[MI187] Sogni rubati

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Traccia 6. Arbitro
"Visioni perdute"

[MI187] Sogni rubati

Luna era una specialista dei sogni. Negli anni, aveva maturato un approccio e un vissuto tale che, con un pensiero propedeutico al sonno, preparava l'argomento del capitolo notturno o apriva un nuovo atto unico, predefinendone l'argomento, anche se sapeva che poi sarebbe andato avanti per conto suo, trasmutando di netto la trama. Quindi, si lasciava andare al sonno, che arrivava quasi sempre a comando, e scivolava nel sogno di cui era la regista. Ma solo quando piombava sul set,  si girava la scena.
Non si lasciava furviare dai significati onirici che si trovano sparsi a piene mani ovunque. Non c'è bisogno di avere imparato (e da chi, poi?) a interpretare un messaggio per riceverlo. Si diceva: quando lo vedi, lo capisci da te.
Ricordava sua madre che, scuotendo la testa, asseriva: "Sei sempre nel tuo mondo di sogni".

Una notte, agganciò diretta la cella aperta del suo onirismo e ci si introdusse: lei non vedeva se stessa ma solo il suo interlocutore, col quale riprendeva il discorso sulle endorfine naturali, come la gioia di scrivere, a chi piace farlo, e sentiva di trovarsi seduta nel vagone di un treno in movimento. Diretto dove? Mah, però si vedeva il mare dai finestrini: le spiagge circostanti erano affollate di persone eleganti e disinvolte, in compagnia di giraffe sui cui colli alcuni degli anomali bagnanti si arrampicavano senza impaccio, divertendosi a gettarsi in acqua, se ci arrivavano a tiro.
A differenza delle passate esperienze, questa volta si accorse di disturbi di percezione intorno al cerchio del suo sogno.
Erano sfere analoghe a quella in cui era entrata lei,almeno un centinaio di globi a perdita d'occhi chiusi, che lei percepiva gravitare tutt'intorno.
Luna viveva nel suo sogno come, in altra modalità, era a suo agio nella vita reale (quasi sempre). Ragionando come se il suo cervello avesse mantenuto tutti i collegamenti soliti, "vide" come avatar singoli i dormienti raffigurati nei globo-sogni. Provò ad accedere ad uno di loro, forse il suo macellaio, e la sfera sognante si aprì come un libro all'ultima pagina. Poi, con frenesia, parecchie altre a seguire. Gli avatar erano suoi compaesani!

Poteva accedere ai sogni degli altri? Era al di là dello stupore terreno: significava avere un potere incredibile. D'altra parte, si sentiva in difetto, in imbarazzo, in colpa se andava a violare la privacy più profonda di un essere umano.

Scrollò le spalle sul cuscino, inconsciamente, come se fosse presente a se stessa: chi se ne frega, mentre dormo non ho colpe. Però, le ore di sonno non bastarono ad aprire tutte le sfere. Al risveglio, le sembrava terribile dover affrontare ogni volta almeno quindici ore di veglia (doveva anche andare al lavoro, mangiare, camminare, relazionarsi), ma adesso aveva una ragione più gioiosa per andare a dormire la sera. Per fortuna viveva da sola e non doveva rispondere a nessuno del suo tempo.
La cena se la anticipò da allora in poi alle 18,30. IDa subito, aveva riassunto quanto visto nelle sequenze dei sogni dei suoi compaesani, grazie agli appunti compulsivi di quando, appena sveglia, aveva riportato nel block notes sul comodino in frasi monche ma segnalatrici, parole chiavi ecc.

Intanto, nel mondo esterno, la gente privata dei propri sogni era diversa, come se avesse perso l'equilibrio che sino ad allora aveva palesato. Dormiva male e vegliava peggio. Nessun medico sapeva fare la diagnosi corretta, anzi, alcuni di loro stavano anch'essi diversamente sani rispetto a prima.

