Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

977
M.T. wrote: E se questo non succede, si mantiene il rispetto per se stessi.
Esatto, ma il rispetto per se stessi è solo uno dei lati della faccenda. Si parla di adolescenti, quindi con una personalità ancora in formazione. Se gli adulti danno per primi esempi sbagliati, preoccupandosi delle statistiche o dell'immagine della scuola, piuttosto che di valutare con imparzialità, non si fa loro un favore ma un danno.
Ovviamente va valutato caso per caso. Se qualcuno si è sempre impegnato, ma magari quell'anno ha avuto lutti in famiglia, problemi di salute o altro, mi pare giusto cercare di venirgli incontro. Ma se qualcuno semplicemente non studia mai e vivacchia pensando che tanto alla fine promuoveranno tutti, allora è un problema.
M.T. wrote: Sono contento che la prof che ho avuto al triennio delle superiori non mi abbia fatto passare nemmeno una virgola sbagliata, così sono potuto migliorare.
Io ho avuto la grande fortuna di avere un'insegnante così già in prima elementare. In seconda ho cambiato scuola, ed ero anni luce avanti, perché non facevo nessun errore di grammatica e scrivevo già veri temi, non "pensierini" come gli altri. La severità non è una cosa per forza negativa. Gli insegnanti hanno la responsabilità di essere sì comprensivi, ma anche seri e inflessibili su certe cose, senza preoccuparsi che gli alunni li apprezzino o meno.

dyskolos wrote: Se voi foste docenti in quel contesto, come valutereste quel compito? Voto alto o voto basso?
Ho letto solo il titolo, non la notizia intera. Lo studente diceva di averlo fatto come gesto dimostrativo (di che cosa non so). Sono d'accordo che i professori/esaminatori avrebbero dovuto metterlo in chiaro prima. Magari è stato fatto, e lui se n'è fregato, chissà. Io l'avrei valutato solo per il contenuto e la correttezza formale, ignorando il fastidio di simboli estranei vari all'interno del testo (solo perché avrei dato per buono un qualche intento positivo, anche se fuori luogo), e spero che anche chi l'ha effettivamente valutato si sia basato su questi criteri logici.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

978
Silverwillow wrote: La severità non è una cosa per forza negativa. Gli insegnanti hanno la responsabilità di essere sì comprensivi, ma anche seri e inflessibili su certe cose, senza preoccuparsi che gli alunni li apprezzino o meno.
Quanto mi ha trasmesso quella prof non l'ho compreso subito, ma un po' di tempo dopo; nell'immediato, mi sembrava una rottura. L'italiano, come materia, non mi è mai piaciuto, perché era insegnato in un modo che me lo faceva detestare; fare i temi poi era un supplizio, avrei preferito un calcio nello stomaco. Solo in prima media l'ho trovato sopportabile (la prof sceglieva dei bei libri da leggere) e in seconda superiore ho avuto un prof mi ha fatto davvero piacere la materia (Guido Armellini è stato un gran professore, se si cerca in rete ci sono dei video che mostrano il suo modo di fare).
Un professore serio e giusto viene apprezzato, seguito e soprattutto rispettato di più, cosa davvero importante per una figura che deve trasmettere un insegnamento; per fortuna, di figure simili ne ho incontrate (ho pure incontrato figure come queste, un vero danno per gli alunni). 
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

979
M.T. wrote: Sono concorde con te. Ma ci direbbero che siamo vecchi, che bisogna adeguarsi ai tempi, che bisogna capirli i giovani, adeguarsi alla loro cultura perché sennò li perdiamo...

