Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1251
@Silverwillow  Sono d'accordo. L'Occidente, e l'Europa in particolare, ha continuato a ignorare per decenni la questione palestinese, come se potesse risolversi da sola. Alla fine l'odio in cui sono state allevate intere generazioni di palestinesi per chi li aveva cacciati dalle loro terre e dalle loro case e compresso i loro diritti di esseri umani è esploso, sapientemente gestito dalla jiad islamica che in pochi anni è riuscita a trasformare un popolo, in precedenza tollerante, in una massa di fanatici religiosi. Ora è fatale che gli israeliani, osservanti del biblico "occhio per occhio", restituiscano il massacro, incrementando la spirale dell'odio. Non se ne uscirà, a meno che le grandi potenze non riescano a sedersi intorno a un tavolo, a imporre il cessate il fuoco e costringere Israele ad accettare l'unica soluzione possibile: quella dei due stati. Ma la vedo dura, se non impossibile. 
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1253
Cheguevara wrote: No, l'episodio è stato citato nei talk-show della Gruber e di Floris.

Ulteriore prova che non guardo quasi più la tv. Forse sto esagerando e ogni tanto dovrei seguire almeno Gruber e Floris.



Cheguevara wrote: Naturalmente, i destrorsi hanno glissato.

Naturalmente…



Cheguevara wrote: Ero favorevole alla causa palestinese, ma il terrorismo islamico, supportato dallo stato teocratico dell'Iran e, con tutta probabilità, sponsorizzato da Putin, mi fa schifo

Sono d'accordo.
Io istintivamente sono per i deboli, tra cui metto gli invasi. Nella mia testa i Palestinesi sono stati invasi. Ma detesto la guerra e il terrorismo, quindi forse cambio idea. Per esempio, lo penso per i nativi americani. Se ci mettiamo dalla loro parte, sono stati invasi dagli Europei, cioè non capivano perché la terra che da sempre avevano coltivato improvvisamente assumeva come per magia un altro padrone. Se invece cambiamo punto di di vista, gli Europei hanno solo fatto fuori un manipolo di "selvaggi" (genocidio, ma shhhh! ;-) ) e via con il western e propaganda varia.
Purtroppo la storia umana si può ridurre a una serie di guerre di invasione. È successo tante volte. Per esempio, nel 1840 gli inglesi hanno invaso la Nuova Zelanda e i Maori. Per venire dalle nostre parti, nel 1860 Garibaldi fece quel che fece. Dal suo punto di vista, ha liberato la Sicilia dai Borbone e chi si opponeva era un brigante brutto e cattivo. Se ribaltiamo il punto di vista, i briganti si chiedevano come m*****a (qui è proprio il caso di dirlo) si era permesso quel tizio di invadere l'isola.
Spero che gli Israeliani non adottino una visione "garibaldina".
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1254
Pochi invasati con tanto potere tengono in ostaggio tanta gente che vorrebbe soltanto vivere in pace.

La mia azienda non fa statistica ovviamente, ma dandomi la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo mi può dare una visione più ampia di cosa pensano "gli altri". E nella mia esperienza "gli altri" sono sempre umani quanto noi, mostri non ce n'è (quasi) mai. La gente vorrebbe solo vivere in pace. Certo, le teste calde ci sono, ma la maggior parte di esse non si sognerebbe di prendere in mano un fucile o una molotov per fare secca una persona, non senza una spinta esterna.

Io ho lavorato con russi e ucraini, palestinesi e israeliani. E li ho visti lavorare insieme. Si può stare insieme in pace, l'ho sperimentato in prima persona. Qualcuno non vuole, perché certi interessi a quanto pare valgono più delle vite e dei desideri di molte persone.

Ricordo ancora quella notte di febbraio dello scorso anno, svegliato da una notifica di lavoro alle 4 del mattino. Ero migliaia di chilometri dal fronte, come molti altri miei colleghi, ma eravamo tutti in ansia per i nostri colleghi ucraini, ansia che è durata una settimana finché tutti non hanno risposto all'appello. I russi che lavoravano con noi avevano paura o vergogna a farsi vedere.

La gente non vuole la guerra. Nemmeno quelli che credono di volerla. Perché quelli che credono di volerla non sanno cos'è. Un po' come gli inglesi che volevano la Brexit senza sapere cosa fosse (giusto per stemperare un po' la serietà del commento :) ).

