Bellezza

1
Baciami dolcemente, lieve, lieve
quasi che non me ne accorga
che non ti posso guardare
(Sono come un fanciullo stupito
mentre osserva le curve del tuo seno
per la prima volta).

Baciami ma non mordermi
sono carne tenera
e i tuoi denti affilati
sanno fare male.

Bellezza
spogliami delle parole
lasciandomi qui, nudo
albero piantato nel bianco
della neve che lo circonda.

Ma non avrò freddo

so che presto tornerà
la primavera.

Re: Bellezza

2
La poesia è scandita nella prima strofa da un ritmo prima veloce, dato dalla ripetizione di lieve (v.1), che si fa poi lento nel pensiero nascosto tra le parentesi, quasi a pronunciarsi attraente e a un tempo proibito.
La carnalità si accentua nella seconda strofa e nella terza si fa un tutt'uno con la natura, col tempo dell'azione, con le condizioni meteorologiche e con la stesso sentimento intimo dell'autore. Il freddo temuto alla quarta strofa, solitaria, sottolinea la solitudine, vero nemico da cui l'Io lirico vuole difendersi. Questa difesa, infine, la attua con l'arma della speranza, che si sostanzia nella certezza dell'avvento della stagione primaverile con cui si conclude la piccola opera.
Questa è l'interpretazione che ho dato alla tua poesia. Gli unici appunti che mi permetto di fare è la totale assenza della punteggiatura in tutte le strofe eccetto la prima, che rendono più difficile la fruizione. La punteggiatura della prima strofa, a parer mio, avrebbe bisogno di un leggero ritocco (segnato in grassetto):

Baciami dolcemente, lieve, lieve,
quasi che non me ne accorga,
che non ti posso guardare
(sono come un fanciullo stupito
mentre osserva le curve del tuo seno
per la prima volta).

A rileggerci! 😉
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Bellezza

3
Grazie @Elegiac per l'analisi molto pertinente, in effetti l'a tua interpretazione coincide con quello che avevo in testa, ciò non esclude che vi possano essere altre interpretazioni altrettanto valide di quella che hai qui ben espresso. Sì, le virgole. In poesia tendo a eliminarle forse perché le pause mi sembra siano già presenti grazie alla versificazione.
Saluti,
Mirko

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