[CP16] Andremo oltre

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Traccia n2 The Berlin Wall

Andremo oltre

Ho nove anni e non sono più tua figlia
Mi hai tagliato e cucito le labbra
Mamma

Mio padre mi ha venduto 
Mi ha dato in sposa a un vecchio
Mamma

Con una lama hai estinto il piacere
mio marito si prende il suo
Mamma

Nel mio giovane e atroce dolore 
Ogni volta si spegne la vita
Mamma

Ma un giorno ti giuro avrò una figlia
Le dirò la verità e non avremo paura 
Mamma

Andremo oltre 

Sopra ogni ideologia  
Sopra ogni religione
Là poggeremo i nostri piedi nudi
Spezzeremo la tua lama
Mamma 
E devi dirlo a mio padre
Perché tua nipote lo saprà
Che grida forte la vita quando viene alla luce 
Che siamo libere di nascere di vivere e di morire
Libere di godere di amare e di dare la vita
 

Re: Andremo oltre [CP16]

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Albascura wrote: Sun Oct 06, 2024 11:44 amAndremo oltre 

Sopra ogni ideologia  
Sopra ogni religione
Là poggeremo i nostri piedi nudi
Spezzeremo la tua lama
Mamma 
E devi dirlo a mio padre
Perché tua nipote lo saprà
Che grida forte la vita quando viene alla luce 
Che siamo libere di nascere di vivere e di morire
Libere di godere di amare e di dare la vita
 
Un manifesto profondo - direi magistrale - contro la barbara pratica dell'infibulazione, che ancora perdura oggi in tanti paesi islamici.
Molto apprezzata, @Albascura  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Andremo oltre [CP16]

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Albascura wrote: Sun Oct 06, 2024 11:44 am Ho nove anni e non sono più tua figlia
Mi hai tagliato e cucito le labbra
Mamma

Mio padre mi ha venduto 
Mi ha dato in sposa a un vecchio
Mamma

Con una lama hai estinto il piacere
mio marito si prende il suo
Mamma

Nel mio giovane e atroce dolore 
Ogni volta si spegne la vita
Mamma

Ma un giorno ti giuro avrò una figlia
Le dirò la verità e non avremo paura 
Mamma

Andremo oltre 

Sopra ogni ideologia  
Sopra ogni religione
Là poggeremo i nostri piedi nudi
Spezzeremo la tua lama
Mamma 
E devi dirlo a mio padre
Perché tua nipote lo saprà
Che grida forte la vita quando viene alla luce 
Che siamo libere di nascere di vivere e di morire
Libere di godere di amare e di dare la vita
 
Poesia molto cruda che denuncia le condizioni di una cultura inaccettabile.  La ripetizione della parola Mamma è l'accusa che si ripete come un mantra. Evoca: "proprio tu che mi hai dato la vita, proprio tu che hai subito la stessa mutilazione, hai permesso la si operasse su di me". Dopotutto è proprio questa la cosa che noi occidentali non riusciamo a comprendere ed accettare, come, da donna a donna, si possa ancora acconsentire a tutto ciò.
È un grido di ribellione dove ogni parola ferrisce il lettore (le ho evidenziate in grassetto).
Confesso però che, forse, per il ritmo così diverso tra la prima parte (quella dell'accusa) e la seconda (dove promette di ribellarsi),
il testo non vibra in me come una vera poesia. 
È solo una mia impressione ovviamente, ma penso che se avessi tenuto lo stesso ritmo iniziale l'avrei recepita meglio. 
Attenzione, suppungo che tu abbia voluto costruirla proprio così per rafforzare il concetto di ribellione, ma l'esito, per me è stato questo.  :sss:

Re: Andremo oltre [CP16]

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Versi che sono una sorta di pamphlet, un manifesto, un grido contro le pratiche inumane perpetrate a danno del genere femminile in alcune parti del mondo. Come non condividere? @Albascura

Re: Andremo oltre [CP16]