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1256
dyskolos wrote: Infatti io distinguo sempre tra la gente e chi ha il potere delle armi e la governa. Nel caso specifico, Hamas non è i Palestinesi.
E Netanyahu non è gli israeliani. A tale proposito, sarebbe il caso di soffermarsi su alcuni aspetti:
- Israele ha finanziato per anni Hamas, con l'obiettivo di indebolire l'OLP;
- il potere di Netanyahu traballava fortemente; ogni giorno manifestazioni contro il suo governo d'impronta fascistoide e il suo tentativo di sottomettere all'esecutivo il potere giudiziario, nel chiaro intento di sottrarsi al processo per corruzione cui è sottoposto;
- i servizi egiziani avevano informato quelli israeliani che nella striscia di Gaza si stava preparando qualcosa di grosso;
- le sofisticatissime difese antimissile israeliane non erano attive, i varchi nel confine non sorvegliati, i kibbutz non protetti da uno dei più efficienti eserciti del mondo;
- il proditorio e bestiale attacco di Hamas ha raggiunto i due importanti obiettivi di consentire a Netanyahu di compattare intorno a sé la popolazione e giustificare una rappresaglia che potrebbe cancellare una volta per tutte Gaza, spina nel fianco di Israele.
A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, disse un nostro politico di lungo corso soprannominato Belzebù.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1258
dyskolos wrote: Oggi ho sentito un'altra tesi, secondo cui Hamas ha attaccato Israele per evitare, in qualche modo, che l'Arabia Saudita riconoscesse ufficialmente Israele, che fino a oggi non riconosce insieme ad altri paesi islamici mediorientali. L'AS per i musulmani non è un paese qualsiasi.
Da sempre gli estremismi sono contrari ai compromessi. Quando Rabin stava concordando con Arafat l'istituzione dei due stati indipendenti, fu ucciso da un sionista integralista. L'attacco di Hamas avrà senza dubbio, tra le sue motivazioni, quella da te ipotizzata. Ma senza l'impreparazione (casuale? voluta?) di Israele, che notoriamente dispone del Mossad (reputato il miglior servizio segreto del mondo) e di un esercito tra i meglio armati e sempre all'erta, l'attacco sarebbe stato un flop. Meditate, gente.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1260
Cheguevara wrote: Non se ne uscirà, a meno che le grandi potenze non riescano a sedersi intorno a un tavolo, a imporre il cessate il fuoco e costringere Israele ad accettare l'unica soluzione possibile: quella dei due stati. Ma la vedo dura, se non impossibile. 
La vedo dura anch'io. E l'attacco terrorista ha peggiorato, non certo migliorato, le condizioni dei palestinesi. Cosa che rende chiaro che i terroristi non agiscono certo per sostenere una giusta causa o difendere qualcuno, ma solo per odio e fanatismo. Eppure qualcuno sui social (come immaginavo) li giustifica, col tipo di frase sentita fin troppe volte dopo l'attacco all'Ucraina: "Sì, però anche Israele...". Delle volte sembra di vivere in un loop temporale, dove le cose si ripetono sempre uguali.
Cheguevara wrote: le sofisticatissime difese antimissile israeliane non erano attive, i varchi nel confine non sorvegliati, i kibbutz non protetti da uno dei più efficienti eserciti del mondo;
- il proditorio e bestiale attacco di Hamas ha raggiunto i due importanti obiettivi di consentire a Netanyahu di compattare intorno a sé la popolazione e giustificare una rappresaglia che potrebbe cancellare una volta per tutte Gaza, spina nel fianco di Israele.
Io non credo che fosse voluto. Alcuni ce l'hanno col governo quasi altrettanto che con gli aggressori. Netanyahu perderà molti consensi a causa di tutto ciò. Le difese non sono infallibili, perché la guardia non è sempre al massimo, specie quando non c'è una guerra costante ma singoli episodi che si trascinano per decenni. E poi c'è stata una seria pianificazione militare dietro l'attacco (grazie a paesi che sfacciatamente festeggiano, come l'Iran, forse anche altri). Nessuno, credo, si aspettava un attacco del genere.
Mid wrote: La gente non vuole la guerra. Nemmeno quelli che credono di volerla. Perché quelli che credono di volerla non sanno cos'è.
Di solito quelli che vogliono le guerre sono quelli che poi non dovranno subirne gli effetti
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1261
@Silverwillow Può darsi che, come tu dici, l'impreparazione israeliana di fronte all'attacco di Hamas fosse casuale, ma anche no: i servizi egiziani avevano informato il Mossad che cose grosse si stavano preparando nella striscia, e la popolarità di Netanyahu era già ai minimi, con dimostrazioni di piazza che ogni giorno ne chiedevano le dimissioni. Da questo attacco il suo potere esce consolidato, a meno che non venga deposto con la forza, cosa che in uno stato democratico come Israele non appare possibile. Inoltre, potrà finalmente agire in maniera massiccia contro la striscia di Gaza in particolare, e i palestinesi in generale, così i due popoli si troveranno intrappolati tra due macellai. Solo un tempestivo intervento delle grandi potenze e della Lega Araba potrebbe mettere fine al massacro: in mancanza, il bagno di sangue sarà tremendo, peggio, molto peggio, che in Ucraina.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1262
Cheguevara wrote: Solo un tempestivo intervento delle grandi potenze e della Lega Araba potrebbe mettere fine al massacro: in mancanza, il bagno di sangue sarà tremendo, peggio, molto peggio, che in Ucraina.