Per tornare alla ladra di sogni, la maggioranza di quelli che vedeva erano semplici o assurde sequenze di situazioni fluide tra due persone, di cui una era il protagonista sognante, laddove una vicenda ordinaria prendeva una piega strana e illogica. Ad esempio, i due salgono su una scala mobile e scendono da una cascata in canoa.
Notte dopo notte, perché erano tantissimi i sogni degli altri e le ore di sonno erano poche, Luna aprì tutti i sogni in corso degli avatar conosciuti. 
"Sì, mamma, sono sempre nel mio mondo di sogni, ma adesso lo abitano anche i sogni degli altri".
Si soffermò su quelli dei suoi ex e su quelli di conoscenti, colleghi, ex capi o ex amiche, o parenti serpenti, con qualcuno dei quali rimpiangeva di avere condiviso giorni, mesi, o anni della sua vita reale; per altri, il contrario.


Sette in tutto. La faccenda era troppo intrigante: doveva forzare quei sogni, intervenire lasciando la sua firma. 


Come? Sette addii che non aveva ancora formalizzato. Lo avrebbe fatto mediante un'altra sua specialità: gli aforismi.

Addirittura, in uno dei sogni rubati si riconobbe.

Primo sogno, primo addio.

Era quello dell'unico ex che l'aveva piantata: nella scena, Luna stirava un paio di pantaloni. Niente di strano? Sì, perché aveva quei calzoni addosso, da seduta, col ferro in mano posato su uno dei risvolti stropicciati.
Luna non poteva commentare i sogni altrui, oppure rifarli di sana pianta, o dargli un decorso, un percorso diverso. Guai! Si sarebbe auto bannata per averlo anche solo pensato.
Per cui, nel sogno recente dell'ex, entrò con la chiave del padrone e scrisse in sovrimpressione:

Non ti voltasti più
Girò la faccia la luna
e furon tenebre...

Secondo sogno, secondo addio.

Entrò nell'avatar sognante del suo antico amore proibito, dove c'era la scena di un monolite stretto come una torre, con le fondamenta negli abissi del mare e la parte emersa, come un iceberg, svettante al cielo, senza che se ne vedesse la fine, l'apice, la sommità. 
E vide curvo l'orizzonte, come le spalle di un vecchio in lontananza.

Lasciò scritto in sovrimpressione:

Gli addii più dolorosi
non si danno,
schizzati
nel tumulto dell'assenza
sempre nuova
nell'alba opaca
del giorno.



Terzo sogno, terzo addio.

Nessuna spiegazione, tra vecchi amici che non si parlano e non si cercano più. Luna aveva persino rimosso il ricordo del loro ultimo incontro. Perché non si erano più frequentate?
Entrò nell'avatar, dove giocò per un po' a "Forza quattro" prendendo il posto della persona con cui giocava la sua amica di un tempo, la batté e lasciò scritto in sovrimpressione:

Un addio a rate
si scandisce
ogni giorno
col mancato vedersi
per caso...


Quarto sogno, quarto addio.

Dietro all'avatar della parente-serpente, ingrata e ignara, tra bambole, vestite di mussola, che camminano  su tappeti di banconote di grosso taglio, lasciò scritto:

Non si formula addio per certa gente.
Si cancella
anche l'ombra di quei passi. 


Quinto sogno, quinto addio.

Ombre con forme di proiettili, che trafiggono sagome di spaventapasseri animati.

Ancora un ex, ma lasciato da Luna e "raccolto" da un'ex amica:

In sintesi:
ti ho perso e lei t'ha preso.
L'effetto evanescenza
m'ha sorpreso.


Sesto sogno, sesto addio.

Il sogno in corso del vecchio ex capo che angariava Luna porta la sequenza di un mozzo che getta l'acqua potabile a secchiate dalla tolda di un natante in disarmo al mare.

Mentre fiaccando scivoli dal mondo
ricorda il tuo dominio pretenzioso:
cosa ti resta addosso?
Un bell'addio.


Settimo sogno, settimo addio.

Entrò nell'avatar del sogno di una persona con cui, un tempo, era stata in sintonia, con cui aveva fatto un bel tratto di strada insieme.
Poi, le circostanze erano riuscite a distanziarle.

Nel sogno, c'è una montagna e tanti scalatori che l'affrontano.

Se dilaga
quel silenzio
senza sponde,
viene vaga
la sembianza
alla distanza.

 
Luna pensava nel sogno.
Addio nel dimenticarsi di far sentire la propria voce. C'è chi si allontana e non si volta: anche perché tu non lo chiami.