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Ciao @Albascura

Tutti e due abbiamo deciso di mettere un “oltre” nel titolo. Il tuo oltre è drammatico e crudele.
Inconcepibile che ci siano mentalità, consuetudini, religioni che permettono cose del genere.
Non me la sento di giudicare quel comportamento, farei di tutto per eliminarlo dalla faccia della terra, ma non riesco a giudicarlo. È molto difficile capire, immedesimarsi. Ma non impossibile.
Non basta però un semplice dialogo fra diverse civiltà:  dona 9 euro al mese e ci si lava la coscienza. Ci vorrebbero generazioni di dialogo vero fra popoli, non fra politici agghindati a festa, per cominciare ad avvicinarsi, a parlare, ma l’incomunicabilità è colpa dell’occidente che si è approcciata ai popoli che praticano l’infibulazione  e altre ingiustizie e atrocità nella maniera più sbagliata, arrogante e colonialista che si possa immaginare, forti della loro presunta superiorità, causando orrori anche peggiori. Quei popoli non ascoltano, non si fidano e continuano nella loro pratica, nell’infibulazione come in altri atteggiamenti.
Cosa si dovrebbe fare per ovviare? Altre invasioni, guerre? Servirebbero a far sorgere altri martiri sbagliati, convinti di andare in un paradiso ripugnante per un cristiano, assurdo e ingiusto comunque, a prescindere che si creda o no in un paradiso, dove si continuano a privilegiare gli uomini e tenere in una odiosa schiavitù e sottomissione le donne.
Non vedo rimedi, non a breve termine e non per volontà umana.
Nella tua poesia mi colpisce la consapevolezza della bambina, forse un po’ troppa  consapevolezza.
Potrebbe parlare così se avesse avuto modo di conoscere un altro modo di vivere. Coetanee immuni da questa barbarie. Talvolta è accaduto, dove c’erano scuole religiose cristiane, di qualunque confessione.
Per questo i cristiani da quelle parti vengono massacrati, affinchè non divulghino altre concezioni di vita che per quanto certo non perfette, sono sicuramente migliori delle loro.
La bambina sembra comunque tremendamente consapevole e questa consapevolezza accentua maggiormente il dolore, questa sua speranza di far comprendere alla madre e al padre che hanno sbagliato, questo gridare che lei non farà così con sua figlia è commovente.
Un testo, una poesia molto forte.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Andremo oltre [CP16]

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Alberto Tosciri wrote: Tue Oct 08, 2024 3:42 pmLa bambina sembra comunque tremendamente consapevole e questa consapevolezza accentua maggiormente il dolore, questa sua speranza di far comprendere alla madre e al padre che hanno sbagliato, questo gridare che lei non farà così con sua figlia è commovente.
Perfetto, avrei voluto iniziare la poesia così:
"Avevo nove anni e ora  non sono più tua figlia"
Ma consapevole della sensazione che avrei dato ho preferito collocarla nell'età in cui il padre vende sua figlia.
Penso che le figlie da quelle parti abbiano più consapevolezza delle nostre, per quanto psicologicamente indotte, possono prendere atto della loro condizione. È la paura che guida la mano che tiene lama
Io non conosco nessuna donna musulmana e meno ancora una persona che abbia subito quella pratica atroce. 
Mi sono informata, ho visto video, partecipato a dibattiti, parlato con persone informate sull'argomento e che conoscono donne mutilate.
Io si, io mi sento di giudicare. Io ho capito bisogna andare oltre, come scrivo nella poesia.
Alberto Tosciri wrote: Tue Oct 08, 2024 3:42 pmma l’incomunicabilità è colpa dell’occidente che si è approcciata ai popoli che praticano l’infibulazione  e altre ingiustizie e atrocità nella maniera più sbagliata, arrogante e colonialista che si possa immaginare, forti della loro presunta superiorità, causando orrori anche peggiori.
Oltre questa tua affermazione per esempio.

