione legale. 
E questo è quanto.
Quella che la legge è uguale per tutti è, è sempre stata, una balla stratosferica. E' uguale per tutte le persone comuni, è particolare quando si tratta di amici degli amici. Parlo per esperienza diretta, e qualcosa ho anche scritto e pubblicato.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4459
Albascura wrote: Dire che la Bibbia è stata “tradotta male” e basta non è il modo per affrontare la sua complessità:
Vero, però certi approcci alla traduzione non hanno certo aiutato.

Sulle manipolazioni e sulle interpratazioni, purtroppo sono elementi usati da chi è al potere. Uno degli esempi più famosi è quello che hanno fatto sommi sacerdoti, farisei, scribi (tutta gente di una certa importanza nella società ebraica di un tempo) che hanno messo a morte un innocente solo perché diceva la verità, facendo liberare un delinquente (un attimo... dalla regia dicono che la storia si è appena ripetuta in Italia, col governo che ha accolto con tutti gli onori un assassino condannato all'ergastolo, ha scortato un altro assassino nel suo paese come se fosse un capo di stato, ma che ha condannato come criminali chi portava aiuto a chi veniva massacrato. Non s'impara mai dagli errori e dagli orrori...). Purtroppo la società ebraica è fin troppo spesso stata chiusa, integralista, e anche attacca brighe (avendo letto tutta la Bibbia, di prove ce ne sono tante), a differenza di altre culture come quella greca, che hanno davvero dato tanto in termini di arte, scritti, cultura (non era perfetta, ma di gran lunga superiore a quella ebraica sì). Lo dimostra quanto ha fatto Israele di recente, avendo messo all'intelligence uno che è stato in una delle scuole religiose più integraliste del paese e i risultati si vedono.  
dyskolos wrote: Qualche giorno addietro, mentre facevo quattro passi arrancando sotto casa col mio fido deambulatore, mi si avvicinano due uomini in abiti eleganti, due Testimoni di Geova, e uno era chiaramente molto meno giovane dell'altro. Il più "anzianotto", che quel giorno compiva ottanta anni, mi fa "Malattia o incidente?" e rispondo "Malattia, malattia…!". Dopo di che, indicando il deambutore, mi fa "Quello è una manifestazione di Dio!"
E qui ci sarebbe stato un bel

https://www.youtube.com/shorts/2Y597QOxJZQ

:D

Per ridere un altro po' (anche se non ci sarebbe da ridere) una squadra di cacciatori dalle mie parti decide di andare a mangiare al ristorante; così fanno tre camionette (e capirete di che indirizzamento sono), in una quelli vestiti con uniforme delle SS, in un'altra quelli con la divisa fascista e in un'altra con quella giapponese. Ci sarebbe tanto da dire, per ora sorvoliamo, ma il bello è che alla fine se ne sono andati indignati e arrabbiati perché gli hanno fatto pagare quanto consumato: visto com'erano vestiti, pretendevano che glielo avessero offerto! L'intelligenza umana è andata a farsi benedire e poi è corsa via urlando :D

