Dall'introduzione di Giulio Carlo Argan, per La teoria dei colori, di Johann Wolfgang Goethe, edizione ilSaggiatore
Comunque, se questo libro è così interessante già dall'introduzione... direi che ho fatto proprio un bell'acquisto


Alberto Tosciri wrote: Non sono daccordo con questa affermazione di Jung.Beh, ma penso che Jung (ora mi fai venire il dubbio, perché in quelle pagine Jung cita anche Schiller...
Questa sua affermazione porta l'uomo a vivere in quanto meccanismo di una macchina di cui ignora le funzioni. Una vita da schiavo. L’individuo deve essere riconosciuto come persona dignitosa anziché come semplice funzione, perché la sua dignità intrinseca non dipende dall’utilità collettiva.
È la sua unicità e autenticità a conferirgli valore, non ciò che può produrre o servire alla società.
In questo modo la sua possibilità di vita non gli è offerta dai ruoli utili che svolge, ma dalla sua stessa esistenza come essere umano irripetibile.
Ok. È solo quello che penso. Io non ho titoli. Non dovrei neanche parlare. Le mie idee possono smontare la magia.
E pensare che io amo le storie magiche.
Daniel P. wrote: Infatti sono d'accordo con le tue parole Alberto; siamo tutti unici e irripetibili (se lo vogliamo e a questo punto anche se... ci viene concessoInteressante affermazione. Bisognerebbe esaminare, dal XIX secolo a oggi, ma anche prima, quali sono le ideologie il cui unico scopo è distruggere la pace, la serenità e il benessere che l'uomo si crea con il lavoro e la ricchezza, per creare guerra, miseria e bisogno di un pezzo di pane.![]()
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