Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4076
@Simona M. Può essere solo un'opposizione di sinistra-sinistra che, nella prossima campagna elettorale, si presenti con un unico simbolo e con un programma, appunto, di sinistra-sinistra: sanità, scuola, salari adeguati. E i quattrini? si prendano dove stanno: imposta patrimoniale, vera lotta all'evasione, annullamento di programmi suicidi tipo ponte sullo stretto, acquisto obbligatorio di armi e carburanti dagli USA o da chicchessia. E se l'Unione Europea intende continuare nell'attuale politica conservatrice (de che? delle diseguaglianze e dei privilegi?), mettersi di traverso. Ci vuole coraggio e l'espressione di una leadership carismatica. Difficile, ma non impossibile. 
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4077
Cheguevara wrote: Innanzi tutto, complimenti per l'intervento, che può essere considerato un breve ma esauriente saggio sull'andamento dell'economia di questo sventurato Paese
Mi unisco anch'io ai complimenti! :-)
Cheguevara wrote: le varie destre hanno nel loro DNA
Nel loro DNA c'è non volere cambiare i simboli, nemmeno quelli dei partiti. Finché c'è la fiamma, io continuerò a dire che FdI è un partito di ideologia fascista.
Cheguevara wrote: Senza considerare il carico di una situazione internazionale nel caos e di un'Unione Europea gestita in maniera sempre più inadeguata
Stamattina sono andato nel sito ufficiale della Casa Bianca e mi sono imbattuto in una pagina sul recente accordo commerciale tra UE e USA. Ho letto qualcosa che mi ha lasciato di stucco e talvolta in stato di profondo shock. Quello che ho letto è una genuflessione totale a Trump. Non è un accordo! Diciamo che il presidente USA ha fatto un uso diverso del culo degli europei. Una cosa più attiva. Quelli del Governo si sono affrettati a dire che l'accordo non è giuridicamente vincolante: anche il più fiero filotrumpiano non può non notare lo squallore di questa robaccia e le sua enorme "squilibratezza" a favore degli USA.
La pagina comincia con questo titolo (traduco) "Scheda informativa: gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno raggiunto un'intesa su un imponente accordo commerciale su larga scala" e poi (in maiuscolo nell'originale) "FARE LA STORIA GLOBALE" seguito da (traduco) "Ieri, il Presidente Donald J. Trump ha annunciato un accordo commerciale con l'UE, fondamentalmente riequilibrando la relazione economica tra le due più grandi economie del mondo" e poi "L'intesa […] consentirà agli Americani livelli di accesso senza precedenti al mercato europeo" e poi "L'Europa acquisterà per 750 miliardi di dollari l'energia USA e farà nuovi investimenti per 600 miliardi di dollari negli USA, tutti entro il 2028".
Poi c'è "Attraverso una leadership decisiva e un mai raggiunto impegno verso i lavoratori Americani, il Presidente Trump ha emesso un ulteriore patto che posiziona gli USA come la principale destinazione mondiale per investimenti, innovazione e industria avanzata".
Dopo un bel (maiuscolo nell'originale) "RAGGIUNGERE UN ACCORDO COMMERCIALE STORICO", c'è una serie di clausole di dettaglio. Leggo "Come parte della strategia del Presidente Trump per stabilire un commercio equilibrato, l'Unione Europea pagherà ["will pay" nell'originale] agli USA una tariffa del 15%, comprese le auto e le parti di auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori, ma i dazi su acciaio, alluminio e rame rimarranno invariati - l'UE continuerà a pagare il 50%".
E, come se non bastasse, sono andato a cercare cose militari e ho letto "Attrezzatura miltare: L'Unione Europea ha accettato di acquistare ["purchase" nell'originale] quantità significative di attrezzatura miltare USA". [Sarò un "malpensante", ma ecco perché Trump ha chiesto agli stati NATO di aumentare le spese miltari: certo, così ci può rifilare le sua armi!]. Poi: "LIBERARE L'AMERICA DA PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE: sin dal primo giorno di mandato ["Day One" nell'originale], il Presidente Trump ha messo in dubbio l'assunto secondo cui le aziende e i lavoratori Americani dovrebbero tollerare le pratiche commerciali scorrette che li hanno svantaggiati per decenni".
