Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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ElleryQ wrote: Nel senso che (secondo me) i politici non corrotti ci sono, fortunatamente, ma non sono la maggioranza rispetto ai politici corrotti. Non per essere catastrofisti, ma se i politici corrotti non sono proprio la maggioranza ci sarà almeno un 50 e 50%. Credo che sia la categoria più controversa e proprio per questo la gente non va a votare (facendo il gioco della metà "oscura").
Il problema è antico. Antichissimo.
Fin dall’inizio, a governare non ci mettevano i guardiani di maiali. No. Ci mettevano i nobili, quelli che i maiali li mangiavano arrosto nei loro banchetti. E il mondo andava così. Non era giusto, ma era la realtà.
Il popolo non ci stava. Sempre a ribellarsi: preti impiccati, re decapitati, nobili trucidati… Alcuni meritavano, altri no. Sempre lo stesso schema: il potere cambiava mani. E chi prendeva il posto degli oppressori? Spesso gente senza arte né parte, guidata solo dalla fame.

Masaniello lo dimostra: un popolano che sale al potere, si monta la testa e finisce ammazzato dai suoi stessi concittadini. 
Il potere non perdona. Ma oggi non viene punito nessuno perché i detentori del potere, a tutti i livelli, si riconoscono e si  coprono le spalle l'un con l'altro, a tutti i livelli.

Oggi non ammazzi più nessuno. Ora ci sono scuole, lauree, conti in banca. Ma la fame atavica  di certa gente non se ne va. Arrivi al governo, o in posti importanti e rubi. Legalmente. Con classe. Con stile.
E chi dovrebbe rappresentare il popolo? Non lo fa. Non conviene. Ville, panfili, auto di lusso… tutto costa. E allora ti corrompi e corrompi. Perché il potere è sempre lo stesso, solo che cambia  i suoi nomi e i suoi simboli.

Si dovrebbe guardare la storia per imparare, ma non la si guarda, non la si conosce. E la storia ride. Sempre. E noi ci caschiamo sempre. E la storia continua a ridere.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4777
ElleryQ wrote: È vero. Non l'ho fatto perché, a mio parere, non c'è la stessa proporzione. Nel senso che (secondo me) nelle altre categorie coloro che rovinano la professione sono in percentuale minore, benché la gente tenda a generalizzare; mentre, nel caso della politica, gli onesti fortunatamente ci sono, ma sono in minoranza (sempre secondo il mio parere personale). Non vorrei essere catastrofista, ma se i politici corrotti non sono proprio la maggioranza, la proporzione sarà almeno del 50 e 50%. 
Credo che sia la categoria più controversa, quella che suscita più sfiducia, e proprio per questo, come dicevi, la gente non va a votare (facendo esattamente il gioco della metà "oscura").
Hai perfettamente ragione, ma... i politici che malversano di una certa parte, o si dimettono, o vengono sospesi o cacciati, mentre quelli dell'altra parte vengono abitualmente protetti col "non luogo a procedere" omertosamente votato in Parlamento, o comunque difesi a spada tratta e mantenuti nel ruolo fino al terzo grado di giudizio. Una bella differenza, che dovrebbe far riflettere gli elettori, almeno quelli dotati di una minima capacità di discernimento.
Mario Izzi
Sopravvissuti
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4778
Parlando di cose che non funzionano, vi annoio con una mia esperienza (sarà lunga, quindi se volete saltate  :P )

