Re: Presentazioni di libri

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Mi inserisco in questa discussione perché mi piacerebbe dare una mano a chi cerca un locale per presentare il proprio libro. Io sono proprietario di un piccolo pub fuori Roma e in passato ho ospitato qualche presentazione (ahimè quasi sempre deserte). Ovviamente non chiederei alcun contributo, il mio guadagno sarebbe solo da eventuali consumazioni (comunque non obbligatorie).

Re: Presentazioni di libri

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Alla presentazione di un vostro libro vi siete mai trovati in imbarazzo per non essere riusciti a rispondere a una domanda che vi è stata posta?
Io ho paura che possa capitarmi :(  :hm: non lo so, è passato tanto tempo da quando scrissi certe cose che poi ho deciso di riportare comunque sul mio libro :hm: ma come si dice, "col senno di poi..."; ma sto già facendo "infinite" correzioni... che, devo andare a correggere per l'ennesima volta?? :D  :hm:
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"Quando sogno io non ho più corpo, volto né pensiero; quando sogno volo via leggero sopra a tutti voi e torno uomo."
Enrico Ruggeri, Diverso dagli altri

Re: Presentazioni di libri

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Segnalo l'articolo di ieri 30 luglio 2025 sul Fatto Quotidiano, riguardo le presentazioni di libri da parte di autori conosciuti. Tutti lamentano la scarsità delle presenze, fino all'assurdo di una presentazione in comune da parte di Perissinotto, Culicchia e Montanari. Tre scrittori, pubblico presente: due signore. Quando poi si dice che sono più gli scrittori dei lettori...

Re: Presentazioni di libri

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Le presesentazioni di libri sono un vero e proprio universo con leggi proprie e imperscrutabili. Ormai mi sono fatta un po' di esperienza sia come autrice e sia come presentatrice di altri. È praticamente impossibile sapere in anticipo come andrà una presentazione. Chiunque ne abbia fatte alcune avrà avuto esperienza di platee vuote o quasi e di incontri meravigliosi in cui si crea qualcosa di bello. Famoso o meno che sia l'autore. 
A questo proposito vi racconto un aneddoto di molti anni fa.
La protagonista, pensate un po', è nientemeno che Isabel Allende. Venne invitata in una scuola di periferia della mia città intitolata a suo zio Salvador Allende. Erano gli anni 80, io ero una ragazzina e ci andai con mia madre. Nel pubblico ci saranno state tre persone, forse quattro (noi comprese). Ebbene, lei non fece una piega. Ci parlo a lungo, non solo di lei e dei suoi romanzi, parlò tanto del Cile, del golpe, della situazione di quell'epoca, dell'esilio. Non ricordo di aver visto alcuna delusione nel suo sguardo. Con profondo rispetto per i quattro gatti presenti ha parlato come se ci fosse stata la platea piena. Fu un incontro magico. 
Quando le mie presentazioni vanno così così, penso a lei e alla bellezza di quell'incontro. 

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