Non ho tradotto o riportato oltre il 90% di quanto scritto e mi sono mantenuto sul gentile, ma potete leggere il resto (molto peggio di quanto ho scritto) all'indirizzo https://www.whitehouse.gov/fact-sheets/ ... rade-deal/

Adesso Trump chieda scusa agli Europei! Deve ricordarsi che noi ospitiamo le sue basi militari, cioè porzioni di territorio di fatto cedute agli USA. Una di queste basi è a due passi da casa mia e ogni tanto mi tocca sentire i rumorosissimi caccia americani che sorvolano casa mia.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4078
@dyskolos Sono sempre stato un europeista convinto ma, viste le posizioni assunte dall'Unione non solo nei confronti di Donald Baciamilculo, ma anche di Israele, ritengo che questo consesso non solo abbia fallito il suo compito, ma stia prendendo provvedimenti esiziali per gli stati che lo compongono. L'avanzare delle destre nei vari stati sta distruggendo dall'interno l'Unione e, a questo punto, meglio che ciascuno faccia per sé: peggio di così non potrà andare. Vedrei di buon occhio un'associazione dei paesi mediterranei: se Francia, Spagna, Italia e Portogallo stabilissero linee di condotta comuni si potrebbe aspirare a qualcosa di meglio dell'attuale situazione di totale sottomissione alla prepotenza americana.  
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4079
Sono d'accordo con te!
Cheguevara wrote: L'avanzare delle destre nei vari stati sta distruggendo dall'interno l'Unione
Esatto! Qui vedo anche qualcosa che confina con l'incoerenza totale. Alcuni paesi, con l'Ungheria a capo, non riconoscono i valori dell'UE, ma poi sono i primi a candidarsi quando ci sono elezioni europee. Per esempio, il caro signor Orban esca dall'UE! Ma lo capisco: non lo può fare perché il suo popolo non accetterebbe la cosa e, come ormai sappiamo bene, in generale anche il peggior dittatore del mondo ha bisogno di un minimo di consenso popolare. Intanto i sovranisti nostrani sembrano impazziti per Marco Rizzo (ex-comunista), il quale in un recente video pubblicato sui suoi canali social definisce i partecipanti al Pride di Budapest "una banda di froci" e poi osanna Orban. Bene, anzi male, Orban annunci al suo popolo che vuole lasciare l'UE! Non abbiamo bisogno di gente come lui! I sovranisti, che stanno vincendo, tengano in conto la parola "coerenza" e, dato che non rinoscono l'UE, tolgano il disturbo, per favore! Invece oggi che fanno? Si dichiarano contrari alle multinazionali, però poi si iscrivono a FB, che è una multinazionale. E poi che fanno? Su questa multinazionale, gettano fango genericamente sulle multinazionali, che evidentemente non sono tanto male visto che consentono loro di parlare malissimo delle multinazionali. Allora cancellino la loro iscrizione alla multinazionale Facebook, chiedano scusa e vadano via!
Cheguevara wrote: Vedrei di buon occhio un'associazione dei paesi mediterranei: se Francia, Spagna, Italia e Portogallo stabilissero linee di condotta comuni si potrebbe aspirare a qualcosa di meglio dell'attuale situazione di totale sottomissione alla prepotenza americana
Concordo! Esitono già alleanze extra-UE tra paesi dell'UE. Adesso mi viene in me quella tra Polonia, Cechia, Slovacchia e Ungheria, ma ce ne sono altre, come quella tra Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda (che nemmeno fa parte dell'UE). Nell'Unione Mediterranea ci metterei anche Grecia, Malta, Cipro, Slovenia e Croazia. Lo so che il Portogallo non è un paese perfettamente mediterraneo, ma ci può stare.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4080
In un saggio letto non molto tempo fa l'Unione Europea era definita come la macchina da guerra del neoliberismo. E il neoliberismo è una grande ideologia politica e sociale che ha alla base un pensiero economico, con dei grandi padri teorici e fondatori come Von Hayek e Von Mises e Milton Friedmann. In modo non dissimile dal marxismo leninismo. Se il neoliberismo è un'ideologia, i Trattati costitutivi e di funzionamento dell'Unione, da Maastricht a Lisbona, ne rivelano la forma e l'essenza. All'articolo tre comma tre del Trattato di Lisbona (firmato da Prodi e D'Alema per l'Italia) si dice: "L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente."
All'articolo quattro: "L'Unione ... Rispetta le funzioni essenziali dello Stato, in particolare le funzioni di salvaguardia dell'integrità territoriale, di mantenimento dell'ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale. In particolare, la sicurezza nazionale resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro."