Albascura

Mi ricordo pochissimo della controversia, mi ricordo molto bene la rabbia e il dolore di mio zio, mia zia e di tutti i parenti. Mi ricordo che per pagare avvocati che sostenessero la causa,  non bastava nemmeno fare una colletta. Mi ricordo che tutti gli avvocati contattati hanno sconsigliato ai miei zii un' azione legale contro il Monsignore del vicariato in carica quell'anno.
Queste sono cose che fanno venire tanta rabbia e creano un forte risentimento verso certi sepolcri imbiancati. Lo so per esperienza.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4460
Albascura wrote: Il Mandato Britannico (1920–1948) la Società delle Nazioni istituì ufficialmente il Mandato britannico della Palestina (Mandatory Palestine in inglese, الانتداب البريطاني على فلسطين in arabo, המנדט הבריטי על פלשתינה in ebraico). La capitale era Gerusalemme, e la moneta introdotta nel 1927 si chiamava “lira palestinese”. Dunque, per oltre vent’anni, “Palestina” fu il nome ufficiale riconosciuto a livello internazionale.
E quindi confermi, come avevo già scritto, che la Palestina come entità nazionale è un'invenzione piuttosto recente della Società delle Nazioni. Solo che nel 1920 era abitata prevalentemente da arabi musulmani o cristiani e dai coloni ebrei che i movimenti sionisti europei a partire dalla fine del XIX secolo avevano acquistato proprietà dagli arabi. Dopo la Shoah e la fine della guerra in Europa, come diretta conseguenza dello sterminio del popolo ebraico, le potenze vincitrici sentirono la necessità di dare una patria agli ebrei sopravvissuti all'Olocausto che nel frattempo a migliaia stavano raggiungendo la Palestina dall'Europa. Per cui le Nazioni Unite decisero che una parte del territorio facente parte del vecchio mandato britannico che nel 1948 avrebbe cessato di esistere (e lo avrebbe fatto perché la Carta Atlantica firmata da Churchill e Roosevelt a tal proposito parlava chiaro) doveva essere il luogo dove sarebbe sorto il primo stato ebraico dopo oltre duemila anni. Questo, potrà piacere o no, si chiama diritto internazionale. Se l'ONU è la massima espressione della legalità internazionale, lo stato di Israele ne è una sua diretta emanazione e ha diritto a esistere dove si trova adesso a prescindere da come agisce per difendersi. Si può criticare come si sia difesa dall'attacco del 7 ottobre, non la sua legittimità nel farlo. Questo modello di costruzione nazionale (quella del 1948) è l'antitesi del colonialismo europeo, ma un assaggio di come gli americani avrebbero costruito i loro meccanismi imperiali nel mondo. Del modo cioè con cui gli USA fanno politica di potenza nel mondo. Purtroppo è anche un fatto che nel 1948 tutti i neonati stati confinanti e non d'Israele (Siria, Giordania, Iraq, Egitto, Libano, vado a memoria) dichiararono guerra al neonato stato ebraico con l'intento di spazzarlo via dalle carte geografiche fregandosene della legalità internazionale e di fatto condannando il popolo arabo palestinese o all'Esodo o a uno stato di guerra semipermanente che tuttora dura. Secondo la legalità internazionale non esiste  uno stato palestinese che va dal fiume al mare (dal Giordano al Mediterraneo), ma uno stato ebraico. Gli accordi di Oslo concedono alla Palestina solo pochi tratti di territorio in Cisgiordania e Gaza. Come tu ben sai è difficile possa esistere uno stato senza un territorio ben circoscritto e riconosciuto. Ahimè la soluzione due popoli due stati in questo modo muore. Ed è quanto la società israeliana mi pare voglia. Spero che capiscano anche che non si possono uccidere o gettare in mare cinque milioni di palestinesi. E che devono negoziare una soluzione che eviti nuove guerre nel breve periodo. Il punto fondamentale oggi è fermare la guerra e le stragi. Fermare la guerra ora, tutto il resto è acqua fritta. Nel lungo periodo, come disse qualcuno, saremo tutti morti.  

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4462
dyskolos wrote:

Scusami se ti interrompo :P Sì, infatti io uso definirmi "di cultura cristiana" e non "di religione cristiana". "Di religione cristiana" non me lo posso permettere e preferisco vivere il cristianesimo come una cultura piuttosto che come una religione.
Ma figurati, non devi affatto scusarti! Io non sono certo qualcuno che addirittura merita di essere "interrotto con cautela". Qui si dovrebbe poter discutere liberamente, e il confronto, anche quando ci si trova su posizioni diverse, e caspita se ce ne sono, dovrebbe essere sempre ben accolto. Uso il condizionale non a caso: in passato, infatti, mi è capitato di reagire con animosità, soprattutto quando sentivo che tutti mi andavano contro. Ultimamente, con mio stesso stupore, ho voluto fare un passo indietro e tornare agli insegnamenti ricevuti nell’infanzia, quando avevo intrapreso un cammino religioso che, purtroppo, non continuai. Tra altre cose mi insegnarono una verità semplice ma profonda: l’acredine verso gli altri non porta nulla di buono in questo mondo. Fa male a chi la subisce, ma anche, e forse di più, a chi la coltiva.
Immediatamente mi sono sentito meglio.
Detto questo, capisco cosa intendi quando dici di sentirti “di cultura cristiana” ma non “di religione cristiana”. È una distinzione che ho sentito fare spesso, ma personalmente la trovo problematica.
La cultura cristiana non è nata per caso, né da un insieme di valori astratti: nasce da una fede viva, da una relazione concreta con Cristo, che ha plasmato nei secoli la nostra civiltà. Senza quel cuore – il Vangelo – non avremmo né la dignità della persona, né certi diritti, né l’idea stessa di misericordia che oggi diamo per scontata.
Per questo mi sembra incoerente voler conservare solo “alcuni” aspetti della cultura cristiana – magari quelli che ci fanno comodo, ma rifiutare ciò da cui nascono. È come voler godere dei frutti senza riconoscere l’albero.
E in certi casi, te lo dico senza polemica, questa idea rischia di diventare più un compromesso personale che una posizione solida. Un po’ come chi, pur dichiarandosi ateo o materialista, continua ad andare in chiesa, magari per tradizione o per "appartenenza culturale", tenendo i piedi su due sponde diverse e opposte.
È inutile andare in chiesa solo se ci si riconosce per una certa abitudine comune da piccoli, fine a sé stessa.
Se riconosci il valore della cultura cristiana, allora va anche riconosciuto ciò che la rende viva: la fede. Senza quella, la cultura si svuota e resta solo una facciata.
Ma la fede, secondo i cristiani, può darla solo Dio. E nemmeno tutti i religiosi hanno avuto il dono della fede.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4463
Alberto Tosciri wrote: Tra altre cose mi insegnarono una verità semplice ma profonda: l’acredine verso gli altri non porta nulla di buono in questo mondo. Fa male a chi la subisce, ma anche, e forse di più, a chi la coltiva.
Sono perfettamente d'accordo. Anche io seguo questo insegnamento il più possibile: diciamo che uno dovrebbe cercare di non farsi mai il "sangue marcio" tanto non serve. Oggi i medici parlano sempre più di stress e penso che intendano questo. Una persona che conosco è arrivata a 105 anni, e senza mai vedere un medico, perché non si prendeva preoccupazioni per nulla. Addirittura nemmeno è andata a vedere i figli morti (tutti morti prima di lei) perché - sosteneva - era normale morire, del tutto normale, e che vedere i propri figli non faceva altro che darle emozioni negative e lei non voleva. Forse era un po' esagerata, ma la sua disciplina e stile di vita non erano prorio sbagliati. Poi è morta a 105 anni per cause naturali: si è spenta lentamente come una candela, senza mai avere una malattia.
Alberto Tosciri wrote: E in certi casi, te lo dico senza polemica, questa idea rischia di diventare più un compromesso personale che una posizione solida. Un po’ come chi, pur dichiarandosi ateo o materialista, continua ad andare in chiesa, magari per tradizione o per "appartenenza culturale", tenendo i piedi su due sponde diverse e opposte
Capisco il tuo ragionamento e lo condivido. Nel mio caso non avverto questa incoerenza perché mi riferisco alla cultura materiale. In altre parole, non partecipo ai riti e, per questo, non posso definirmi religioso. Ma non sono anticlericale: se vedo uno vestito di bianco, so che è il Papa e mi sta bene. Se vedo uno col collare bianco, capisco che è un prete e mi sta bene. Quando mia madre era in ospedale, spesso veniva uno vestito con un saio marroncino a benedire i malati dicendo "Pace e bene, pace e bene!" e facendo il segno della croce in aria. Io sapevo che era un frate francescano che faceva un gesto noto, ma lo so perché ho una cultura cristiana e non mi pare strano. Uno di un'altra cultura vedrebbe solo un tizio che dice "Pace e bene!", vestito male, che fa un gesto senza costrutto e gli parrebbe strano.
Di contro, ho dei vicini di casa che ogni domenica si vestono come damerini e vanno in chiesa in corteo per la messa domenicale. Non so nemmeno quanti sono perché ogni tanto spunta un bambino nuovo. Ecco, loro sono religiosi. Io no e li guardo e basta, ma so interpretare il loro comportamento perché ho una certa cultura. Mi sembra addirittura irriguardoso nei loro confronti definirmi religioso.
M.T. wrote: Per ridere un altro po' (anche se non ci sarebbe da ridere) una squadra di cacciatori dalle mie parti decide di andare a mangiare al ristorante; così fanno tre camionette (e capirete di che indirizzamento sono), in una quelli vestiti con uniforme delle SS, in un'altra quelli con la divisa fascista e in un'altra con quella giapponese. Ci sarebbe tanto da dire, per ora sorvoliamo, ma il bello è che alla fine se ne sono andati indignati e arrabbiati perché gli hanno fatto pagare quanto consumato: visto com'erano vestiti, pretendevano che glielo avessero offerto! L'intelligenza umana è andata a farsi benedire e poi è corsa via urlando :D
:D :D :D :D
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4464
Per chi come me ama scavare e non ripetere a pappagallo informazioni di cui non si conosce la provenienza. 


