M.T. wrote: Se avessimo un vero governo, si sarebbe dovuto scortare la Flottilla con le navi della marina fino al porto; a quel punto, sarebbe stato interessante vedere se Israele avrebbe aperto il fuoco contro delle navi militari. Navi di un paese NatoIsraele è il nipotino prediletto dello zio Sam, e la Meloni (così come il resto dell'UE) sono suoi lecché. Ergo, Israele ha carta bianca su tutto - specialmente se fa il gradasso con Paesi non-USA friendly - e il Tettaniau non perde mai occasione per far vedere al mondo che lui ce l'ha più grosso e lungo di tutti.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4427MadTeacher wrote: Io sono super partes e i due "contendenti" mi fanno schifo entrambi e, ciò premesso, sai quanti genocidi sono attualmente in atto nel mondo? Ma pare che "vada di moda" solo Gaza. E, inoltre, nessuno sembra ricordare i fatti del lontano 2006 che videro responsabile il governo palestinese.Essere “super partes” non significa dichiararsi disgustati da entrambe le parti e poi rifugiarsi nell’indifferenza.
Ma a parte ciò, perché non si è mai organizzato un bello scioperone così contro il carovita, o gli stipendi da fame (coi ccnl firmati guarda caso proprio dai sindacati, che dovrebbero fare gli interessi dei lavoratori)?
Non molto tempo fa, per esempio, quando l'Eliseo voleva innalzare l'età pensionabile i cugini francesi non hanno perso un attimo a scendere nelle piazze.
Mah, io continuo a vederci solo tanta ipocrisia... fino quasi all'altro ieri tutti fan degli ebrei/israele, ora invece mi domando se si celebrerà ancora la giornata della memoria.
Sarò io una brutta persona, per carità, ma sta di fatto che non provo più empatia per nessuno.
Significa riconoscere la complessità senza negare la realtà. E la realtà, oggi, è che a Gaza muoiono migliaia di civili. Non è una moda, non è un hashtag: è un massacro.
Dire che “ci sono tanti genocidi nel mondo” non è un’analisi, è un alibi. È come dire che, siccome ci sono mille incendi, non vale la pena spegnere quello che brucia davanti a casa. La coscienza non funziona a pacchetti multipli: si attiva quando vede, quando sente, quando non può più fingere di non sapere. In Germania, con l'olocausto in atto, ha funzionato, perfino il Papa disse di non sapere, Ma oggi… come si fa? Nessuno si può nascondersi e fingere di non sapere.
La nostra presidente e tutto il suo codazzo sanno e mentono sapendo di mentire, collezionano figuracce ogni giorno e tutti guardiamo e ci incazziamo.
Tu no, e va bene. Fino a che non tocca a te, ti andrà bene, perché preoccuparti per glia altri? Perché perdere tempo a provare empatia? Se la tua coscienza addormentata te lo permette meglio per te, meno stress. Ma almeno non inveire contro chi la coscienza ce l'ha sveglia, attiva e fa sentire la sua voce.
Il richiamo al 2006 non cancella ciò che accade oggi. La memoria storica serve a capire, non a giustificare.
E confondere la Giornata della Memoria con le scelte politiche di Israele è un errore grave: gli ebrei non sono sinonimo di sionismo. Il sionismo è la piaga mondiale, non gli ebrei. Ridurre tutto a questo equivoco è superficialità che alimenta altra ignoranza.
La Memoria non è un gadget da tirare fuori quando fa comodo: è un monito universale contro ogni persecuzione.
Infine, l’empatia. Dire “non provo più empatia per nessuno” non è sincerità: è resa. È la resa di chi si lascia anestetizzare dal cinismo. Ma senza empatia non c’è società, non c’è futuro, non c’è umanità.
La tecnologia oggi ci sbatte in faccia immagini che un tempo restavano invisibili. Non è solo rumore nella giungla: è un albero che cade e che finalmente possiamo sentire. Fingere di non sentire non è neutralità. È complicità.
Felice notte @MadTeacher senza rimorsi.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4428Albascura wrote: E confondere la Giornata della Memoria con le scelte politiche di Israele è un errore grave: gli ebrei non sono sinonimo di sionismo. Il sionismo è la piaga mondiale, non gli ebrei. Ridurre tutto a questo equivoco è superficialità che alimenta altra ignoranza.Ero tra i "risvegliati" ieri in piazza e per le vie. In realtà ritengo di essere sveglio da un pezzo. Attenzione, però. Ieri i ragazzi intorno a me gridavano slogan del tipo "Palestine will be free from the river to the sea. " Il che significa negare lo stato d'Israele. Il che significa alimentare uno stato di guerra permanente tra gli arabi palestinesi e gli ebrei israeliani. Il che significa anche negare il 7 ottobre e il diritto di ogni stato a difendere i propri confini e il proprio territorio e soprattutto la propria gente. Significa dimenticare l'invasione dello stato ebraico e l'attacco di Hezbollah a nord con l'evacuazione dell'Alta Galilea. Equiparare poi il sionismo all'islamismo radicale o a qualsiasi ismo radicale è un ingiusto. È grazie al sionismo che è nato lo stato d'Israele. È grazie al sionismo che generazioni di ebrei sono sopravvissuti a millenni di pogrom e cacciate. Israele è il paese degli Esodi e la sua cultura è fortemente influenzata dalla necessità di difendersi. Israele vive oggi in mezzo a una comunità di stati islamici di lingua araba non sempre ben disposti verso lo stato ebraico, se non ostili, se non in uno stato di guerra permanente. Non rendiamola più semplice di quanto sia. Oggi la soluzione due popoli due stati non esiste più. Esiste un solo stato. Ed è uno stato che con gli arabi palestinesi dopo il 1948 ha adottato una sorta di apartheid. Come si risolve? Francamente non lo so, non riesco neanche a immaginarlo. La verità è che i palestinesi non sono ben accetti negli altri paesi arabi. Né in Egitto, che ha costruito un muro per evitare che sconfinassero (l'Egitto col trattato di pace del 1976 ha rifiutato la restituzione di Gaza invasa nel 1967) né in Giordania (che ricorda ancora il Settembre nero) né tantomeno in Libano o in Siria. Ancora di ieri è l'assalto del nuovo esercito siriano a un campo profughi palestinese nel nord del paese.
