M.T. wrote: ... ma *********Bocciature, schwa (l'ho scritto bene?), asterischi, abbreviazioni, politically correct... la parte di post che ho citato rende bene quello che penso in tal senso.![]()

M.T. wrote: ... ma *********Bocciature, schwa (l'ho scritto bene?), asterischi, abbreviazioni, politically correct... la parte di post che ho citato rende bene quello che penso in tal senso.![]()
M.T. wrote: E se questo non succede, si mantiene il rispetto per se stessi.Esatto, ma il rispetto per se stessi è solo uno dei lati della faccenda. Si parla di adolescenti, quindi con una personalità ancora in formazione. Se gli adulti danno per primi esempi sbagliati, preoccupandosi delle statistiche o dell'immagine della scuola, piuttosto che di valutare con imparzialità, non si fa loro un favore ma un danno.
M.T. wrote: Sono contento che la prof che ho avuto al triennio delle superiori non mi abbia fatto passare nemmeno una virgola sbagliata, così sono potuto migliorare.Io ho avuto la grande fortuna di avere un'insegnante così già in prima elementare. In seconda ho cambiato scuola, ed ero anni luce avanti, perché non facevo nessun errore di grammatica e scrivevo già veri temi, non "pensierini" come gli altri. La severità non è una cosa per forza negativa. Gli insegnanti hanno la responsabilità di essere sì comprensivi, ma anche seri e inflessibili su certe cose, senza preoccuparsi che gli alunni li apprezzino o meno.
dyskolos wrote: Se voi foste docenti in quel contesto, come valutereste quel compito? Voto alto o voto basso?Ho letto solo il titolo, non la notizia intera. Lo studente diceva di averlo fatto come gesto dimostrativo (di che cosa non so). Sono d'accordo che i professori/esaminatori avrebbero dovuto metterlo in chiaro prima. Magari è stato fatto, e lui se n'è fregato, chissà. Io l'avrei valutato solo per il contenuto e la correttezza formale, ignorando il fastidio di simboli estranei vari all'interno del testo (solo perché avrei dato per buono un qualche intento positivo, anche se fuori luogo), e spero che anche chi l'ha effettivamente valutato si sia basato su questi criteri logici.
Silverwillow wrote: La severità non è una cosa per forza negativa. Gli insegnanti hanno la responsabilità di essere sì comprensivi, ma anche seri e inflessibili su certe cose, senza preoccuparsi che gli alunni li apprezzino o meno.Quanto mi ha trasmesso quella prof non l'ho compreso subito, ma un po' di tempo dopo; nell'immediato, mi sembrava una rottura. L'italiano, come materia, non mi è mai piaciuto, perché era insegnato in un modo che me lo faceva detestare; fare i temi poi era un supplizio, avrei preferito un calcio nello stomaco. Solo in prima media l'ho trovato sopportabile (la prof sceglieva dei bei libri da leggere) e in seconda superiore ho avuto un prof mi ha fatto davvero piacere la materia (Guido Armellini è stato un gran professore, se si cerca in rete ci sono dei video che mostrano il suo modo di fare).
M.T. wrote: Sono concorde con te. Ma ci direbbero che siamo vecchi, che bisogna adeguarsi ai tempi, che bisogna capirli i giovani, adeguarsi alla loro cultura perché sennò li perdiamo...
Silverwillow wrote: Lo studente diceva di averlo fatto come gesto dimostrativo (di che cosa non so).
Cheguevara wrote: Gli alunni che hanno preso a pistolettate con pallini di gomma un'insegnante sono stati promossi con nove in condotta: decisione presa dal consiglio di classe con avallo del preside
dyskolos wrote: Per me qui non siamo più nel campo della linguistica, ma della psichiatria.Mi sa anche a me...
Cheguevara wrote: sottolineo che la colpa non è di questa generazione di giovani, ma delle precedenti due o tre che hanno ridotto la scuola, e non solo la scuola, in queste condizioni miserevoli.già, il decadimento della scuola è cominciato anni addietro.
M.T. wrote: Un professore serio e giusto viene apprezzato, seguito e soprattutto rispettato di più, cosa davvero importante per una figura che deve trasmettere un insegnamento; per fortuna, di figure simili ne ho incontrateIo avevo un'insegnante di latino e greco in apparenza molto rigida e severa, ma anche molto umana (l'ultimo giorno di scuola del terzo anno ci lesse un racconto di Poe, e, mentre altri non prestavano nemmeno attenzione, io me lo ricordo ancora). Erano materie in cui me la cavavo molto bene, forse per questo fu l'unica ad accorgersi che qualcosa da un po' non andava e a chiedermi spiegazioni. Come ogni adolescente, ero convinta di non aver bisogno di nessuno, ma già solo il suo interesse ha fatto una piccola differenza nella mia percezione del mondo adulto: ha messo insieme inflessibilità, serietà, umanità e sostegno, permettendomi di capire che non c'era una contraddizione. Le persone possono essere "buone" solo perché poco interessate, o "cattive" perché invece ci tengono. Far capire a un adolescente questa differenza può aiutarlo molto.