Sì, vero. C'è una mia amica quasi-cinquantenne su FB che scrive sempre asterischi e schwa dappertutto. Io gliel'ho fatto notare e lei è come caduta dal pero. Mi ha risposto che ormai sui social i giovani scrivono con gli asterischi e quindi è normale che li usino pure gli adulti. Anzi, quello "sbagliato" sono io, mica lei. Quando ho ribattuto "Gli asterischi come si leggono?", lei candidamente mi ha risposto "Puoi leggerli come vuoi". Ah, quindi ciò significa che più lettori leggono la stessa cosa in modo differente, alla faccia della comunicazione! Ma per lei è normale scrivere cose come "car* tutt*" o "un* psicolog*", eccetera.
Io penso che, se accettassimo il principio della mia amica, dovremmo anche abbreviare "noi andiamo/voi andate", ma non possiamo usare gli asterischi poiché indicano cose diverse. E che fa, "noi" e "voi" non li includiamo? Non sia mai! Allora aspettiamoci testi come "$oi and#", dove $ sta per "v/n" e "#" sta per "iamo/ate". Dobbiamo includere tutti, no? Dunque uno potrebbe alzarsi una mattina e dire "Oggi mi sento una betulla e gli * non includono le betulle, allora usiamo le 'u'" e quindi un testo diventerebbe "unu psicologu" così includiamo anche gli/le (%/-, scusate! ;-) ) psico-betull*! Alla fine, tra betull*, psicolog*, psicologu, ippopotamə (perché, gli ippopotami, che d'altronde possono essere ippopotami e ippopotame, non li dobbiamo includere? Che domanda!), *#ə-%, rischiamo di non capire più l'italiano.
Per me qui non siamo più nel campo della linguistica, ma della psichiatria.
Mettiamoci pure l'intelligenza artificiale. A proposito, che ne pensa chatGPT di *, ə e simili? Visto che i meccanismi che si basano sull'IA apprendono, allora chatGPT potrebbe imparare a usare * ə e altre amenità del genere.
Silverwillow wrote: Lo studente diceva di averlo fatto come gesto dimostrativo (di che cosa non so).

Appunto! L'esame di stato non è la sede giusta per una protesta. Se uno vuole scrivere per forza "psicologə", vada da qualche altra parte. A scuola si insegna l'italiano standard, non la varietà di italiano che garba al singolo studente. Ho deciso, da ora in poi ti chiamerò "S%lvər#%ll*#" :P
Perché? Semplicemente perché mi aggrada :P
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

980
@dyskolos E' evidente il deterioramento della classe docente, che non riesce (o non vuole) a fare il proprio lavoro come andrebbe fatto. Gli alunni che hanno preso a pistolettate con pallini di gomma un'insegnante sono stati promossi con nove in condotta: decisione presa dal consiglio di classe con avallo del preside. Con simili insegnanti, i giovani possono solo imparare a fare quel caz, ehm, quello che vogliono. Giusta preparazione alla vita che li aspetta.
In proposito, @M.T., sottolineo che la colpa non è di questa generazione di giovani, ma delle precedenti due o tre che hanno ridotto la scuola, e non solo la scuola, in queste condizioni miserevoli.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

981
Cheguevara wrote: Gli alunni che hanno preso a pistolettate con pallini di gomma un'insegnante sono stati promossi con nove in condotta: decisione presa dal consiglio di classe con avallo del preside

Per fortuna sono tornati indietro sulla decisione. Ora non so se le regole sono cambiate, ma ai miei tempi bisognava prima essere ammessi all'esame finale. Poi, una volta ammesso, facevi l'esame. Io semplicemente non avrei ammesso i pistoleri all'esame. A un western magari sì…
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

982
dyskolos wrote: Per me qui non siamo più nel campo della linguistica, ma della psichiatria.
Mi sa anche a me...
Cheguevara wrote: sottolineo che la colpa non è di questa generazione di giovani, ma delle precedenti due o tre che hanno ridotto la scuola, e non solo la scuola, in queste condizioni miserevoli.
già, il decadimento della scuola è cominciato anni addietro.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