Adesso che aveva detto addio, doveva restituire tutti i sogni rubati, non solo i sette con i suoi messaggi di congedo. 
Avrebbe trovato il modo di restare col suo bozzolo personale e basta.
Nell'ultima notte condivisa coi sogni rubati ai suoi compaesani, a centinaia, Luna aveva archiviato in sé un pianeta prezioso, da cui aveva captato un segnale importante: se ci perdiamo nelle strade del mondo, ci riconosciamo nei sogni. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI187] Sogni rubati

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Poeta Zaza wrote: Luna era una specialista dei sogni. Negli anni, aveva maturato un approccio e un vissuto tale che, con un pensiero propedeutico al sonno, preparava l'argomento del capitolo notturno o apriva un nuovo atto unico, predefinendone l'argomento, anche se sapeva che poi sarebbe andato avanti per conto suo, trasmutando di netto la trama. Quindi, si lasciava andare al sonno, che arrivava quasi sempre a comando, e scivolava nel sogno di cui era la regista. Ma solo quando piombava sul set,  si girava la scena
@Poeta Zaza  ti dico subito che in Luna ho rivisto me. C'è stato un tempo, durato diversi mesi, in cui ogni notte facevo sogni lunghissimi, veri film. Tanto vero che quando andavo a dormire dicevo: ok, comincia la mia seconda vita. 
Poeta Zaza wrote: Non si formula addio per certa gente.
Si cancella
anche l'ombra di quei passi
Belli gli aforismi, ma questo è il più bello.

Un racconto che si distingue per originalità. La tua scrittura delicata e intelligente conquista. Bella l'affermazione che, privata dei propri sogni, la comunità si era ritrovata sofferente. 

Complimenti!!!

Re: [MI187] Sogni rubati

4
Ciao, @Poeta Zaza. Provo meraviglia - in senso puro, non sarcastico, il "qual meraviglia!" di Ser Brunetto a Dante, per dire - nel leggere questo racconto perché ho scritto un romanzo breve con tematiche molto simili, quindi, tra l'altro, è stato interessante vedere un punto di vista diverso. Questa cosa al limite dello spam e del rimprovero da parte di un mod, è per dire che ho letto questo tuo racconto con una lacrimuccia di commozione, quindi non so quanto risulta sincero quello che ti scrivo qui...
Poeta Zaza wrote: Una notte, agganciò diretta la cella aperta del suo onirismo e ci si introdusse [...] in compagnia di giraffe sui cui colli alcuni degli anomali bagnanti si arrampicavano senza impaccio, divertendosi a gettarsi in acqua, se ci arrivavano a tiro.
Questo passaggio mi ricorda molto AndC. <3 

Comunque un racconto molto particolare, in cui si oltrepassa, pur senza rendersene conto, il confine tra il sogno e la realtà. Una realtà più grigia senza sogni, in ogni caso, perché anche se ci si sveglia dopo un sogno angosciante è pur sempre qualcosa che si porta con sé durante il giorno (come sensazione, presentimento e/o argomento di dialogo). Inoltre i sogni sono gratuiti, e limitati solo dalle proprie ore di sonno.
Mi incuriosisce, in particolare, questo passaggio
Poeta Zaza wrote: Luna non poteva commentare i sogni altrui, oppure rifarli di sana pianta, o dargli un decorso, un percorso diverso. Guai! Si sarebbe auto bannata per averlo anche solo pensato.
mi chiedo il perché di questo pensiero. Contando comunque che, probabilmente, nessuno si sarebbe accorto di piccole modifiche visto che il sogno non è mai dettagliato nella mente, da svegli, per il resto mi sembra strano non provare la sensazione di controllo del mondo onirico. Per curiosità intendo.

Alla prossima lettura.  :libro: 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: [MI187] Sogni rubati

5
Ciao mia diletta amica @Poeta Zaza 

Ho letto il tuo racconto e mi è molto piaciuta l'idea che lo ha concepito.
Facendoti i miei compliment

Il racconto è un’esplorazione affascinante e originale del mondo onirico, intrecciato con temi di introspezione, potere, etica e relazioni umane. La protagonista, Luna, è una figura complessa, una “specialista dei sogni” che non solo domina i propri sogni ma scopre di poter accedere a quelli altrui, sollevando dilemmi morali e offrendo uno spunto per riflessioni profonde. Di seguito, un commento critico che analizza i punti di forza, le aree di miglioramento e gli elementi tematici del testo.