dyskolos wrote: Appunto! L'esame di stato non è la sede giusta per una protesta. Se uno vuole scrivere per forza "psicologə", vada da qualche altra parte. A scuola si insegna l'italiano standard, non la varietà di italiano che garba al singolo studente. Ho deciso, da ora in poi ti chiamerò "S%lvər#%ll*#"Se ti fa piacere, puoi chiamarmi come vuoi. Ma dubito che riuscirei a ricordare questo nuovo e strano nick... L'importante è che nessuno metta uno schwa o un asterisco quando parla di me, perché potrebbe crearmi problemi di identità, o di comprensione
Silverwillow wrote: Ma dubito che riuscirei a ricordare questo nuovo e strano nick... L'importante è che nessuno metta uno schwa o un asterisco quando parla di me, perché potrebbe crearmi problemi di identità, o di comprensione![]()
Cheguevara wrote: Gli alunni che hanno preso a pistolettate con pallini di gomma un'insegnante sono stati promossi con nove in condotta: decisione presa dal consiglio di classe con avallo del preside.Non mi sorprende, non è il primo e l'ultimo episodio in cui gli insegnanti sono in balia degli studenti e qualsiasi reazione degli insegnanti è da condannare con fermezza perché sì. Aggiungo cose come queste ai dieci anni (minimi) di precariato a km di distanza ai motivi per cui ho abbandonato tempo fa l'idea di insegnare.
dyskolos wrote: Pensavo a "saliced'argento", ma dovrei includere "un salice" e "una salicia" evitando schwa e asterischi, allora ho pensato di usare $ e #. Potrei chiamarti "un# salic$ d'argento".Mi sono già pentita da un po' del nick scelto, da quando ho fatto caso all'invasione pervasiva degli anglicismi nella nostra lingua. Solo che sono pigra e maniaca della precisione, quindi se dovessi sceglierne un altro impiegherei mesi e mesi a trovarne uno perfetto. E poi mi dico che magari alcuni non mi riconosceranno più, come quando ho tinto i capelli di azzurro o rosso rame o li ho tagliati corti, e la gente aveva ogni volta una reazione stranita, spesso chiedendo spiegazioni per il cambiamento.
bwv582 wrote: Quello che mi viene in mente a leggere, in quest'epoca di politicamente corretto, è che lo schwa, alla fine, è il tentativo di fare marcia indietro con la nostra lingua, visto che non è etico e corretto che l'italiano abbia perso il genere neutro del latino;Magari fosse! Secondo me, invece, sono le prove per diventare scem*.
Silverwillow wrote: L'esempio degli alberi comunque è interessante, perché credo che pochi si siano mai soffermati a chiedersi perché "quercia" è femminile e "salice" maschile, tantomeno ho sentito proporre un neutro anche per loro (ma visto l'andazzo, non mi stupirei troppo se accadesse). A quel punto però sono curiosa di vedere quanti sapranno distinguere un albero femmina da uno maschio o, più spesso, ermafrodita. Alcuni non ci riescono nemmeno con gli animali.Prima c'era che per rispetto per il genere femminile si dovevano cambiare termini come "sindaco". Poi si voleva cambiare la gramamtica perché era "maschilista". Poi per non offendere nessuno si doveva essere neutri. Fra un po' si tornerà a parlare come ai tempi delle caverne e dei trogloditi: con grugniti (e si spera ci si limiti a questo e non con altre emanazioni...)
Silverwillow wrote: L'esempio degli alberi comunque è interessante, perché credo che pochi si siano mai soffermati a chiedersi perché "quercia" è femminile e "salice" maschile, tantomeno ho sentito proporre un neutro anche per loro (ma visto l'andazzo, non mi stupirei troppo se accadesse). A quel punto però sono curiosa di vedere quanti sapranno distinguere un albero femmina da uno maschio o, più spesso, ermafrodita. Alcuni non ci riescono nemmeno con gli animali.
Un negoziante, anni fa, mi ha venduto tre criceti come femmine, senza accorgersi che uno era maschio (me ne sono accorta io, quando una delle femmine ha fatto i cuccioli...), un altro tizio ci regalò un gattino dicendo che era femmina, e io l'avevo chiamata Lilly (preso da un cartone animato che guardavo all'epoca). Dopo mesi (in famiglia nessuno era troppo sveglio) ci siamo accorti che era maschio, così è diventata Lillo.
M.T. wrote:
M.T. wrote: dei ragazzi sono stati beccati a copiare durante l'esame di maturità. Giustamente, prova annullata e bocciatura: una cosa che sanno tutti. Ma ci si meraviglia e ci si lamenta, e anche la commissione ci si mette dicendo, quasi giustificandosi, che non poteva fare altro. Stiamo facendo sul serio o stiamo prendendo in giro? Se copi e ti beccano, la paghi, senza se e senza ma.
M.T. wrote: "L'unico che non l'ha fatto è stato questo povero pellegrino, che ha scelto il modo più lungo" disse indicando me.
M.T. wrote: E dulcis in fondo c'è quel gran genio di Briatore, che riscopre le caste, secondo le quali i figli devono fare i lavori dei padri.
Cheguevara wrote: Sappiamo da sempre che ogni scarrafone è bello a mamma soia, ma oggi mamma soia è arrivata a pretendere che lo scarrafone, qualsiasi porcata compia, debba essere bello anche per gli altri. La colpa non è dello scarrafone, ma di quella stupida mamma soia.
Cheguevara wrote: Se mai avverrà, spero di essermene andato prima per via ordinaria.
M.T. wrote: https://www.tecnicadellascuola.it/una-docente-va-in-pensione-scuola-alla-deriva-i-prof-hanno-paura-di-denunce-e-si-sentono-dire-mica-lavori-in-minieraConcordo pienamente con tutte le dichiarazioni della professoressa. Da quando la scuola è diventata un'azienda (ogni scuola, un'azienda diversa) la qualità è crollata: lo scotto lo pagheremo in futuro (anzi, lo stiamo già pagando), col Paese condotto da una classe dirigente che in questa scuola si è formata.