Da anni la sanità in Italia non versa in buone condizioni con i continui tagli e le risorse sempre più scarse; le cose sono destinate a non migliorare, visto il modo di fare vigente (uno dei problemi attuali è che ci sono meno medici, il che fa pensare, dato che fino a qualche anno fa c’erano fin troppi laureati in medicina). Per quanto riguarda la provincia di Bologna, una delle cose che aveva fatto più discutere era l’idea di chiudere o ridurre l’operato degli ospedali di provincia e concentrare tutto all’Ospedale Maggiore di Bologna; un’idea sbagliata fin dall’inizio e si dimostrerà il perché, dalla logistica al deterioramento del servizio. Solitamente non mi piace parlare di cose che mi riguardano, ma in questo caso è necessario farlo per fare un esempio di quello di cui sto parlando.
Ho dovuto accompagnare una parente (mia madre) a fare controllo (obbligatorio) il giorno dopo l’intervento di cataratta all’ospedale Maggiore causa mancanza imprevista di dottori nell’ospedale dove aveva effettuato l’operazione all’occhio; già questo ha comportato il dover percorrere una distanza più lunga, che oltre al chilometraggio maggiore ha portato un maggiore stress, dovuto al maggior numero di semafori photored e autovelox, oltre a code dovute a incidenti e lavori stradali (cose che non succedono di rado su asse attrezzato e tangenziale) nonché ai classici automobilisti che per guadagnare anche solo un paio di metri (credendo così di fare prima) zigzagano da una corsia all’altra (senza mettere per giunta la freccia) col rischio di causare (altri) incidenti). Niente di sorprendente, dato che questa è diventata un’abitudine, e perciò si è partiti un’ora e mezza prima per arrivare in orario (questo per fare un percorso che, rispettando i limiti di velocità (tenendo una velocità di crociera di cinquanta chilometri orari), richiederebbe venticinque minuti).
Arrivati all’ospedale Maggiore, ci si è trovati davanti al primo problema: trovare parcheggio (e non si parla di parcheggio libero, dato che sono tutti a pagamento). Venticinque minuti a girare per trovare un buco dove mettere l’auto (qualcuno potrebbe obiettare che si potevano usare i mezzi pubblici, ma non si considera che le corse che dai comuni di provincia a Bologna non sono molte, senza contare i cambi di autobus necessari da fare, perché le corriere che assistono l’area in cui si abita non passano dal Maggiore, e il trovare posti a sedere, necessari se si ha un persona anziana con qualche problema a camminare), riuscendolo a trovare a più di mezzo chilometro di distanza (diciamo pure che era più vicino al chilometro). E qui c’è il primo problema nell’aver voluto ampliare il già grande ospedale Maggiore: all’ampiamento degli edifici medici (che hanno portato maggiore affluenza di persone) non è stato seguito l’ampiamento dei parcheggi, che sono rimasti gli stessi di tanti anni fa. Ma se tanti anni fa si riusciva a trovare da posteggiare, ora diventa difficile trovarlo un posteggio; e se fare una percorerrenza di più di mezzo chilometro per chi non ha problemi è cosa da niente, non lo è per chi ha delle difficoltà nel camminare che, oltre a doverci mettere più tempo di una persone in condizioni fisiche nella media, deve farlo convivendo poi col dolore di questo sforzo. Se si vuole ingrandire una struttura ospedialiera, si deve anche pensare al modo in cui può essere raggiunta e dare servizi adeguati, in questo caso parcheggi più grandi (sì, perché se si fa una struttura che riceve più pazienti, si deve pensare che servirà anche più spazio per coloro che li accompagnano e devono posteggiare).
I problemi non finiscono qui e si deve avere a che fare con la poca chiarezza della segnaletica: arrivati dove un tempo c’era l’ingresso principale (l’unico), ci si trova davanti a due ingressi: uno con scritto ingresso pedonale, l’altro con ingresso disabili. Seguendo la logica, si prende l’nigresso pedonale, ma dopo qualche metro si capisce che non è quello giusto, dato che ci si trova nel pronto soccorso. Chieste indicazioni a un’infermiera per il reparto oculistico (che risponde in maniera molto seccata e scocciata), viene detto di uscire e prendere l’ingresso subito a fianco, quello  con le scale mobili; scale mobili che non ci sono e andando per esclusione (non difficile, dato che ci sono solo due ingressi in quello che una volta era solo uno), si prende l’ingresso per disabili, che si rivela essere quello giusto, dove si prende l’ascensore per raggiungere il reparto interessato. Giunti lì, si capisce che l’infermiera scocciata e seccata incontrata poco prima non è l’unica, anzi: si scusi il termine, ma il livello dello scoglionamento è esteso a tutto il personale incontrato.
Mentre ci si sta avviando all’ambulatorio indicato nel promemoria dell’appuntamento, si viene fermati dall’addetta all’accettazione, che in modo sgarbato se ne esce con un bel “Cosa vuole? Cosa ci fa qui?”. Spiegando il motivo (alle volte si rimpiange di non avere la prontezza di certe persone nel dare certe risposte), si riceve come risposta un “Impossibile”; al che si mostra il foglio dell’appuntamento e non credendo a quello che vi è scritto sopra, richiede di vedere la cartella clinica; fatto perdere un paio di minuti inutilmente, dice di andare nell’ambuatorio indicato nell’appuntamento (ma guarda un po’) e di chiedere all’addetta che esce da esso.
Se si pensa che l’odissea sia finita qui, ci si sbaglia: arrivati davanti all’ambulatorio, e seguendo quanto detto dall’addetto all’accettazione, si fa per chiedere all’addetta che esce dall’ambulatorio. Non si è finito di dire “Mi scusi” che si riceve uno sgarbato “Non ho tempo, siamo impegnati, aspetti la mia collega”.
Ci si mette in attesa ed esce quella che risulterà essere l’infermiera che deve raccogliere le cartelle cliniche (risulterà che dovevano avere la lista degli appuntamenti ma non la seguivano, chiamando come piaceva a loro); il tempo passa e si fanno diversi tentativi per cercare di spiegare che si ha l’appuntamento (era per le nove e cinquantacinque), ma l’addetta non sta a sentire, dicendo che c’è stata un’urgenza, che lei non ce la fa, è stressata, la si assilla, si sente soffocare e scappa sempre via. Trascorre mezz’ora, trequarti d’ora, un’ora, un’ora un quarto, un’ora e mezzo e l’infermiera rifiuta sempre di prendere la cartella clinica necessaria per la visita ogni volta che si fa per parlare, scegliendo quelle da prendere senza un ordine; scoperto che erano state fatte passare tutte le persone con l’appuntamento dopo quello che riguarda la persona che accompagnavo, con la pazienza che ormai era scivolata via quasi del tutto, decido che essere gentili va bene ma essere fatti passare per coglioni no, per l’ennesima mi ripresento dall’infermiera quando esce che, senza farmi finire di parlare, m’interrompe e se ne esce con un bel “Ma lei chi l’ha mandata qua? Che cosa vuole?”. A quel punto la pazienza finisce del tutto e spiego duramente come stanno le cose, stavolta impedendole d’interrompermi o di tirar fuori le solite scuse: che ho l’appuntamento per la visita post operatoria per cataratta, che sono due ore che ci ha ignorato e che ha fatto passare davanti tutti gli appuntamenti dopo quello di mia madre. Davanti a tutte le altre persone in attesa (molti di loro trattati sempre in modo sgarbato da altri addetti dell’ospedale) che hanno sentito il mio discorso, l’infermiera si trova costretta a darmi ragione e a far poi entrare qualche minuto dopo per la visita. Una visita superficiale e frettolosa perché la dotteressa che sovrintendeva l’ambulatorio voleva recuperare il tempo perso con l’urgenza avuta e voleva staccare perché stressata: due minuti (letteralmente, non un modo di dire) per dare una rapida occhiata all’occhio (e mentre lo fa, ha una bellissima uscita rivolgendosi a mia madre: “Signora, riesce a capirmi? Capisce quello che dico?”, trattandola come una straniera, un handicappata o una mentecatta; devo ammettere che ho dovuto stringere i denti per non aprire bocca e rispondere malamente, perché il suo atteggiamento era molto offensivo, più che scortese: ho fatto fatica a non farmi uscire un “mia madre capisce molto più di lei e soprattutto parla l’italiano meglio di lei”), dire di fare quello che era stato detto dai colleghi dell’operazione e dare un frettoloso arrivederci, spedendoci all’accettazione per prendere l’appuntamento per il secondo controllo.
Di nuovo si ha a che fare con la scocciata addetta dell’accettazione che di malavoglia dà l’appuntamento e lì ci si accorge che i dati nell’intestazione non sono corretti, ma si viene liquidati con un “non è affar mio, non è cosa che riguarda quello che facciamo qui, vada al cup”; quindi si scende, si va al cup, si riperde altro tempo in fila ma qui fortunatamente si trova un’addetta (una ragazza giovane), molto cordiale, disponibile e preparata che in pochissimo risolve la questione. Per una visita che avrebbe richiesto (tempo d’attesa compreso) un quarto d’ora, si sono perse più di due ore (senza contare il tempo del tragitto di andata e ritorno: una mattinata persa completamente).
Questo è capitato a me, ma è ciò che capita spesso a tante altre persone: chi decide, chi pensa di accentrare tutto in grandi strutture eliminando quelle più piccole per questioni di praticità (ma spesso per questioni di soldi), dovrebbe pensare in primis alla qualità del servizio che si dà. E se si dà un servizio pessimo come quello avuto, allora non va bene, ma proprio per niente; a chi ha certe idee, progetti, gli si dovrebbe far fare le stesse esperienze negative avute da altri: forse ragionerebbe in maniera differente e agirebbe di conseguenza in maniera differente (da ricordare che avere strutture più grandi non è sinonimo di miglioramento, anzi, spesso si ha un peggioramento).
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4779
M.T. wrote: Questo è capitato a me, ma è ciò che capita spesso a tante altre persone: chi decide, chi pensa di accentrare tutto in grandi strutture eliminando quelle più piccole per questioni di praticità (ma spesso per questioni di soldi), dovrebbe pensare in primis alla qualità del servizio che si dà. E se si dà un servizio pessimo come quello avuto, allora non va bene, ma proprio per niente; a chi ha certe idee, progetti, gli si dovrebbe far fare le stesse esperienze negative avute da altri: forse ragionerebbe in maniera differente e agirebbe di conseguenza in maniera differente (da ricordare che avere strutture più grandi non è sinonimo di miglioramento, anzi, spesso si ha un peggioramento).
Scene di ordinaria follia!
D'accordo al 100%. Tempo fa, in TV vidi un film (forse una fiction RAI) in cui alcuni medici venivano ricoverati in ospedale in qualità di semplici cittadini pazienti ammalati e come tali venivano trattati. Alla fine tutti i medici dichiararono che non si aspettavano di essere trattati così male. Chi prende certe decisioni dovrebbe passare un po' di tempo dall'altra parte della barricata!
Comunque io considererei anche altri due parametri per valutare la chiusura di tanti piccoli ospedali in favore di pochi grandi ospedali: orografia e viabilità. Perché è chiaro che spostare una siringa lungo la Pianura Padana non è come spostare le stessa siringa lungo la Calabria, ché là, come si suol dire dalle mie parti, è tutto valanghi e pinnini.
Per certi versi ti è andata bene perché paradossalmente l'Emilia è l'area italiana dove la sanità pubblica è migliore (o almeno così dicono). Pensa al resto d'Italia :-(
M.T. wrote: si deve avere a che fare con la poca chiarezza della segnaletica: arrivati dove un tempo c’era l’ingresso principale (l’unico), ci si trova davanti a due ingressi: uno con scritto ingresso pedonale, l’altro con ingresso disabili. Seguendo la logica, si prende l’nigresso pedonale, ma dopo qualche metro si capisce che non è quello giusto, dato che ci si trova nel pronto soccorso. Chieste indicazioni a un’infermiera per il reparto oculistico (che risponde in maniera molto seccata e scocciata), viene detto di uscire e prendere l’ingresso subito a fianco, quello  con le scale mobili; scale mobili che non ci sono e andando per esclusione (non difficile, dato che ci sono solo due ingressi in quello che una volta era solo uno), si prende l’ingresso per disabili, che si rivela essere quello giusto
Quando vado in ospedali pubblici, la logica va a farsi benedire. Sulla porta metterei la nota terzina dantesca "Per me si va nella città dolente, per me si va nell'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente". Lì io non avrei avuto dubbi nel passare dall'ingresso per disabili perché di solito le persone anziane con problemi di deambulazione (come tua madre :-( ) vengono considerate momentaneamente disabili quando vanno in ospedale, però la legge non lo dice e la cosa è lasciata al buon cuore degli operatori. Pensa che la legge-quadro che regola la disabilità in Italia risale al 1992 (la famosa 104). Tanti operatori pensano di risolvere il problema mettendo qualche cartello semi-errato e poi rispondono tutti scocciati se uno chiede o non segue i cartelli. Pensano "Ma come? Noi mettiamo i cartelli e questi co*****i dei pazienti continuano a fare come vogliono?" Comunque anche qui ti è andata bene: l'ascensore almeno c'era e soprattutto funzionava. A me è successo di dover andare in un ambulatorio medico in un ospedale e non c'era l'ascensore! Per fortuna la mia accompagnatrice (mia sorella) è salita a piedi e ha preso una cartoffia dal dottore.
Consiglio non richiesto: se non l'hai già fatto, chiedi la 104 per tua madre e fai scrivere sul verbale che non può camminare senza assistenza, poi col verbale vai al tuo comune e fatti rilasciare il contrassegno per i parcheggi per disabili. Tra l'altro vedrai quanti posteggiano abusivamente fregandole il posto, suo per diritto.
Il Sommo Misantropo