Ma io ieri sono sceso in piazza solo per fermare il massacro di Gaza. Il diritto di difendersi non è un assegno in bianco. Adesso basta. Cosa succederà dopo la tregua non lo so. L'odio ha scavato fossati profondi che non credo le due parti vogliano colmare. Spero solo che la voglia di vivere superi quella di morire e uccidere.
Ma per favore, niente lezioni. Nessuno è innocente.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4429@Albascura Grazie per il tuo intervento, in cui hai detto ciò che avrei detto io, di sicuro meglio di come avrei fatto io. Un governo degno di questo nome dovrebbe prendere atto dei sentimenti che milioni di italiani esprimono spontaneamente scendendo in piazza, decidendo di non accettare passivamente il tentativo - che sta riuscendo - di stabilire un nuovo ordine mondiale basato sui rapporti di forza e sulla violenza. Il nostro governo, voluto dalla minoranza degli italiani, invece non solo ha deciso di ignorare questi sentimenti, ma tenta di squalificarli, di farli passare per tentativi di facinorosi pompati dalle opposizioni e, anzi, prende lo spunto per minacciare nuove restrizioni al diritto di sciopero e a quello di manifestare. Non capiscono, o non vogliono capire, che la misura è colma, che la gente sta iniziando a spostare il proprio punto di vista. Trump, Natanyeahu, Putin, Meloni: li accomuna l'arroganza, la tracotanza, la miopia. Pensano che il loro potere sia inattaccabile, continuano a programmare il futuro dei popoli a uso e consumo dei propri interessi personali come se niente fosse. Per quanto riguarda questo nostro Paese, io mi auguro che i giovani, oltre che scendere in piazza, si decidano ad andare a votare, perché in democrazia il voto è l'unico modo per attuare il cambiamento. Lo spero per loro, per il loro futuro: il mio è ormai passato.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4430V.MY. wrote: L'odio ha scavato fossati profondi che non credo le due parti vogliano colmare.Temo tu abbia ragione: ci vorrà tanto tempo e non so se basterà.
V.MY. wrote: Nessuno è innocente.No, innocenti ce ne sono: i bambini, che sono sempre quelli che ci rimettono, senza avere colpa, per le scelte degli adulti.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/
https://www.lestradedeimondi.com/
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4431@V.MY. Su alcune cose ti do ragione. Il fatto, però, che nessuno sia innocente non significa che bisogna accomunare tutti nella non-innocenza. Quello che mi ha fatto ribrezzo, oltre all'eliminazione programmata di migliaia di civili, sono le affermazioni non solo degli esponenti dell'ultradestra israeliana, ma di tanti semplici cittadini, diffuse dai media e non fake, del tipo che bisogna uccidere i bambini perché saranno i terroristi di domani, o che la Palestina è la loro terra perché così è stato promesso dal Dio di Mosè. Neanch'io so come si potrà uscire da una situazione in cui l'odio la fa ormai da padrone, e così sarà in un futuro non solo prossimo. Credo che in casi come questo non rimanga che dare ascolto alla propria coscienza: la mia dice che, qualsiasi sia stato il fattore scatenante in un passato prossimo o remoto, la pulizia etnica in atto sia un fatto esecrabile, e i suoi autori dei criminali da fermare a ogni costo.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4432@V.MY., non ti nascondo di trovare un po' strano il fatto che dopo esserti presentato/a a questa "platea pensante che sapesse dirmi se valgo qualcosa", tu sia corso subito qui in questa discussione anziché in Officina, visto che scrivevi: "Conto quindi di farvi leggere qualche mio lavoro e proverò a commentare i vostri".
Come non nascondo che le tue modalità mi rievochino qualcuno di già noto...
Sei comunque benvenuto/a, come ho già scritto in Ingresso. Buon proseguimento.
Come non nascondo che le tue modalità mi rievochino qualcuno di già noto...
Sei comunque benvenuto/a, come ho già scritto in Ingresso. Buon proseguimento.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4433Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/
https://www.lestradedeimondi.com/
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4434V.MY. wrote: Oggi la soluzione due popoli due stati non esiste piùInfatti io da tempo sono per il "due popoli, uno stato". Mi pare più semplice, tanto se i due contendenti si odiano, non sarà certo una linea di confine a sconfiggere l'odio. Il modo più semplice per frenare l'odio è invece non alimentarlo con la creazione di ulteriori fratture e quindi io sarei favorevole a un solo stato. Tra l'altro, gli stati "plurinazionali" (come li definisco io) già esistono e l'Italia e la Nuova Zelanda ne sono due esempi appropriati. In NZ dal 1987 è in vigore (approvato dal parlamento) il Maori Language Act, che sancisce l'uguaglianza tra Inglesi invasori e Maori invasi. Addirittura il maori è lingua ufficiale dello stato insieme all'inglese. In maori la terra neozelandese si chiama (spero di scriverlo bene

Last edited by dyskolos on Sun Oct 05, 2025 10:26 am, edited 2 times in total.
Il Sommo Misantropo
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4435Ogni tanto con Travaglio concordo.
Chi ha finanziato Hamas (dal minuto 4 e 30):
Chi ha finanziato Hamas (dal minuto 4 e 30):
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/
https://www.lestradedeimondi.com/
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4436V.MY. wrote: Ma per favore, niente lezioni. Nessuno è innocente.Non ho alcuna intenzione di dare “lezioni”, ma di riportare fatti storici che spesso vengono distorti o semplificati.
Non confondiamo le cose: il sionismo non è il popolo ebraico.