983
M.T. wrote: Un professore serio e giusto viene apprezzato, seguito e soprattutto rispettato di più, cosa davvero importante per una figura che deve trasmettere un insegnamento; per fortuna, di figure simili ne ho incontrate
Io avevo un'insegnante di latino e greco in apparenza molto rigida e severa, ma anche molto umana (l'ultimo giorno di scuola del terzo anno ci lesse un racconto di Poe, e, mentre altri non prestavano nemmeno attenzione, io me lo ricordo ancora). Erano materie in cui me la cavavo molto bene, forse per questo fu l'unica ad accorgersi che qualcosa da un po' non andava e a chiedermi spiegazioni. Come ogni adolescente, ero convinta di non aver bisogno di nessuno, ma già solo il suo interesse ha fatto una piccola differenza nella mia percezione del mondo adulto: ha messo insieme inflessibilità, serietà, umanità e sostegno, permettendomi di capire che non c'era una contraddizione. Le persone possono essere "buone" solo perché poco interessate, o "cattive" perché invece ci tengono. Far capire a un adolescente questa differenza può aiutarlo molto.
dyskolos wrote: Appunto! L'esame di stato non è la sede giusta per una protesta. Se uno vuole scrivere per forza "psicologə", vada da qualche altra parte. A scuola si insegna l'italiano standard, non la varietà di italiano che garba al singolo studente. Ho deciso, da ora in poi ti chiamerò "S%lvər#%ll*#" :P
Se ti fa piacere, puoi chiamarmi come vuoi. Ma dubito che riuscirei a ricordare questo nuovo e strano nick...  L'importante è che nessuno metta uno schwa o un asterisco quando parla di me, perché potrebbe crearmi problemi di identità, o di comprensione  :lol: 
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow wrote: Ma dubito che riuscirei a ricordare questo nuovo e strano nick...  L'importante è che nessuno metta uno schwa o un asterisco quando parla di me, perché potrebbe crearmi problemi di identità, o di comprensione  :lol: 

Ho già cambiato idea :P
Pensavo a "saliced'argento", ma dovrei includere "un salice" e "una salicia" evitando schwa e asterischi, allora ho pensato di usare $ e #. Potrei chiamarti "un# salic$ d'argento". Vediamo, ci penserò e poi ti farò sapere. C'è un proverbio che fa (più o meno) "Chiù longa è la pinsata chiù grossa è la min*****a" (="più lungo è il pensare più grossa è la… ehmm… cavolata "): questo è un classico esempio di applicazione :P
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

985
Cheguevara wrote: Gli alunni che hanno preso a pistolettate con pallini di gomma un'insegnante sono stati promossi con nove in condotta: decisione presa dal consiglio di classe con avallo del preside.
Non mi sorprende, non è il primo e l'ultimo episodio in cui gli insegnanti sono in balia degli studenti e qualsiasi reazione degli insegnanti è da condannare con fermezza perché sì. Aggiungo cose come queste ai dieci anni (minimi) di precariato a km di distanza ai motivi per cui ho abbandonato  tempo fa l'idea di insegnare.

Leggo molto riguardo allo schwa e mi arrivano molte diatribe (di altri) sulla home di FB - forse perché ogni tanto arrivo in qualche finale di concorsi letterari e FB lo ritiene un argomento correlato (?). Quello che mi viene in mente a leggere, in quest'epoca di politicamente corretto, è che lo schwa, alla fine, è il tentativo di fare marcia indietro con la nostra lingua, visto che non è etico e corretto che l'italiano abbia perso il genere neutro del latino; un cammino iniziato con il linguaggio degli sms (le "k" al posto di "ch" e, talvolta, anche "qu") e la presenza del solo indicativo.
"Sao ke kelle terre per kelli fini..." non è il passato, è il futuro. :libro: 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

987
dyskolos wrote: Pensavo a "saliced'argento", ma dovrei includere "un salice" e "una salicia" evitando schwa e asterischi, allora ho pensato di usare $ e #. Potrei chiamarti "un# salic$ d'argento".
Mi sono già pentita da un po' del nick scelto, da quando ho fatto caso all'invasione pervasiva degli anglicismi nella nostra lingua. Solo che sono pigra e maniaca della precisione, quindi se dovessi sceglierne un altro impiegherei mesi e mesi a trovarne uno perfetto. E poi mi dico che magari alcuni non mi riconosceranno più, come quando ho tinto i capelli di azzurro o rosso rame o li ho tagliati corti, e la gente aveva ogni volta una reazione stranita, spesso chiedendo spiegazioni per il cambiamento.