Punti di forza


1) Originalità del concetto: L’idea di una protagonista che non solo controlla i propri sogni ma può accedere a quelli degli altri è fresca e accattivante. Il racconto trasforma il sogno in un territorio narrativo concreto, quasi un “set” cinematografico, dove Luna agisce come regista e, successivamente, come intrusa. Questo approccio dà al testo un’atmosfera surreale ma accessibile, che cattura l’immaginazione del lettore.


2) Atmosfera onirica e poetica: La prosa è densa di immagini evocative, come le giraffe sulle spiagge o il monolite che svetta dagli abissi. Queste visioni surreali rafforzano l’idea del sogno come spazio fluido e illogico, ma anche come specchio delle emozioni e delle esperienze umane. Gli aforismi che Luna lascia nei sogni altrui sono un tocco poetico e personale, che dà voce ai suoi addii in modo lirico e memorabile.


Tematiche profonde:

Il racconto affronta temi complessi come la privacy, il senso di colpa, il potere e il distacco emotivo. La capacità di Luna di entrare nei sogni altrui diventa una metafora per il desiderio di comprendere gli altri, ma anche per il rischio di violare i loro spazi più intimi. Gli addii, espressi attraverso gli aforismi, riflettono il bisogno di chiusura emotiva e il peso delle relazioni interrotte, rendendo il racconto universale e relatable.


Caratterizzazione di Luna:

La protagonista è ben delineata, con un mix di curiosità, sicurezza e vulnerabilità. La sua abitudine di anticipare la cena per immergersi nei sogni e il suo isolamento volontario suggeriscono una personalità introspettiva, che trova nel mondo onirico una libertà che la realtà non le offre. La frase della madre, “Sei sempre nel tuo mondo di sogni”, è un leitmotiv che sottolinea la sua natura sognante e il suo distacco dal mondo reale.


Aree di miglioramento

1) Chiarezza narrativa:

In alcuni passaggi, la prosa risulta densa e complessa, con frasi lunghe e immagini che, pur evocative, possono confondere il lettore. Ad esempio, la descrizione delle “sfere analoghe” e dei “globo-sogni” è intrigante ma poco chiara, e potrebbe beneficiare di una spiegazione più concreta per ancorare il lettore al contesto. Una maggiore linearità in certi momenti aiuterebbe a mantenere il ritmo.

2) Sviluppo dei personaggi secondari:

Gli “avatar” dei compaesani e le figure dei sogni (ex, colleghi, parenti) rimangono abbozzati, definiti più dalle azioni di Luna che da una loro identità distinta. Dare maggiore spessore a uno o due di questi personaggi, anche solo attraverso i loro sogni, potrebbe rendere più vivido il conflitto morale di Luna e il peso delle sue azioni.

3) Bilanciamento tra azione e riflessione:

Il racconto è molto introspettivo, con lunghe descrizioni dei pensieri di Luna e delle sue incursioni oniriche. Tuttavia, l’azione esterna (come le conseguenze del “furto” di sogni sui compaesani) è solo accennata.

4) Approfondire l’impatto sul mondo reale:

A esempio, mostrando scene più dettagliate del malessere dei compaesani – potrebbe creare un contrasto più netto tra il mondo onirico e quello reale.

5) Conclusione aperta:

La decisione di Luna di restituire i sogni e tornare al suo “bozzolo personale” è suggestiva, ma lascia alcune domande senza risposta. Come restituirà i sogni? Qual è il “segnale importante” che ha captato? Una conclusione più definita, pur mantenendo l’atmosfera onirica, potrebbe dare maggiore soddisfazione al lettore.


Elementi tematici

Sogno come metafora:

Il racconto usa il sogno come uno spazio di libertà creativa, ma anche come un luogo di vulnerabilità. La capacità di Luna di accedere ai sogni altrui rappresenta il desiderio umano di connettersi con gli altri, ma anche il rischio di invadere la loro intimità. Questo dualismo è il cuore del racconto e solleva domande etiche senza fornire risposte semplicistiche.