È un’ideologia politica nata a fine Ottocento in Europa, con Herzl e il Congresso di Basilea del 1897, che nulla aveva a che vedere con la Bibbia o con Dio, ma con un progetto coloniale moderno, sostenuto dalle potenze europee. Non è che quattro ebrei si sono svegliati una mattina e hanno deciso di andare a pigliarsi la Palestina.
La Palestina non era un deserto da “redimere”: era una terra abitata da secoli da arabi musulmani, cristiani ed ebrei, una società viva e stratificata. La Dichiarazione Balfour del 1917, con cui l’Inghilterra promise una “casa nazionale ebraica” in Palestina senza consultare chi ci viveva, fu un atto coloniale puro, imposto dall’alto. (notare la data, non dopo l'olocausto ma già da prima)
I primi coloni non arrivarono a mani nude: ricevettero armi, protezione e terre, con la complicità britannica e, in certi casi, persino con accordi ambigui con i nazisti pur di facilitare l’emigrazione.
Le milizie paramilitari come Haganah, Irgun e Lehi non costruivano comunità, ma preparavano la conquista. E nel 1948, con la nascita di Israele, la Nakba spazzò via oltre 700.000 palestinesi: villaggi distrutti, popolazioni espulse, un esodo forzato che storici israeliani come Ilan Pappé hanno documentato senza possibilità di smentita.
Parlare oggi di “difesa” senza ricordare che Gaza è sotto assedio dal 2007, che la Cisgiordania è spezzettata da colonie illegali e muri, che l’ONU definisce chiaramente questa una occupazione militare, significa falsificare la realtà.
Il mito della “terra promessa” è stato solo una copertura ideologica: il vero motore era geopolitico e finanziario, non la salvezza degli ebrei perseguitati. La tragedia dell’antisemitismo europeo è stata usata come alibi per giustificare un nuovo colonialismo in Medio Oriente. E cheppalle ancora ci danno dell'antisemita se non siamo d'accordo col governo di Gnegnayhau.
La Palestina non è un’invenzione: è la terra di chi ci viveva e ci vive da secoli. Gli ebrei europei sono arrivati da una manciata di decenni, sostenuti da potenze straniere, e hanno imposto con la forza ciò che non era loro.
La soluzione? non è un mistero: restituire i territori occupati illegalmente, tranne quelli venduti regolarmente ai primi coloni dai palestinesi. Tutto il resto è frutto di guerra, esproprio e violenza.
Il sionismo non ha salvato gli ebrei: ha costruito uno Stato sulle rovine di un altro popolo, e oggi continua a giustificare massacri in nome di una “difesa” che è diventata occupazione permanente. Gli ebrei non sono sinonimo di sionismo, e confondere le due cose è un errore grave che alimenta ignoranza e odio. La verità è che la Palestina esiste ancora, ma è occupata.
Lo slogan “Palestine will be free from the river to the sea”. Chi lo interpreta come negazione dello Stato d’Israele dimostra ignoranza storica o malafede: quello slogan non invoca la cancellazione di un popolo, ma la liberazione di una terra dall’occupazione e dall’apartheid. Significa reclamare diritti negati, non alimentare guerra permanente. Ridurlo a un significato contro lo stato di Israele è un modo comodo per non affrontare la sostanza: che oggi milioni di palestinesi vivono senza libertà, senza Stato, senza diritti.
Lo slogan “Palestine will be free from the river to the sea” si traduce letteralmente in:
«La Palestina sarà libera dal fiume [Giordano] al mare [Mediterraneo]».
È un’espressione che indica l’intero territorio storico della Palestina, compreso tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Come era in origine, nonostante l'impero ottomano e il mandato britannico.
Il significato è molto dibattuto:
Per i palestinesi e i movimenti di solidarietà, è un grido di liberazione dall’occupazione e dall’apartheid, un richiamo alla giustizia e ai diritti negati.
Per molti israeliani e sostenitori del sionismo, viene interpretato come una negazione dell’esistenza dello Stato di Israele, quindi come una minaccia alla sua legittimità. Controverso il significato e controverse le interpretazioni.
E comunque Io boh, a volte non capisco ma ci ragiono: quando ero piccola a scuola studiavo che gli americani bravi e buoni ci hanno salvato dai tedeschi, poi tornavo a casa e i miei genitori mi raccontavano la versione che avevano vissuto: le bombe, le macerie, le perdite e la loro presenza non proprio amichevole. Ma almeno ho sviluppato il pensiero critico che Mi aiuta ancora oggi
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4437Albascura wrote: restituire i territori occupati illegalmente, tranne quelli venduti regolarmente ai primi coloni dai palestinesi. Tutto il resto è frutto di guerra, esproprio e violenza.Infatti locali di quella zona di mondo mi hanno detto che i sionisti israeliani comprarono regolarmente terreni dai Palestinesi e gli Ottomani lasciavano correre perché anche a loro conveniva, diciamo, fiscalmente. Riassumendo, i Palestinesi si sono arricchiti con la vendita di terreni ai ricchi sionisti. D'altronde anche ai sionisti piaceva comprare terre a prezzi bassissimi, relativamente bassissimi per loro che erano pieni di soldi. Così i sionisti (i primi coloni isrealiani, quelli col falso mito della terra promessa) si espansero pian pianino (compravano terreni attigui e ci costruivano case e industrie, dando vita ai primi villaggi), però poi alcuni gruppi di Palestinesi si accorsero che stavano esagerando con la cessione regolare e volontaria dei terreni, ma ormai era troppo tardi.
Non so se questo racconto è di parte, ma chest'è!
