171
by morgana1984
@ElleryQ guarda la tua reazione è esattamente quella che ha avuto un amico scrittore che mi ha detto "Ma se lui è irritato, tu cosa devi dire?".
Non posso pubblicare qui la risposta completa, ma se vuoi posso mandartela via messaggio. Onestamente sono molto confusa, perché non capisco davvero il senso del messaggio. Io gli ho risposto dicendo che per esempio, visto che una delle critiche che mi ha fatto è che alcuni personaggi adulti gli sembravano stereotipati, in realtà sono ispirati a persone vere, che a volte la realtà supera l'immaginazione. E gli ho anche chiesto se eventualmente poteva darmi qualche consiglio a chi mandarlo. Nel senso, non mi vuoi rappresentare, ma almeno sostienimi in qualche modo, visto che sembra che possa essere un buon libro.
Ho anche ribadito che sarebbe stato un piacere lavorare con lui.
Ovviamente non penso che mi risponderà.
Comunque nel suo messaggio non cita mai i lettori esterni, quindi è difficile capire se ci siano stati davvero o no. Parla solo in prima persona e si capisce che il libro l'ha letto (ma si capiva anche dalla prima mail).
Il genere è un romanzo di formazione, se così si può definire. Parla di suicidio adolescenziale, scritto molto in flusso di coscienza, ma è rivolto principalmente a un pubblico adulto (dai 16 con accompagnamento nella lettura). Diciamo che tra fatti di cronaca recente, e mi viene anche in mente la serie Adolescence, la tematica dei ragazzi raccontati agli adulti (che ne escono pieni di difetti) può funzionare molto anche commercialmente, a mio umile avviso.
Io gli avevo anche prospettato di farne poi un film, visto che poi quello che è il mio primo mestiere e il libro è in effetti molto visivo.