Intanto mia sorella ha prenotato una vacanza a Sharm el-Sheikh per il prossimo mese. So che l'esercito israeliano ha bombardato e distrutto il varco di frontiera tra la striscia di Gaza e l'Egitto, a due passi da Sharm el-Sheikh. Inoltre l'Egitto è parte in causa. Poi ricordo che anni fa alcuni israeliani compirono degli attentati terroristici proprio a Sharm, che, essendo una località turistica, era considerato un "luogo sensibile". Ricordo anche altre cose, ma il mio dilemma è sconsigliarle la vacanza o meno. Secondo te/voi che devo fare?
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1264
Cheguevara wrote: Può darsi che, come tu dici, l'impreparazione israeliana di fronte all'attacco di Hamas fosse casuale, ma anche no
Abbiamo opinioni diverse. La CIA aveva previsto l'attacco all'Ucraina quando tutti ci ridevano su. In questo caso invece non ha presagito niente (anche se credo proprio si interessi molto di quelle zone). Sapere che qualcosa di brutto si prepara non significa sapere dove, quando e con quali mezzi. Netanyahu già non era popolare, ora secondo me non verrà più rieletto (a che pro avere un antipatico governo di destra se non è neanche in grado di garantire la sicurezza?). E dubito anche che i servizi di sicurezza possano aver permesso volontariamente quest'orrore solo perché erano contro il governo, tantomeno per avere un pretesto per attaccare (come alcuni "opinionisti" in tv suggeriscono).
dyskolos wrote: Secondo te/voi che devo fare?
Ci sono tanti bei posti al mondo, più tranquilli... Se può annullare il viaggio senza rimetterci troppo, se fossi sua sorella le consiglierei di farlo (io non ci andrei da quelle parti, adesso).
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1265
Cheguevara wrote: Sconsigliarla, senza dubbio. Infilarsi volontariamente in una zona incandescente, a che pro?
Silverwillow wrote: Ci sono tanti bei posti al mondo, più tranquilli... Se può annullare il viaggio senza rimetterci troppo, se fossi sua sorella le consiglierei di farlo (io non ci andrei da quelle parti, adesso).

