@Nightafter carissimo, che sia prosa o poesia è sempre un piacere leggerti.
In questi versi l'accostamento delle immagini: il treno, le luci bianche che si allontanano, la lama del sorriso, il biglietto nel cestino... danno l'immagine concreta della perdita, dell'allontanamento. C'è un'armonia che gratifica il lettore per le sensazioni che regala.
È sempre difficile, per me, analizzare i brevi testi sul piano strutturale, io vado a percezione. È scontato che la poesia, ancor più che la prosa, sia obbligata a questo fine. Deve abbracciare, o fulminare, accarezzarti il cuore o stringerti lo stomaco. La scorrevolezza dei versi fa parte di questo gioco, e tu mi hai fatto scivolare dentro la storia.
Un gioco spontaneo e pur sapiente (giacché senza la conoscenza profonda dei sentimenti non si possono scrivere poesie), che tu gestisci sempre in modo interessante e profondo.
Nightafter wrote: Tue Sep 02, 2025 6:12 pm
Quanti persi amore mio
nel mare dei tuoi occhi
o come animali feriti
sanguinare alla lama del sorriso
esclusi dal tuo sguardo.
Questa è forse la strofa più "pesante/ostica", rispetto alla fluidità del resto (quanti treni (occasioni) persi?).
in ogni caso, nulla che mi impedisca di farti i mie complimenti.