È evidente che la funzione principale dell'Unione sia quella di un'economia di mercato fortemente competitiva, mentre agli stati nazionali resta la competenza nel comparto ordine pubblico e sicurezza nazionale, leggi difesa. 
Quindi l'Unione è essenzialmente un Mercato Unico di beni, merci e (finora) in misura minore di servizi. Mentre per la libera circolazione delle persone niente dice, difatti la materia è regolata da un altro Trattato, quello di Schengen. 
L'idea dei padri fondatori dell'Unione era quella di forgiare gli stati nazionali partendo dal Mercato, cosa che  è in parte riuscita, ma solo per livellare e contenere i diritti dei lavoratori e la presenza dello stato nell'economia. 
Ed è riuscita nella misura in cui ha fatto comodo agli Stati Uniti, che sono il padre putativo dell'Unione. 
Gli Stati Uniti hanno incoraggiato la costruzione neoliberista dell'Unione, ma per evitare che l'Unione potesse diventare uno stato federale  hanno introdotto dei virus, ossia incoraggiato l'allargamento dell'originaria comunità a sei stati del 1957, prima includendo stati a lei totalmente fedeli e allineati come il Regno Unito e la Danimarca (entrambe con un diritto di output già di per sé disgregativo... e infatti il Regno Unito esce dall'Unione nel 2020 e la Danimarca può non aderire alla moneta unica e non lo fa) e, dopo la caduta del Muro di Berlino, dell'intero blocco di stati ex Comecon e Patto di Varsavia ( a cui subentra la NATO come alleanza militare). Addirittura entrano nell'Unione i paesi baltici appena dopo il divorzio dall'Unione Sovietica e gran parte dei paesi balcanici. Per fortuna qualche mente ancora dotata  di buon senso ha osteggiato e impedito l'ingresso della Turchia sempre sponsorizzato dagli Stati Uniti. L'allargamento a est è stato per gli Stati Uniti la garanzia che l'Unione sarebbe rimasta un mercato unico e nulla più. E difatti l'asse della NATO si è spostato in Polonia (stato russo fobico e prefascista) che ha già l'esercito più grande d'Europa con spese per la difesa che supereranno il 5% del PIL. 
Il fuoriuscire dell'Unione dai confini dei paesi dell'Europa Occidentale, per vie storiche e geografiche più simili tra loro, ha dato il colpo di grazia all'idea di uno stato europeo multinazionale. L'allargamento a est è stato esiziale per il progetto di uno stato europeo. Troppe le differenze soprattutto culturali e i punti di vista, la visione dell'Europa. I Balcani, l'Ucraina o addirittura il Caucaso porterebbero al collasso ogni speranza  non solo di uno stato europeo unitario, ma persino quella del mercato unico europeo. Non oso pensare cosa significherebbe per gli europei garantire la ricostruzione dell'Ucraina all'interno dell'Unione e cosa significherebbe avere un confine in stato di guerra permanente con l'asse Russia Cina. 
Di positivo in questi ultimi mesi ho visto un riavvicinamento di Francia e Regno Unito. Sono due paesi molto simili, che hanno moltissimi interessi in comune. Forse uno stato europeo potrà nascere da nuovi accordi bilaterali tra stati affini geograficamente, socialmente, culturalmente e politicamente.  E forse la maldestra gestione della trattativa dazi energia armi con gli Stati Uniti, che ha visto l'Unione sdraiata ai voleri di Washington, segnerà un punto di svolta. Chissà.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4082
dyskolos wrote: Stamattina sono andato nel sito ufficiale della Casa Bianca e mi sono imbattuto in una pagina sul recente accordo commerciale tra UE e USA
Se leggi le notizie sul sito della Casa bianca è normale che vengono riportate così (Trump ci ha fatto la campagna elettorale su questa roba). L'UE di sicuro le riporta in modo diverso. Il risultato però rimane identico. Se hai uno squilibrato a capo di uno dei partner commerciali principali e questo ti mette dazi, le risposte sono solo due: trattare o mettere dazi anche tu. Ma l'ultima ipotesi rischia di diventare un litigio tra bambini, dove ne escono malconci tutti e due (ricordiamoci che i dazi danneggiano anche chi li mette, i guadagni che ciuffo finto vanta sono molto effimeri).