La colpa è dell'occidente? La cosa mi pare strana, L'occidente non può fare nulla contro la Sharia. Non possono nulla nemmeno i cittadini di quei paesi.
La Shaira è sopra ogni cosa, è la legge, punto. I governanti occidentali danno un colpo al cerchio e uno alla botte: 
Non li approviamo, ma questi satanassi ci servono... Chissene di quello che fanno a casa loro.
Alberto Tosciri wrote: Tue Oct 08, 2024 3:42 pmCosa si dovrebbe fare per ovviare? Altre invasioni, guerre? Servirebbero a far sorgere altri martiri sbagliati, convinti di andare in un paradiso ripugnante per un cristiano, assurdo e ingiusto comunque, a prescindere che si creda o no in un paradiso, dove si continuano a privilegiare gli uomini e tenere in una odiosa schiavitù e sottomissione le donne.
Non vedo rimedi, non a breve termine e non per volontà umana.
La volontà è la speranza. 

Io si, vedo e giudico quelle pratiche e le loro convinzioni e le giudico non da occidentale, cristiana, cattolica...
Giudico da femmina terrestre atea, da persona che ritiene l'amore per i propri figli e quello dei figli degli altri al di sopra di qualsiasi altra cosa.
Nessuna legge, divina o no può stare sopra all'amore per l'umanità.
Nemmeno io vedo rimedi, se non quello di continuare a essere contro e a divulgare.
Grazie per il tuo commento @Alberto Tosciri 

Re: [CP16] Andremo oltre

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Ciao @Albascura. La tua poesia è molto potente e dolorosa e mi ha colpito parecchio.
Tuttavia credo che potrebbe funzionare ugualmente, o personalmente meglio, senza le strofe dalla 2 alla 4.
Il focus non è quello, ma è, come sottolinea il titolo, andare oltre. Oltre al dolore. Si parla di dolore reale, tangibile, relegato a un'esistenza; credo che si possa estendere la portata del messaggio glissando sui dettagli truculenti. Per questo ho amato l'ultima strofa, per lo sguardo che ha oltre, a una realtà migliore, ciò a cui la voce narrante auspica.
Opinione personale, prendila con le pinze^^
Condivido le riflessioni di @Alberto Tosciri. Le tue parole sono un insieme di grafemi specifici, e sono rivolti a chi legge italiano. La tua denuncia può solo raggiungere chi parla questa specifica lingua. E l'effetto che fa, be', è come quello di una poesia contro il sacrificio umano rituale. È chiaro, condividiamo tutti, ma poi? Non è un grido graffiante che porta qualcosa di nuovo alla coscienza del lettore, perdona se sono diretta. Personalmente, personalmente credo che sia più interessante l'ultima parte della poesia, come ti ho detto. Personalmente, a un livello razionale, ho trovato contenuto nello scambio di battute tra te e Alberto: un dibattito su che cosa i paesi più potenti possono fare contro pratiche inumane perpetrate in altri paesi. Cos'è la responsabilità, qual è la corretta gestione del potere, a quale livello intervenire? Il giudizio da solo non è sufficiente, serve solo per lavarsi la coscienza. Che cosa possiamo fare di concreto? Questo per me è un tema interessante.
La poesia mi sembra oscillare tra un livello razionale - in cui chiunque possa leggere e comprendere queste parole condivide il messaggio - e un livello emotivo che, secondo me, vale la pena esplorare.
Ti prego, non volermene per queste parole: non sono dettate da indifferenza o mancanza di ira per questa pratica, al contrario, da un amore e da un desiderio di generare qualcosa di positivo con quello che scriviamo 

Re: [CP16] Andremo oltre

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ciao @Albascura 

Anche tu con una poesia triste triste...

