Contest di Pasqua 2024
Traccia uno, uovo: la sorpresa
Titolo: Un Caso di Cuore
Commento
Il cadavere era al centro della locanda. Un mezzelfo dagli zigomi sottili, con una lunga coda di capelli neri ancora intatta.
Era morto con una strana espressione sul volto, un misto di stupore e serenità.
Sul collo, il grosso squarcio che gli aveva provocato una singola lama.
«Che ne dici?» chiese Thodrek, sbadigliando mentre controllava il pavimento.
Emaros non rispose, limitandosi a leccarsi le labbra.
«Direi che è morto» borbottò, guardandosi intorno. Vide l'agente Zakita volteggiare tra i testimoni ed i sospettati, scribacchiando frenetica sul suo taccuino.
Sbuffò; già sapeva come sarebbe finita.
Tre quarti delle deposizioni sarebbero state inutili, solo gente interessata a parlare più a lungo possibile con la meravigliosa elfa bionda.
Lui non ci provava più da un pezzo, ormai non ricordava nemmeno che domande avrebbe dovuto fare. Uno degli avventori sollevò lo sguardo, incrociando i suoi occhi rossi.
L'uomo arretrò di un passo. Emaros si trattenne a stento dallo sbuffare.
Anche avesse voluto uno spuntino, il vampiro non avrebbe scelto qualcuno così pelle e ossa.
«Gola a parte, che mi dici?» chiese Emaros a Thodrek.
«Ti direi che questo l'hanno fatto dopo avergli aperto la gola» disse il cerusico legale, indicando il grosso squarcio nel petto del mezzelfo.
Emaros annuì, esaminando a distanza di sicurezza la ferita.
A nessuno piaceva un vampiro pallido che ronzava troppo vicino a un cadavere, nemmeno se indossava l'uniforme azzurra della milizia.
C'era troppo poco sangue per essere la causa della morte, e l'espressione stessa del morto non pareva quella di uno a cui avevano strappato il cuore dal petto. Guardando bene, Emaros notò un colore strano in alcune delle vene, aguzzando la vista, sembrava in effetti uno strano riflesso tra l'azzurrino e il biancastro. Una scintilla gli si accese in mente, anche se non sapeva ancora come collegarla.
Restava il fatto che l'organo fosse stato asportato. E la cosa strana era che nessuno, tra gli avventori, avesse sentito qualcosa.
«Tracce magiche?» chiese Emaros, quando Zakita tornò verso di loro.
«Nessuna sergente» fece la giovane elfa, scattando sull'attenti. Il movimento fece drizzare le teste alla platea; peccato che un'occhiataccia di Emaros li rimandò tutti verso il muro più lontano.
«Nessuna traccia del tutto?» Emaros sollevò un sopracciglio, grattandosi i capelli cremisi dietro l'orecchio affilato.
«Nessuna» Zakita impallidì «posso... posso fare un secondo tentativo! Vedrò di usare un incantesimo più potente!»
«Tranquilla, non serve» Emaros sbuffò, sorridendo. La povera novellina non aveva ancora superato il timore reverenziale.
«Hanno di sicuro usato un incantesimo» il vampiro si stiracchiò, si avvicinava l'alba, e lui era in piedi da tre notti di fila «non si può estrarre un cuore senza far rumore»
«Ne è sicuro, sergente?» l'elfa si zittì da sola, mentre Emaros apriva la bocca.
Thodrek fu più veloce.
«Fermo là! Qua c'è gente che vuole fare colazione, non vomitare la cena con le tue storie!»
«Guastafeste... lei apprezza, vero?» chiese il vampiro, guardando l'elfa. Zakita era color latte, e dalla sua espressione avrebbe preferito i ferri roventi ai suoi ricordi, ma annuì lo stesso.
Emaros valutò se smettere di ingigantire i fatti.
Mettendo da parte la questione, iniziò a valutare che tipo di incantesimi potessero permettere una cosa del genere.
