[CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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[CE2025] L'alito marcio del male

Sequel di L'ultimo bignè di aladicorvo
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Sulla branda della prigione locale, in attesa di processo per l'omicidio dello zio, Alberto Viscardi ripensa all'incontro chiarificatore, dopo l'arresto, con Denise, il suo grande amore.
Nessun "Te l'avevo detto io" o "Cosa hai fatto tu?" in arrivo, ma una donna sconvolta che scende rapida dalla macchina, mentre un agente si fionda in tempo utile a tirare il freno a mano. La t-shirt al rovescio, i leggins per la ginnastica, le ciabatte di casa.
Lui la vede dalla finestra del Commissariato, affiancato dal dottor Nardelli, che gli ha onsentito di chiamarla subito, prima ancora del suo avvocato. 
Ha bisogno di lei, di affogare nei suoi occhi mentre le spiega di avere fatto uccidere quel porco di suo zio dai suoi pari: i maiali.
Ha bisogno di lei, per superare un futuro da recluso dove Denise, il suo sole, sarà spesso coperto, ma ci sarà comunque per tutti i giorni a venire,
pieni di lei in ombra e di lei in luce.
- Raccoglierò di te le debolezze, Raccoglierò le forze per riuscirci. Raccoglierai le forze per le mie -
era il loro mantra.
A Denise, nell'arco di dieci anni, aveva raccontato tutta la sua storia, senza segreti, tranne la faccenda della porcilaia, dei maiali, della morte dello zio: caduto dentro per un incidente, aveva liquidato la cosa. Denise sapeva dell'amore che lo aveva legato, nell'adolescenza, a Giuliano, e la sua brutta fine.

Denise gli ha organizzato la nuova vita, senza criminalizzarlo e dandole un indirizzo con un duplice scopo.
Alberto si è iscritto a Giurisprudenza con l'intento di istruirsi sulla sua difesa. Dal codice penale, ha appreso il discorso delle attenuanti
generiche, per e quali confida in un terzo di riduzione della pena. 
Se il fatto doloso della persona offesa ha concorso a determinare l'evento, insieme all'azione o omissione del colpevole, può essere riconosciuta un'attenuante.
Circostanze Attenuanti Generiche (Art. 62-bis c.p.).

Si vedono sei volte al mese e lei lo interroga su Diritto pubblico, il primo esame che avrà nel giro di pochi mesi. Sono riusciti ad avere la complicità degli agenti di custodia per la loro serietà e educazione. 
Oggi, Alberto le cita l'articolo 15 della Costituzione, aprendo il volume alla pagina giusta e stampandola sul vetro che li divide:


Art.15

“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”.

Al fine di rafforzare la tutela dei dati personali, nel 1996 è stato istituito il Garante per la privacy (Autorità garante per la protezione dei dati personali), il cui scopo è quello di garantire la tutela delle persone per quanto riguarda il trattamento dei loro dati personali.

“La loro limitazione può avvenire solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge”.


"Secondo te, il commissario Nardelli ha fatto le cose perbene a leggere le mie lettere prima di me? Tra l'altro, bastava convocarmi prima."

"Hai ragione, qui ci può essere un difetto di procedura che può fare invalidare tutto! Wow, vado subito dall'avvocato. Dammi il cinque, amore mio!"


Inoltre, è lei a fare da tramite con l'ex socio per la chiusura dell'attività di intermediazione immobiliare che è andata male: lo sta aiutando anche nelle procedure di vendita dei beni dei genitori di lui, morti in un incidente, o così era parso, tanti anni prima. Le spese legali saranno consistenti, ma Denise gli ha trovato un fior di avvocato sulla piazza. Il legale viene a trovare Alberto con assiduità, per orchestrare la sua difesa. 
Anche le lettere della madre, da lui respinte al mittente in vent'anni, hanno un significato, nell’ottica delle attenuanti, e adesso anche nell'eventuale difetto di procedura col quale il dr. Nardelli le ha lette prima di lui, senza il suo permesso, o quello dell'Autorità giudiziaria. 

Alberto si mette a rileggere le parole toccanti di sua madre, in un'altra ottica.