Nel giro di pochi anni potremmo (e dovremmo) essere autonomi nella produzione di medicine e armi, e trovare nuovi fornitori per le materie prime che non abbiamo. Ma è più probabile che tra un paio d'anni Trump sarà in pensione, tutto sembrerà risolversi e come al solito non se ne farà niente.
Cheguevara wrote: Sono sempre stato un europeista convinto ma, viste le posizioni assunte dall'Unione non solo nei confronti di Donald Baciamilculo, ma anche di Israele, ritengo che questo consesso non solo abbia fallito il suo compito, ma stia prendendo provvedimenti esiziali per gli stati che lo compongono. L'avanzare delle destre nei vari stati sta distruggendo dall'interno l'Unione e, a questo punto, meglio che ciascuno faccia per sé
Cioè, facciamo già abbastanza schifo messi tutti insieme, pensi veramente che ognuno per sé sarebbe meglio?  :lol: 
Abbiamo visioni un po' diverse: per me l'avanzare delle destre non è la causa ma il sintomo che qualcosa nel modo in cui l'UE è organizzata non funziona. Non essendoci dentro posso dedurne poco, ma vedo già due grossi problemi: la troppa burocrazia, che rende complicato prendere qualsiasi decisione, e la troppa gente nel Parlamento UE che è lì senza sapere nulla di politica e incapace di dare contributi (solo per prendere lo stipendio e dare punti al partito che ce l'ha mandata). Faccio due esempi nostrani (ma gli altri paesi faranno altrettanto) Vannacci e Salis. Ne prendo apposta uno a destra e una a sinistra per dire che questa è la logica di governo attuale. E come lo è a livello nazionale lo sarà anche a livello europeo. Gli obiettivi che dovrebbero servire a migliorare la vita alle persone sono in secondo piano rispetto a "piazzare" uno dei tuoi in un buon ruolo, uno qualsiasi. Hai un cognato che non sai dove mettere? Perché non metterlo al Ministero dell'agricoltura? Hai un militare che ha scritto un libro che ha fatto notizia? Perché non mandarlo in Europa?
In tutto ciò, che cosa dovrebbe fare la Von der Leyen poveretta, i miracoli? Perché noi vediamo lei, la rappresentante, ma non le centinaia di fanca**isti che dormono sulle sedie in fondo...
Non è il concetto di Europa a essere sbagliato, sono le persone, perché gli ideali corrono veloci e si fa fatica a starci dietro. E in fondo lo stipendio lo prendi uguale, ti fai la villetta, il macchinone, la crociera ai Caraibi, un sacco di completi eleganti su misura (perché puoi anche stare in aula e non far niente ma non vorremo mica far brutta figura, eh).
Gli interessi comuni si trovano, se si vuole. Il distacco dagli USA è un banco di prova importante. Finora non è andato granché bene, d'accordo, ma niente riesce al primo tentativo. L'unico vero fallimento sarebbe smettere di provarci.
Quello che deve cambiare (oltre alla serietà dei suoi rappresentanti) è la modalità di pensiero: quando è scoppiata la guerra in Ucraina c'è stata una presa di posizione unanime e spontanea, non certo pilotata dagli USA. L'Europa nelle ultime guerre ha visto milioni di morti, città rase al suolo e anni di fame, l'avversione per la guerra è un'eredità solo nostra. Questo tipo di sentimento dovrebbe estendersi anche agli altri ambiti, perché siamo sulla stessa barca: se un paese UE affonda affondiamo tutti.
dyskolos wrote: Per esempio, il caro signor Orban esca dall'UE!
Fino a qualche tempo fa lo pensavo anch'io: ma che ci sta a fare l'Ungheria di Orban? Poi ci ho riflettuto meglio. Buona parte degli ungheresi (non sapremo mai quanti, perché mi fido poco delle elezioni lì) sono favorevoli all'UE, si sentono europei (immagina che qualcuno ci butti fuori da qualcosa solo perché italiani, anche se Fdi non l'abbiamo votato) e Orban in realtà ha una funzione importante, cioè ricordarci costantemente, anche in modo scomodo, perché l'Unione ha una certa linea di principio. Rischieremmo di dimenticarci di quella linea, se non ci fosse Orban piazzato proprio sopra
Simona M. wrote: l fuoriuscire dell'Unione dai confini dei paesi dell'Europa Occidentale, per vie storiche e geografiche più simili tra loro, ha dato il colpo di grazia all'idea di uno stato europeo multinazionale. L'allargamento a est è stato esiziale per il progetto di uno stato europeo.