Il mezzelfo morto non era un mago, poco ma sicuro. Nessuna bacchetta, nessun amuleto, nessuna borsa di componenti, nessun libro di magia; in più, la cotta di maglia e la spada lunga nella sua stanza lo qualificavano come un tipo da confronto diretto.
«Era registrato?» domandò il vampiro, grattandosi ancora l'orecchio. Un ricordo gli stava affiorando nella mente.
«Alla Gilda? Pare di no, signore» Zakita tirò fuori un foglio di pergamena «non ha il timbro cittadino, non si era ancora accreditato»
Emaros annuì. Secondo quanto detto all'elfa, la vittima era arrivata da una settimana.
In sette giorni, l'avventuriero morto non si era recato alla Gilda. O era pieno di soldi, che però nessuno aveva intravisto, o aveva dei contatti informali con qualcuno.
Sarebbe dovuto andare a parlare con qualche amico.
«Zakita, trascrivi le testimonianze più importanti, e controlla se la Gilda ha avuto degli incarichi annullati nell'ultima settimana»
«Qualcosa in particolare?» chiese l'elfa, con un broncio sconsolato in volto.
La platea di avventori fremette allo spettacolo, e più di un insulto venne sussurrato da una persona all'altra. Emaros odiava il suo udito, in quei momenti.
«Nulla di particolare, esamina tutto» disse, avviandosi fuori dalla taverna, assieme a Thodrek.
«Ci saranno una marea di incarichi annullati» borbottò il nano «sicuro di non volerle dare un indizio? Anche uno piccolo?»
«Tu dai indizi ai tuoi apprendisti?» chiese Emaros con un sorriso.
«Io sono un simpatico nano cerusico» sorrise Thodrek «tu... un crudele sergente»
«E vampiro, perché tutti si scordano del sadico vampiro?»
«Forse perché sei abbastanza sadico come sergente» rise il nano, allontanandosi assieme al resto della squadra. Emaros scosse la testa, divenne un filo di fumo e si mosse verso la sua destinazione.
Le piazze delle vasche era il posto migliore per chiedere informazioni, un po' per la quantità di lavandaie, fonte imprescindibile di pettegolezzi, e un po' perché tra le piazze si trovava la Gilda dei Dadi, un nome ampolloso per indicare una congrega di ladri e strozzini.
Emaros non si fece annunciare, ci sarebbe voluto troppo tempo, e forse una o due teste rotte. Come fumo, entrò dalla quarta finestra al terzo piano, riprendendo le sue solite sembianze.
Una donna strillò, coprendosi il petto con le mani e scappando fuori dalla porta. Il vampiro sbuffò.
«Alzati maledetta nottambula» disse il sergente, tirando un calcio al grosso letto decorato al centro della stanza. Un dito medio color ebano fu l'unica risposta.
Emaros infilò la mano tra le coperte, scoprendo la testa della drow.
«Mmm... mezza candela ancora, mamma...» bofonchiò M'rka.
«Fossi tua madre ti avrei svegliata a frustate» disse Emaros, cercando di non soffermarsi troppo sulle forme dell'elfa scura.
«Peccato...» M'rka si tirò a sedere sul letto, ignorando la sua nudità «cosa vuoi?»
«Un mezzelfo è arrivato qui una settimana fa, alloggiava al Tavolo Scarlatto; voglio sapere se giocava nella bisca»
M'rka gli rivolse un broncio infastidito, ma si alzò e andò a controllare i registri. Il vampiro attese in silenzio, mentre la drow scorreva col dito i grossi tomi rilegati sul muro, fino a quello richiesto.
Sulla carta era una delle tante contabili della Gilda, all'atto pratico ne era la vera padrona. Pochi guizzi di inchiostro su uno dei suoi libri mastri, e i capi della Gilda sarebbero finiti in carcere per anni.
«Nessuno» fece M'rka dopo qualche minuto «niente di strano, nessuna puntata incredibile e nessuna vincita sensazionale»
Emaros annuì, riflettendo. La vittima non era morta per debiti di gioco, quindi doveva solo togliersi un altro dubbio.