Prima lettera

Caro Alberto, 

Figlio mio, lo so sono indegna di chiamarti così e di dirti un "caro" dolce come le carezze che non ti ho fatto, come l'amore che non ti ho mai dimostrato quando ero succube vile della volontà abietta del tuo miserabile padre e di tuo zio.
Motivi economici, di convenienza, di immagine sociale, il peggio del peggio, "pesati" sulla bilancia del profitto contro il peso del tuo schiacciante dolore, della tua mortificazione, della tua lacerante solitudine.
Troppo tardi ho capito, troppo tardi, ma ti scrivo per chiederti PERDONO.
Hai una madre che adesso sa, che adesso capisce quello che ti ha fatto: ti ha dato la vita e ha lasciato che te la distruggessero quasi subito.
Ero immersa dalla testa ai piedi in un mondo ipocrita, dove potevo stare finché l'immagine familiare era salva: quello contava.
Per il bello della diretta sociale, mi sono persa la diretta della crescita di mio figlio, ferma alle prime istantanee.
All''asilo, il disegno che spiccava tra tutti gli altri, a tema Neve era il tuo. - Perché, Alberto? -
- Di notte, cielo bianco fiocchi bianchi. Di notte, cielo nero fiocchi neri. - era stata la tua risposta, tenero piccolo mio.
E il grattasole? Come potrei dimenticarlo?
“Guarda il mio grattasole!”
“Grattacielo, vuoi dire” ti avevo corretto senza riflettere.
“Tutti gli altri grattano il cielo, questo gratta il sole. Guardalo, ce l’ha proprio sopra!”
“Che bello, è vero, scusami se subito non ci avevo pensato. Se ti immagini un grattacielo di notte, potresti vedere un grattaluna.”
“Sì mamma, adesso hai capito” mi rispondesti.

Perché ho smesso di capirti, di voler andare a fondo nei significati delle tue disperate e inespresse domande?

Poi il buio.
Il lato buio di tuo padre; tu che smettevi di avere amici perché significava invitarli a casa tua e vedere fargli del male.
Tu che cambiavi, che mi chiedevi aiuto e io che non sapevo dartelo perché ero già avvinta dalla ragnatela dell'errore e della miseria morale. 
Ora ti chiedo aiuto io, e il solo motivo per cui potresti accontentarmi è che hai comunque il dono della vita, grazie a me.
So che lavori, che stai in salute; spero che, chiunque sia, vicino a te ci sia una persona che ti ami davvero.
RispondimI, ti prego

Mamma


Seconda lettera

Caro Alberto,

Sento anche un peso altrui sulla mia coscienza: Giuliano Moncaldi, il tuo amico, tolto di mezzo "perché non si può fare altrimenti, non capisci?" così lui mi ha detto e io non ho parlato. Ho mentito, in nome di una entità "superiore", secondo lui, che sarebbe stata la nostra dignità. Anche lui hai perso, e con lui l'unica amicizia-amore che stavi conoscendo.

Sto facendo auto-analisi e leggendo le opere poetiche da Dante a Leopardi; la poesia mi calma, e scrivere versi miei dà sfogo al mio tumulto interiore,
è una catarsi interiore che mi placa, preziosa per il mio animo. Di più, le cose che voglio esprimere mi riescono meglio in versi  che in prosa.

Ti supplico di ascoltarmi: sono una donna che sta morendo dentro per il male che ho lasciato prendesse casa nella mia anima. 

E poi ho lasciato si prendesse anche la tua casa dentro, senza darti il buon esempio, anzi, senza neanche dirti o spiegarti, prima, che:

- Il male è buio
tienilo fuori di te
sbagli a dire
- accendo le mie luci e lo faccio sparire -
tienilo fuori
una volta entrato c’è
- s’insinua -
al posto del bene
che si è portato via

le luci. -

Rispondimi, ti prego, cercami, ché adesso ci sono, solo per te ci sono.

Mamma


Terza lettera


L’alito marcio del male
ti serpeggia vicino da sempre,
e capisco
i silenzi e gli sputi,
la tua rabbia e il livore
e il “respinto al mittente”
per me.

Chi ti ha dato la vita
te l’ha devastata:
certo è vero
- purtroppo lo so -.
Ho riflesso allo specchio sociale
quell’immagine onesta di me
che scorgeva la gente,
che volevo vedesse di me.
Mentre ipocrita e sordida mente
cancellava l’amore per te.

Mentre intorno tu avevi il dolore,
addensato in un sordo rancore;
poi in odio per me e per tuo padre:
una vita di gelo e distacco
da noi.

Ma tu hai pronto un vaccino e una cura:
è il corredo di bene che è in te,
che è cresciuto malgrado il tuo ambiente,
nonostante i tuoi foschi natali

e l’assenza di amore da me.

Se lo porti alla luce del giorno,
mai più il male si accosterà a te.