Addii e chiusura:

Gli aforismi di Luna sono un modo per elaborare il passato e dire addio a relazioni significative.
Ogni aforisma riflette un aspetto diverso del distacco – dal dolore all’indifferenza, dalla nostalgia alla liberazione – mostrando come le relazioni, anche quelle finite, continuino a plasmare l’identità.

Isolamento e connessione:

Luna è una figura solitaria, ma il suo viaggio nei sogni altrui la connette, in modo paradossale, alle persone che ha conosciuto. Il racconto suggerisce che i sogni sono un punto d’incontro universale, dove le barriere della realtà si dissolvono.


Il racconto è un’opera suggestiva e ambiziosa, che mescola elementi surreali, poetici e psicologici in un’esplorazione del mondo onirico e delle relazioni umane. La forza di Luna come protagonista e l’originalità del concetto centrale lo rendono un testo memorabile, anche se alcune parti potrebbero beneficiare di maggiore chiarezza e sviluppo. Gli aforismi, in particolare, sono un elemento brillante, che dà al racconto una dimensione lirica e personale. Con qualche aggiustamento per bilanciare introspezione e azione, e per rendere più concrete alcune immagini, il racconto potrebbe raggiungere un impatto ancora maggiore, mantenendo la sua aura onirica e riflessiva.

Con i miei complimenti un abbraccio affettuoso  <3

Re: [MI187] Sogni rubati

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Adel J. Pellitteri wrote: @Poeta Zaza  ti dico subito che in Luna ho rivisto me. C'è stato un tempo, durato diversi mesi, in cui ogni notte facevo sogni lunghissimi, veri film. Tanto vero che quando andavo a dormire dicevo: ok, comincia la mia seconda vita.  Belli gli aforismi, ma questo è il più bello.

Un racconto che si distingue per originalità. La tua scrittura delicata e intelligente conquista. Bella l'affermazione che, privata dei propri sogni, la comunità si era ritrovata sofferente. 

Complimenti!!!
Grazie, cara @Adel J. Pellitteri  <3

Che bello che ti sia riconosciuta in Luna! (che ovviamente ha un po' di me, quindi siamo anche compagne di sogni...  :dormo:   )
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI187] Sogni rubati

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bwv582 wrote: Ciao, @Poeta Zaza. Provo meraviglia - in senso puro, non sarcastico, il "qual meraviglia!" di Ser Brunetto a Dante, per dire - nel leggere questo racconto perché ho scritto un romanzo breve con tematiche molto simili, quindi, tra l'altro, è stato interessante vedere un punto di vista diverso. Questa cosa al limite dello spam e del rimprovero da parte di un mod, è per dire che ho letto questo tuo racconto con una lacrimuccia di commozione, quindi non so quanto risulta sincero quello che ti scrivo qui...

Questo passaggio mi ricorda molto AndC. <3 

Comunque un racconto molto particolare, in cui si oltrepassa, pur senza rendersene conto, il confine tra il sogno e la realtà. Una realtà più grigia senza sogni, in ogni caso, perché anche se ci si sveglia dopo un sogno angosciante è pur sempre qualcosa che si porta con sé durante il giorno (come sensazione, presentimento e/o argomento di dialogo). Inoltre i sogni sono gratuiti, e limitati solo dalle proprie ore di sonno.
Mi incuriosisce, in particolare, questo passaggio

mi chiedo il perché di questo pensiero. Contando comunque che, probabilmente, nessuno si sarebbe accorto di piccole modifiche visto che il sogno non è mai dettagliato nella mente, da svegli, per il resto mi sembra strano non provare la sensazione di controllo del mondo onirico. Per curiosità intendo.

Alla prossima lettura.  :libro: 
Grazie della tua attenta lettura, caro @bwv582  :)

Io mi ricordo il grande AndC come bravo commentatore, purtroppo non mi ricordo i suoi racconti, il suo stile, ma se questo mio te lo ha fatto ricordare in quel passaggio delle giraffe, ne sono lieta!  :si:
bwv582 wrote: Contando comunque che, probabilmente, nessuno si sarebbe accorto di piccole modifiche visto che il sogno non è mai dettagliato nella mente, da svegli, per il resto mi sembra strano non provare la sensazione di controllo del mondo onirico. Per curiosità intendo.
Sono io che non capisco perché hai questa impressione. Luna sa di avere il controllo del mondo onirico di altri sognatori.