Ieri sera ho parlato con lei. Mi ha detto che non vuole andarci, però suo marito pensa ai soldi perché la vacanza è già pagata e in qualche modo vorrebbe un risarcimento. Io non penso che gli Egiziani siano tanto propensi (diciamo così) ai risarcimenti agli Occidentali che disdicono. D'altronde è una vacanza breve: se ci dovesse andare per lavoro, la cosa sarebbe diversa, ma andare lì così (sostanzialmente per divertimento) con due bambini piccoli non mi pare proprio il caso.
D'altronde c'è pure da considerare che lei ci andrà tra un mese e chissà quale sarà la situazione a quel tempo. Ci vorrebbe la sfera di cristallo per stabilirlo, tanto più che l'Egitto fa parte della Lega Araba.
Lei, prima di decidere per Sharm, pensava alle Canarie. Ecco, per me le Canarie vanno benissimo e poi, come dice Silverwillow, ci sono tanti bei posti più tranquilli nel mondo. Pensava anche alle Azzorre, se ben ricordo.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1266
Silverwillow wrote: E dubito anche che i servizi di sicurezza possano aver permesso volontariamente quest'orrore solo perché erano contro il governo, tantomeno per avere un pretesto per attaccare (come alcuni "opinionisti" in tv suggeriscono
Potrebbe essere il contrario. Avendo avuto notizia dai servizi egiziani che si preparava un attacco, da dove vuoi che potesse arrivare, se non da Gaza, saldamente in mano ad Hamas? E se il Mossad avesse fatto volontariamente orecchie da mercante, non perché contrario al governo, ma su disposizione del governo? In definitiva, ora Netanyahu è saldamente alla guida di un governo di unità nazionale, in cui sono stati introdotti due ministri dell'opposizione (sai il peso che avranno!) e Gaza è prossima a essere rasa al suolo.
A chi giova questo stato di cose, se non a Netanyahu? E' la mia opinione, e può essere sbagliata, ma non peregrina.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1267
Quanto scritto da @Cheguevara potrebbe non essere poi così inverosimile. Anche se, stando a quanto riportato, in pochissimi sapevano ciò che sarebbe accaduto. Quello che temo è che paesi arabi dalla parte dei palestinesi vogliano entrare nel conflitto (fa ridere l'Iran che parla di libertà, una delle nazioni più fantiche e repressive).
E temo poi che per emulazione altri paesi facciano colpi di testa (Cicciabomba in testa).
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1268
@M.T. La terza guerra mondiale è già in atto, seppure non dichiarata e (fino ad oggi) combattuta con armi convenzionali, anche se spesso facenti parte di quelle proibite. Che la ragione prevalga sugli interessi economici che sono alla radice di tutti i conflitti, è una speranza, ma chi di speranza vive...
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1269
dyskolos wrote: D'altronde c'è pure da considerare che lei ci andrà tra un mese e chissà quale sarà la situazione a quel tempo.
Tra un mese potrebbe essersi calmato tutto o esserci una situazione ancora peggiore (ma in quel caso sarà l'Egitto a impedire l'arrivo di turisti).
Se hanno prenotato tramite un Tour operator, in genere si può disdire fino a un mese prima. Dopo, le penali crescono man mano che si avvicina la partenza. Se hanno prenotato per conto loro, tramite siti online, è più complicato (ma in genere si può disdire l'hotel, o cambiare i biglietti treno/aereo fino al giorno prima).
Comunque non mi preoccuperei troppo, anche se decidono di andarci. Penso che le probabilità di un attacco terrorista lì, al momento, siano più o meno le stesse di un incidente aereo altrove (forse però non suona tanto rassicurante  :P  )
Cheguevara wrote: A chi giova questo stato di cose, se non a Netanyahu?
Ci sono talmente tanti interessi diversi in ballo, che per me è difficile dire con certezza chi se ne giovi di più. Molti paesi del Medio Oriente (e non) hanno interesse nell'instabilità della zona (anche lasciando perdere l'Iran, che pare abbia fornito direttamente le armi). Io spero solo che almeno non ci siano altre soprese e non si aprano altri fronti.
Però bisogna ammettere che i terroristi una cosa l'hanno ottenuta: portare l'attenzione del mondo sulla situazione. Potrebbe essere la volta buona che qualcuno si darà da fare sul serio per risolverla. Il modo migliore per togliere ossigeno al fanatismo è proprio far sì che la gente viva bene e in pace. Ammazzare un terrorista serve a poco: ne verranno allevati e indottrinati altri due (un po' come l'Idra di Lerna) se non si risolve la causa.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1270
@Silverwillow Temo che risolvere il problema senza enormi spargimenti di sangue sia molto complicato: da un lato salvare gli ostaggi, dall'altro evitare il massacro di una popolazione di oltre due milioni di civili ammassati in un territorio pari a un terzo di quello del comune di Roma, popolazione cui Hamas sta impedendo vigliaccamente di lasciare il paese, intendendo usarla come scudo.
Vedo quasi impossibile una composizione pacifica della vicenda, sia per i tanti interessi che, come tu dici, si intrecciano nell'area mediorientale, sia perché Israele, a questo punto, non può permettersi, ammesso che lo volesse, di non mostrare una reazione tale da scoraggiare altri attacchi, sia da Hamas, che da altre formazioni terroristiche che abbondano nella zona. Così come la striscia di Gaza è compressa e circondata da Israele, Israele è circondato a sua volta da potenziali nemici, pronti ad approfittare in caso che la debolezza mostrata nell'impreparazione militare di fronte all'attacco di Hamas dovesse rivelarsi non accidentale, ma strutturale. Nemici che, non dimentichiamolo, hanno giurato di cancellare Israele dalla faccia della terra. L'Occidente in generale e l'Europa in particolare ha la grave colpa di avere ignorato per troppi anni l'esistenza del problema palestinese, e adesso sono c a...voli amari per tutti.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1271
Silverwillow wrote: Tra un mese potrebbe essersi calmato tutto o esserci una situazione ancora peggiore