«Qualcuno ha acquistato cristalli sottobanco? Cristalli d'ombra, per la precisione, lavorati a luce»
M'rka sollevò un sopracciglio.
«Questa informazione ti costerà» la drow si leccò le labbra «una notte con quella tua nuova recluta? Zakita, giusto?»
«La quota del quartiere di smeraldo scende a due decimi»
La drow fischiò, andando a controllare un'altra serie di libri mastri. Ci volle molto più tempo, stavolta.
«Nessuno, non negli ultimi tre anni; a essere precisi, c'è un acquisto fatto sette anni fa, un ordine molto preciso: cristallo d'ombra, lavorato a luce, mezzo piede di altezza, un quarto di larghezza e un quinto di spessore»
«Ottimo, contatta il sergente Liud, digli del nuovo accordo» Emaros sorrise, la scintilla nei suoi pensieri accese un primo stoppino.
«Non vuoi dirmi cosa hai capito?»
«Questa informazione si paga» fece Emaros, ghignando. M'rka sorrise lasciva, saltellando verso il letto.
Lui fu fuori dalla stanza, come fumo, prima che la drow si buttasse tra le coperte. La sentì imprecare mentre usciva.
Le dimensioni combaciavano con la sua idea, adesso l'unica cosa era riuscire a trovare il posto dove si era rintanato l'assassino.
Non che fosse così difficile, in realtà. C'erano solo due luoghi dove poteva andare.
La porta cedette al primo colpo, schiantata di netto dall'ascia del gendarme. Zakita entrò, la bacchetta spianata davanti a lei, urlando.
«Milizia cittadina, ginocchia a terra e mani in alto!»
Dietro di lei vennero altri due miliziani, entrambi armati di mazze leggere e scudi.
L'ometto nella stanza per poco non svenne, ruzzolando giù dalla sedia e alzando le mani. Tremava così tanto che sembrava lo stessero scuotendo.
Zakita si avvicinò al tavolo al centro della stanza, trattenendo un conato di vomito. Il corpo era stato legato con grosse cinghie, e puzzava di molte misture soporifere; per loro fortuna, l'unica ferita pareva un taglietto al centro del petto.
«Io... vi prego io...» balbettò l'uomo, spostando il volto rugoso tra l'elfa e i due mezzorchi che l'accompagnavano.
Puntandogli contro la bacchetta, Zakita gli intimò il silenzio.
Il sergente Emaros comparve alle spalle del cerusico, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Zakita riuscì a stento a trattenere un sussulto, quando vide il luccichio delle zanne.
Il vecchio non fu così fortunato, e una chiazza giallastra su allargò sulle sue braghe; riuscì a malapena a sollevare una mano, indicando un bauletto nella stanza.
Sempre tenendo sotto tiro l'umano, Zakita si diresse ad aprirlo.
«Ferma, ferma, lascialo lì ancora un po'» disse il sergente, sbadigliando «non può andare da nessuna parte»
L'elfa sussultò, guardando stranita il suo superiore. Trak e Drak, i due mezzorchi, fecero lo stesso, mettendosi accanto al vecchio tanto per essere sicuri.
«Lasciate perdere anche lui, scordatelo fuori e segnalate che lo abbiamo liberato» il sergente stava dicendo cose senza senso, ma i due gendarmi obbedirono lo stesso «e quando vedete il capitano Frenla, fategli sapere che gli abbiamo risolto un caso, può passare a ringraziare quando vuole. Vecchio umano rapito e liberato»
«Rapito, signore?» Zakita abbassò la bacchetta, confusa. Il sergente annuì.
Rimasero in silenzio per qualche momento, mentre il vampiro sogghignava soddisfatto. In quei momenti, l'elfa lo avrebbe volentieri preso a calci, se non fosse stato un suo superiore.
«Non era il cerusico l'assassino, vero?» disse Zakita, provando a far mente locale. Doveva esserci qualcosa che le era sfuggito.