PS: 'mmazza quanto scrivi! Pensavo di essere io il primatista, ma tu mi batti

Il Sommo Misantropo
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4438Albascura wrote: i miei genitori mi raccontavano la versione che avevano vissuto: le bombe, le macerie, le perdite e la loro presenza non proprio amichevole.Bombardamenti a tappeto sulla popolazione civile (da noi. E Hiroshima, e Nagasaky?). Macerie e morti rispetto ai quali i crimini delle Waffen SS impallidiscono, e io che sono nato a Roma a guerra ancora in corso da una famiglia di ciociari sfollati dalla zona di Cassino, spianata a zero dalle fortezze volanti anglo-americane, ne so qualcosa. Per non parlare delle violenze, impunite, perpetrate nella stessa zona dalle truppe marocchine al seguito dei cosiddetti liberatori. Yankee, esportatori della (loro) democrazia in mezzo mondo, con le bombe, il napalm, l'appoggio a feroci dittatori tanto in Sudamerica, che in Africa. No, gli americani non mi erano simpatici anche prima dell'avvento di Donald Baciamilculo, né mi era simpatico Israele anche prima che un corrotto autocrate fascistoide ne prendesse il controllo, rendendosi colpevole anche di crimini contro l'umanità. Israele, non gli ebrei, cui Netanyeahu sta facendo più male che ai palestinesi. Ma i nostri (mal)governanti, trumpiani all'amatriciana, sembrano non capirlo, preoccupati come sono di compiacere, o almeno non dispiacere, a The Donald e ai suoi protetti. Il grido che si leva da milioni di cittadini viene declassato ad agitazione di facinorosi desiderosi solo di danneggiare iosonogiorgia & company: non hanno capito, non capiscono, non capiranno. Sono troppo occupati a conservare, aumentare il potere. Chi troppo in alto sal...
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4439dyskolos wrote: : 'mmazza quanto scrivi! Pensavo di essere io il primatista, ma tu mi battiL'argomento l'ho studiato e non mi risparmio. Quando qui parlerete dell'aspetto normativo dei tubi innocenti starò zitta. Giuro.
Dire che i palestinesi si sono arricchiti vendendo terre ai sionisti è una semplificazione dei fatti.
La realtà è che, sotto l’Impero Ottomano, gran parte delle terre non apparteneva ai contadini palestinesi ma allo Stato o a grandi latifondisti assenti, spesso residenti a Beirut o Damasco.
Quando i coloni sionisti acquistavano, lo facevano quasi sempre da questi grandi proprietari, non dalla popolazione locale, e i contadini che da generazioni coltivavano quei campi venivano sfrattati senza alcun guadagno.
Non si trattò quindi di un arricchimento diffuso, ma di un processo che impoverì e marginalizzò la maggioranza della popolazione araba.
Inoltre, le vendite furono limitate: alla vigilia del 1948, le organizzazioni sioniste possedevano appena il 6-7% della superficie della Palestina.
Parlare di un’espansione graduale e pacifica attraverso acquisti regolari è una bugia.
La vera conquista del territorio avvenne con la guerra del 1948 e con la Nakba, quando oltre 700.000 palestinesi furono espulsi o costretti a fuggire. Non fu un processo volontario e pacifico, ma un progetto politico sostenuto da milizie armate come Haganah, Irgun e Lehi, che già dagli anni ’20 e ’30 preparavano la sostituzione demografica con la forza.
Neppure l’idea che “gli Ottomani lasciassero correre per convenienza fiscale” è corretta. L’Impero Ottomano, ormai in declino, non aveva la forza di controllare le pressioni internazionali, e dopo il 1917 fu la Gran Bretagna, con il Mandato e la Dichiarazione Balfour, a favorire apertamente l’immigrazione ebraica e gli acquisti di terre.
Il mito dell’arricchimento palestinese, insomma, è propaganda: la maggioranza non guadagnò nulla, anzi perse case, terre e mezzi di sussistenza. Alcune vendite ci furono, certo, ma furono eccezioni e non la regola, e non giustificano né l’espulsione di massa del 1948 né l’occupazione che continua ancora oggi. Dire che i palestinesi “si sono arricchiti” significa cancellare la realtà storica: quella di un popolo che, più che arricchirsi, è stato progressivamente espropriato.
Albascura wrote: tranne quelli venduti regolarmente ai primi coloni dai palestinesi.Mi dispiace di essere stata frettolosa e di aver anche contribuito all'equivoco, con palestinesi intendevo tutto il sistema che controllava la Palestina (lo stato ottomano) e che portò a tale disfatta, non i pastori e i contadini.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4440Albascura wrote: L'argomento l'ho studiato e non mi risparmio. Quando qui parlerete dell'aspetto normativo dei tubi innocenti starò zitta. Giuro.



Albascura wrote: Non si trattò quindi di un arricchimento diffuso, ma di un processo che impoverì e marginalizzò la maggioranza della popolazione araba.Come al solito c'è un divario tra gente comune ed élite. Alla fine qualcuno si è arricchito, ma solo l'élite mentre la gente comune soffriva. Va sempre così

Albascura wrote: Dire che i palestinesi “si sono arricchiti” significa cancellare la realtà storica: quella di un popolo che, più che arricchirsi, è stato progressivamente espropriato.Allora le mie fonti erano troppo di parte.
Cheguevara wrote: io che sono nato a Roma a guerra ancora in corso da una famiglia di ciociari sfollati dalla zona di Cassino, spianata a zero dalle fortezze volanti anglo-americane, ne so qualcosaQuesta cosa è sommamente importante. Non lo sapevo

M.T. wrote:





Metto qua sotto il video dell'Italia del 2011, quando si presentò dopo quasi trent'anni di assenza. Il cantante è Raphael Gualazzi. A proposito, ve lo ricordate? Che fine ha fatto? Per la cronaca, Raphael chiuse secondo e vinse di pochissimo l'Azerbaigian. Infatti l'anno successivo, l'ESC2012 si tenne a Baku.
Il Sommo Misantropo
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4441dyskolos wrote: Questa cosa è sommamente importante. Non lo sapevoSiccome ritengo impossibile che una persona informata quale tu sei ignori cosa accadde a Cassino e dintorni, quando i tedeschi si attestarono sulla Linea Gustav e gli alleati scaricarono sulla zona milioni di tonnellate di bombe, cos'è che giudichi sommamente importante e non sapevi? Il mio essere nato a Roma? Le mie origini ciociare? Non è possibile, io sono tutt'altro che importante, e dimani cadrò. Non lasciarmi in questo terribile dilemma.

Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4442Cheguevara wrote: Siccome ritengo impossibile che una persona informata quale tu sei ignori cosa accadde a Cassino e dintorni, quando i tedeschi si attestarono sulla Linea Gustav e gli alleati scaricarono sulla zona milioni di tonnellate di bombe, cos'è che giudichi sommamente importante e non sapevi? Il mio essere nato a Roma? Le mie origini ciociare? Non è possibile, io sono tutt'altro che importante, e dimani cadrò. Non lasciarmi in questo terribile dilemma.Grazie, @Che! Ti tirò via subito dal dilemma


Il Sommo Misantropo
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4443V.MY. wrote: Equiparare poi il sionismo all'islamismo radicale o a qualsiasi ismo radicale è un ingiusto.A pensarci bene, non è poi tanto ingiusto, soprattutto se si considera il sionismo ispirato ai dettami della Torah, l'islamismo a quelli del Corano e il Cristianesimo (anche se finisce per esimo anziché per ismo) a quelli del Vangelo. Sono i sistemi teocratici a essere ingiusti, in quanto, partendo da presunte verità rivelate, che poi ogni radicalismo si aggiusta a seconda della convenienza, pretendono, in virtù di tali verità, di imporne agli altri conseguenze e obblighi, e massacrare tranquillamente, in nome e col presunto appoggio del loro Dio, chi non ci sta. Nel caso specifico, l'ultradestra israeliana, quella cosiddetta ortodossa, si considera in diritto di espellere con ogni mezzo i palestinesi dalla loro terra perché il Dio della Torah l'ha un tempo promessa agli ebrei. Che differenza c'è col radicalismo islamico che si ripromette di cancellare gli infedeli, o con quello cristiano che, al grido di Dio lo vuole, ha massacrato per secoli intere popolazioni e bruciato vivi gli eretici?
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4444@Cheguevara
Mi hai fatto pensare alla ninna nanna de la guerra di Trilussa, quando dice (più o meno) "… per un dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar sovrano macellaro…"
Mi hai fatto pensare alla ninna nanna de la guerra di Trilussa, quando dice (più o meno) "… per un dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar sovrano macellaro…"
Il Sommo Misantropo
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4445Albascura wrote: La Palestina non è un’invenzione: è la terra di chi ci viveva e ci vive da secoli. Gli ebrei europei sono arrivati da una manciata di decenni, sostenuti da potenze straniere, e hanno imposto con la forza ciò che non era loro.Invece proprio da quanto scrivi viene fuori che la Palestina è un'invenzione tanto quanto Israele.
Sia il territorio dello stato di Israele che dell'Autorità Nazionale Palestinese e di Gaza fino al 1918 facevano parte dell'Impero Ottomano. Hai citato la dichiarazione Balfour. Avresti dovuto citare anche l'accordo Sykes-Picot con il quale Francia e Regno Unito preventivavano di spartirsi le spoglie del vecchio impero turco dopo la fine della grande guerra. E infatti nel 1920 la Società delle Nazioni affidava a Francia e Regno Unito i resti dell'impero. Palestina, Giordania e Iraq al Regno Unito. Siria e Libano alla Francia. Non che prima esistessero questi stati. Li creò dal nulla la Società delle Nazioni, come fece in Europa con Cecoslovacchia e Yugoslavia, che infatti non esistono più. Quelli erano tutti stati popolati da popolazioni di lingua araba e religione maomettana. In Giordania gli inglesi misero al potere la dinastia hascemita (il vecchio Hussein Hascem discendente del Profeta), che li aveva appoggiati durante l'insurrezione contro i Turchi a La Mecca. Gli Hascem storici protettori de La Mecca erano stati nel frattempo scacciati via dalla famiglia Sau'd, portando la capitale nel luogo storico della loro tribù. La Palestina nasceva nel 1920. Prima era stata a lungo turca, prima ancora araba, prima ancora greca sotto i romani di Costantinopoli, prima ancora romana e prima ancora greca con i discendenti di Alessandro e ancora prima assira. Palestina richiama nel nome (Falastine) i Filistei, l'antico popolo che aveva abitato quella terra insieme agli ebrei. Ebrei che erano un popolo nomade che veniva dalla Mesopotamia e prima chissà da dove. E prima ancora era abitata dai Cananei, che noi conosciamo come Fenici che si allargarono in tutto il bacino del Mediterraneo e anche fuori. Lisbona venne fondata dai Cananei, ma chi lo sa?
In un quadro del genere chi ha più diritti? Chi ha spodestato prima chi? E non ho voluto aggiungere i due secoli di regni cristiano crociati. Chi è originario di dove? Chi ha il diritto di chiamare quella terra casa? Nessuno, credo.
Bisogna mettere un punto fermo però. E quel punto fermo è il diritto internazionale, per chi ancora ci crede. Sempre meno mi pare.
Per il diritto internazionale vigente, l'ONU riconosce lo stato di Israele negli attuali confini. Esclusa quindi Gaza e la Cisgiordania. Pertanto lo stato di Israele ha diritto di esistere nell'attuale assetto internazionale a prescindere da chi ha rubato terra a chi e da chi ci abitava prima nei confini stabiliti dalle Nazioni Unite.
E la Palestina? Se le Nazioni Unite ne riconoscono l'esistenza poco dicono sul territorio. Gaza e la Cisgiordania. Non contigue e senza sbocco marittimo la Cisgiordania ormai ridotta a brandelli dalla costruzione illegale delle colonie. Uno stato senza territorio è un controsenso. È una dichiarazione d'intenti. Purtroppo oggi la Palestina è una dichiarazione d'intenti. D'altra parte il Levante è popolato da stati falliti: Libano, Siria, Iraq. Che non esistono praticamente più, se non all'ONU. Ma anche Sudan, Yemen, Somalia. Tutti nati dalle fantasie delle cancellerie europee, ma mai vere entità statali.
Anche il diritto internazionale non aiuta molto. Oggi mi pare prevalga il diritto del più forte come nell'Ottocento.