Il primo filmato girato in Palestina dai fratelli Lumière

Nel 1896, appena un anno dopo la prima proiezione pubblica del Cinématographe a Parigi, i fratelli Auguste e Louis Lumière inviarono i loro operatori in giro per il mondo.
Tra le destinazioni ci fu anche la Palestina ottomana: furono girate scene a Gerusalemme, Giaffa e Betlemme, tra cui il treno alla stazione di Gerusalemme, il porto di Giaffa, la Chiesa della Natività e la vita quotidiana nelle strade.
Queste riprese sono considerate le prime immagini in movimento della Palestina.

https://archive.org/details/palestine-1896-360p  (notare la mappa dell'impero Ottomano e i nomi delle regioni, appare verso la fine del documentario, ma consiglio di guardarlo tutto, è bellissimo.)


È una testimonianza unica della Palestina ottomana (si, anche gli ottomani la chiamavano Palestina, perché era chiamata così da sempre) alla fine del XIX secolo, prima del Mandato britannico.
Mostra la convivenza di musulmani, cristiani ed ebrei nei luoghi santi.
È anche un esempio di come i Lumière abbiano usato il cinema come “finestra sul mondo”, non solo per intrattenere ma per documentare.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4465
Albascura wrote: Mostra la convivenza di musulmani, cristiani ed ebrei
Queste tre religioni e relativi popoli convivevano in pace anche nel regno di Sicilia. Se oggi vai nel centro storico di Palermo e alzi lo sguardo, puoi vedere delle tavole metalliche (oggi quasi del tutto arrugginite e poco leggibili) con i nomi dele strade scritti nei tre alfabeti (senza traslitterazione). Una volta si poteva. Spesso mi stupisce che in società antiche, fondamentalmente ignoranti e quasi del tutto analfabete, si poteva; mentre oggi, che siamo tutti istruiti e studiati, quella convivenza pacifica sembra utopia.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4468
Questo dovrebbe far pensare.  
Ricordavo vagamente questa serie televisiva. Con il senno di poi, le parole degli attori di quel film di fantascienza degli anni Settanta sono tremendamente adatte a quello che abbiamo passato recentemente, e che stiamo continuando a passare. Speriamo che non si continui di questo folle passo. Ma si sa, alla gente in genere non importa molto ragionare.
Mi piace l'accento del presentatore. Non distinguo il luogo preciso, non sono pratico, ma di certo dell'Emilia Romagna.
Lo dico perché ricordo volentieri, quando ero giovane, che i soldati di leva del nord e centro Italia, sentendomi parlare, erano convinti che io fossi di Ferrara. L'accento del mio paese, ha le "esse" e le "zeta" come da quelle parti... 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4469
M.T. wrote: Una storia risaputa:

Luca Bizzarri ha ragione. Purtroppo in Italia il problema dell'evasione fiscale è enorme. Una volta, quando mi iscrissi all'università (quindi qualche millennio addietro :P ), andai con un mio amico al pensionato universitario dove davano una stanza con vitto e alloggio in ordine di reddito. Bene, fin qui nulla di strano. Solo che il mio amico era straricco e si spostava con auto di lusso e aveva non so quante ville con piscina ai Caraibi. Praticamente i soldi gli uscivano dalle orecchie! Alla casella "reddito e patrimonio" c'era però un numero tondo tondo: lo zero! Lui vinse la stanza, ovviamente, mentre io, che avevo una cifra bassa ma non zero, ed era una cifra veritiera, non vinsi nulla.
Conoscevo un signore ricco che però non aveva mai pagato un centesimo di tasse. Evasore totale. Un giorno questo signore si sentì male e lo ricoverarono in ospedale, dove rimase per più di un mese, servito e riverito. Io ho capito solo che stava rubando un mare di soldi ai contribuenti. Inoltre questo signore aveva il coraggio di lamentarsi della sanità pubblica! Cosa da ridere, se non fosse una roba grave.
Comunque ne approfitto per dire che dobbiamo cambiare mentalità: se lo stato spende soldi per il Sud, la Sardegna o la Sicilia, allora è assistenzialismo; se invece li spende per il Nord, è un investimento. Il ministro Salvini chiedeva un referendum per la TAV, ma per il ponte tra Sicilia e Calabria no. Ah, già, la TAV è in Padania, mentre il ponte è in Terronia, dimenticavo! :P
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4470
dyskolos wrote: Comunque ne approfitto per dire che dobbiamo cambiare mentalità: se lo stato spende soldi per il Sud e la Sardegna, allora è assistenzialismo; se invece li spende per il Nord, è un investimento.
I Sardi sono particolari. Figurati che all'epoca hanno buttato fuori i francesi della Rivoluzione che volevano portargli la libertà con la ghigliottina. C'era anche un certo tenente d'artiglieria Napoleone Bonaparte, nelle navi  francesi che volevano sbarcare a nord, prese a cannonate e ributtate in mare. Poi i francesi sbarcarono davanti a Cagliari, con  soldati bardati di rosso e di blu e furono fatti a pezzi nei canneti di Quartu San'Elena. I cagliaritani recuperarono le divise rosse e le trasformarono in divise della Milizia Cagliaritana, le giacche rosse che si vedono ancora oggi, riprodotte, come scorta di Sant'Efisio, patrono della Sardegna.
A dire il vero ci furono anche dei sardi incantati dalla Rivoluzione, che volevano portare in Sardegna, ma non fecero una bella fine. Il popolo non voleva essere "liberato" da loro.
Per non parlare degli antichi Romani, abbastanza invisi alla popolazione, che veniva regolarmente saccheggiata.
Figurati che i Romani, quando supposero di aver conquistato la Sardegna, celebrarono un trionfo a Roma: sfilate con bottino, prigionieri e legionari. Ma dopo il trionfo riprendevano gli attacchi dei popoli dell'interno, i famigerati Barbaricini, da barbari, come li chiamavo i Romani, visto che rifiutavano di farsi sottomettere.
Dagli oggi e dagli domani, i Romani combattevano, supponevano di nuovo di aver vinto e celebravano un altro trionfo.