Lo dico qui:
Poeta Zaza wrote: Era al di là dello stupore terreno: significava avere un potere incredibile. D'altra parte, si sentiva in difetto, in imbarazzo, in colpa se andava a violare la privacy più profonda di un essere umano.
Luna, però, si pone dei limiti, anche se non se ne accorgerebbe nessuno se lei li valicasse, ma si tratta di moralità onirica, chiamiamola così, o tout court rispetto dei sogni altrui.  :si:
Poeta Zaza wrote: Luna non poteva voleva commentare i sogni altrui, oppure rifarli di sana pianta, o dargli un decorso, un percorso diverso. Guai! Si sarebbe auto bannata per averlo anche solo pensato.
Meglio avessi scritto "voleva" perché Luna si autocensura dal modificare i sogni degli altri. Infatti, si limiterà a una scritta finale di un commiato.

Grazie del tuo commento, Giovanni.  :libro:  
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI187] Sogni rubati

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Nightafter wrote: Punti di forza


1) Originalità del concetto: L’idea di una protagonista che non solo controlla i propri sogni ma può accedere a quelli degli altri è fresca e accattivante. Il racconto trasforma il sogno in un territorio narrativo concreto, quasi un “set” cinematografico, dove Luna agisce come regista e, successivamente, come intrusa. Questo approccio dà al testo un’atmosfera surreale ma accessibile, che cattura l’immaginazione del lettore.


2) Atmosfera onirica e poetica: La prosa è densa di immagini evocative, come le giraffe sulle spiagge o il monolite che svetta dagli abissi. Queste visioni surreali rafforzano l’idea del sogno come spazio fluido e illogico, ma anche come specchio delle emozioni e delle esperienze umane. Gli aforismi che Luna lascia nei sogni altrui sono un tocco poetico e personale, che dà voce ai suoi addii in modo lirico e memorabile.
I punti di forza che attribuisci a questo racconto (originalità e atmosfera) sono quelli che perseguo da sempre. 
Nightafter wrote: Tematiche profonde:

Il racconto affronta temi complessi come la privacy, il senso di colpa, il potere e il distacco emotivo. La capacità di Luna di entrare nei sogni altrui diventa una metafora per il desiderio di comprendere gli altri, ma anche per il rischio di violare i loro spazi più intimi. Gli addii, espressi attraverso gli aforismi, riflettono il bisogno di chiusura emotiva e il peso delle relazioni interrotte, rendendo il racconto universale e relatable.
Veramente colpita dalla tua capacità di individuare tutti i temi toccati dal mio brano e la "portata" degli aforismi.
Nightafter wrote: Caratterizzazione di Luna:

La protagonista è ben delineata, con un mix di curiosità, sicurezza e vulnerabilità. La sua abitudine di anticipare la cena per immergersi nei sogni e il suo isolamento volontario suggeriscono una personalità introspettiva, che trova nel mondo onirico una libertà che la realtà non le offre. La frase della madre, “Sei sempre nel tuo mondo di sogni”, è un leitmotiv che sottolinea la sua natura sognante e il suo distacco dal mondo reale.
Proprio così. 
Nightafter wrote: Aree di miglioramento

1) Chiarezza narrativa:

In alcuni passaggi, la prosa risulta densa e complessa, con frasi lunghe e immagini che, pur evocative, possono confondere il lettore. Ad esempio, la descrizione delle “sfere analoghe” e dei “globo-sogni” è intrigante ma poco chiara, e potrebbe beneficiare di una spiegazione più concreta per ancorare il lettore al contesto. Una maggiore linearità in certi momenti aiuterebbe a mantenere il ritmo.

2) Sviluppo dei personaggi secondari:

Gli “avatar” dei compaesani e le figure dei sogni (ex, colleghi, parenti) rimangono abbozzati, definiti più dalle azioni di Luna che da una loro identità distinta. Dare maggiore spessore a uno o due di questi personaggi, anche solo attraverso i loro sogni, potrebbe rendere più vivido il conflitto morale di Luna e il peso delle sue azioni.

