[font="Segoe UI", sans-serif]UN VIAGGIO DAL RUMORE AL SIGNIFICATO[/font]
C’è un’idea, nella nostra epoca fatta di luci accecanti e di un clamore che subito si spegne, che la fama sia l’unico traguardo degno di uno scrittore. Alla Monetti Editore, questa idea non viene combattuta, ma semplicemente scavalcata. Qui, l’accoglienza per un autore non è un ingresso in una fabbrica di successo, ma in una bottega di significato.
Quando un manoscritto varca la soglia della nostra Casa Editrice, non viene valutato solo per il suo potenziale di vendita, ma per la sua necessità. Salvatore Monetti, uomo dalla cortesia antica e dallo sguardo che sembra leggere tra le righe dell’anima, accoglie gli autori non come talenti da lanciare, ma come compagni di un viaggio più ambizioso. La sua prima domanda non è “Quanto venderà?”, ma “Cosa ha da dire, questo libro, al mondo? E cosa sta facendo a te, autore, il fatto di averlo scritto?”.
Il suo lavoro al loro fianco è un'operazione di paziente cesello, un'alleanza contro la banalità. Monetti non costruisce marchi, ma aiuta a forgiare presenze. Lavora sull’opera con un editing che è un dialogo serrato, a volte spietato, sempre rispettoso, teso a tirare fuori non il libro che il mercato vuole, ma il libro che l’autore, nel profondo, intendeva scrivere. È un maestro nel riconoscere e potenziare la voce unica di ciascuno, quella che risuona su una frequenza più bassa e più persistente di quella del gossip letterario.
La sua missione, tacitamente condivisa con chi sceglie di rimanere al suo fianco, non è rendere i suoi autori famosi, ma renderli rilevanti. La fama è un fuoco di paglia che consuma chi la possiede; la rilevanza è un seme che cresce in silenzio. Un autore non è un nome da rotocalco, ma un riferimento, un punto fermo in una certa area della letteratura o del pensiero. È lo studioso di cui tutti citano il saggio, il narratore di cui si consiglia il libro a un amico per la profondità della sua visione, la poetessa il cui verso torna in mente in un momento di bisogno.
Salvatore Monetti costruisce non carriere, ma carature. Pubblica pochi libri all’anno, ma ognuno di essi è una pietra levigata e posta con cura in un mosaico più grande: quello del patrimonio culturale. Per lui, un editore ha fallito se il suo autore è solo un nome conosciuto, ma ha trionfato se quell'autore, anche se noto a una cerchia più ristretta, è considerato degno di rispetto.
Entrare da Monetti Editore significa quindi accettare un patto: rinunciare alla corsa effimera per la celebrità per intraprendere una marcia più lenta e solida verso la durata. Significa capire che il vero successo non è essere acclamati dalla folla, ma essere citati con reverenza da chi conta. E, forse, la più grande soddisfazione per Salvatore Monetti non è vedere un suo autore in televisione, ma vederlo, anni dopo, citato in un saggio importante, o trovare il suo libro, rilegato e un po' consumato, sullo scaffale di un altro vero lettore. Perché quello è il segno di un lavoro ben fatto: non aver creato una star, ma aver nutrito la cultura.