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4780
Cheguevara wrote: Hai perfettamente ragione, ma... i politici che malversano di una certa parte, o si dimettono, o vengono sospesi o cacciati, mentre quelli dell'altra parte vengono abitualmente protetti col "non luogo a procedere" omertosamente votato in Parlamento, o comunque difesi a spada tratta e mantenuti nel ruolo fino al terzo grado di giudizio. Una bella differenza, che dovrebbe far riflettere gli elettori, almeno quelli dotati di una minima capacità di discernimento.
Ah sì, su questo sono assolutamente concorde. Io facevo discorsi più ampi sulle categorie professionali. 
Gli elettori, purtroppo, lanciano il sasso e nascondono la mano. Dei votanti, tutti negano di aver votato il politico corrotto, quando sale al potere, ma intanto il clientelismo dilaga ancora. E meno si va a votare, più si lascia spazio ai "clienti" di tali politici.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4781
dyskolos wrote: Per certi versi ti è andata bene perché paradossalmente l'Emilia è l'area italiana dove la sanità pubblica è migliore (o almeno così dicono)
Infatti, di media è così: degli ospedali più piccoli, di provincia, alcuni con limiti di mezzi, non c'è nulla da dire, anzi, il responso è positivo (dove è stata operata mia madre il giudizio è più che positivo, il personale è stato molto cordiale e preparato). Il problema sono gli ospedali della città (ho parlato del Maggiore, ma il Sant'Orsola non è messo meglio stando a giudizi di persone che conosco che ci sono state) e in questo Bologna non è messa bene, soprattutto ora che con tutti i lavori che ci sono si gira molto peggio.
Se nelle grandi città le cose sono così problematiche, invece di cercare di accentrare tutto lì, perché non fare gli ospedali più grandi al di fuori di esse, dove c'è più spazio e si possono dare servizi migliori? Non mi sembra che ci voglia molto a capirlo.
dyskolos wrote: Lì io non avrei avuto dubbi nel passare dall'ingresso per disabili perché di solito le persone anziane con problemi di deambulazione (come tua madre :-( ) vengono considerate momentaneamente disabili quando vanno in ospedale
 Il problema è che l'ingresso per disabili non è ingresso per disabili, ma l'ingresso standard  :facepalm:
dyskolos wrote: Tra l'altro vedrai quanti posteggiano abusivamente fregandole il posto, suo per diritto.
Un'infinità.
dyskolos wrote: se non l'hai già fatto, chiedi la 104 per tua madre e fai scrivere sul verbale che non può camminare senza assistenza, poi col verbale vai al tuo comune e fatti rilasciare il contrassegno per i parcheggi per disabili.
"Finché ce la faccio con le mie gambe, vado. Vado piano, ma ce la faccio con le mie gambe" questa la risposta che mi diede (praticamente non ha più cartilagine nelle ginocchia e le danno fastidio, ma vuole mantenersi attiva il più possibile perché sa che se si lasciasse andare e si fermasse, poi non si muoverebbe più, come purtroppo successe a sua zia, rimasta in un letto per anni perché aveva voluto smettere di camminare perché sentiva dolore; conosco persone che per molto meno si farebbero passare per disabili totali).
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4782
@@M.T. - @dyskolos Tanto per restare nel personale, sempre nella virtuosa Emilia e precisamente a Parma, sono da tre anni in lista d'attesa per un intervento di riduzione prostata ed eliminazione di calcoli alla vescica, mentre per la cataratta a due occhi ci sono voluti due anni, uno per occhio. Non ho da recriminare sul comportamento di medici e infermieri, ma sul fatto che a pagamento, nelle stesse strutture, si risolve nel giro di una o massimo due settimane. E' questo il vero sconcio che impera oggi nella Sanità: se hai i soldi ti curi, se no puoi tranquillamente crepare nell'indifferenza governativa.
 