Non sono d'accordo. Il concetto di Europa è molto sfumato, infatti è difficile darle un confine netto. Sul piano culturale, è chiaro che noi siamo più vicini agli stati confinanti, ma ogni stato confina poi con quello dopo, con cui avrà altri punti in comune, e via dicendo. Perché non dovrebbero entrare gli stati balcanici, l'Ucraina, o la Georgia? Che cosa hanno di così diverso?
Chi non ha visto le immagini delle proteste di Tbilisi, due anni fa, con quella donna che teneva la bandiera europea? A me ha fatto davvero una forte impressione. Cioè, noi stiamo in Europa, e non per merito ma per caso, e la critichiamo. E poi vedi questa donna, che è oppressa da un governo che promulga leggi davvero antidemocratiche (altro che i nostri fascisti da fumetto) che guarda all'Europa come alla salvezza. E mi viene da chiedermi: cosa penserebbe se sapesse che al suo sogno in realtà non credono neanche gli "europei"?
Non mi pronuncio su questioni economiche, ma so per certo che l'ideale di Europa non è nato solo su basi economiche. In concreto è partito da lì, perché quello è sempre l'interesse principale, ma si è già visto che non è sufficiente.
Simona M. wrote: Non oso pensare cosa significherebbe per gli europei garantire la ricostruzione dell'Ucraina all'interno dell'Unione e cosa significherebbe avere un confine in stato di guerra permanente con l'asse Russia Cina. 
Abbiamo già un confine di guerra permanente. In Polonia sono caduti dei pezzi di missile, tempo fa, ammazzando due persone. Un errore che può capitare, così è stato chiuso. Nessuno che abbia alzato la manina e detto: No, ma scusate un attimo. L'errore non è nella traiettoria dei missili, è nella guerra in sé. Se non scomoda la Nato (oddio-terza-guerra-mondiale-fine-del mondo, ecc.) è tutto ok. E comunque accogliere l'Ucraina nell'UE non implica nulla di militare, sarebbe più che altro simbolico. Trump promette i milioni dei dazi (che gli si ritorceranno contro) e Zelensky prova a dare un po' di fiducia con "Entreremo in Europa e starete tutti meglio". Che non è vero, ma un qualcosina, a gente che dorme male da anni per il terrore delle bombe, bisogna darlo. Non cambierebbe nulla, nei fatti. I portavoce di Putin farebbero le loro dovute minacce subito dopo l'annuncio e poi basta.
Simona M. wrote: Di positivo in questi ultimi mesi ho visto un riavvicinamento di Francia e Regno Unito
A me risulta che si odiano fin dalla guerra dei cent'anni, quindi lo vedo complicato un riavvicinamento  :P In ogni caso il Regno Unito ha fatto la sua scelta, e ne sta pagando le conseguenze (per fare un esempio: un chilo di ciliegie francesi costa quasi 50 euro al chilo).
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4083
@Silverwillow Come al solito, la tua è una visione ottimistica degna di rispetto, e c'è da augurarsi che sia quella giusta. La mia, che come al solito è in sostanza di segno opposto, è più vicina a quella di @Simona M. E' vero che da soli contiamo poco e che sarebbe preferibile una UE inclusiva e coesa, ma il problema è tutto in quel "sarebbe". Che il progredire di ultradestre e sovranismi sia un effetto e non la causa, cambia poco: la UE non sta funzionando nella direzione che ne ha motivato la fondazione, e il malfunzionamento, quali che ne siano le cause, genera effetti dannosi per tutti. A questo punto, piuttosto che restare sdraiati a fare il tappetino degli USA (anche dopo l'estromissione di Trump gli effetti della sua gestione demente si sentiranno per decenni) non sarebbe meglio per l'Italia mettersi d'accordo con quei Paesi più simili per storia, cultura e interessi, allo scopo di uscire da una situazione che diventa ogni giorno meno sostenibile? Anche Iosonogiorgia, come Donald Baciamilculo, non sarà al potere a tempo indeterminato, e i due potrebbero cadere quasi contemporaneamente, se i rispettivi popoli cojoni, alle prossime elezioni, riusciranno a rendersi conto dei danni causati dal suprematista Yankee e dalla fascista all'amatriciana. Mia opinione, per quello che vale.   