3) Bilanciamento tra azione e riflessione:

Il racconto è molto introspettivo, con lunghe descrizioni dei pensieri di Luna e delle sue incursioni oniriche. Tuttavia, l’azione esterna (come le conseguenze del “furto” di sogni sui compaesani) è solo accennata.

4) Approfondire l’impatto sul mondo reale:

A esempio, mostrando scene più dettagliate del malessere dei compaesani – potrebbe creare un contrasto più netto tra il mondo onirico e quello reale.

5) Conclusione aperta:

La decisione di Luna di restituire i sogni e tornare al suo “bozzolo personale” è suggestiva, ma lascia alcune domande senza risposta. Come restituirà i sogni? Qual è il “segnale importante” che ha captato? Una conclusione più definita, pur mantenendo l’atmosfera onirica, potrebbe dare maggiore soddisfazione al lettore.
Nightafter wrote: Elementi tematici

Sogno come metafora:

Il racconto usa il sogno come uno spazio di libertà creativa, ma anche come un luogo di vulnerabilità. La capacità di Luna di accedere ai sogni altrui rappresenta il desiderio umano di connettersi con gli altri, ma anche il rischio di invadere la loro intimità. Questo dualismo è il cuore del racconto e solleva domande etiche senza fornire risposte semplicistiche.

Addii e chiusura:

Gli aforismi di Luna sono un modo per elaborare il passato e dire addio a relazioni significative.
Ogni aforisma riflette un aspetto diverso del distacco – dal dolore all’indifferenza, dalla nostalgia alla liberazione – mostrando come le relazioni, anche quelle finite, continuino a plasmare l’identità.

Isolamento e connessione:

Luna è una figura solitaria, ma il suo viaggio nei sogni altrui la connette, in modo paradossale, alle persone che ha conosciuto. Il racconto suggerisce che i sogni sono un punto d’incontro universale, dove le barriere della realtà si dissolvono.


Il racconto è un’opera suggestiva e ambiziosa, che mescola elementi surreali, poetici e psicologici in un’esplorazione del mondo onirico e delle relazioni umane. La forza di Luna come protagonista e l’originalità del concetto centrale lo rendono un testo memorabile, anche se alcune parti potrebbero beneficiare di maggiore chiarezza e sviluppo. Gli aforismi, in particolare, sono un elemento brillante, che dà al racconto una dimensione lirica e personale. Con qualche aggiustamento per bilanciare introspezione e azione, e per rendere più concrete alcune immagini, il racconto potrebbe raggiungere un impatto ancora maggiore, mantenendo la sua aura onirica e riflessiva.
Ho assorbito come una spugna tutti i tuoi suggerimenti. Le note che mi hai fatto, e che ho evidenziato in neretto, nella maggior parte me le sono fatte anch'io. Ammetto di avere fatto la scelta più facile: restare nel vago (e negli 8000 caratteri: sai che ho il problema opposto al tuo).
Nightafter wrote: Con i miei complimenti un abbraccio affettuoso  <3
che ricambio, caro @Nightafter , per il più esaustivo commento che io abbia mai ricevuto su CdM!  :hug:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI187] Sogni rubati

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"che ricambio, caro Nightafter, per il più esaustivo commento che io abbia mai ricevuto su CdM!" 



Ciao @Poeta Zaza   mia adorata.
Nello stare lontano dal forum ho cercato di mettere a frutto i tuoi consigli e di colmare le mie molte lacune, nonché d'apprendere qualche tecnica di commento che può tornare utile.

Un abbraccio <3

Re: [MI187] Sogni rubati

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Poeta Zaza wrote: ma si tratta di moralità onirica, chiamiamola così, o tout court rispetto dei sogni altrui.
Ciao @Poeta Zaza, non avevo capito questo punto. Parlo ovviamente a sentimento mio, però pensavo per la protagonista che, la curiosità di provare a modificare i sogni altrui sia un sentimento forte, una cosa abbastanza irresistibile, in un certo senso. Come posso dirti, ci vuole davvero molto senso del dovere e/o del rispetto altrui per non farsi tentare a fare una cosa simile.  (y)
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: [MI187] Sogni rubati