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4783
M.T. wrote: Se nelle grandi città le cose sono così problematiche, invece di cercare di accentrare tutto lì, perché non fare gli ospedali più grandi al di fuori di esse, dove c'è più spazio e si possono dare servizi migliori? Non mi sembra che ci voglia molto a capirlo.
Mistero! Ma forse lo possiamo risolvere osservando che nessun politico ha mai dovuto affrontare odissee come la tua.
È inutile dire che anche dalle mie parti c'è una questione analoga: chiudere in piccolo ospedale di provincia e spostare tutto su Trapani e Palermo? Dopo varie proteste siamo giunti a un compromesso: ospedale di provincia aperto, ma con pochissimi reparti (cardiologia, psichiatria e medicina generale), pronto soccorso e tre ambulanze medicalizzate del 118 sempre pronte nel parcheggio del piccolo ospedale. In questo puoi partorire, il pronto soccorso è sempre aperto, ecc… Se però ti rompi un femore, lì non c'è ortopedia e non puoi essere curato, ma ti portano in ambulanza a Trapani o a Palermo a spese loro. Comunque dipende anche dall'orografia. Non so come è dalle tue parti. Qua non chiudono i piccoli ospedali nelle zone montuose.
Però ho imparato che i problemi sono maggiori nelle grandi città e allora torniamo al discorso che facevamo prima: meglio la grande città o il piccolo paese di provincia? Ancora una volta devo optare per la provincia.
M.T. wrote: "Finché ce la faccio con le mie gambe, vado. Vado piano, ma ce la faccio con le mie gambe" questa la risposta che mi diede (praticamente non ha più cartilagine nelle ginocchia e le danno fastidio, ma vuole mantenersi attiva il più possibile perché sa che se si lasciasse andare e si fermasse, poi non si muoverebbe più, come purtroppo successe a sua zia[…]
Le persone anziane rispondo sempre così :) Non ha tutti i torti: non bisogna smettere di essere attivi. Dille che il rinoscimento di 104 e invalidità non le impedisce di vivere come vuole, solo evita problemi a te che la accompagni: potrai parcheggiare nei parcheggi riservati ai disabili (se lei è a bordo), ottiene (ma questo è quasi solo teorico) una certa priorità per le visite in ospedale, tu ottieni vari permessi sul lavoro oppure puoi andare in pensione due anni prima, ecc… Tanti usano la 104 soprattutto per avere permessi (i famosi permessi 104) o per andare prima in pensione.
Non sono un medico, ma mi sembra che siano reumatismi alle ginocchia. La cartilagine persa purtroppo non ritorna :-( ma potrebbe beneficiare delle infiltrazioni. Se è invalida, il prezzo scende fino alla gratuità.
Cheguevara wrote: E' questo il vero sconcio che impera oggi nella Sanità: se hai i soldi ti curi, se no puoi tranquillamente crepare nell'indifferenza governativa
Purtroppo è così :-( Per me, questa cosa è inconcepibile!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4784
dyskolos wrote: Non sono un medico, ma mi sembra che siano reumatismi alle ginocchia. La cartilagine persa purtroppo non ritorna :-( ma potrebbe beneficiare delle infiltrazioni.
Sì, periodicamente le ha fatte (pure il laser). Per via dei problemi alla vista (una miopia che in confronto alla mia sono una vista d'aquila) ha già una parte della pensione con integrazione d'invalidità; ma con la burocrazia che c'è, ha preferito lasciar perdere 104 e cose simili.
Cheguevara wrote: per la cataratta a due occhi ci sono voluti due anni, uno per occhio.
 visti gli altri problemi che ha mia madre alla vista, tra prenotazioni, visite e operazioni, c'è voluto più di un anno.

Parlando di politica:

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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4785
Vedo che la discussione langue, eppure gli argomenti non mancano: tanto per elencarne qualcuno, l'aggressione fascioleghista al Quirinale, la figura di cacca dell'Autorità garante per la privacy, la corruzione emersa in Ucraina (in Russia non sarebbe mai avvenuto), gli accordi sottobanco trump-putiniani per spartirsi l'Ucraina, e via maldicendo. Se qualcuno si fa vivo dico la mia, altrimenti a che serve?. :P
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4786
Cheguevara wrote: Vedo che la discussione langue, eppure gli argomenti non mancano: tanto per elencarne qualcuno, l'aggressione fascioleghista al Quirinale, la figura di cacca dell'Autorità garante per la privacy, la corruzione emersa in Ucraina (in Russia non sarebbe mai avvenuto), gli accordi sottobanco trump-putiniani per spartirsi l'Ucraina, e via maldicendo. Se qualcuno si fa vivo dico la mia, altrimenti a che serve?. :P
La discussione langue perchè gli argomenti sono incendiari. Ma serve dire qualcosa?
Mica si può dire che la corruzione di ministri e uomini di potere e faccendieri in Ucraina è emersa magicamente solo oggi.
C'è sempre stata. E mica si può dire che il presidente dell'Ucraina non ne sapesse niente di niente e sia totalmente, assolutamente immune da ciò.  I vater d'oro delle ville di qualcuno sono emblematici. E mica si può dire che i vari potenti in Ucraina, compreso il presidente, hanno ville milionarie sparse in tutta Europa, e anche oltre. Senza contare i conti in banca. Con i soldi che i finti tonti  potenti collusi dell'Europa (soldi dei cittadini, ma non per volere dei cittadini) continuano a elargire per finanziare la guerra che difende tutti noi.
Mica si può dire che a Putin frega niente di invadere l'Europa per mangiare, con i milioni di ettari coltivati a grano e ricchi di petrolio che si ritrova  in Russia e che l'Ucraina non è il valoroso baluardo che ci difende dal far giungere i cavalli dei russi a bere nelle fontane di Roma... Mica si può dire. È una bestialità certificata, no?
E mica si possono dire mille altre cose eclatanti, sotto gli occhi di tutti, come l'impossibilità di passeggiare di notte o di giorno nei parchi di grandi città italiane ed europee, non si può dire il motivo, per non essere tacciati di razzismo, fascismo, putiniani e no vax... e direi anche fancazzismi, là... mettiamola così...
E allora non si dice. Va tutto bene, madama la marchesa, anzi no: andrà tutto bene. Come  da regolamento è sempre andato.

E daje...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4787
Alberto Tosciri wrote: Mica si può dire che la corruzione di ministri e uomini di potere e faccendieri in Ucraina è emersa magicamente solo oggi.
C'è sempre stata.
Non saprei dire di un paese dove non c'è corruzione.
Alberto Tosciri wrote: Mica si può dire che a Putin frega niente di invadere l'Europa per mangiare
Una cosa si può dire: di Putin non c'è da fidarsi. Mai. Tanti accordi sono stati fatti, ma con escamotage di vario genere ha fatto in modo di dire che altri li avevano infranti per poi avanzare pretese o scatenare attacchi. Non che altri paesi o governi siano messi meglio (in Russia però non c'è un governo, ma c'è solo un potere, che sono due cose differenti); anzi, quel che dico è che non c'è da fidarsi dei governi e nemmeno dei grandi gruppi, religiosi e non. Neppure delle istituzioni e delle autorità, vedere quel che ha fatto Agcom.
Alberto Tosciri wrote: E mica si possono dire mille altre cose eclatanti
Se vuoi si può parlare della guerriglia che c'è stata a Bologna intorno alla partita di basket tra Virtus e Maccabi: si è detto di tutto da "se la sono cercata" a "gli sta bene, così imparano a essere amici dei palestenesi", dal governo che se n'è lavato le mani a va tutto bene, non c'è nessun rischio, si può giocare tranquillamente. Ho anche sentito dire che la Virtus doveva perdere per dimostrare che l'Italia è amica d'Israele. Indovina qual è stato il mio pensiero dopo questa boiata  :D?
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4788
Alberto Tosciri wrote: non si può dire il motivo, per non essere tacciati di razzismo, fascismo, putiniani e no vax...
Anche questa volta devo farti i complimenti per il tuo uso magistrale, da grande scrittore, dell'ironia :-) Direi che c'è una specie di sottofondo ironico in tutto il tuo post :-) Capisco la tua collera verso chi ti ha detto quelle cose in modo spregiativo. Per me è un cretino!
Alberto Tosciri wrote: La discussione langue perchè gli argomenti sono incendiari
Secondo me la discussione langue perché è stato detto tutto o quasi in merito. La corruzione c'è sempre stata e non è mai morta. Sai bene che fenomeni corruttivi esistevano anche prima della fondazione dell'impero romano, anche durante l'età monarchica della Roma antica. Anche in Russia esiste, oltre che in Ucraina. Le villone dei potenti, di qualsiasi nazionalità, ne sono la prova indiretta. Da me veniva Putin con la sua barca lussuosa e i miei compaesani lo ammiravano dal porto.
I vater d'oro (e molto altro!) li ha anche Putin al Cremlino. Ho già detto che una delle cose più odiose è che uomini cattivi, che vivono in residenze lussuose, hanno il coraggio di mandare giovani a morire in mezzo al fango e alla neve. Gli mettono una divisa addosso, scarponi ai piedi, carri armati a disposizione, pezzi di artiglieria fra le mani, e via alla guerra! Ci vadano loro, i mandanti, a morire al freddo, in mezzo al fango e alla neve! Lì non troveranno il frore in su nie, come dice una canzone sarda.
Alberto Tosciri wrote: continuano a elargire per finanziare la guerra che difende tutti noi.
Io sono per la difesa del popolo ucraino, non per la difesa di Zelens'kyj. Comunque comincia a farsi strada nella mia mente l'idea, che non sopporto, del trionfo della legge del più forte, purtroppo :-( Purtroppo presto ci renderemo conto che, per salvare la vite, sempre più a rischio, dei soldati ucraini, ci toccherà darla un po' vinta a Putin :-( Questa idea si sta facendo strada dentro di me, ma non è ancora arrivata al traguardo.
Alberto Tosciri wrote: Mica si può dire. È una bestialità certificata, no? E mica si possono dire mille altre cose eclatanti, sotto gli occhi di tutti, come l'impossibilità di passeggiare di notte o di giorno nei parchi di grandi città italiane ed europee
Sarà una bestialità certificata, ma io lo dico. Dobbiamo continuare a dirlo finché avremo fiato nei polmoni! Potrei dire altro, ma mi fermo qua.
Alberto Tosciri wrote: Va tutto bene
Per niente! Diciamolo!