A proposito oggi ho sentito un'altra tesi. Una giornalista, inviata di guerra, ha detto in TV che l'esercito israeliano è "progettato" per guerre-lampo e non sarebbe in grado di reggere una guerra lunga. Allora, diceva, Hamas potrebbe far partire una guerriglia sfruttando questo limite dell'esercito israeliano oppure quest'ultimo potrebbe decidere di attaccare in massa, a tappeto, Hamas nella striscia di Gaza proprio riconoscendo questo proprio limite militare intrinseco ed evitando così di essere trascinato in una guerra lunga. Nel primo caso, la situazione tra un mese potrebbe essere peggiore di oggi, ma nel secondo caso (bombardamento a tappeto) tra un mese potrebbe essere tutto finito. Vedremo!



Silverwillow wrote: Penso che le probabilità di un attacco terrorista lì, al momento, siano più o meno le stesse di un incidente aereo altrove (forse però non suona tanto rassicurante  :P  )

:P
Io non ne sarei così convinto. So che l'esercito israeliano ha distrutto il valico di frontiera tra striscia di Gaza ed Egitto per evitare che quelli di Hamas si rifugino in Egitto. Allora faccio un ragionamento terra terra, forse troppo terra terra. Se gli Israeliani bloccano la frontiera, ciò significa che qualcuno ha già provato ad andare in Egitto. Per chi va in Egitto, Sharm è il primo centro abitato importante. Inoltre è una lucrosa località turistica, quindi un "obiettivo sensibile". Poi mi risulta che Hamas sia in grado di costruire gallerie sotterranee per evitare muri e simili. Se fanno una galleria, cucù, va a finire che ti ritrovi un miliziano armato fino ai denti quasi sotto casa. Se a questo, magari per ordine di Hamas, gli venisse in mente di intrufolarsi a Sharm e farsi saltare in aria? Attentati di questo tipo sono già avvenuti. Ricordo che alcuni anni fa (forse era il 2010) gli Egiziani, per stanare i terroristi islamici "nascosti" a Sharm, tagliarono la luce a Sharm e per alcuni anni la "chiusero". In più, adesso Hamas rapisce stranieri e decapita bambini anche sotto i due anni. Decapitare bambini mi sembra un crimine per cui non riesco a trovare un aggettivo abbastanza negativo. Ora mia sorella andrebbe lì con due bambini piccoli.
Comunque ho notato che adesso la guerra in Ucraina è passata in secondo piano, ma che dico secondo?, forse terzo o quarto. E il Nagorno Karabakh? I colpi di stato, con guerriglia annessa, in Niger, Mauritania e forse Gambia? Mi risulta che ci siano situazioni di crisi pure nel Sud-est asiatico. Come è finita con Taiwan? E in Corea del nord col mitico Kim Jong-un (avrà litigato col parrucchiere :P ) che ultimamente si è alleato con Putin? La Cina, l'Iran, l'Arabia Saudita, la Russia, la Lega Araba…? L'Unione Europea, l'Unione Africana, la NATO…? Ecc… ecc… Tutto finito?
Mi risuona sempre in testa la frase del Papa sulla "terza guerra mondiale a pezzi". Tendo a credere che abbia ragione e forse nel mondo attuale non conviene tanto andare in giro. Triste e inquietante, ma tant'è.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1272
dyskolos wrote: Mi risuona sempre in testa la frase del Papa sulla "terza guerra mondiale a pezzi". Tendo a credere che abbia ragione e forse nel mondo attuale non conviene tanto andare in giro. Triste e inquietante, ma tant'è.
Le dichiarazioni di guerra sono ormai cose da boomer...
È già da un po' di tempo che questa guerra mondiale spezzatino sta andando avanti, solo che a nessuno fa comodo che il popolino se ne renda conto. E allora si abbassa l'intensità, così non si genera ansia né paura, e si parla di "aiuti", "operazioni di pace", "operazioni militari speciali"... anche solo la parola "guerra" è diventata tabù.

Girare per paesi che non fanno parte del proprio blocco è rischioso. Se sono instabili o vicino a zone instabili, non si sa cosa ci si può aspettare. Se sono stabili e apparentemente aperti ma "dall'altra parte dei patti firmati", non si sa mai se un'escalation possa accadere proprio mentre si è là.
Senza contare poi la paura di malattie "esotiche", che per me è un altro problema quando ci si allontana dall'Europa.