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ciao! allora, innanzitutto volevo farti i complimenti per l'originalità perché, leggendo la traccia che hai scelto, non mi sarebbe mai venuto in mente di rendere "l'entità misteriosa" una capacità della protagonista stessa. penso tu abbia sviluppato tutto il racconto molto bene, anche se ero curiosa di vedere Luna combattuta moralmente, come è stato scritto anche sopra.

gli addii mi sono piaciuti tutti, ma questo:
Poeta Zaza wrote: Non si formula addio per certa gente.
Si cancella
anche l'ombra di quei passi. 
e questo:
Poeta Zaza wrote: In sintesi:
ti ho perso e lei t'ha preso.
L'effetto evanescenza
m'ha sorpreso.
mi hanno fatto veramente ridere, e trovo abbiano fatto spiccare la personalità della protagonista. 


comunque un bel racconto, l'ho apprezzato molto anche se il fantasy non è il mio genere preferito (ops!)  :sorrisoidiota:

Re: [MI187] Sogni rubati

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sbatti wrote: ciao! allora, innanzitutto volevo farti i complimenti per l'originalità perché, leggendo la traccia che hai scelto, non mi sarebbe mai venuto in mente di rendere "l'entità misteriosa" una capacità della protagonista stessa. penso tu abbia sviluppato tutto il racconto molto bene, anche se ero curiosa di vedere Luna combattuta moralmente, come è stato scritto anche sopra.

gli addii mi sono piaciuti tutti, ma questo: e questo: mi hanno fatto veramente ridere, e trovo abbiano fatto spiccare la personalità della protagonista. 


comunque un bel racconto, l'ho apprezzato molto anche se il fantasy non è il mio genere preferito (ops!)  :sorrisoidiota:
@sbatti  :flower:

Grazie del passaggio e dei complimenti!
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [MI187] Sogni rubati

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Complimenti. Mi è molto piaciuta l'atmosfera creata, che non  veniva spenta dai salti tra un sogno e l'altro.
Non mi è paeso chiaro cosa intendessi con "anni della sua vita reale. Per altri, il contrario".
Riguardo alla parte poetica non posso esprimermi, non ne ho competenza neppure da lettore.
 L'entità che ruba i sogni è dunque l'onironauta, anche se non è chiaro se lei lo ignora o lo causa per agire indisturbata. La vicenda sarebbe stata ancora più intrigante se si fosse intrufolata in sogni in cui il sognatore era presente e sognante.
Grazie per questo bell'esempio di scrittura articolata

Re: [MI187] Sogni rubati

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Grazie del tuo passaggio, @Artemis  :)  e di queste parole:
Artemis wrote: Complimenti. Mi è molto piaciuta l'atmosfera creata, che non  veniva spenta dai salti tra un sogno e l'altro.
Non mi è paeso chiaro cosa intendessi con "anni della sua vita reale. Per altri, il contrario".
Riguardo alla parte poetica non posso esprimermi, non ne ho competenza neppure da lettore.
 L'entità che ruba i sogni è dunque l'onironauta, anche se non è chiaro se lei lo ignora o lo causa per agire indisturbata. La vicenda sarebbe stata ancora più intrigante se si fosse intrufolata in sogni in cui il sognatore era presente e sognante.
Grazie per questo bell'esempio di scrittura articolata
Ti chiarisco questo punto:
Poeta Zaza wrote: Si soffermò su quelli dei suoi ex e su quelli di conoscenti, colleghi, ex capi o ex amiche, o parenti serpenti, con qualcuno dei quali rimpiangeva di avere condiviso giorni, mesi, o anni della sua vita reale; per altri, il contrario.
Dei sette addii, qualcuno è rivolto a persone con cui Luna non ha passato dei tempi buoni; altri addi, al contrario, sono rivolti a persone con cui ha passato un periodo di tempo felice.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI187] Sogni rubati

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Molto originale l’approccio di combinare narrativa e poesia, facendoli persino collimare con una certa armonia. Un’interpretazione davvero unica della traccia, complimenti per la creatività!

Re: [MI187] Sogni rubati

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Kyra wrote: Molto originale l’approccio di combinare narrativa e poesia, facendoli persino collimare con una certa armonia. Un’interpretazione davvero unica della traccia, complimenti per la creatività!
Grazie, @Kyra  :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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