Siccome mi appare tutto surreale, mi sono riparato nella musica, spinto da Delia. Sostenetela! Viva Delia Buglisi!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4789
dyskolos wrote: Anche questa volta devo farti i complimenti per il tuo uso magistrale, da grande scrittore, dell'ironia :-) Direi che c'è una specie di sottofondo ironico in tutto il tuo post :-) Capisco la tua collera verso chi ti ha detto quelle cose in modo spregiativo. Per me è un cretino!
Uso talvolta una certa forma d'ironia, hai ragione, se non lo hai detto anche tu con ironia, ma ci sta, ci sta... ci mancherebbe...
 Dalle mie parti i più anziani erano maestri nell'arte dell'ironia, ma più che altro è amara tristezza  e consapevolezza per come vanno le cose nel mondo. Non sto dicendo che la ragione sia tutta da una parte e il torto da un'altra; so bene che la corruzione è nata con l'essere umano e non è tipica o specifica di una certa parte del mondo e di un'altra no.
Che si può fare? Ma davvero non lo so. Dire pace e amore non serve a niente. Non è mai servito a niente.
Rimpiango relativi tempi di pace che l'Italia ha vissuto, cito spesso gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, perchè li ho vissuti (parzialmente gli anni Cinquanta) perché c'era la famosa Ricostruzione dalla guerra, la speranza di una nuova vita, più bella, l'anelito a qualcosa di migliore. Ricordo da bambino che ogni giorno, anche d'inverno, era una bellezza, un'avventura indimenticabile. Ma si sa: i ricordi da bambini sono così.
Certo ho le mie idee del quando, come e perché è nata la situazione che ci ha portato all'attuale degrado, ma non mi metto a rievocare la storia: la storia non è mai stata maestra di vita. Per esserlo bisognerebbe aver accettato di essere suoi alunni.
Ho avuto la fortuna di appassionarmi alla storia e di volerla conoscere molto bene fin da bambino, alle scuole medie e ricordo il professore che quando mi interrogava mi diceva: ma questo chi te l'ha detto? Non l'ho spiegato io e non c'è nemmeno nel libro. C'era nelle due enciclopedie e riviste e libri di storia che avevo a casa e che divoravo.
Sapevo già che Garibaldi non poteva aver unificato l'Italia con solo mille camicie rosse, ma quando ne accennai all'interrogazione, desideroso di saperne di più dal professore, lui si arrabbiò e mi mandò a posto, fra le risate dei compagni.
Ecco: le risate di chi non sa e non vuole saperne niente di approfondire. E il silenzio di un Autorità che non ha interesse a far sapere. La Verità non è mai una e basta per sempre, giusto per avere la sufficienza, essere omologati e chi s'è visto s'è visto.

Citando la storia italiana, metto il trailer di un film storico ambientato all'epoca, che parla di utopia.


e quest'altro, francese, di francesi che non amavano la loro Rivoluzione. Il testo della canzone parafrasa i canti della Rivoluzione, ma al contrario. È ricco di nomi e riferimenti storici che non annoio a spiegare.
Le immagini sono A.I. inquietanti, perché le hanno create con la faccia abbastanza inca.. volata. Ragazzi silenziosi, in fila, con il Giglio del Re al braccio. 
Quando intonano il tremendo: "Ça ira, Ça ira, Ça ira" della Rivoluzione francese,  (dal minuto 02.00 in poi) gli anti rivoluzionari  ne ribaltano il senso. I rivoluzionari intendevano appendere i nobili alle lanterne di Parigi. Gli anti rivoluzionari intendevano appendere i deputati della Repubblica. Vedute diverse.  Chi aveva ragione? Chi vince poi comanda e racconta come gli pare. Così è sempre stato.


Sì, ma tieni siempre a' mente ca: So' fratelli a noi,  so' fratelli a noi... So fratelli a noi, uhh mammà... (Mimmo Cavallo. Splendida e magistrale canzone riferita a chi viene a piazzarsi a casa nostra senza essere invitato. Se fossi più giovane farei come il cantautore nel trailer: scapperei a gambe levate.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4790
Alberto Tosciri wrote: Mica si può dire...
Sbagli, si può dire tutto questo e il suo contrario, e tanto altro. Si può dire che la corruzione esiste dappertutto, solo che nei paesi a conduzione democratica, come l'Ucraina è, sia pure con i suoi difetti, certe cose emergono e vengono punite, o dovrebbero esserlo (da noi, per esempio, accade che certe condanne per corruzione, per latrocinio o per contiguità alla mafia diventino medaglie al valore, perché comminate da giudici comunisti, e i condannati riescano a non farsi un solo giorno di galera), mentre in paesi a conduzione totalitaria, quale è senza dubbio la Russia, non si può dire, pena la reclusione o la morte. Si può anche dire, per esempio, che Putin non ha bisogno di invadere territori per dar da mangiare al popolo, che ne avrebbe bisogno, né per mangiare lui, che è strapieno assieme ai suoi oligarchi (quelli non ancora assassinati) dei quattrini sottratti all'ex impero sovietico, ma per la sua sconfinata sete di potere comune a tutti i dittatori, da Stalin a Hitler e (in sedicesimo) al nostro Benito, che ancora in tanti amano e rimpiangono. Si può dire che, se il nostro scassatissimo Paese non corre, al momento, rischi particolari, altri Paesi europei, come i Paesi Baltici, il rischio lo corrono, o pensano ragionevolmente di correrlo, visti i continui sconfinamenti russi nei loro cieli e nelle loro acque. Si può anche dire che Putin sta conducendo, nei confronti della UE, una guerra sotterranea, fatta di finanziamenti ai suoi propagandisti (che da noi abbondano) e di hackeraggi alle comunicazioni. Si può anche dire che tutto ciò è falso, che la civiltà occidentale è malata e invece i russi coltivano valori elevati, come no? Si può dire, si può dire. Ancora. Fino a quando la democrazia reggerà alle spallate che le ultradestre quotidianamente danno, o tentano di dare, al sistema, da Washington, a Budapest, a Roma. Fino a quando...
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4791
@Cheguevara

