Il Papa del compromesso: questo è Papa Leone XIV. Già la scelta del nome vuole indicare coraggio, forza, tipica dell’animale cui ci si riferisce, visti i tempi che si stanno affrontando. Ci si dimentica però una caratteristica del leone: la ferocia. Il fatto che sia stato scelto come Papa il cardinale Prevost, un cardinale americano per cui Trump simpatizza, non aiuta certo a essere ottimisti. L’avevo già scritto in precedenza: la scelta più indicata era Zuppi, ed essendo quella più indicata, non sarebbe avvenuta (perché fare una scelta giusta quando si può fare una cavolata?). Avevo anche scritto che bisognava evitare l’elezione a Papa di un cardinale americano, specialmente se legato in qualche modo a Trump: troppe ingerenze e pressioni, una scelta troppo politica. Purtroppo così è stato, ma non è certo una novità: la Chiesa si è sempre inchinata al potere e ai soldi, legandosi a essi fin dai tempi di Paolo (prima chiamato Saulo e grande persecutore dei cristiani). Paolo si rivolse infatti alla nobiltà, ai ricchi, a chi aveva potere per avere appoggio e far sì che l’istituzione Chiesa crescesse; una scelta pragmatica, qualcuno osserverebbe che è stata una scelta intelligente perché avendo maggior appoggio, aveva maggiore possibilità di crescita e diffusione. Peccato solamente che tradisse il messaggio originale, quello da cui è partito tutto, al punto che Pietro, uno dei primi discepoli di Gesù, capì, anche se tardi, che quella non era la strada da percorrere. E dire che era stato proprio avvisato da Gesù che avrebbe commesso tale errore: Gesù nel Vangelo dice a Pietro la seguente frase: “quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi” (Gv 21,18-19) indicando come il suo percorso si sarebbe allontanato da quello cristiano, le sue scelte guidate da altri. Cosa che è appunto successo con Paolo: come già scritto, ma lo si ribadisce, Paolo per far crescere l’istituzione della chiesa si basò sull’appoggio di ricchi e nobili; una scelta pragmatica, sicuramente utile per far aumentare l’influenza della nuova e appena nata religione, ma non consona al messaggio originale. Pietro, alla fine della sua vita, capì le parole di Gesù e vide che la strada intrapresa non era quella che lui aveva creduto: per questo motivo si ritenne indegno di morire nello stesso modo di Gesù e fu crocefisso a testa in giù, ammonendo così che la via che stava seguendo la Chiesa era all’opposto da quanto detto da Cristo.
E qui si deve trattare un argomento che a molti scandilizzerà, farà arrabbiare, urlare; reazioni forti insomma. Quando si parla di croce capovolta, si pensa all’Anticristo, inteso come demonio, diavolo, Satana, maligno, insomma una figura di puro male. Si è pensato però che l’Anticristo non sia il simbolo di una figura di puro male, ma sia il contrario dell’insegnamento originario di Cristo? Certo, molti associando a Gesù il bene puro pensano che l’Anticristo sia il male puro, ma non è così: il modo in cui ha agito l’istituzione Chiesa ha dimostrato nei secoli cosa significa il contrario del messaggio di Gesù.
Si è di fronte a un’eresia o una bestemmia dicendo qualcosa del genere?
No: in molti, anche tanti religiosi e membri della Chiesa, hanno criticato e giudicato l’operato dell’istituzione Chiesa, opulenta e lontano dalla gente comune, dai bisognosi, dai poveri. Uno degli esempi più lampanti è stato Bonifacio VIII, ma basta anche vedere come sono state trattate dalla Chiesa figure come Francesco d’Assisi e Padre Pio, prima perseguitati e poi riabilitati perché avevano un gran numero di seguaci; numeri talmente grandi da essere un popolo e un popolo è potere. Oltre che un grosso problema, se si decide di prenderlo di petto. Molto più semplice ingannarlo. Pertanto hanno scelto di fare di quelle persone eroi e santi acclamati e osannati: così facendo hanno stretto nella propria morsa quelle grandi folle. Qualcuno giudicherebbe questa mossa una porcata, altri opportunismo, altri politica, altri tradimento, come successo nella Seconda Guerra Mondiale, quando l’istituzione Chiesa invece di opporsi al fascismo e al nazismo, rimase in silenzio per paura di essere colpita da essi; omertà, codardia, pragmatismo: ognuno scelga il termine che preferisce, ma è un fatto che tale scelta non aveva nulla del messaggio originale. Certo, ci sono stati uomini all’interno della Chiesa che si sono opposti e battuti contro il fascismo e il nazismo, arrivando a sacrificarsi per salvare altre persone ed essere fedeli a ciò che credevano. Ma la loro è stata una scelta come individui, non come membri di un’istituzione che ha tradito quello che avrebbe dovuto seguire e insegnare.
Se si pensa che quanto scrivo sia perché non sono d’accordo sulla scelta di questo Papa, ci si sbaglia: scrivevo di queste cose già più di dieci anni fa.
La realtà di oggi ci dice che il nuovo pontefice è un pontefice di compromesso, dove la politica ha avuto il suo peso, dove la Chiesa si è fatta influenzare da essa:
è un caso che sia stato eletto il primo Papa americano della storia dopo che Trump ha versato quattordici milioni di dollari per i funerali di Papa Francesco (se li avesse dati ai poveri sarebbe stato molto più cristiano, ma qui di cristiano c’è ben poco, mentre c’è molto di politica)? Non credo proprio; a pensar male si farà peccato però…
Potrò sbagliarmi, ma come è avvenuta la scelta è qualcosa di molto sospetto; forse il nuovo Papa sarà un buon Papa o forse sarà come tanti che si sono mantenuti nella media. Si spera che non faccia danni.
(I più maligni potrebbero far notare che ci sono somiglianze tra Papa Leone XIV e l’imperatore Palpatine…)

Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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