Ho finito le lacrime, non ne ho per te!   :hug:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP16] Andremo oltre

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Mina wrote: Thu Oct 10, 2024 12:52 pmTuttavia credo che potrebbe funzionare ugualmente, o personalmente meglio, senza le strofe dalla 2 alla 4.
Volevo puntualizzare la dinamica. Che si pratichi, questa crudeltà da madre a bambina e poi ancora da madre e bambina...È questo che sconcerta, che nessuna fermi la sua mano. A tutti costi.
Mina wrote: Thu Oct 10, 2024 12:52 pmcredo che si possa estendere la portata del messaggio glissando sui dettagli truculenti.
Ne ho lette di più crude. Urgono parole chiare, potenti. E lo so che la mia poesia non arriverà mai fuori da questo forum, figuriamoci tradotta in altre lingue! Bene bene non è arrivata nemmeno qui. Pazienza
Mina wrote: Thu Oct 10, 2024 12:52 pmE l'effetto che fa, be', è come quello di una poesia contro il sacrificio umano rituale. È chiaro, condividiamo tutti, ma poi? Non è un grido graffiante che porta qualcosa di nuovo alla coscienza del lettore, perdona se sono diretta.
Davvero credi che si tratti di un sacrificio rituale e basta? 
Sapessi cosa portare di nuovo l'avrei fatto. Di nuovo c'è che in pochissimi s'informano a trecento sessanta gradi sull'islam e la shaira. 
Non scusarti, i commenti sono sempre molto utili. Vedi? Io non sono arrivata dove volevo con le mie parole, il tuo commento ne è la prova.
Mina wrote: Thu Oct 10, 2024 12:52 pmPersonalmente, a un livello razionale, ho trovato contenuto nello scambio di battute tra te e Alberto: un dibattito su che cosa i paesi più potenti possono fare contro pratiche inumane perpetrate in altri paesi. Cos'è la responsabilità, qual è la corretta gestione del potere, a quale livello intervenire? Il giudizio da solo non è sufficiente, serve solo per lavarsi la coscienza. Che cosa possiamo fare di concreto? Questo per me è un tema interessante
Credere che i paesi potenti possano imporre qualsiasi cosa è come pensare che altre culture possano sentirsi in diritto di imporre la loro cultura ad altri paesi. Dal loro punto di vista  siamo noi quelli che sbagliano.
Di concreto? Io non ho la ricetta ma, i tempi che viviamo ora sono maturi. Io rimpiango di non aver avuto nessuno strumento in gioventù. I giovani di oggi invece hanno qualcosa che li rende più forti. Le giovani donne musulmane nel mondo si fanno sentire e i giovani occidentali dovrebbero essere più sensibilizzati su certi temi. Qualcosa si può sempre fare, anche poco alla volta.
Io giudico, non sarà sufficiente, ma il mio giudizio non serve certo a lavarmi la coscienza e questo tuo pensiero un po' mi offende.
Il mio andare oltre non è immediato, certo, non si può fare un salto e tutto sparisce. 
Riflettere sui meccanismi di una questione, invece, mi porta nell'oscurità dove tutto comincia, è qui che si riesce ad andare oltre le religioni, le tradizioni...
Discorso troppo intricato... Lascio stare.
 
Mina wrote: Thu Oct 10, 2024 12:52 pmnon sono dettate da indifferenza o mancanza di ira per questa pratica, al contrario, da un amore e da un desiderio di generare qualcosa di positivo con quello che scriviamo
Non ho dubbi che tutti condividano che stiamo parlando di atrocità, il tuo commento non mi ha disturbato, non potrei mai prenderla sul personale, non credi? 

Re: [CP16] Andremo oltre

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Albascura wrote: Fri Oct 11, 2024 3:02 pmE lo so che la mia poesia non arriverà mai fuori da questo forum, figuriamoci tradotta in altre lingue! Bene bene non è arrivata nemmeno qui. Pazienza
Figurati, ho fede che arrivi dove debba arrivare. Ci sarà sempre chi si sforza con tutto sé stesso di non sentire, non ascoltare, non capire: penso sia meglio ignorare quel commento poco più su
Albascura wrote: Fri Oct 11, 2024 3:02 pmDavvero credi che si tratti di un sacrificio rituale e basta? 
Era una similitudine; so che hanno un peso ben diverso, la prospettiva del commento era che sono entrambe pratiche inumane, che tutti concordiamo siano inumane.
Però sì, comprendo.