Guarda che sono daccordo con te. 
Io non parteggio né sinistra né destra perchè da parecchio tempo ho scoperto l'acqua calda e che cioè, fanno le stesse cose. Finchè  stipendi e pensioni dei lavoratori  saranno da fame e i prezzi di generi di prima necessità alle stelle, non c'è storia, ideologia o credenza che tenga,  se non pone robusti rimedi, di qualunque parte sia.
Poi, pur non amando Trump alla follia, ma nemmeno i suoi predecessori, di una cosa bisogna pur dare atto a questo miliardario uomo d'affari: straparla a sproposito e indica nemici a ogni passo. Ed è di destra. Ma intanto ha cominciato a porre una tregua in Medio Oriente, pur tra alti a bassi.  E ora vuol farlo in Ucraina.  Qualcuno non lo può sopportare che lui, proprio lui, riesca in questo. Certamente per fare affari. Ma meglio fare affari dopo che si è smesso di bombardare e di uccidere che non fare affari sotto i bombardamenti e le uccisioni.

Trump era assolutamente contro l'elezione di un sindaco musulmano a New York. Dopo che l'hanno eletto  ci ha parlato e ha detto che poi non era mica male... non vedeva perché avrebbe dovuto danneggiarlo...
Certo, poi bisogna vedere.
A volte, proprio coloro che sembrano i capi di stato o di governo più ottusi e pericolosi, alla resa dei conti si dimostrano di una larghezza di vedute inaspettata e insospettabile contro coloro che hanno dichiarato loro nemici.
Viviamo in un epoca di contraddizioni. Bisogna cercare di capire tutte le mosse, di tutti, prevenirle, assecondarle, incoraggiarle senza provocazioni.
Il mondo è pieno di delinquenti? Accertato che non si  vuole eliminarli nel giro di un mese con rastrellamenti dell'esercito nei quartieri delle città e nelle stazioni ferroviarie, azione militarmente e logisticamente possibile ed efficace, ma dal punto di vista umano e sociale non gradita per le sue possibili, ipotetiche implicazioni future nel governo di una democrazia, per quanto imperfetta, si potrebbe fare come facevano gli sceriffi del mitico vecchio West o i Borboni nel Regno delle Due Sicilie:  parlare con i capi delle bande più famigerate e potenti e  dargli incarichi e stipendi istituzionali per rimettere l'ordine, con le buone o le cattive, eliminando le bande rivali minoritarie. 
Anche i peggiori bandoleros, quando si vedono investiti di ufficialità e potere istituzionale,  metti pure una divisa, cambiano, ma bisogna permettere loro di togliere di mezzo le altre bande rivali con i loro sistemi. La lotta sarebbe solo fra bande, ma le più forti lavorerebbero per lo stato. Una volta fatto questo, abituati al loro nuovo status, corroborato da lauti stipendi e agevolazioni, non avrebbero più bisogno di taglieggiare la gente,  e impedirebbero il nascere di nuove bande.
È un sistema poco ortodosso, nella storia ci sono esempi di emeriti delinquenti che cono diventati ispettori di polizia, debellando la delinquenza rivale, che sapevano bene dove e come trovare.  Una volta ben piazzati, sotto il loro patrocinio si poteva stare al sicuro.
Molto meglio delle vuote idee idealiste e farneticanti a vanvera di tanti politici incompetenti e inconsapevoli dei loro compiti e delle esigenze reali della gente.
È chiaramente un'utopia irrealizzabile. Ma nel passato è avvenuto, in Italia e in altre nazioni. 
Eh... ma in un paese dove denunciano agenti dei servizi segreti che per introdursi in bande di criminali o terroristi hanno falsificato le loro generalità (cioè hanno assunto identità fittizie, non potendo dire i loro veri nomi), in un paese dove denunciano questi agenti per aver partecipato ad azioni assieme ai criminali o terroristi, per non destare sospetti, in un paese che ragiona così, cosa si spera di fare?
https://youtube.com/shorts/SBKebwRsFLE? ... 2lv8tOhWWH
https://youtube.com/shorts/RED3pnch8YU? ... ehmKyCr9ks
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(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4792
@Alberto Tosciri In un Paese dove la magistratura è stata messa nella semi impossibilità di agire da norme demenziali, come l'obbligo di avvisare l'indagato cinque giorni prima che subirà una perquisizione. Da un governo che ha fatto della legge, dell'ordine, della sicurezza una bandiera? Ma dai! So bene che possano esserci diversi punti di vista su tutto, ma i fatti restano fatti, indipendentemente da come vengano raccontati. Che l'odierna classe politica lasci molto a desiderare è un fatto, ma che siano tutti uguali è un'opinione. Un'opinione pericolosa, perché porta tanta gente a non esercitare il diritto di voto che è alla base della democrazia. Un governo il cui partito di maggioranza si regge sul 16% dei voti degli aventi diritto e arriva al 25% con l'intera coalizione, decide i destini della nazione, grazie al 50% che non è andato a votare. Credo che questo sia, da noi, il vero problema. Per il resto, la pax mafiosa, al pari di quella da ottenersi manu militari, è l'esatto contrario di quanto io possa auspicare. E' ovvio che si tratta del mio punto di vista. Fallibile, come tutti gli altri.
 
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4793
Alberto Tosciri wrote: La Verità non è mai una e basta per sempre
Sì, diciamo che questo è giusto nella maggior parte dei casi (c'è chi dice per esempio che la gravità è una bufala, non è mai esistita, ma come dice @Cheguevara, si può dire di tutto). Di certo, vedere le cose da diversi punti di vista aiuta piuttosto che avere una visione univoca di qualcosa, e qui mi riallaccio a un post che ho fatto in un'altra sezione (Jukebox), dove parlo di rischiare di sollevare vespai e spiego perché. Una delle canzoni che ho postato è questa:



una versione che a me piace molto (già mi piaceva molto l'originale) ma che qualcuno, in altri luoghi, è riuscito a far polemica con me perché ritiene questa versione blasfema, dato che l'Ave Maria di Schubert è musica sacra e va suonata in un solo modo; se questo non avviene, è un sacrilegio (indovinate la mia risposta :D ? è una frase che hanno usato anche Aldo Giovanni e Giacomo).
Pensa se facessi sentire musica da chiesa in questa versione :D

Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

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4794
Alberto Tosciri wrote: Dire pace e amore non serve a niente. Non è mai servito a niente.
Rimpiango relativi tempi di pace che l'Italia ha vissuto
Sopra mi sono dichiarato pacifista, ma non sono del tipo peace&love o mettete fiori nei vostri cannoni. Io sono per la semplificazione delle adozioni internazionali, nelle quali il riccone italiano "prende" uno o più bambini poveri del Sahel. Nel Sahel il 49% dei bambini non arriva a compiere cinque anni. In altre parole, mi sta a cuore la distribuzione del reddito e non vedo modo migliore di farlo se non questo. Io vorrei arrivare a una società improntata alla giustizia sociale perché una società è tanto più sicura e sana quanto più è giusta. Invece ora che vedo? Vedo una società in cui ricche sciure, con un boa di coccodrillo (spero finto!) al collo e una pelliccia di visone (spero finta!) addosso, spendono migliaia di euro comprando roba inutile in una strada in cui un negozio vende una penna stilografica a 15.000 euro (giuro, l'ho visto a Milano!) mentre, solo 50 metri più in là, c'è gente che dorme tra i cartoni. Cioè, io mi vergognerei a vendere a 15.000 euro una penna là dove c'è gente poverissima che quasi muore di stenti! Ma ormai la vergogna non fa più parte di questo mondo!
Un'altra cosa pacifista era quando famiglie del luogo adottavano gratuitamente bambini di Chernobyl. Li accoglievano, li curavano, li crescevano come figli, li mandavano a scuola, ecc… Le scuole erano ben liete di accogliere i bambini di Chernobyl e nelle classi c'erano bambini italiani e bambini ucraini, che crescevano tra di noi, nella nostra comunità. Così le differenze scomparivano subito. Imparavano l'italiano, ecc…
Per me è questo il pacifismo!
Alberto Tosciri wrote: Sì, ma tieni siempre a' mente ca: So' fratelli a noi,  so' fratelli a noi... So fratelli a noi, uhh mammà... (Mimmo Cavallo. Splendida e magistrale canzone riferita a chi viene a piazzarsi a casa nostra senza essere invitato
Scusa, ma non ho capito che è successo nel video. Chi sono questi che vengono a piazzarsi a casa nostra senza essere invitati?
Alberto Tosciri wrote: Ho avuto la fortuna di appassionarmi alla storia e di volerla conoscere molto bene
Si vede e ti fa onore. Anch'io sono uno "storico" per natura: quando vedo qualcosa, mi chiedo subito qual è l'origine. Per farti un esempio, quando ho avuto in mano una carta di credito per la prima volta, mi sono chiesto "E la prima carta di credito come funzionava?" Così ho fatto una ricerca storica e ho risolto l'arcano. Ora so che la prima carta di credito fu emessa a New York tra il 1950 e il 1951. Funzionava in modo piuttosto arcaico, ma riuscirono a fare una sorta di carta di credito :-)
Alberto Tosciri wrote: Sapevo già che Garibaldi non poteva aver unificato l'Italia con solo mille camicie rosse, ma quando ne accennai all'interrogazione, desideroso di saperne di più dal professore, lui si arrabbiò e mi mandò a posto, fra le risate dei compagni.
Ecco: le risate di chi non sa e non vuole saperne niente di approfondire. E il silenzio di un Autorità che non ha interesse a far sapere. La Verità non è mai una e basta per sempre, giusto per avere la sufficienza, essere omologati e chi s'è visto s'è visto.
Esatto! Dico sempre che il più grande problema sociale di oggi è di tipo educativo, cioè è venuta a mancare la figura del Padre o, per usare le tue parole, il Principio di Autorità.
Una volta capitò anche a me una cosa simile. Nel 1993, quando avevo 15 anni, il mio liceo fu accorpato a un liceo più grande, intitolato a Cielo d'Alcamo, un poeta mitico della Scuola Siciliana. Allora la prof di italiano ci fece leggere la poesia di Cielo "rosa fresca aulentissima". Dopo averla letta, osservai verso la prof che quella poesia era scritta in italiano e non in siciliano come aveva detto lei. Mi rispose dolcemente "Quello è siciliano antico, del 1220-1230". Io però tenni il punto. "No" dissi "Quello è italiano, non siciliano come dice Lei!" Alla fine mi punì. Solo che, anni dopo, i filologi scoprirono che avevo ragione: le poesie erano state tradotte in italiano prima della loro divulgazione e poi spacciate per poesie siciliane dai poeti toscani come Guittone d'Arezzo. Scoprirono pure che l'unica poesia della Scuola Siciliana giunta a noi non tradotta era "pir meu cori alligrari" di Stefano Protonotaro, e io sostenevo anche questo davanti alla prof riluttante.
Alberto Tosciri wrote: Chi aveva ragione? Chi vince poi comanda e racconta come gli pare. Così è sempre stato.
In passato. Adesso mi pare che ognuno dica la sua.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4795
@M.T.
Ti stupirai, ma preferisco l'Ave Maria cantata da Tommy Johansson, almeno è intonato, piuttosto che certi canti con chitarra che mi è toccato sentire in certe chiese.
Io sono un tradizionalista e metterei sempre solo latino nei canti in chiesa (e pure nella celebrazione della messa, ma quella è un'altra questione). Ho dovuto constatare, sentendo canti latini cantati in tutte le latitudini, che gli anglosassoni sono  fra i migliori quando cantano in latino, dopo gli spagnoli, i portoghesi e i francesi. Per un semplice motivo: ci mettono davvero l'anima. Ci sono dei canti latini, in particolare quelli di Pierluigi da Palestrina misti con voci bianche, come il Miserere, che ti fanno sentire in paradiso. Sento cantare in latino al Vaticano ma, non so perché, cioè lo immagino soltanto, sono canti "brutti" ordinari, di prammatica, cantati come un dovere d'ufficio, non con partecipazione.
Non metto link di canti in latino, ma se ti capita, tanto per, ascoltati il Miserere nelle varie versioni latine cantate da voci bianche straniere e vedrai o ascolta il Pueri Concinite ed avendo tu, come tutti gli italiani, una tradizione ancestrale latina, ti sentirai a casa.
dyskolos wrote:
Scusa, ma non ho capito che è successo nel video. Chi sono questi che vengono a piazzarsi a casa nostra senza essere invitati?
Chi sono quelli che sono venuti a piazzarsi in casa nostra  (metaforicamente)  senza essere invitati? A mio parere parecchia gente. Andando solo alla storia recente potrei dire dai Piemontesi, ma io amo i Piemontesi come Regno di Sardegna, anche se a voler andare a fondo... ma comunque c'erano dal Settecento in Sardegna. E prima c'erano gli Spagnoli.
E nei tempi recenti sono venuti in Italia i Tedeschi e poi gli Americani. E poi, negli ultimissimi decenni, altre svariate nazionalità.
Ma a vedere bene tutta l'Italia, da sempre, ha accolto,  per amore o per forza, diciamo così, svariati popoli.
Ma c'è da dire una cosa. Fin dai barbari ai tempi dei Romani, nonostante tutto, questi popoli portavano qualcosa, tanto è vero che si sono perfettamente integrati con noi, tanto che a distanza di pochi secoli, sono indistinguibili dalla tipologia media italiana.
Vogliamo parlare degli antichi civilissimi Greci e delle loro colonie in Italia? I Greci, quando sbarcavano in Italia e costruivano una città, la prima cosa che edificavano era un teatro.
I popoli odierni, quando sbarcano in Italia, la prima cosa che edificano che cos'è? Non lo voglio dire, ma lo sai meglio di me che non edificano teatri.
La canzone di Mimmo Cavallo può essere un "omaggio" a tutti questi "ospiti"; fu scritta negli anni Ottanta con spirito profetico bene azzeccato. Perchè i nuovi ospiti non chiamati a casa propria, "sparano" e lui fugge sui monti, luogo notorio della Resistenza, anche se lui non sa sparare.
Sì, ammetto di averci "ricamato" sopra.  Ma sentendo le parole della canzone, non tantissimo.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4796
I poliziotti tedeschi non sono propensi al dialogo con certe persone.
D'istinto (ma neanche tanto) mi pare che non aspirino ad essere assorbiti da persone e culture che nulla hanno a che fare con loro. E qualcuno chiede anche spiegazioni.
Mah! 
https://youtube.com/shorts/OhuK4b0XHz0? ... qmyyNprReB
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4797
@Alberto Tosciri A chi si riferisse Mimmo Cavallo con so' fratell' a noi se lo sono chiesto in tanti; pare assodato che si riferisse ai piemontesi, visto anche che mise insieme a Pino Aprile uno spettacolo ispirato al libro Terroni di quest'ultimo, che ho più volte esortato a leggere in questo forum. Riguardo alle immigrazioni che in questo Paese sono ciclicamente avvenute nei millenni (invasioni armate a parte), credo che le differenze tra integrazione ed emarginazione degli immigrati siano nell'accoglienza: i romani integravano gli immigrati, davano loro la cittadinanza, mescolavano con loro cultura e religione. Oggi cerchiamo di bloccarli nei lager libici o nei nostri, grazie all'assurda legge denominata Bossi-Fini rendiamo quasi impossibile l'ingresso regolare, li sfruttiamo come schiavi nelle campagne, li spingiamo a delinquere per sopravvivere, rinforzando le file delle mafie e dello spaccio di droga. 
Rifiutiamo di renderci conto che illudersi di fermare le migrazioni di intere popolazioni, dovute alla guerra o alla fame, con leggi assurde o con intoppi burocratici, equivale a tentare di svuotare il mare con una bacinella. Inoltre, In un Paese in cui la popolazione invecchia e a fare figli sono proprio gli immigrati, l'immigrazione dovrebbe essere vissuta come una risorsa, o almeno come tale dovrebbero viverla le persone intelligenti che, però, pare siano in minoranza. E' quello che penso e, come sempre succede, posso sbagliare.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4798
@Alberto Tosciri ma preferire una versione a un'altra è logico, anzi è normale. Ma arrivare a dire che perché si canta o suona in maniera diversa un pezzo è blasfemo (qualcuno mi ha detto che quella versione di Tommy è satanista perché lui è del mondo rock/metal) questo proprio non ci sta.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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4800
Alberto Tosciri wrote: Sì, ammetto di averci "ricamato" sopra. 
:P Ci hai "ricamato" sopra così tanto che non ci ho capito niente. Adesso è chiaro e ti ringrazio per la spiegazione!
Citi gli Americani. Loro davvero si sono installati a casa nostra. Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, sbarcarono in Sicilia nel Ragusano (il 10 luglio, per la precisione). Avevano il progetto di annettere la Sicilia agli Stati Uniti d'America e avevano dedicato a lei una stella sulla loro bandiera. Poi si tirarono indietro a un passo dalla firma del progetto. Sull'improvviso ritiro americano all'ultimo secondo esistono diverse ipotesi, ma a me pare più reale quella che dà la colpa, per così dire, alla mafia siculo-americana.
Oggi vicino a casa mia c'è una base militare NATO: NATO per diritto, ma americana di fatto, in quanto quasi tutti i mezzi presenti sono decorati con la bandiera americana. Di tanto in tanto, fanno esercitazioni e a volte mi ritrovo la casa sorvolata a brevissima distanza da aerei da guerra ed elicotteri da guerra americani. Volano talmente bassi che riesco a vedere i soldati dentro. Che frastuono! Che frastuono! Io vorrei stare tranquillo, ma - niente! - gli Americani volano! Vadano a volare altrove! Se ne vadano!
Diversi anni fa, un paracadutista americano sbagliò e atterrò nel giardino del mio vicino di casa. Noi lo abbiamo rifocillato, curato, accudito e poi, con le auto in corteo, in totale sicurezza, con l'aria condizionata accesa, lo abbiamo riportato alla base.

