Silverwillow wrote: non credo che siano incomprensibili per chi parla bene la lingua.
Io invece credo che lo siano. Non hai considerato la dinamica del respiro e nemmeno il volume. Trascuri anche che nelle comunicazioni telefoniche è tutto più difficile. A volte proprio impossibile. Non solo ti dicono che non ti capiscono e ti sbattono il telefono in faccia, ma alcuni ti dicono "Aaah scusi ma il telefono non funziona bene. L'ho comprato ieri: mi sa che mi hanno fregato i soldi!". A quel punto tu (è un "tu" generico

) dovresti spiegargli che non è il telefono, ma sei tu che parli male, ma non puoi dirlo. È una cosa frustrantissima!
Ti racconto due episodi.
Una volta mia sorella mi ha invitato a casa sua (è venuta a prendermi in braccio a casa mia con la sua macchina, tanto per essere precisi) perché veniva a domicilio il barbiere per il marito e, in quella occasione, avrebbe fatto barba e capelli anche a me, dato che noi disabili non possiamo nemmeno andare dal barbiere/parrucchiere/
hair stylist (come si dice adesso!) per tagliarci i capelli (io pago una ragazza [se importa, con regolare contratto] perché venga il sabato mattina a casa mia a lavarmi capelli e schiena e a farmi la barba). Dicevo, il barbiere "domiciliare" di mia sorella, finito il lavoro,
dopo il mio tentativo di ringraziarlo, non capisce e si rivolge a mia sorella chiedendole "Che ha detto?!" e mia sorella "Mio fratello ti ha ringraziato, voleva dire
grazie". Niè, ho avuto per un attimo l'impulso omicida di soffocare il barbiere
Un'altra volta sono uscito con mio fratello (cosa rarissimissima). Mentre camminavo col deambulatore, un signore anziano si avvicina e chiede a mio fratello "Gli posso parlare?", indicando me, e mio fatello "Certamente! Mica è diventato scemo!

"
Giusto due esempi di comunicazione. Queste non sono barriere architettoniche: se ci metto anche queste, facciamo "palazzo"
Tieni presente che noi disabili paghiamo le bollette per le forniture come tutti. Io, per dire, pago 43,66 euro/mese per avere Internet. I nostri soldi sono buoni (quando ci fanno pagare!) e con essi finanziamo anche i servizi clienti, però non possiamo accedere! Li paghiamo profumatamente, ma non ci è concesso l'accesso a essi. Come dicono a Napoli,
cornuto e mazziato. Gli antichi lo sapevano già che
pecunia non olet.
Silverwillow wrote: Al giorno d'oggi le possibilità sono tante: basterebbe chiedere al cliente "Ha un indirizzo email? Ha whatsapp, o altri sistemi di messaggistica?
Le possibilità sono tante, ma le ignorano poiché implicano spendere soldi e quindi ridurre il profitto. È un po' come la sicurezza sul lavoro: costa e quindi nisba. Quella che proponi tu non è efficace perché il disabile come me non può rispondere per dire l'indirizzo e-mail! La soluzione è un'altra.
Silverwillow wrote: A quel punto ho messo giù io 
Azz! Hai fatto bene,
sore!
Silverwillow wrote: mi hanno detto "chiami il call center", spiegato il problemi con il suddetto, mi dicono "chiami il centro di riferimento". Chiamo quello e mi dicono di andare in negozio e farmi dare un nuovo telefono...
A quel punto mi è venuta la ridarella, mi sembrava di stare nel film "Le dodici fatiche di Asterix".
"Tutto bene, signo'?" "Sì, sì, mi scusi, ho solo un improvviso attacco di singhiozzo"...
Ahahahahahah! Certe cose, se non fossero costose, farebbero ridere!
Silverwillow wrote: mi dicono di andare in negozio
Io non posso farlo!

Tu invece forse ci sei andata

A me uno ha chiesto di leggere il codice IMEI del modem, ma ovviamente non l'ho potuto fare perché leggere quel codice implica alzarsi e camminare: impossibile! Allora lui mi ha detto freddamente "Se non mi dà il codice, io non posso fare altro che inviarle un tecnico! Fra un'ora la chiamerà il tecnico a questo numero di cellulare e vi metterete d'accordo sull'intervento di domani. Arrivederci!" e poi "tu ttu ttu ttu ttu…" Ennesimo telefono sbattuto in faccia! Mi ha mai chiamato il tecnico? Indovina (non è difficile)!
Comunque ho notato che le operatrici (femmine) sono molto migliori degli operatori (maschi): una addirittura si è messa a piangere al telefono pensando al padre defunto disabile! Non era mia intenzione, giuro
L'odissea continua. Ieri mi ha chiamato una operatrice che mi annunciava, con toni trionfalistici, "La chiamo dal Suo nuovo operatore di telefonia: Vodafone!"
E io, ridacchiando divertito, "Wow! Fino a un secondo fa nemmeno sapevo di essere con Vodafone. Pensavo di essere con Fastweb".
Operatrice (confusissima): "Maaaaaaa… Non capisco se è una migrazione, un trasloco, un cambio di piano nello stesso edificio, un cambio di tecnologia o… Sono confusa, non so che fare… Secondo Lei che devo fare?"
Io, ridacchiando e sempre più divertito, "E lo chiede a me? Io sto apprendendo adesso di avere un nuovo operatore! Si figuri se posso capirci qualcosa, eh, mi scusi, signora…" E mi risbatte il telefono in faccia!
Dopo mezz'ora mi chiama un operatore simpaticissimo di Fastweb (Andrea da Milano) e si informa se la connessione a Internet mi funziona. "Sa? I lavori nella Sua zona sono terminati e volevo solo accertarmi se i clienti sono soddisfatti per la nuova linea".
Dopo dieci minuti mi richiama un operatore Vodafone e mi fa "Ci risulta che Lei ha ricevuto in casa i nostri tecnici per due volte e poi li ha cacciati. Come mai?" E io "Come? Io avrei cacciato i tecnici da casa mia? Io? E che motivo avevo? Casomai io mi lamento proprio perché non viene mai nessuno". Lui: "Non ho capito! Ho sentito
motivo e poi? Vabbè, interrompo la pratica. Tu ttu ttu ttu ttu ttu ttu…" Volevo chiedergli quale pratica, boh.
Tanto fanno e sfanno tutto loro e dicono che non mi capiscono. Ma io sono Vodafone o Fastweb? Non lo so! Prevedo che a fine mese riceverò due fatture (bollette): una da Fastweb e una da Vodafone, e le dovrò pagare entrambe per evitare sanzioni.