Comprendo e, devo dire, tutto ciò mi ha fatto riflettere parecchio. Stavo scrivendo una risposta citando il diritto internazionale, la responsabilità del potere, e l'analizzare questa questione da un punto di vista razionale e da uno emotivo, poi ho capito.
Ritengo che, quando si parla di questi temi, il livello razionale, scevro da impulsi emotivi, sia imprescindibile: è la base del diritto. Ad esempio, tu dici:
Albascura wrote: Fri Oct 11, 2024 3:02 pmCredere che i paesi potenti possano imporre qualsiasi cosa è come pensare che altre culture possano sentirsi in diritto di imporre la loro cultura ad altri paesi. Dal loro punto di vista  siamo noi quelli che sbagliano.
E a me vien da dire: chiunque possiede potere ha la responsabilità di utilizzarlo correttamente, ma come si traduce questa responsabilità quando si parla di popoli diversi, culture diverse, e quando altri tipi di potere sono in gioco? Come cambia il dovere e il diritto di esercitare questa responsabilità se chi giudica è macchiato di violenze diverse, ma altrettanto gravi? Queste sono tutte riflessioni razionali che vale la pena affrontare con cautela, e ci sono intere discipline che se ne occupano, per fortuna. Lungi da me e da te rispondere.
Tuttavia, come dicevo, mentre scrivevo la risposta ho pensato al fatto che, per me, ci sono dei temi per cui mi è molto facile avere questo approccio, e altri in cui invece tutto ciò che sento è frustrazione e rabbia. E ho capito che i primi sono temi che sono molto lontani da me - l'infibulazione, il genocidio israeliano, gli abusi statunitensi contro i sioux - mentre i secondi sono quelli che affronto tutti i giorni - la propaganda capitalista, le violenze di genere, l'erosione dei diritti dei lavoratori.
Trovo che la potenza della tua poesia, allora, sia proprio qui: portare chi legge dentro la dimensione emotiva di una realtà atroce che è lontana da chi legge, ma per cui possiamo provare uguale rabbia. E da qui l'importanza non solo di informarsi, ma anche di prendere posizione. Penso che ci sia ancora spazio nella poesia per poter giocare con questa che è l'arma più potente di chi scrive, l'empatia. Conosco troppe persone che si informano su qualcosa e prendono posizioni nette senza comprendere a fondo, senza cercare di capire come si sentono le persone coinvolte. Chi si informa sa che questa situazione esiste, ma non basta; la tua poesia fa un passo in più ed esplora come ci si sente a trovarcisi in prima persona.
Albascura wrote: Fri Oct 11, 2024 3:02 pmRiflettere sui meccanismi di una questione, invece, mi porta nell'oscurità dove tutto comincia, è qui che si riesce ad andare oltre le religioni, le tradizioni...
Discorso troppo intricato... Lascio stare.
Magari non è questa la sede, ma è esattamente questo tipo di ragionamento, quello che muove un passo oltre alla rabbia, a portare a qualcosa. Penso che sia questo "andare oltre, sopra ogni ideologia, sopra ogni religione" a poterci salvare, alla fine. La violenza ricevuta viene spazzata via come sabbia quando si va oltre alle catene deterministiche che legano ieri, oggi e domani.
Albascura wrote: Fri Oct 11, 2024 3:02 pm Io non sono arrivata dove volevo con le mie parole, il tuo commento ne è la prova.
Mi dispiace. L'unico consiglio che posso darti è ancora questo:
Mina wrote: Thu Oct 10, 2024 12:52 pmLa poesia mi sembra oscillare tra un livello razionale - in cui chiunque possa leggere e comprendere queste parole condivide il messaggio - e un livello emotivo che, secondo me, vale la pena esplorare.
Cerca di elaborare che cosa esattamente vuoi comunicare, che cosa far sentire sulla pelle di chi legge. Qual è il tema? "Questa pratica è inumana", oppure "Vivere questa realtà è un inferno"?