Comunque noto una distorsione. La nostra mentalità moderna tende a esaltare le presunte virtù dei popoli antichi. Adesso lo fai anche tu definendo gli antichi Greci "civilissimi". No, non lo erano. Allora l'analfabetismo strutturale superava il 99,5%. I Greci (che in realtà erano più popoli fusi, ma tutti di lingua indoeuropea) non erano delle brave personcine. Se oggi ne riportassimo uno in vita con una fantomatica macchina del tempo, quello ci apparirebbe come un buzzurro, cafone, ignorante, arretrato, amante della pedofilia e paladino dei diritti delle donne sempre chiuse in casa e sfruttate. In Grecia la società era molto schiavistica, addirittura più rigida di quella romana, schiavisticamente parlando. Certo, c'erano alcuni intellettuali, ovvio, che hanno fatto grande la Grecia per arte, filosofia e il concetto che non c'era nulla gerarchicamente sopra il popolo (democrazia). Dici:
Alberto Tosciri wrote: Vogliamo parlare degli antichi civilissimi Greci e delle loro colonie in Italia? I Greci, quando sbarcavano in Italia e costruivano una città, la prima cosa che edificavano era un teatro.
I popoli odierni, quando sbarcano in Italia, la prima cosa che edificano che cos'è? Non lo voglio dire, ma lo sai meglio di me che non edificano teatri.
Sì, vero, ma quei buzzurri dei Greci consideravano roba loro, di proprietà, le colonie del Suditalia e della Sicilia (Magna Grecia). Stando così le cose, dovevano rendere visibile al popolino ignorante la loro potenza. Oltre ad alcuni centri abitati, in Sicilia costruirono due grandi teatri: uno a Taormina e uno a Siracusa (tra l'altro, anche i toponimi Taormina e Siracusa sono di origine greca). Erano simboli di potenza, della potenza greca.
Ancora oggi si dice "teatri greci", ma io preferisco dire "teatri siciliani". Quelli li hanno costruiti i Siciliani (di allora), mica i Greci! Questi ultimi davano un tozzo di pane agli operai siciliani, che erigevano i teatri a forza di braccia e tanti ci lasciavano la pelle. Mica morivano i Greci, ma i Siciliani! Niè, mi sto inc… ollerendo :-P
Oggi non lo fanno più? E meno male! Quello che fanno gli immigrati dipende da cosa permetti loro di fare. Non è una cosa genetica. I popoli immigrati non sono gente degenere per DNA. Vedi come facevano in Canada con i migranti.
Considera che il mondo dei Greci era completamente diverso dal nostro, anche in termini di mondo conosciuto. Per loro il mondo era il bacino del Mediterraneo e poco più. Per noi no! Oggi prendiamo aerei e treni e andiamo persino in Giappone. Andiamo dappertutto sul pianeta. Abbiamo Internet, telefoni, televisioni, cellulari, Web. Abbiamo forum come questo. Abbiamo i social. Possiamo conversare con una che sta in Vietnam, in Indonesia, in Thailandia, ecc… Possiamo vedere un mappamondo. Possiamo dire che la Terra è piatta, ma per gli intellettuali greci non lo era. Non erano cristiani. Non conoscevano Gesù Cristo e non avevano il concetto di divinità unica. Erano politeisti.
Paragonare i fenomeni migratori di oggi alla (Magna) Grecia di 2500 anni fa mi pare un'operazione gravemente scorretta intellettualmente.
Alberto Tosciri wrote: I poliziotti tedeschi non sono propensi al dialogo con certe persone.
D'istinto (ma neanche tanto) mi pare che non aspirino ad essere assorbiti da persone e culture che nulla hanno a che fare con loro. E qualcuno chiede anche spiegazioni.
Mah! 
https://youtube.com/shorts/OhuK4b0XHz0? ... qmyyNprReB
Secondo me sbagli quando vedi tutto in termini di culture contrapposte. Io ho visto nel video persone, non culture.
Cheguevara wrote: Pino Aprile
Un grande!
Il Sommo Misantropo

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