La questione per me è allora un'altra. Si deve permettere allo stato ebraico di trasformarsi in uno stato confessionale ultraortodosso e in cui i diritti dei cittadini non ebraici siano minori di quelli di religione ebraica? Israele può dirsi uno stato democratico solo perché vi sono libere elezioni? Ma dove vivono più di un milione di israeliani di religione musulmana, cittadini israeliani, nipoti di quanti non fuggirono dopo la Nakba. Il problema è che sono considerati dalla legge cittadini di serie B. Diversamente dai beduini o dai drusi che, seppure musulmani appoggiarono subito il nascente stato ebraico. Gli israeliani di lingua araba discendenti dei palestinesi non possono, ad esempio, prestare servizio militare nell'IDF. I beduini, arabi e musulmani sì. Ci sono generali dell'IDF beduini, ma non arabi palestinesi. Tanto per dirne una. Anche la loro rappresentanza è soggetta a restrizioni.
Israele somiglia oggi moltissimo al Sudafrica dell'apartheid con tutta la sua serie di limitazioni imposte in base alla razza. Bianchi, neri, indiani, coloured e via discorrendo. E nei bianchi tra discendenti degli inglesi e dei boeri nelle ex repubbliche che avevano combattuto contro gli inglesi nelle due guerre anglo boere di inizio Novecento. E tra i neri... O forse alla Rhodesia del Sud. Che oggi più nessuno ricorda. Ho avuto a che fare spesso con gli israeliani per motivi di lavoro. Hanno una paura matta. Di fare la fine dei bianchi della Rhodesia. Quanti sanno che fine hanno fatto i farmers rhodesiani? Hanno costruito la bomba atomica per evitare quella fine.
Ripeto, a scanso di equivoci. Ciò che stanno facendo gli israeliani a Gaza è inconcepibile. Devono smetterla di massacrare civili inermi. Questa non è guerra, ma somiglia al repulisti del ghetto che loro conoscono molto bene. Gaza è già una nuova Varsavia o Cracovia. Alla fine della guerra bisognerà trovare soluzioni negoziali. Le due parti devono negoziare.
Io sarei per far andare via chi vuole farlo. E per concedere la cittadinanza israeliana a chi vuole rimanere, cercando di mettersi d'accordo per modelli di autonomia simili a quelli dell'Alto Adige per Gaza e di tipo diverso per la Cisgiordania ancora in mano palestinese. E già così mi pare fantascienza. Altrimenti la guerra continuerà fino all'annientamento dei gazawi temo o alla loro diaspora in paesi che li rifiutano, non li vogliono, li disprezzano, anche se parlano la medesima lingua e pregano il medesimo libro.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4446V.MY. wrote: Invece proprio da quanto scrivi viene fuori che la Palestina è un'invenzione tanto quanto Israele.Dire che la Palestina è “un’invenzione” quanto Israele…
Il Mandato Britannico (1920–1948) la Società delle Nazioni istituì ufficialmente il Mandato britannico della Palestina (Mandatory Palestine in inglese, الانتداب البريطاني على فلسطين in arabo, המנדט הבריטי על פלשתינה in ebraico). La capitale era Gerusalemme, e la moneta introdotta nel 1927 si chiamava “lira palestinese”. Dunque, per oltre vent’anni, “Palestina” fu il nome ufficiale riconosciuto a livello internazionale.
E si, Palestina viene da Filistei, come è palese anche nei racconti biblici. Ma anche allora gli ebrei e i filistei si facevano la guerra (Vedi la storia di Sansone)
Poi per i resto, troppi argomenti in un solo post. La mia risposta supererebbe i caratteri consentiti a una semplice conversazione.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4447Cheguevara wrote:Equiparare il Vangelo alle ideologie radicali, o il cristianesimo autentico ai sistemi teocratici violenti, equivale a commettere un grave errore di giudizio. È giusto e necessario denunciare ogni uso distorto della religione per fini di potere, ma è altrettanto doveroso distinguere tra ciò che una fede autentica insegna e ciò che, nella storia, è stato fatto contro il suo stesso spirito.
A pensarci bene, non è poi tanto ingiusto, soprattutto se si considera il sionismo ispirato ai dettami della Torah, l'islamismo a quelli del Corano e il Cristianesimo (anche se finisce per esimo anziché per ismo) a quelli del Vangelo. Sono i sistemi teocratici a essere ingiusti, in quanto, partendo da presunte verità rivelate, che poi ogni radicalismo si aggiusta a seconda della convenienza, pretendono, in virtù di tali verità, di imporne agli altri conseguenze e obblighi, e massacrare tranquillamente, in nome e col presunto appoggio del loro Dio, chi non ci sta. Nel caso specifico, l'ultradestra israeliana, quella cosiddetta ortodossa, si considera in diritto di espellere con ogni mezzo i palestinesi dalla loro terra perché il Dio della Torah l'ha un tempo promessa agli ebrei. Che differenza c'è col radicalismo islamico che si ripromette di cancellare gli infedeli, o con quello cristiano che, al grido di Dio lo vuole, ha massacrato per secoli intere popolazioni e bruciato vivi gli eretici?
È troppo comodo giudicare tutte le religioni con la stessa misura solo perché alcune verità rivelate sono state usate per fini politici o di dominio. La vera fede cristiana non schiaccia, non impone, non massacra. E chi lo fa in nome di Dio, sta bestemmiando il suo nome.
Quando la religione diventa strumento di potere politico o giustificazione per la violenza, si tradisce la sua natura più profonda. Purtroppo, la storia umana è segnata da ideologie religiose manipolate, sfruttate per opprimere, conquistare, distruggere. Tuttavia, da cristiano, sento il dovere di distinguere tra questi tradimenti e l’essenza del Vangelo.