Per farla corta, ne dovettero celebrare sette di trionfi per la Sardegna. E le zone interne non furono mai conquistate. Tardò ad arrivare perfino il cristianesimo. I Romani cacciavano i Barbaricini anche con i cani, una razza particolare di molossi. I Barbaricini, nelle zone interne della pastorizia, usano ancora oggi i discendenti di quei molossi come ottimi cani da pastore.
Oso presupporre che la gente, se non vuole avere a che fare con certe cose, bisogna lasciarla in pace. 
Spendere soldi dello Stato da noi? Ma quando mai è avvenuto.
Vivo in una delle zone più povere della Sardegna, l'Ogliastra. Non faccio l'elenco di quello che manca. Faccio prima a dire che manca tutto. E non si ha nessuna speranza, nessuna fiducia. In nessuno.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4471
Alberto Tosciri wrote: E le zone interne non furono mai conquistate
Successe una cosa molto simile anche in Sicilia. I Romani ebbero grosse difficoltà a conquistare l'entroterra, in particolare Enna. Un po' come succese in Sardegna con la Barbagia.
Alberto Tosciri wrote: I Romani cacciavano i Barbaricini anche con i cani, una razza particolare di molossi.
Questo era tipico dei Romani: loro usavano in battaglia i "canes pugnaces" ("canis pugnax", al singolare) cioè cani da guerra. Erano molossi che affamavano il giorno prima e poi sguinzagliavano quando si trovavano i nemici davanti. Spesso bastava solo questo e non c'era neppure bisogno di combattere.
Alberto Tosciri wrote: Spendere soldi dello Stato da noi? Ma quando mai è avvenuto.
Vivo in una delle zone più povere della Sardegna, l'Ogliastra. Non faccio l'elenco di quello che manca. Faccio prima a dire che manca tutto. E non si ha nessuna speranza, nessuna fiducia. In nessuno.
In Sardegna addirittura mancano le autostrade. A proposito di nessuna speranza, sono rimasto meravigliato quando la Lega alle elezioni si alleò con il Partito Sardo d'Azione. Ancora oggi il gruppo della Lega al Senato si chiama "Lega Salvini Premier - Partito Sardo d'Azione". State attenti che regaleranno un ponte pure a voi :P
Sotto ti metto un video di una cantante siciliana. Questo è girato a Orgosolo e si vede tanto della tua isola. Ci sono anche i murales. Se hai cinque minuti da perdere, dagli un'occhiata.

Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4473
M.T. wrote: è di qualche tempo fa, ma sempre attuale

https://www.youtube.com/shorts/zKWK2CjkBEY
Lo dico anch'io: fannullone! Aggiungo lazzarone, cafone, antimeridionalista, ideatore di genocidi e… Okay, mi fermo qua! Mi sale il sangue alla testa ogni volta che vedo lui e altri fascioleghisti! Forse qualcuno gli dovrebbe ricordare che esistono non solo responsabilità personali, ma anche responsabiltà politiche. Qualche giorno fa ho visto due video sulla diffamazione su forum come questo e allora preferisco fermarmi, andare a stirare una camicia verde e tornare con la mente al 1993, al consiglio comunale di Milano. Va beeeeeene, tuuuuuutto beeeeeene! Tutto prefetto… Ehm, scusate… volevo dire perfetto :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4475
@dyskolos Nullafacente era e nullafacente è rimasto, ma da trent'anni lo manteniamo a 15-20mila euro al mese. Mi correggo: qualcosa ogni tanto, nel tempo che gli avanza tra sagre, tik-tok e pubbliche esternazioni, la fa. Ma è meglio che resti nullafacente: quando si muove, danneggia il Paese.  :angry:
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Return to “Agorà”