P.S.: Il male che hai avuto in passato oggi si allontana da te. Addio dai tuoi miserabili genitori. Perdona.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmche gli ha onsentito di chiamarla subito
Consentito.
Messo questo puntino su una "i",@ Poeta Zaza, il racconto, secondo me, è una base per andare oltre. Riprendi in modo preciso la storia, crei una situazione per svilupparla ma il tutto resta un po' a metà. Inizio davvero a pensare che aleggia l'idea di una terza fase del contest (prequel/sequel del prequel o prequel/sequel del sequel) e sarebbe anche forte come idea. Un colpo di scena è anche aggrapparsi a qualche cavillo legale che può ribaltare tutta la storia: in questo tanto di cappello
Il racconto, comunque, è scritto bene e mi piace molto l'evoluzione, direi naturale, di un personaggio che dal carattere un po' spaccone del racconto precedente, diventa più riflessivo, con un profilo più basso; di certo per via dell'esperienza del carcere.
Un appunto, secondo me, sta nel caratterizzare un po' di più Denise che spunta qui come coprotagonista. Cogliamo qualcosa di lei nelle parole del protagonista, però restano molte ombre dietro a questa donna che, qui, diventa così importante. Anche in contrapposizione con il racconto precedente dove si parla dell'identità sessuale di Alberto: Denise è una grande svolta anche in tal senso, secondo me, qualche parola in più non ci stava male.
Alla prossima lettura.  :libro:
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Ciao @Poeta Zaza eccomi qua! :D

Per cominciare faccio una breve premessa: tu e Manu avete due approcci ben diversi. Del resto è così per tutti e non sarebbe neanche utile cercare di imitare qualcuno solo per mantenere le caratteristiche del suo lavoro precedente. Però penso che non ci sarebbe niente di sbagliato se si prendesse il "testimone", come in una staffetta 4x4, per arrivare alla vittoria. Detto questo, vorrei parlare del personaggio Alberto Viscardi. Ala lo ha dipinto come un uomo benestante, con posizione sociale. Altero e convinto di sé. Appare però anche uno sprovveduto, uno che ha elaborato male il suo piano, e che finisce in quattro secondi a confessare. Traspare sulle righe il registro scanzonato tipico di @aladicorvo  a cui ho fatto notare questo che ti segnalo, cosa che tu stessa avrai percepito nella elaborazione del tuo testo. Nonostante ci sia in sottofondo una tragedia dietro la vita di Alberto, questa viene messa come contraltare di fatti inquietanti, che poi, porteranno a un caso investigativo. ma come dissi in quel post, Alberto si presenta dal commissariato senza un legale. Quando cominciano a fargli le domande, non realizza che sarebbe meglio rivendicare la facoltà di non rispondere e chiedere un legale. Invece "affronta senza difese" un contradditorio fatale per lui, portato avanti da uno che sa come muoversi e incastrarlo. Quale poteva essere, a questo punto il naturale proseguo della storia? Tu l'hai elaborato in questo modo:
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmSulla branda della prigione locale, in attesa di processo per l'omicidio dello zio, Alberto Viscardi ripensa all'incontro chiarificatore, dopo l'arresto, con Denise, il suo grande amore.
Nessun "Te l'avevo detto io" o "Cosa hai fatto tu?" in arrivo, ma una donna sconvolta che scende rapida dalla macchina, mentre un agente si fionda in tempo utile a tirare il freno a mano. La t-shirt al rovescio, i leggins per la ginnastica, le ciabatte di casa.
Ecco che parti dal finale di Ala. Bene. Ma vedo che aggiungi qualcosa di nuovo con la comparsa di Denise. Un amore nascosto? Mi domando. Non si capisce da dove lei arrivi. Appare essere del posto, in quanto si presenta in quel modo. Mi pare ovvio, non avrebbe potuto uscire di casa e prendere un aereo, un treno, o la macchina per fare un lungo viaggio. D'altronde, Alberto pare che non viva in quel posto, e si sa che abbia fatto un lungo viaggio per compiere l'omicidio. Questo sarebbe da chiarire.
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmHa bisogno di lei, per superare un futuro da recluso dove Denise, il suo sole, sarà spesso coperto, ma ci sarà comunque per tutti i giorni a venire,
pieni di lei in ombra e di lei in luce.
- Raccoglierò di te le debolezze, Raccoglierò le forze per riuscirci. Raccoglierai le forze per le mie -
era il loro mantra.
Denise la poni nella storia per dare al racconto un naturale proseguo alla vicenda a riguardo delle conseguenze dell'omicidio. Lo fai col tuo stile romantico, forse quasi esagerato nel dare già per condannato Alberto e addirittura recluso. Mi pare l'idea di Denise già troppo avanti, prematura.
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmDenise gli ha organizzato la nuova vita, senza criminalizzarlo e dandole un indirizzo con un duplice scopo.
Alberto si è iscritto a Giurisprudenza con l'intento di istruirsi sulla sua difesa. Dal codice penale, ha appreso il discorso delle attenuanti
generiche, per e quali confida in un terzo di riduzione della pena. 
Se il fatto doloso della persona offesa ha concorso a determinare l'evento, insieme all'azione o omissione del colpevole, può essere riconosciuta un'attenuante.
Circostanze Attenuanti Generiche (Art. 62-bis c.p.).
Denise è per Alberto la sua stella direzionale, verso quel cammino di risalita dall'incubo familiare. Tu conti molto sul lato più umano di Alberto, quello che non traspare dalla prima versione di Manu. Però qui devo riprendere il tuo discorso a riguardo le circostanze generiche, in quanto, fornisci a Alberto una via di uscita che non è tanto praticabile. Ti addentri, cara Mariangela, in un terreno minato  :asd:
Perché è granitico il riferimento giurisprudenziale della Cassazione penale sulla "inapplicabilità" delle circostanze attenuanti, là dove vi sia stata accertata la premeditazione del fatto criminale. Neanche la confessione, in fase dibattimentale, può dare origine a tale scriminante. In quanto ritenuta una mera utilità e non una vera presa di coscienza. Quindi, devo cassare la linea difensiva, dove solo il rito abbreviato, oggi, ti può, forse, fare ottenere uno sconto di pena. Poi, a mio parere, il vizio di mente doveva essere l'unico praticabile.
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pm
Si vedono sei volte al mese e lei lo interroga su Diritto pubblico, il primo esame che avrà nel giro di pochi mesi. Sono riusciti ad avere la complicità degli agenti di custodia per la loro serietà e educazione. 
Oggi, Alberto le cita l'articolo 15 della Costituzione, aprendo il volume alla pagina giusta e stampandola sul vetro che li divide:

Art.15

“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”.
Anche qui bisogna aprire il discorso. L'articolo citato è inviolabile. Ma dal momento che uno è in regime di carcerazione preventiva, non di certo applicabile quando sei solo in stato di fermo giudiziario all'interno di una caserma: tale diritto lo perdi.
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pm"Secondo te, il commissario Nardelli ha fatto le cose perbene a leggere le mie lettere prima di me? Tra l'altro, bastava convocarmi prima."

"Hai ragione, qui ci può essere un difetto di procedura che può fare invalidare tutto! Wow, vado subito dall'avvocato. Dammi il cinque, amore mio!"
Come già notavo sulla posizione di Alberto impostata da Ala, le lettere non avevano un valore di prova, ma solo indiziario. Come anche la ricostruzione di Nardelli sull'uso di un sosia.. bella trovata. Tutto poteva essere fatto passare per una ricostruzione lacunosa. Si poteva persino far passare il sosia come il vero omicida, adducendo un piano messo su da sconosciuti per incastrarlo. Questo discutendone in un processo, ovviamente, e non in caserma. Puntare sul difetto di procedura non mi pare una strategia vincente. Devo anche considerare l'idea di auto difendersi di Alberto come bislacca. Mi pare di vedere un famoso influencer fare altrettanto, ma con scarso risultato. Vi è da dire che, addirittura si va in Corte d'assise, mica uno scherzo..  :)  Le lettere poi sono un elemento a corredo, che possono essere usate e sequestrate dalla autorità senza violare nessuna procedura. A parte poi, che le violazioni di procedura poco contano in un omicidio premeditato, dove ci si possono aggiungere aggravanti come quella della associazione a delinquere, dato il probabile coinvolgimento dei due allevatori di maiali..
Stessa cosa per quanto riguarda questo ulteriore profilo:
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmse il fatto doloso della persona offesa ha concorso a determinare l'evento, insieme all'azione o omissione del colpevole, può essere riconosciuta un'attenuante.
Circostanze Attenuanti Generiche (Art. 62-bis c.p.).
Quale sarebbe? Il fatto che era responsabile di un male terribile su Alberto, non può essere vista in quel modo. Aumenterebbe l'idea della vendetta personale, oltre che sarebbe tutta da accertare attraverso una perizia psichiatrica. Figurati i parenti del mangiato vivo cosa tutto non metterebbero in campo per contrastare questa giustificazione. Neanche se lo zio fosse entrato di sua volontà nel recinto dei maiali, magari per scappare da Alberto, si potrebbe rivendicare il fatto concorrenziale alla morte, considerata la premeditazione. Se quello si è messo in tale condizione non svilisce la portata del grave reato.

Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmP.S.: Il male che hai avuto in passato oggi si allontana da te. Addio dai tuoi miserabili genitori. Perdona.
E le lettere appaiono come d'incanto. Ala non ne menzionato nel contenuto. Tu invece punti a chiudere con il messaggio che vi è dentro, con la forza di metterle a riscontro della posizione di Alberto. Poni queste come la soluzione di tutto. La tua soluzione di chiudere il racconto, da una parte la vedo accettabile, il giusto e utile modo per avvalorare la tesi di Alberto. Per altri versi lo vedo come il naturale concludersi di un percorso che non potrà che portare alla condanna all'ergastolo.. a meno che si accerti l'infermità mentale. Per finire ti segnalo qualche refuso, qualche punto scappato o lettera. Forse avevi le doglie?  :D Non è da te! Ciao Mariangela. <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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bwv582 wrote: Sun Aug 17, 2025 10:19 am Consentito.
Messo questo puntino su una "i",@ Poeta Zaza, il racconto, secondo me, è una base per andare oltre. Riprendi in modo preciso la storia, crei una situazione per svilupparla ma il tutto resta un po' a metà. Inizio davvero a pensare che aleggia l'idea di una terza fase del contest (prequel/sequel del prequel o prequel/sequel del sequel) e sarebbe anche forte come idea. Un colpo di scena è anche aggrapparsi a qualche cavillo legale che può ribaltare tutta la storia: in questo tanto di cappello
Il racconto, comunque, è scritto bene e mi piace molto l'evoluzione, direi naturale, di un personaggio che dal carattere un po' spaccone del racconto precedente, diventa più riflessivo, con un profilo più basso; di certo per via dell'esperienza del carcere.
Un appunto, secondo me, sta nel caratterizzare un po' di più Denise che spunta qui come coprotagonista. Cogliamo qualcosa di lei nelle parole del protagonista, però restano molte ombre dietro a questa donna che, qui, diventa così importante. Anche in contrapposizione con il racconto precedente dove si parla dell'identità sessuale di Alberto: Denise è una grande svolta anche in tal senso, secondo me, qualche parola in più non ci stava male.
Alla prossima lettura.  :libro:
Grazie delle tue note, che ritengo utili, e del tuo apprezzamento, @bwv582   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Ciao, @bestseller2020   :)

Al solito, hai letto frettolosamente il racconto di aladicorvo e riesci a scrivere:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 11:03 amAppare però anche uno sprovveduto, uno che ha elaborato male il suo piano, e che finisce in quattro secondi a confessare
Capisco: tu, al posto di Alberto, avresti negato l'evidenza di fatti circostanziati e incontestabili.  :D

bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 11:03 amAnche qui bisogna aprire il discorso. L'articolo citato è inviolabile. Ma dal momento che uno è in regime di carcerazione preventiva, non di certo applicabile quando sei solo in stato di fermo giudiziario all'interno di una caserma: tale diritto lo perdi.
Il commissario ha convocato Alberto in caserma ma non lo ha ancora arrestato. Sta avendo un colloquio con lui. Non è in stato di fermo giudiziario, E' a piede libero quando viene a sapere che il Nardulli ha violato la segretezza della corrispondenza epistolare. Era in diritto di farlo?
Alberto se lo chiederà più tardi, cercando un vizio di forma, se non altro.  Chiederà al suo avvocato, in primis.   :si:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 11:03 amDevo anche considerare l'idea di auto difendersi di Alberto come bislacca. Mi pare di vedere un famoso influencer fare altrettanto, ma con scarso risultato. Vi è da dire che, addirittura si va in Corte d'assise, mica uno scherzo..  :)
Di nuovo il fatto che tu non leggi bene quello che poi vai a commentare... Ho detto che c'è un fior di avvocato dietro! Sei ... (mi taccio).

Inoltre, dici che ho scritto che Alberto sia già condannato, ma non è vero! Nell'incipit, se vai a rileggere, dico che è in attesa di giudizio. E' già dentro per le prove incontrovertibili che lo accusano e/o per rischio di fuga.

bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 11:03 amPerché è granitico il riferimento giurisprudenziale della Cassazione penale sulla "inapplicabilità" delle circostanze attenuanti, là dove vi sia stata accertata la premeditazione del fatto criminale.
Non è granitico: è facoltà dei Giudici far prevalere le circostanze attenuanti anche in caso di premeditazione. La Cassazione ha sentenze in ambedue i casi (e anche nei precedenti Organi Giudicanti).
In più, nel mio racconto ci sono due non esperti di Diritto penale che cercano una via d'uscita: quindi, anche dicessero delle sciocchezze, stanno cercando di far trascorrere meno tempo in galera all'accusato. Che non dovrebbe rischiare l'ergastolo, per movente collegato ai soprusi subiti dallo zio, ma una pena massima di trent'anni, che, con le attenuanti, scenderebbe di un terzo, se le attenuanti verranno viste, in questo caso, prevalenti sulla premeditazione. 

E a questo mirano Alberto e Denise. Pur nella loro ignoranza (a parte che c'è un fior di avvocato dietro le quinte) si danno da fare in proprio e questo credo lo capisca il lettore medio, che non legge per puntare il dito su affermazioni che, peraltro, sono da leggersi in un contesto di ricerca di soluzioni e sono pronunciate con un "Chissà se..." davanti, che mi sembrava chiaro per tutti.

In più, io ho scritto un racconto, non un saggio, e posso far dire quello che voglio ai miei personaggi. Inoltre, la storia è ancora in divenire.
Può anche finire male, senza attenuanti riconosciute e sarà un peccato per Alberto. 

Ma cercarle, e chiedersi anche se il commissario ha qualche colpa nell'avere letto senza autorizzazione del destinatario le lettere, inficia forse il valore di quello che ho scritto, come fai capire tu, puntandomi il dito contro?