Il Vangelo, nella sua purezza, è radicalmente non violento. Gesù, nel suo insegnamento e nella sua vita, ha rifiutato ogni forma di sopraffazione. Ha detto:
"Beati i miti, perché erediteranno la terra" (Mt 5,5)
"Amate i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano" (Mt 5,44)
Il cristianesimo, quando è fedele a Cristo, non si impone con la forza né ambisce al dominio. Le crociate, l’inquisizione, la caccia agli eretici sono eventi storici reali, ma rappresentano un tradimento del Vangelo, non la sua realizzazione. Lo stesso vale per ogni sistema teocratico che impone con la violenza una presunta “verità rivelata”.
Il cristianesimo non nasce da un'ideologia né da un progetto di potere, ma dall’amore disarmato di Cristo crocifisso, che ha scelto di morire piuttosto che uccidere. Il Vangelo non è una bandiera da sventolare in guerra – anche se nel passato è stato fatto – ma una Parola da incarnare nella vita. E chi lo piega ai propri interessi, tradisce la logica di Cristo.
Anche nel caso del sionismo o dell’islamismo radicale, è fondamentale distinguere tra la fede personale e l’uso politico della religione. Non tutti i sionisti sono religiosi, né tutti i musulmani aderiscono a visioni radicali. Allo stesso modo, il cristianesimo non si può ridurre alle sue degenerazioni storiche.
E non si può ignorare – senza complicità col pregiudizio – che nei suoi duemila anni di storia, il cristianesimo ha generato una civiltà, una cultura, un’umanità che hanno posto le basi della nostra stessa esistenza.
Bisognerebbe avere allora il coraggio di dichiarare se i dieci Comandamenti, estrapolati dal loro contesto religioso e usati come legge puramente laica, siano o non siano validi per una convivenza umana. Se “ledono” la “libertà” di qualcuno. Sicuramente sì. Sarebbe interessante sapere di chi e perché.
È proprio grazie a questa civiltà, sia pure imperfetta, per i limiti degli uomini, ma viva, che oggi abbiamo potuto nascere, crescere, pensare, scrivere, esprimerci liberamente. Rinnegarla, denigrarla, mistificarla è non solo ingiusto, ma ingrato. Rinnegarla in nome di cosa, poi? Di quale alternativa più umana, più giusta, più libera?
Non possiamo negare le ombre della storia cristiana, ma è intellettualmente e moralmente scorretto metterle sullo stesso piano di ideologie religiose che oggi, in nome di Dio, predicano e praticano l’odio sistematico. La Chiesa ha riconosciuto i propri errori, ha chiesto perdono; non per autoassolversi, ma per essere più fedele al Vangelo. Questo è segno di maturità, non di debolezza.
Ma non possiamo accettare che tutto ciò venga usato come arma per cancellare o screditare il cuore della fede cristiana: una fede che, quando è autentica, continua a generare perdono, cultura, libertà, dignità, speranza.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4448wrote:CheguevaraNel caso specifico, l'ultradestra israeliana, quella cosiddetta ortodossa, si considera in diritto di espellere con ogni mezzo i palestinesi dalla loro terra perché il Dio della Torah l'ha un tempo promessa agli ebrei. Che differenza c'è col radicalismo islamico che si ripromette di cancellare gli infedeli, o con quello cristiano che, al grido di Dio lo vuole, ha massacrato per secoli intere popolazioni e bruciato vivi gli eretici?Questi testi appartengono al filone della ḥerem (lo “sterminio sacro”), tipico della teologia deuteronomista: l’idea che la conquista della terra promessa dovesse avvenire con la distruzione totale dei popoli nemici, per preservare la purezza religiosa di Israele.
[li]Deuteronomio 20,16-18 Israele deve sterminare completamente gli abitanti delle città cananee: “non lascerai in vita nulla che respiri”.[/li]
[li]Deuteronomio 7,1-2 Ordine di distruggere i popoli cananei (Ittiti, Amorrei, Perizziti, Evei, Gebusei) senza fare alleanza né mostrare pietà.[/li]
[li]1 Samuele 15,2-3 YHWH ordina a Saul di colpire Amalek: “Uccidi uomini, donne, bambini e lattanti, buoi, pecore, cammelli e asini”.[/li]
[li]Numeri 31,1-18 Guerra contro i Madianiti: Mosè, su ordine di YHWH, fa sterminare tutti i maschi e le donne non vergini; solo le ragazze vergini vengono risparmiate. "Provate a immaginare il motivo."[/li]
[li]Giosuè 6,21 (caduta di Gerico) “Votarono allo sterminio uomini e donne, giovani e vecchi, buoi, pecore e asini, passando tutto a fil di spada”.[/li]
[li]Giosuè 10,28-40 Serie di campagne militari: in ogni città conquistata “non lasciarono alcun superstite”.[/li]
[li]Giosuè 11,10-15 Conquista di Hazor e altre città: “li votarono allo sterminio, senza lasciare alcun superstite, come aveva comandato il Signore a Mosè”.[/li]
[li]Se poi avete lo stomaco, come me, leggetevi la Bibbia, tutta, come ho fatto io…c'è dell'altro. [/li]
[li]E dire che la prima volta che ho cominciato a leggerla è stato dopo un lutto: un mio cuginetto morì a sei anni. Nicola è morto mentre giocava a palla in un prato insieme a suo padre, a Valmontone. In quel campo c'era un pozzo a raso incustodito, Nicola è morto per le ferite che si è fatto cadendo in quel pozzo. [/li]
[li]Mi sono rifugiata nella preghiera per superare il lutto, anche se la mia famiglia non era praticante era cattolica. Così ho comprato una Bibbia per trovare consolazione in Dio.[/li]
[li]Quando ho finito di leggere la Bibbia ero completamente senza religione. L'ho riletta da adulta e la prima impressione è stata rafforzata da una curiosità che mi ha spinto verso uno studio approfondito dell'argomento… [/li]
Non è che la storia insegni tutto, ma saper discernere aiuta tantissimo.
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4449Cheguevara wrote: Sono i sistemi teocratici a essere ingiustiIl problema è quando un'idea diventa istituzione. Tutto qua.