L'esempio degli alberi comunque è interessante, perché credo che pochi si siano mai soffermati a chiedersi perché "quercia" è femminile e "salice" maschile, tantomeno ho sentito proporre un neutro anche per loro (ma visto l'andazzo, non mi stupirei troppo se accadesse). A quel punto però sono curiosa di vedere quanti sapranno distinguere un albero femmina da uno maschio o, più spesso, ermafrodita. Alcuni non ci riescono nemmeno con gli animali.
Un negoziante, anni fa, mi ha venduto tre criceti come femmine, senza accorgersi che uno era maschio (me ne sono accorta io, quando una delle femmine ha fatto i cuccioli...), un altro tizio ci regalò un gattino dicendo che era femmina, e io l'avevo chiamata Lilly (preso da un cartone animato che guardavo all'epoca). Dopo mesi (in famiglia nessuno era troppo sveglio) ci siamo accorti che era maschio, così è diventata Lillo.
Sono in attesa della proposta seria di qualcuno di dire betull*, cipress* o cricet*, così almeno avrò un'occasione di ridere.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

988
bwv582 wrote: Quello che mi viene in mente a leggere, in quest'epoca di politicamente corretto, è che lo schwa, alla fine, è il tentativo di fare marcia indietro con la nostra lingua, visto che non è etico e corretto che l'italiano abbia perso il genere neutro del latino;
Magari fosse! Secondo me, invece, sono le prove per diventare scem*.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

989
Silverwillow wrote: L'esempio degli alberi comunque è interessante, perché credo che pochi si siano mai soffermati a chiedersi perché "quercia" è femminile e "salice" maschile, tantomeno ho sentito proporre un neutro anche per loro (ma visto l'andazzo, non mi stupirei troppo se accadesse). A quel punto però sono curiosa di vedere quanti sapranno distinguere un albero femmina da uno maschio o, più spesso, ermafrodita. Alcuni non ci riescono nemmeno con gli animali.
Prima c'era che per rispetto per il genere femminile si dovevano cambiare termini come "sindaco". Poi si voleva cambiare la gramamtica perché era "maschilista". Poi per non offendere nessuno si doveva essere neutri. Fra un po' si tornerà a parlare come ai tempi delle caverne e dei trogloditi: con grugniti (e si spera ci si limiti a questo e non con altre emanazioni...)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

990
Silverwillow wrote: L'esempio degli alberi comunque è interessante, perché credo che pochi si siano mai soffermati a chiedersi perché "quercia" è femminile e "salice" maschile, tantomeno ho sentito proporre un neutro anche per loro (ma visto l'andazzo, non mi stupirei troppo se accadesse). A quel punto però sono curiosa di vedere quanti sapranno distinguere un albero femmina da uno maschio o, più spesso, ermafrodita. Alcuni non ci riescono nemmeno con gli animali.
Un negoziante, anni fa, mi ha venduto tre criceti come femmine, senza accorgersi che uno era maschio (me ne sono accorta io, quando una delle femmine ha fatto i cuccioli...), un altro tizio ci regalò un gattino dicendo che era femmina, e io l'avevo chiamata Lilly (preso da un cartone animato che guardavo all'epoca). Dopo mesi (in famiglia nessuno era troppo sveglio) ci siamo accorti che era maschio, così è diventata Lillo.