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4084
@Silverwillow 
Ogni stato confina con qualche altro, è vero. Ma per come la poni tu la questione, allora confiniamo con lo Zimbabwe o con la Corea. Non funziona in questo modo. Gli Stati dell'Europa Occidentale sono simili per vicende storiche, culturali e sociali, nonché linguistiche. D'altra parte la Sicilia dista settanta chilometri dalla costa tunisina, ma socialmente culturalmente e storicamente anche linguisticamente è più affine all'Inghilterra di quanto non lo sia ai paesi del Magreb seppure di gran lunga più vicini. I paesi cristiani protestanti dell'Europa Occidentale hanno modi di pensare e affrontare la vita molto simili tra loro, i paesi cattolici un altro ancora e via discorrendo, passando per ortodossi greci, balcanici e russi. Senza parlare dei musulmani, che possono essere sciiti, sunniti, ismaeliti, alawiti o ancora drusi. E poi ci sono persiani e arabi, arabi sunniti e persiani sciiti, i curdi sono di etnia araba e di lingua indoeuropea. I persiani hanno inventato lo sciismo perché sono persiani e non arabi. 
Minimizzare o ritenere irrilevanti le differenze non serve a cancellarle. Anch'io vorrei un governo unico mondiale, ma è una pellicola di tipo fantasy. Le differenze sono la ricchezza dell'umanità e la sua dannazione. 
Cancellare le differenze in nome di un'umanità unica è utopia, sarebbe già tanto imparare a convivere senza sentire la necessità di spararsi addosso.
Sui politici non adeguati. Sento questa canzone da quando ho la ragione. E sono decadi e decadi. Il risultato quale dovrebbe essere? Diminuire la rappresentanza come ha fatto il Movimento 5 stelle la passata legislatura? Dimezziamo il numero dei parlamentari e tutto si risolve. Non mi pare che si sia risolto nulla. Si è solamente diminuita la rappresentanza popolare in Parlamento.  Se prima ventimila persone eleggevano il suo rappresentate, ora ce ne vogliono cinquantamila. 
L'Unione nasce in una determinata maniera, è inutile far finta di non vederlo.. Ha competenza esclusiva solo in una manciata di settori, agricoltura, commercio estero, trasporti, pesca e qualche altro minore. E mi pare che gli esempi di politica comune in questi settori siano spaventosi. Il c.d. Green Deal sta mettendo in ginocchio l'industria automobilistica europea. In Italia in due anni si è passati da un milione di veicoli prodotti a duecentomila. Con i dazi abbiamo visto la grande prova di coraggio e resilienza (termine che ripetono di continuo, come se calare la testa di continuo sia una virtù) con dazi al 20% e obbligo di acquistare armi e gas per mille miliardi l'uno l'anno dagli Stati Uniti. E naturalmente niente web tax ai colossi digitali. Una totale calata di braghe. Senza contare il quasi obbligo di acquistare i nuovi T bond a cento anni del Tesoro USA, il che significa letteralmente finanziare il pauroso debito pubblico americano con i soldi nostri. Questo perché l'UE ha una moneta unica, ma non ha un mercato unico dei capitali (pura follia). Sull'agricoltura e la pesca stendiamo un velo pietoso, tra divieti, quote, impossibilità a immagazzinare semi, dimensioni di zucchine e pomodori, dimensioni delle maglie delle reti da pesca e amenità fuori di testa del genere. Col risultato, per la pesca, che i giapponesi pescano nel Mediterraneo i tonni come gli pare e piace e noi non li possiamo toccare perché c'è il blocco. La Sicilia a maggio e settembre è percorsa in lungo e in largo da tonnare volanti del Sol Levante e le nostre marinerie stanno a casa o al limite fanno pescaturismo. Gli agricoltori devono comprare le sementi dalla banca del seme perché non possono tenere una parte del raccolto per la semina dell'anno nuovo e così via.
Parlavi di ideali, ma è l'Unione l'Europa dei nostri sogni, il continente che avevamo pensato poter diventare una cosa sola? Io vedo solo migliaia e migliaia di regole, come se l'unica risposta possibile sia quella normativa. Non visioni o ideali, prospettive, ma regolamenti e direttive. L'Unione non diventerà mai uno stato federale, perché i suoi trattati istitutivi non lo prevedono. L'unica cosa che hanno previsto è un mercato unico di beni e merci, neanche di servizi. Un mercato unico fortemente competitivo. Articolo tre del Trattato di Maastricht. Non ci troverai dentro né popoli, né ideali, né visioni per il futuro, ma solo il mercato. 
E il mercato è quello che abbiamo. 

Return to “Agorà”