Se, nei racconti, nei romanzi, tutti i personaggi dovessero parlare con cognizione di causa di argomenti che li riguardano, quanta buona letteratura ci saremmo persi? Dico questo con convinzione, e no... non mi paragono di certo... io sono una scribacchina e basta.

Dai miei compagni di penna, accetto critiche costruttive (siamo o non siamo su Costruttori di Mondi?) e non demolitive a prescindere. 
Le tue, se mi sposto in terreni minati, ci sono sempre, puntuali e irridenti.

Non ho trovato critiche costruttive, salvo il tuo evidenziare come Denise sia saltata fuori all'improvviso (già compagna da dieci anni di Alberto).
In questo hai ragione, ma ho preferito mettergli vicino una donna.

Ti ringrazio comunque del passaggio che mi ha permesso di chiarire alcuni punti a favore del mio pubblico di lettori.  :)

Un consiglio per te come commentatore  che ti ripeto spesso: Leggi bene, leggi bene, leggi bene!  :libro: :libro: :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Ciao @Poeta Zaza quanto siete cristalline, voi donne! :D
Poeta Zaza wrote: Sun Aug 17, 2025 12:49 pmCapisco: tu, al posto di Alberto, avresti negato l'evidenza di fatti circostanziati e incontestabili.  :D
Ma certo! Ma come fa uno che ha commesso un delitto a non negare.. Ma lo fanno tutti ed è storia comune.. E di quali fatti incontestabili parli?
Le lettere sono sono indizi, il sosia uno assunto da altri.. Questo te l'ho messo per iscritto. Mi sai che sei tu a non leggere. :bash:

Capisco che è off topic ma se mi dai il numero delle sentenze dove vi è tale impostazione a riguardo delle attenuanti sulla premeditazione ti direi grazie. Già in primo grado non te ne danno se è accertata la premeditazione.
Poeta Zaza wrote: Sun Aug 17, 2025 12:49 pmSe, nei racconti, nei romanzi, tutti i personaggi dovessero parlare con cognizione di causa di argomenti che li riguardano, quanta buona letteratura ci saremmo persi? Dico questo con convinzione, e no... non mi paragono di certo... io sono una scribacchina e basta.

Dai miei compagni di penna, accetto critiche costruttive (siamo o non siamo su Costruttori di Mondi?) e non demolitive a prescindere. 
Le tue, se mi sposto in terreni minati, ci sono sempre, puntuali e irridenti.
Io non mi sono permesso di deriderti. L'emoticon in questione per me rappresenta altro..
Semmai su una cosa hai ragione, sul fatto che Alberto e Denise cerchino di darsi da fare per uscirne dalla situazione. Ma tu non lasci nessun indizio al fine di far capire a chi legge, l'ingenuità della impostazione difensiva. Inoltre fai capire che Alberto, studiando legge, riesca a venirne a capo da solo.

 Certo che potevo anche pensare che anche tu mostravi una storia secondo l'idea originaria di un omicidio programmato male. Ma dato che la voce narrante mi pare non vacillare e dare per scontato tutto, mi pare evidente attribuirle, a chi narra, la titolarità. Adesso tu ne fai una questione personale, quando io ho solo messo in evidenza alcune cose. Come quella di far scovare dai due i vizi di forma, quando hanno un avvocato dietro. Mi spiace che quando si entra nel merito delle trame, in questo caso poliziesche, si debba rifiutare la critica su come è stata impostata la struttura e il paradigma del caso investigativo, al punto di ritenerla non dovuta.    


E la mia non sarebbe una critica costruttiva?  <3 Ditelo allora che volete essere coccolate e basta.. <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 2:42 pmMa certo! Ma come fa uno che ha commesso un delitto a non negare.. Ma lo fanno tutti ed è storia comune.. E di quali fatti incontestabili parli?
@bestseller2020  ma ti rendi conto che stai imputando a me come si è comportato Alberto davanti alle accuse del dr Nardelli nel racconto di @aladicorvo ? E le giudichi come scritte da me? Vai a rileggere anche il suo brano, è meglio. :si:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 2:42 pmInoltre fai capire che Alberto, studiando legge, riesca a venirne a capo da solo.
Non è vero, lo dico qui il contrario:
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmLe spese legali saranno consistenti, ma Denise gli ha trovato un fior di avvocato sulla piazza. Il legale viene a trovare Alberto con assiduità, per orchestrare la sua difesa. 
Anche le lettere della madre, da lui respinte al mittente in vent'anni, hanno un significato, nell’ottica delle attenuanti, e adesso anche nell'eventuale difetto di procedura col quale il dr. Nardelli le ha lette prima di lui, senza il suo permesso, o quello dell'Autorità
bestseller2020 wrote: Sun Aug 17, 2025 2:42 pmMa dato che la voce narrante mi pare non vacillare e dare per scontato tutto, mi pare evidente attribuirle, a chi narra, la titolarità. 
Questa tua asserzione non la capisco. Confondi la voce narrante col narratore onnisciente che, nel caso, deve essere addirittura certo che tutto quello che fa dire ai personaggi sia corretto e non contraddetto in sostanza? 
Trasecolo. 
Ti è sembrato non vacillare la voce narrante? Avrei dovuto intervenire, magari con l'amico agente di custodia, laureato in Legge, che li correggesse?
Faccio narrare i fatti: Show don't tell!
Guarda che non interverrò più a risponderti. Non sono alla tua altezza. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Poeta Zaza wrote: Sun Aug 17, 2025 2:59 pmQuesta tua asserzione non la capisco. Confondi la voce narrante col narratore onnisciente che, nel caso, deve essere addirittura certo che tutto quello che fa dire ai personaggi sia corretto e non contraddetto in sostanza? 
Trasecolo. 
Ti è sembrato non vacillare la voce narrante? Avrei dovuto intervenire, magari con l'amico agente di custodia, laureato in Legge, che li correggesse?
Faccio narrare i fatti: Show don't tell!
Fai narrare i fatti?
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmArt.15