Povero Lillo! :P
Ci sarebbe anche "oca". "Oco" non esiste. È una vecchia battaglia femminista. Secondo loro, l'inesistenza del maschile di "oca" favorisce il fatto che le donne siano più insultate degli uomini perché si può dire "Quella donna è un'oca" e non "Quell'uomo è un oco". Secondo le femministe, questa è una ulteriore prova che l'italiano è maschilista e via di "società patriarcale", di "patriarcato interiorizzato" e simili, come se non si potesse insultare gli uomini con un semplice "Quell'uomo è uno str***o".
Quanto alle piante, non sono un esperto di botanica, ma per quel poco che so gli alberi non hanno un sesso, casomai il sesso appartiene ai fiori che crescono sui rami. Ma poi quei fiori, per quel poco e niente che so, contengono organi riproduttori sia maschili sia femminili e quindi sarebbero ermafroditi.
A proposito di ermafroditismo, alla olimpiadi del 2012 si iscrisse una persona alle gare podistiche di corsa. Lei sosteneva di avere la vagina, quindi era donna, ma molti sostenevano che era un uomo perché aveva il testosterone troppo concentrato nel sangue, più di una donna ma meno di un uomo. Allora ci furono molte polemiche sul suo "genere/sesso" reale. Lì non era indifferente: gare maschili (con i maschi) o gare femminili (con le femmine)? Io vidi le foto e devo confessare che non ho capito se era maschio o femmina: aveva i tratti sessuali primari da donna (mi fido che avesse la vagina), ma i caratteri secondari sessuali da uomo (come una specie di barbetta non del tutto sviluppata, ma visibile). Alla fine venne ammessa alla gare femminili, se la memoria non m'inganna (ma di questi tempi… :P ).
Comunque, se ci metti il femminismo e agiti bene, ottieni una bevanda indigesta!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

993
Continuiamo a parlare di storture nella scuola, anche se in realtà si dovrebbe parlare di storture nel concetto che si ha dell'educazione da dare a un figlio.
La professoressa colpita da pallini ora rischia una denuncia. Già la notizia aveva fatto scalpore perché non si era capita la gravità della situazione (infatti, il ragazzo aveva nove in condotta come se non avesse fatto niente), ma la cosa si aggrava ancora di più ora con i genitori che ritengono che perché il ragazzo si era scusato, era tutto sistemato. Ma al peggio non c'è limite: ora vogliono denunciare la professoressa, facendo le vittime. A te, genitore, non ti viene il dubbio che sparare, anche se sono solo pallini, non è cosa da fare non solo in classe, ma da nessuna parte? Che la scuola, come qualsiasi altro ambiente, è un luogo dove ci vuole rispetto per l'altro, e che non si può fare tutto quello che si vuole? Più che da riprendere il figlio, ci sarebbe da fare rieducazione ai genitori:



Passiamo alla seconda notizia: dei ragazzi sono stati beccati a copiare durante l'esame di maturità. Giustamente, prova annullata e bocciatura: una cosa che sanno tutti. Ma ci si meraviglia e ci si lamenta, e anche la commissione ci si mette dicendo, quasi giustificandosi, che non poteva fare altro. Stiamo facendo sul serio o stiamo prendendo in giro? Se copi e ti beccano, la paghi, senza se e senza ma.
Ma la cosa è sempre stata così. In Italia quella di fare i furbi è una cosa conclamata, di cui pure ci si vanta. Ma a fare i furbi non sempre è cosa buona. E qui devo raccontare un fatto accadutomi personalmente alle superiori.
Verifica in classe. Il professore aveva l'abitudine di andare fuori a fumare e stare lontano diversi minuti. Aveva anche l'abitudine di fare il compito da assegnare e tenerlo nella sua borsa, che teneva sulla cattedra. I miei compagni pensano bene allora di aprire la borsa, prendere il compito e copiarlo. La verifica era su un argomento appena fatto, di cui sinceramente non avevo capito nulla; c'era un altro modo per risolverlo, ma era molto più lungo. Diversamente dal solito, in quella prova non fui lucido come al solito; i miei compagni non facevano che dirmi "dai, copia", "che vuoi che sia" e mi passarono anche il foglio con la verifica fatta. Non lo usai. E non fu una questione di morale, etica o cose varie: io sono per fare le cose bene o non farle. E fare qualcosa di cui non capivo nulla non era una cosa fatta bene. Inoltre, se dopo il compito mi avesse interrogato, avrebbe visto che non avevo capito nulla dell'argomento: mi sarebbe cascata la faccia dalla figura di m***a che avrei fatto. Un professore, specie se capace, sa come vedere se uno sa o non sa le cose: un compito lo puoi copiare, ma durante l'interrogazione non la si scampa. Mi rassegnai al fatto che in quella prova non sarei andato bene e feci il compito nel modo che sapevo; certo mi giravano perché non avevo fatto un buon compito come le altre volte.
Per giorni, fino alla consegna del compito, subii gli sfottò dei compagni di classe. "noi prendiamo tutti nove e te neanche la sufficienza", "vedi a che serve studaire come fai tu." Non importava che quando non sapevano delle cose venivano da me per avere un aiuto: si sa che la riconoscenza è merce rara, soprattutto tra i giovani.
Arrivò il giorno della consegna del compito. Tutti su di giri, pregustando il gran risultato. Tutti tranne due persone. Una ero io, consapevole che ero andato da schifo. L'altra era il professore che entrò scuro in volto. Infatti, quando in tanti gli chiesero "hai i compiti?", lui rispose seccato "Sì, ma sarebbe meglio che non ve li dessi e annullassi la prova."
"Ma noooo? Ma perché?"
"Perchè avete tutti copiato."
"Non è vero!" Coro quasi unanime.
"Vedete" cominciò a spiegare con calma " un professore è un essere umano e anche lui sbaglia. Succede. Ed è successo che quando ho risolto il compito che dovevate fare, ho commesso un errore. Errore che tutti voi avete fatto nello stesso modo e nello stesso punto." Silenzio di tomba. "L'unico che non l'ha fatto è stato questo povero pellegrino, che ha scelto il modo più lungo" disse indicando me. "Perché hai fatto così e non come gli altri?"
Dissi la verità. "Perché del nuovo argomento non ho capito assolutamente nulla."
Ricordo bene che il prof rimase a fissarmi diversi secondi, poi annuì lentamente. "Riprendiamo a spiegare da capo l'argomento." E la lezione cominciò.
La verifica non fu annullata: tutti presero tre, tranne io che raggiunsi la sufficienza, anche se rispetto al solito era stato sotto le aspettative.

E dulcis in fondo c'è quel gran genio di Briatore, che riscopre le caste, secondo le quali i figli devono fare i lavori dei padri. Un discorso non certo nuovo, dove chi è come lui cerca d'imporre anche con la forza questa mentalità.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

994
@M.T.Infatti. Io sono convinto che la colpa non è dei ragazzi che, si sa, assorbono come spugne dall'ambiente che li circonda. E i ragazzi, che prima sono stati bambini, hanno passato la maggior parte del loro tempo in famiglia e nella scuola. Famiglie di genitori disattenti, che pur di non farsi rompere i coglioni lasciano che i figli stiano ore davanti alla tv o, anche alla tenera età di 6-7-8 anni, incollati a uno smartphone. Genitori che poi, se il figlio, cresciuto in siffatto ambiente, inizia a comportarsi come un delinquente, per lavarsi la coscienza lo difendono a spada tratta, arrivando a chiamare "ragazzata" perfino un omicidio. E la scuola, oggi composta in gran parte da insegnanti precari e spesso impreparati, e dirigenti spesso - troppo spesso - pavidi e incapaci, riesce perfino a rafforzare nelle giovani menti la convinzione che tutto sia consentito, anzi, che tutto sia loro dovuto. Sappiamo da sempre che ogni scarrafone è bello a mamma soia, ma oggi mamma soia è arrivata a pretendere che lo scarrafone, qualsiasi porcata compia, debba essere bello anche per gli altri. La colpa non è dello scarrafone, ma di quella stupida mamma soia.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

995
M.T. wrote: dei ragazzi sono stati beccati a copiare durante l'esame di maturità. Giustamente, prova annullata e bocciatura: una cosa che sanno tutti. Ma ci si meraviglia e ci si lamenta, e anche la commissione ci si mette dicendo, quasi giustificandosi, che non poteva fare altro. Stiamo facendo sul serio o stiamo prendendo in giro? Se copi e ti beccano, la paghi, senza se e senza ma.