Re: [CP16] Andremo oltre

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Ciao @Albascura perdonami se non ho avuto il coraggio di commentare il tuo testo in modo che ti aspettavi. Certo, il silenzio è il migliore pensiero, ed è con questo sentimento che mi sono astenuto. Mi hanno fatto notare che sarei stato "indelicato" verso di te. Io mi scuso solo per il fatto che non sono mai chiaro nei commenti, e spesso, pare, venga fraintesa qualsiasi mia frase. Come potrei essere considerato "cinico" quando io stesso vivo l'inferno?
L'ironia è il mio modo per separami da tutto questo. Sappiatelo e memorizzatelo. Comunque, ci riprovo a darti una mia impressione.

Ho nove anni e non sono più tua figlia
Mi hai tagliato e cucito le labbra
Mamma
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Mio padre mi ha venduto 
Mi ha dato in sposa a un vecchio
Mamma
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Mi è parso chiaro da subito che parlavi della condizione delle spose bambine... 

Con una lama hai estinto il piacere
mio marito si prende il suo
Mamma
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Infibulazione, pratica orrenda, ma sono culture che verranno sradicate, come certe tradizioni occidentali, altrettanto orrende.
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N
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Andremo oltre 

Sopra ogni ideologia  
Sopra ogni religione
Là poggeremo i nostri piedi nudi
Spezzeremo la tua lama
Mamma 
E devi dirlo a mio padre
Perché tua nipote lo saprà
Che grida forte la vita quando viene alla luce 
Che siamo libere di nascere di vivere e di morire
Libere di godere di amare e di dare la vita
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Dopo aver letto tanta di questa sofferenza, che ho trovato in tante poesie di questo contest, che potevo dirti, Alba?  Una nuova generazione di donne che dovranno combattere contro l'ignoranza in cui vivono? Questo dovevo dirti? Questo dialogo che non esiste tra madre e figlia, perché in quelle realtà arcaiche familiari, non esiste proprio che una figlia confidi nella sensibilità di chi ha subito, a sua volta, tale offesa sul corpo. La tua è una poesia destinata a non essere ascoltata, purtroppo, perché mai potrà arrivare in quel luogo. Però ci sono donne che ci provano da tanto tempo, ma la battaglia è da combattere sul luogo, noi non possiamo fare nulla. Nel merito penso questo. Ciao, a presto <3
 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP16] Andremo oltre

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Albascura wrote: Sopra ogni ideologia  
Sopra ogni religione
Là poggeremo i nostri piedi nudi
Spezzeremo la tua lama
Mamma 
E devi dirlo a mio padre
Perché tua nipote lo saprà
Che grida forte la vita quando viene alla luce 
Che siamo libere di nascere di vivere e di morire
Libere di godere di amare e di dare la vita
Un testo che fila veloce e colpisce dove serve (salvo qualche evitabile ripetizione) fino a questo punto.
Qui, mi dispiace scriverlo, la magia si è un po' persa a favore di una spiegazione costruita molto razionalmente, quasi a tavolino. Il che (me ne rendo conto) potrebbe essere una scelta stilistica ben ragionata. Personalmente ho sentito un po' stridere i versi. Non so nemmeno se consigliarti una riscrittura puntuale, dal momento che il tema e la tipologia di testo sono molto personali.

Che dire?! Poche ore fa ascoltavo la poetessa Alessandra Carnaroli parlare della necessità di raccontare la cronaca (anche quella più cupa e scomoda) in termini poetici, sia per la necessità di darne testimonianza, sia per la volontà di trovare una forma artistica degna all'esperienza umana.
Ecco: questa poesia fa tutto questo e lo fa egregiamente.

Sullo stile si potrebbe ragionare, 'asciugando' qualche passaggio più o meno ridondante. Ma questa è una scelta personalissima, per cui non mi sentirei di intervenire.

Una lettura interessante. A rileggerti con piacere.

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