“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”.

Al fine di rafforzare la tutela dei dati personali, nel 1996 è stato istituito il Garante per la privacy (Autorità garante per la protezione dei dati personali), il cui scopo è quello di garantire la tutela delle persone per quanto riguarda il trattamento dei loro dati personali.

“La loro limitazione può avvenire solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge”.
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Se il fatto doloso della persona offesa ha concorso a determinare l'evento, insieme all'azione o omissione del colpevole, può essere riconosciuta un'attenuante.
Circostanze Attenuanti Generiche (Art. 62-bis c.p.).[/font]


Cara Mariangela, tu hai scientemente deciso di impostare il racconto sulla legge.. Non avresti dovuto inserire questi estratti ma li avresti dovuti inserire all'interno del dialogo, ma solo come ragionamento sulla idea di difesa. Hai fatto un evidente atto giuridico, con tanto di intestazione, quindi prendendoti la licenza come autrice del pezzo e non come chi racconta. La forma scritta è importante. E poi non capisco del restante mio commento non dici una parola? Io accetto sempre le tue correzioni, spesso in tono di benevolo rimprovero, ma quando io ti faccio notare le criticità dove incorri spesso ti imbufalisci.. 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Allora, @Poeta Zaza  premetto che il racconto che tende alla soluzione a favore di Alberto mi piace. Ha fatto ammazzare quel porco di pedofilo nel modo che meritava e Lui non merita la galera. 
Considerando che Nardelli è (almeno io l'ho visto così) Il tenete Colombo sputato, identico, perfino la moglie cita, mangia e si sporca la camicia…
Vogliamo stare a sindacare sulla coerenza procedurale con la giustizia italiana?

Nei telefilm del tenente Colombo, per esempio, l’aderenza alle norme giudiziarie reali non è mai stata la priorità assoluta: la serie è costruita come giallo deduttivo e “procedural” solo in senso narrativo, non come ricostruzione filologica delle procedure di polizia o di tribunale.

Colombo agisce spesso da solo, senza squadra, senza verbalizzare formalmente ogni atto e senza la presenza di un avvocato quando interroga sospettati già individuati. Nella realtà, molte di queste conversazioni sarebbero soggette a garanzie procedurali (ad esempio, informare il sospettato dei suoi diritti, presenza del legale, verbalizzazione). Licenza narrativa.

La struttura degli episodi si basa sul “howcatchem” (lo spettatore sa già chi è il colpevole) e sul modo in cui Colombo smonta l’alibi. Questo privilegia dialoghi e trappole logiche rispetto a indagini tecniche o iter giudiziari realistici.
Prove e ammissibilità Spesso il tenente ottiene la “prova regina” con stratagemmi che, in un’aula di tribunale reale, rischierebbero di essere dichiarati inutilizzabili (registrazioni senza consenso, inganni, provocazioni).
Atmosfera e personaggio La serie punta a un equilibrio tra giallo classico e commedia di carattere: il fascino sta nel contrasto tra l’aria dimessa di Colombo e la sua abilità investigativa, non nella fedeltà alle norme processuali. (Non cito la fonte perché ho raccolto queste informazioni da un saggio non edito di un amico che non vuole essere citato)
Quindi chi scrive sceneggiature poliziesche o narrativa può ispirarsi al metodo deduttivo del personaggio, ma se vuole realismo giudiziario deve integrare passaggi e vincoli che la serie, per scelta, omette o semplifica.