Mia madre fece l'esame di maturità nel 1964. Fu sorpresa mentre guardava il vocabolario del compagno di banco e dovette ripetere l'ultimo anno di liceo. Allora nessuno protestò, tanto meno mia nonna e mio nonno. Non oso immaginare come sarebbe andata a finire nel 2023.



M.T. wrote: "L'unico che non l'ha fatto è stato questo povero pellegrino, che ha scelto il modo più lungo" disse indicando me.

Bravissimo! Ottima storia educativa :-)
Io, su consiglio di un mio compagno (colpa sua! :P ), feci di peggio. Siccome la mattina i miei compagni mi chiedevamo la versione di latino del giorno prima per poi copiarla e fare bella figura col prof, facevo due copie del compito: una giusta e una piena zeppa di errori. Ai miei compagni davo quella errata apposta, mentre io consegnavo quella giusta. Alla fine io prendevo nove e i miei compagni "copioni" si beccavano un bel due. Ahahahahhah :P :P
Poi mi sgamarono, ma intanto io per settimane mi ero sbellicato dalle risate :)



M.T. wrote: E dulcis in fondo c'è quel gran genio di Briatore, che riscopre le caste, secondo le quali i figli devono fare i lavori dei padri.

Come si suol dire, stendiamo un velo pietoso!
Quando sento Briatore mi viene in mente questo:





Cheguevara wrote: Sappiamo da sempre che ogni scarrafone è bello a mamma soia, ma oggi mamma soia è arrivata a pretendere che lo scarrafone, qualsiasi porcata compia, debba essere bello anche per gli altri. La colpa non è dello scarrafone, ma di quella stupida mamma soia.

Hai ragione al 100%.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

997
@dyskolos A parte il miscuglio di ovvietà e cazzate suggeriti nei due video, credo che i più fortunati sarebbero quelli vaporizzati all'istante dall'esplosione nucleare. Tutti gli altri, inclusi i paperoni nei rifugi miliardari, sarebbero condannati a una morte lenta e, nella maggior parte dei casi, dolorosa. Dopo qualche decennio gli eventuali sopravvissuti darebbero origine a una nuova umanità di malformati a causa delle radiazioni. Solo un pazzo criminale come Vladimir Putin può pensare di sventolare la minaccia di intervenire in Ucraina con le atomiche tattiche: se veramente lo facesse decreterebbe la fine dell'umanità, compreso lui, i suoi accoliti e l'intero popolo russo. Quello che mi fa ridere è l'esibizione dei numeri relativi alle migliaia di testate nucleari possedute: per distruggere il mondo ne bastano poche decine. Se mai avverrà, spero di essermene andato prima per via ordinaria.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

998
Cheguevara wrote: Se mai avverrà, spero di essermene andato prima per via ordinaria.

Lunga vita al @Cheguevara!
Non preoccuparti, tanto quel pazzo di Vlad (come Dracula ;-) ) non ha le testate nucleari in buone condizioni e utilizzabili. Lui ci racconta che ne ha tante, ma, appunto!, è solo un racconto. È come un bluff nel Poker. Secondo me non ne ha di buone neanche Kim Jong-un. Nelle sue parate militari, mostra sempre un coso cilindrico color verde militare, ma per me è un pezzo di plastica vuoto. Io le parate militari le abolirei. Se proprio uno non le vuole abolire, allora almeno le faccia senza mostrare armi nemmeno giocattolo, come una grande festa e stop.
Ho trovato pure un video su un'eventuale invasione della Russia da parte della Cina.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1000
M.T. wrote: https://www.tecnicadellascuola.it/una-docente-va-in-pensione-scuola-alla-deriva-i-prof-hanno-paura-di-denunce-e-si-sentono-dire-mica-lavori-in-miniera
Concordo pienamente con tutte le dichiarazioni della professoressa. Da quando la scuola è diventata un'azienda (ogni scuola, un'azienda diversa) la qualità è crollata: lo scotto lo pagheremo in futuro (anzi, lo stiamo già pagando), col Paese condotto da una classe dirigente che in questa scuola si è formata.
Mario Izzi
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