Re: Disfarsi di un'amicizia "scomoda"

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Voglio un amico che, né mi giudichi, né abbia pregiudizi su di me.
Voglio un amico che non mi rattristi, ma che mi faccia ridere di gioia e spensieratezza, senza cadere però in battute volgari, banali, o ridicole.
Voglio un amico con il quale io possa condividere i miei stessi interessi e le mie stesse passioni.
Voglio un amico che sia educato e rispettoso nei miei confronti.
Voglio un amico che mi dia conforto nei momenti di solitudine o per scambiarci quattro chiacchiere nei momenti "morti" della mia giornata.
Voglio un amico che sia sincero con me; o se deve dirmi una bugia, che sappia dirla! Cioè senza offendermi.

Potrei dire altro ancora? In ogni caso questo per me è un amico, anche se qualcuno ha pensato che io non sappia cosa sia l'amicizia. Anzi, credo di non aver ancora trovato un amico così in tutta la mia vita. E quindi, per questo non so che cos'è l'amicizia? Forse è come dire che un disabile (senza stare, adesso, a specificare quale tipologia di disabile) non sappia cosa sia l'amore; ma non averlo vissuto non vuol dire non saperlo riconoscere; perché sono cose innate... sono già insite nella nostra identità di esseri umani.

Ok, ora concludo dicendo che forse è così, forse non è così; forse non sono nemmeno io un buon amico per i miei "amici"; e quindi vi dico soltanto... non lo so! Si vede che non so che cos'è l'amicizia, che cos'è l'amore, che cos'è la vita! Ma sono domande che l'uomo si è sempre posto e sempre si porrà! Cercherò allora di prenderla con filosofia, d'altronde quella è una materia che a me piace :D         



Con i miei... "amici", sono fuori dal tunnel!! :lol:  :hm:                

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"Quando sogno io non ho più corpo, volto né pensiero; quando sogno volo via leggero sopra a tutti voi e torno uomo."
Enrico Ruggeri, Diverso dagli altri

Re: Disfarsi di un'amicizia "scomoda"

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@Daniel P.

L'amicizia noi non possiamo definirla. Perché è un mistero. Ognuno di noi ci vede cose diverse, rispondenze, aspettative diverse. Dolori diversi. Non immagini quanto.

So che non sono le tue preferenze musicali, ma prova a sentire questa canzone dei Pooh su due amici davvero unici, per la pelle. Ma anche le migliori amicizie arrivano a un bivio. Bisogna fare una scelta. Bisogna soffrire. Io all'epoca della canzone ero molto giovane e vissi una situazione del genere. Soffrii moltissimo. Questa canzone rappresentò per me la  storia di una profonda amicizia che avevo, che finiva per sempre per qualcosa di molto vicino all'argomento della canzone. Molto vicino.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Disfarsi di un'amicizia "scomoda"

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@Daniel P. Hai elencato ciò che desideri avere da un amico, non ciò che sei disposto a dare. Il problema è tutto qui. :D  
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Disfarsi di un'amicizia "scomoda"

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Cheguevara wrote: @Daniel P. Hai elencato ciò che desideri avere da un amico, non ciò che sei disposto a dare. Il problema è tutto qui. :D  
Però io con loro sono più educato e gli do più rispetto di quanto me ne danno loro.
:D  :hm:

E perciò vorrei essere "maleducato" anch'io, saper rispondere a tono alle loro fesserie... non sopporto quando fanno gli spocchiosi, o come si dice quando si atteggiano ad esseri superiori nei miei confronti; io non penso proprio di essere inferiore, ad alcuni di loro soprattutto. Vorrei la giusta stima o semplicemente il giusto rispetto se con il termine "stima" vi sembro esagerato. Mi danno fastidio quelle loro battute sarcastiche... (si vede che il sarcasmo non è roba per me) preferisco l'ironia piuttosto.        
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"Quando sogno io non ho più corpo, volto né pensiero; quando sogno volo via leggero sopra a tutti voi e torno uomo."
Enrico Ruggeri, Diverso dagli altri

Re: Disfarsi di un'amicizia "scomoda"

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@Daniel P.

Rifletti su questo: non è affatto necessario che ogni persona che incontriamo debba diventare automaticamente nostra amica, né che ci si debba prodigare oltre misura per chi, alla fine, ci ripaga — metaforicamente parlando — con dei calci.
La verità è semplice: si può scegliere. E anzi, si deve scegliere.

Abbiamo — o dovremmo avere — un intuito che ci aiuta a riconoscere, fin dai primi istanti, le persone potenzialmente problematiche. Lo percepisci, lo avverti in modo sottile ma netto. Io l’ho sempre sentito. Tu no? Non è magia, né pregiudizio: è istinto, affinato dall’esperienza.

Vale un po’ come per un uomo alla ricerca della propria compagna: quello che chiamano magnetismo, colpo di fulmine, e simili suggestioni, può anche avere un suo senso. Ma non sempre regge.
La donna che ti sembrava perfetta, quella con cui hai condiviso trent’anni della tua vita, un giorno ti cambia la serratura di casa e ti dice: “Vattene.” E tu te ne vai. Le lasci casa tua e metà del tuo stipendio.
Sì, esagero. Ma non troppo.

Con gli amici — o i presunti tali — il principio è lo stesso. Forse sto ancora esagerando? Può darsi. Ma ho sempre guardato le persone negli occhi.
Osservando il loro sguardo, il modo in cui trattano gli altri, come parlano, come si muovono... si può intuire molto. A volte incontri uno sconosciuto che ti trasmette fiducia, simpatia, e nasce il desiderio di avvicinarlo.
Ma nulla è garantito. Il rischio c’è sempre.
In questo mondo, l’unica certezza è che non possiamo permetterci di ignorare il nostro istinto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Disfarsi di un'amicizia "scomoda"

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L'amicizia è un po' come l'amore: va prima di tutto donata. È fatta anche di rispetto per l'altro (che è diverso da noi e anche questa "diversità" va rispettata). Certo, il rispetto deve essere reciproco, altrimenti non è vera amicizia, è qualcosa d'altro: può essere parziale affinità, può essere profonda conoscenza, può essere piacevole condivisione di momenti o tratti di strada. 

Se qualcuno si sente (seriamente, non per scherzo) superiore a te e fa di questa (presunta e anche un po' stupida) superiorità un motivo per discriminarti, forse dovresti rivedere un po' il rapporto.
L'amico (il vero amico) può anche ridere di te, può sbatterti in faccia tutti i tuoi difetti, ma accettandoli comunque. E accettando SEMPRE che tu possa fare altrettanto. 
Se non esiste questa parità, se si è "branco" contro un amico comune, allora bisogna riflettere e ridimensionare il rapporto. 

Tra amici ci si vuole comunque bene, si dona senza pretendere, perché alla fine si ha senza dover chiedere. 
Difficile avere rapporti del genere e, quando si hanno, vanno custoditi con  grande cura.
www.queffe.it

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