Io vorrei tanto andare in Cina e India, in un futuro prossimo. Ma per i motivi elencati non ho mai pianificato niente.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1273
Questa non è la terza guerra mondiale a pezzi, è semplicemente la guerra permanente endemica di questo mondo, o meglio, della sua specie dominante. 
Non è mai esistito un periodo storico senza un certo numero di guerre simultaneamente in corso, né tantomeno in passato si poteva viaggiare tranquilli e sereni per il mondo, anzi, tutto considerato con ogni probabilità era anche più rischioso di oggi.
È difficile dire, senza avere dati statistici precisi, se siamo sotto o sopra la media degli ultimi mille anni, tanto per non andare a periodi troppo remoti, però uno studio di alcuni anni fa - credo circa 5-10 anni fa, forse cercandolo si trova in rete - aveva dato risultati sorprendenti: considerando il rapporto vittime di guerra/popolazione umana, gli autori erano arrivati alla conclusione che ci trovavamo nel periodo meno sanguinoso della storia (difficile da credere, ma solo perché abbiamo un'invincibile tendenza a idealizzare il passato).

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1274
Cheguevara wrote: Vedo quasi impossibile una composizione pacifica della vicenda, sia per i tanti interessi che, come tu dici, si intrecciano nell'area mediorientale, sia perché Israele, a questo punto, non può permettersi, ammesso che lo volesse, di non mostrare una reazione tale da scoraggiare altri attacchi, sia da Hamas, che da altre formazioni terroristiche che abbondano nella zona.
Al momento pare impossibile anche a me. La situazione era già brutta e complicata prima, ma con quest'azione di Hamas si è oltrepassata una linea, togliendo ogni possibilità di dialogo (dialoghi che c'erano, con tentativi di mediazione forse incapaci di capire sul serio la situazione e il livello di odio a cui si è arrivati). Lo Stato di Israele, pur creato in modo artificiale e con poco buon senso, ormai c'è, e ha il diritto di esistere. Ma anche i palestinesi hanno diritto a un loro Stato. L'idea dei sue Stati separati è ancora la migliore.
dyskolos wrote: Attentati di questo tipo sono già avvenuti.
Sì, sono già avvenuti, ma in genere sono limitati. I pericoli quando si viaggia ci sono sempre, ma di solito i paesi poco sicuri vengono segnalati. Non c'è niente che faccia presagire pericoli a breve. L'Egitto negli anni scorsi ha aumentato la sicurezza, e ora di sicuro lo farà ancora di più. Ha tutto l'interesse a garantire l'incolumità dei turisti. Però, ripeto, io ci andrei tranquillamente da sola, ma con dei bambini ci penserei su.


massimopud wrote: gli autori erano arrivati alla conclusione che ci trovavamo nel periodo meno sanguinoso della storia

Posso tranquillamente credere che questo sia il periodo meno sanguinoso (e non è affatto di conforto). È vero che le guerre ci sono sempre state, di solito molte di più e molto peggiori di quelle che vediamo oggi. Non credo però che il problema sia idealizzare il passato, quanto il presente e il futuro. Ci illudiamo che l'umanità progredisca, e che cose come le guerre (o la fame, gli omicidi, o i crimini in genere) diminuiranno con l'aumentare della consapevolezza e del benessere globale (ancora molto lontano). Siamo nati in un'Europa in pace, ritenendola un normale progresso storico, quando è solo l'effetto di circostanze momentanee, che possono cambiare da un momento all'altro.

La guerra permanente è un dato di fatto. Ciò che forse sconvolge è proprio l'errata convinzione che ci sia un progresso storico costante, nonché il fatto che ora, a differenza di un secolo fa, gli orrori li possiamo (e li dobbiamo, a meno di non spegnere ogni apparecchio elettronico) vedere. Non sono più lontani e ignorati, ci vengono sbattuti in faccia.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1275
massimopud wrote: considerando il rapporto vittime di guerra/popolazione umana, gli autori erano arrivati alla conclusione che ci trovavamo nel periodo meno sanguinoso della storia (difficile da credere, ma solo perché abbiamo un'invincibile tendenza a idealizzare il passato).
Beh, la cosa potrebbe dipendere dal vertiginoso aumento della popolazione umana negli ultimi 50-100 anni. Credo che in termini assoluti il numero delle vittime di guerre, atti terroristici e saccheggi non possa che essere aumentato.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Return to “Agorà”