Quindi non rimane altro che godersi i due racconti che ho apprezzato molto.
La storia  di Mariangela ha una resa molto vivida delle vicende tra Nardelli e Viscardi: i dialoghi sono buoni, i dettagli ambientali concreti e la tensione resta alta fino alla fine della scena. L’inserimento dei testi delle lettere murate è un’idea narrativa efficace, capace di aprire squarci sul passato e sulle motivazioni emotive del protagonista. La storia fa emergere un dramma umano complesso. Le lettere della madre sono potenti e cariche di pathos, e il mantra condiviso con Denise crea un filo emotivo che attraversa tutta la narrazione.
L’arrivo di Denise con abbigliamento domestico, l’agente che tira il freno a mano, il vetro che separa i due: sono elementi che mi hanno dato l'idea di immediatezza cinematografica: Una bella scena.

Dal punto di vista della verosimiglianza procedurale, va però evidenziato che nel testo le lettere non sono “corrispondenza in transito” ma scritti privati ritrovati durante lavori edilizi. In un contesto realistico, questo significa che non si applicherebbe l’Art. 15 della Costituzione sul segreto della corrispondenza, e la polizia giudiziaria può prenderne visione e acquisirli come prova senza bisogno di un’autorizzazione preventiva dell’autorità giudiziaria. Per questo, in un seguito ambientato nello stesso universo narrativo, non sarebbe credibile che la sola apertura delle lettere da parte di Nardelli possa costituire un vizio di procedura sufficiente a “scagionare” Viscardi; al massimo, se l’acquisizione fosse stata mal gestita, si potrebbe contestarne l’utilizzabilità come prova, ma non invalidare l’intera indagine.
In sintesi: la scena funziona molto bene sul piano drammatico, ma per coerenza interna e tenuta giuridica conviene essere consapevoli di questo aspetto, così da evitare contraddizioni nei capitoli successivi o nei crossover narrativi. (parole del mio amico anonimo)

Re: [CE2025] L'alito marcio del male - Sequel di L'ultimo bignè

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Ciao @Poeta Zaza, mi piace come hai proseguito il racconto, Aladicorvo aveva fatto intuire che la spacconaggine di Viscardi nascondesse ben altra sensibilità e tu in questo sequel l'hai ben delineata.
Forse fai saltare fuori questa Denise un po' troppo stile "coniglio dal cilindro", senza poi farla diventare determinante ai fini del racconto. Come lettrice, parere totalmente personale, avrei preferito se quello spazio lo avessi utilizzato per l'ispettore Nardelli (spero di non avere sbagliato il grado, sono dubbiosa).
Qualche nota:
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmDenise gli ha organizzato la nuova vita, senza criminalizzarlo e dandole un indirizzo con un duplice scopo.
Alberto si è iscritto a Giurisprudenza con l'intento di istruirsi sulla sua difesa.
Qui ho dovuto rileggere e solo proseguendo sono riuscita a capire,
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmuna donna sconvolta che scende rapida dalla macchina, mentre un agente si fionda in tempo utile a tirare il freno a mano. La t-shirt al rovescio, i leggins per la ginnastica, le ciabatte di casa.
Inizialmente ho pensato che lo avesse accompagnato per il funerale, anche se le ciabatte di casa mi lasciavano dubbiosa, forse se sostituisci colln "ciabatte dell'albergo" fughi ogni dubbio,
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmA Denise, nell'arco di dieci anni, aveva raccontato tutta la sua storia
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmDenise gli ha organizzato la nuova vita, senza criminalizzarlo e dandole un indirizzo con un duplice scopo.
Il salto indietro di dieci anni inizialmente mi aveva fatto pensare all'organizzazione di una nuova vita per aiutarlo a superare i traumi infantili, non mi è sufficiente che non lo criminalizzi, perché è plausibile anche per non aver denunciato gli abusi e la scomparsa dell'amico,
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmAlberto si è iscritto a Giurisprudenza con l'intento di istruirsi sulla sua difesa. Dal codice penale, ha appreso il discorso delle attenuanti
solo a questo punto capisco che sei tornata al presente, ma ho interrotto il flusso di lettura e sono tornata indietro per fare quadrare il tutto.

Mi piace che sveli il contenuto delle lettere.
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmSto facendo auto-analisi e leggendo le opere poetiche da Dante a Leopardi; la poesia mi calma, e scrivere versi miei dà sfogo al mio tumulto interiore,
è una catarsi interiore che mi placa, preziosa per il mio animo. Di più, le cose che voglio esprimere mi riescono meglio in versi  che in prosa.
Ho letto questa parte immaginando che fosse il tuo cuore a guidare la penna, mi ha intenerita.
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmgli ha onsentito di chiamarla
Poeta Zaza wrote: Fri Aug 15, 2025 8:56 pmper e quali confida in un terzo
Refusini: "consentito" e "le"

Sei stata brava, per rimanere in tema "tenente Colombo", ritengo la tua prova, che ben sviluppa la prima parte di Ala di Corvo, già proiettata in questo senso, molto adatta alla trasposizione televisiva.

Complimenti.
<3

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