Cheguevara wrote: Che differenza c'è col radicalismo islamico che si ripromette di cancellare gli infedeli, o con quello cristiano che, al grido di Dio lo vuole, ha massacrato per secoli intere popolazioni e bruciato vivi gli eretici?Solo gli eretici? Hanno bruciato anche i gatti perché ritenuti animali del diavolo. Ma alla vita piace rendere quello che si fa e guarda caso, proprio quando facevano strage di gatti ci sono state le peggiori epidemie di peste. Perché? Perché eliminando i predatori dei topi, questi hanno proliferato e così le pulci infette portatrici della peste. Gli isterismi e gli integralismi non portano mai nulla di buono.
Alberto Tosciri wrote: Il Vangelo, nella sua purezza, è radicalmente non violento.
Alberto Tosciri wrote: Il cristianesimo, quando è fedele a Cristo, non si impone con la forza né ambisce al dominio.Questo è vero. Purtroppo, tale spirito nei secoli è stato troppo spesso tradito da troppe persone; è stridente come un'idea basata sull'amore sia stata usata per imporre, per torturare, fare guerre. Questo ha fatto l'istituzione Chiesa; ma un'istituzione è fatta da uomini e da come gli uomini comprendono un'idea dipende tutto. Il problema c'è stato fin dall'inizio della Chiesa, ovvero dalla morte di Gesù, ciò dovuto specialmente a Paolo che cercò da subito l'appoggio di ricchi e nobili; una scelta pragmatica, volendo aumentare il potere e l'influenza della dottrina nascente, ma contraria a quanto insegnato da Gesù. Pietro l'ha capito tardi, ormai vecchio, ricordandosi delle parole che Gesù gli aveva detto "quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti" (Giovanni 21,18); queste parole stanno a indicare che la strada presa non era quella che lui credeva di aver seguito, che è stato guidato da persone che si sono allontanate dal messaggio originale. Per questo, con la sua morte ha cercato di dare un monito che si stava seguendo una strada sbagliata facendosi crocifiggere a testa in giù, cercando di far capire che la Chiesa stava facendo il contrario di quello che Cristo aveva insegnato.
Alberto Tosciri wrote: La Chiesa ha riconosciuto i propri errori, ha chiesto perdono; non per autoassolversi, ma per essere più fedele al Vangelo.Alcuni lo hanno fatto (Papa Ratzinger, Papa Francesco), ma tanti (vescovi) hanno mugugnato, perché la Chiesa non deve chiedere perdono perché infallibile. Ecco, questa è la Chiesa da cui stare assolutamente lontani, senza se e senza ma.
@Albascura Riguardo la Bibbia: c'è da considerare che non è stata tradotta proprio bene bene. E questo ha portato a tante incomprensioni (e danni).
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/
https://www.lestradedeimondi.com/
Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
4450M.T. wrote: @Albascura Riguardo la Bibbia: c'è da considerare che non è stata tradotta proprio bene bene. E questo ha portato a tante incomprensioni (e danni).Dire che la Bibbia è stata “tradotta male” e basta non è il modo per affrontare la sua complessità: i testi sono stratificati, diversi già in origine, e le differenze non dipendono da traduttori distratti, ma dalla storia stessa di come la Bibbia è nata e si è trasmessa.
La Bibbia non è un libro unico scritto da uno o da diversi autori, dei quali non abbiamo fonti o certezze, ma una raccolta di testi composti in un arco di oltre mille anni, da autori diversi, in lingue diverse (ebraico, aramaico e greco). Non esiste quindi un “testo originale” unico: ci sono tradizioni testuali che si sono sviluppate parallelamente. Non abbiamo fonti storiche certe sugli autori, ma abbiamo manoscritti antichi (come i Rotoli di Qumran) che ci mostrano come i testi circolavano e variavano.
Le prime grandi traduzioni furono due:
La Bibbia greca dei Settanta (III-II sec. a.C.), fatta ad Alessandria per gli ebrei che ormai parlavano greco.
E il testo masoretico (fissato tra il VI e il X sec. d.C. da scribi ebrei), che è la base della Bibbia ebraica attuale.
L’ebraico antico (come anche l’aramaico) usava solo le consonanti. Le vocali erano conosciute e pronunciate, ma non venivano segnate: si trasmettevano oralmente. Questo significa che la lettura corretta dipendeva dalla tradizione dei lettori e degli scribi, e poi da i rabbini che in seguito introdussero i punti vocalici e si impegnarono per fissare la pronuncia e impedire che il testo si perdesse o venisse letto in modi diversi.
Quello che è chiaro a me è che la bibbia è il libro più manipolato della storia. Manipolato dagli stessi traduttori a loro beneficio. Chiaro che è solo una mia deduzione; ci sono cose nella bibbia che nessun fedele inventerebbe sul proprio Dio.
C'è poi da considerare che alcuni fatti non trovano conferma storica, ma anche se cene fossero, di reperti, la bibbia è degli ebrei e loro non scriverebbero male di se stessi, del loro operato.
Un caso accertato di storia distorta, si capisce dal ritrovamento della stele di Mesa o Stele moabita (IX sec. a.C.).
È un’iscrizione del re Mesa di Moab. Racconta in prima persona come Mesa si ribellò al regno d’Israele e ottenne vittorie, attribuendole al dio moabita Chemosh. Avversario di YHWH
[li]Nella Bibbia, invece, lo stesso episodio è narrato in 2 Re 3: lì si dice che Mesa pagava tributo a Israele, poi si ribellò, e Israele mosse guerra contro di lui. Il racconto biblico sottolinea l’intervento di YHWH e descrive la campagna in modo diverso, con Israele vittorioso. [/li]
[li]Tutto questo per dirti che non si tratta di traduzioni fatte male male, ma di interpretazioni teologiche, di manipolazioni che servirono nei secoli e ancora oggi come propaganda. Guarda Gnegnayahu che non fa altro che citare la Bibbia nei suoi deliri.[/li]
Last edited by Albascura on Mon Oct 06, 2025 10:17 am, edited 2 times in total.