«No, era solo un poveretto rapito da qualcuno di molto cattivo» rispose il vampiro, sorridendo. Zakita avvampò d'imbarazzo
«Immagino non sia nemmeno lui» disse, indicando il corpo sul tavolo.
«No, lui sarebbe stata la seconda vittima» il sergente Emaros la guardò dritta negli occhi «hai notato il volto beato della prima?»
«Sì, signore» rispose lei, richiamando alla mente lo strano sorriso rilassato del mezzelfo, decisamente fuori posto rispetto alle sue ferite.
«Il poveretto ha accolto la morte come una liberazione, o forse l'ha addirittura cercata»
«Intende che si è suicidato?» domandò Zakita «ma allora chi gli ha asportato il cuore?» l'elfa trattenne a stento un conato.
Il sergente Emaros si diresse al baule. Lo aprì, tirandone fuori una squisita scultura in cristallo candido, con quella che pareva una leggera nebbiolina nera all'interno.
Avvertiva una leggera aura magica venire dal cristallo, e mentre lo esaminava notò che aveva la forma di un cuore umano, a grandezza naturale; non riusciva a capire a cosa servisse l'oggetto, ma solo il materiale doveva valere molti mesi di lavoro come miliziana, senza contare anche l'abilità di realizzarne la forma
«È per questo che hanno ucciso?» domandò Zakita. Il sergente rise.
«No, certo che no. Questi è l'assassino»
Sotto lo sguardo esterrefatto dell'elfa, il vampiro pose il cuore di cristallo sul tavolo, mormorando una formula veloce.
Il cristallo divenne nero di colpo, e una voce incorporea riecheggiò per la stanza.
«Non avete diritto di farmi questo! Radash aveva siglato un regolare contratto! Non è colpa mia se ne ho trovato uno migliore così presto!»
Zakita ci mise qualche momento a capire che la voce provenisse dal cuore, mentre alle narici arrivava il lezzo della necromanzia.
«Tu... tu sei un lich!» disse, alzando la bacchetta.
«Calma agente, confesserà tutto in caserma» il sergente le abbassò dolcemente l'arma.
«Ma quindi...» iniziò lei, troppo confusa per andare oltre nella frase.
«Semplice: il lich ha creato un cuore di cristallo come filatterio, e lo impiantava nei corpi di altre persone, prendendone il controllo; Radash, il mezzelfo, doveva aver venduto il suo corpo per qualche ragione, ma il lich ne aveva trovato uno migliore; ha quindi deciso di uccidere Radash per poter essere impiantato nell'altro corpo»
«Ma... se il lich ha "usato" il corpo di Radash per uccidere Radash stesso, chi lo ha estratto? E chi lo ha portato qui?»
Zakita sentiva la testa girare, e non solo per il puzzo della magia nera, anche per l'orrore per quella strana magia contribuiva a farle tremare le ginocchia.
«Beh, procuriamoci uno scalpello, sono sicuro il nostro amico ci dirà tutti i nomi»
«Cosa?!» urlò il lich dal tavolo «non potete! La tortura è proibita! Ho i miei diritti!»
«Tecnicamente» fece Zakita «al momento sei una scultura di cristallo, niente ci impedisce di scalfirti un po'»
Il sergente annuì soddisfatto, richiudendo il lich strepitante nel baule e avviandosi verso l'uscita.
Zakita gli andò dietro. Forse le avrebbe permesso di dare una martellata o due.
Re: [CDP2] Un caso di cuore
2Ciao @Bardo96
prima di tutto complimenti per la scrittura! Pulita, moderna, molto “show” . Anche la gestione dei dialoghi la trovo ottima insomma siamo di fronte a un testo ben assodato e forte. Dalle prime righe non mi sarei aspettata i vampiri, credevo più a una storia tipo “Trono di spade” vista l’atmosfera creata.
Detto ciò, a livello di racconto breve, mi sembra di aver letto un capitolo di un romanzo o di una storia molto più articolata e complessa. La numerosità dei personaggi e le situazioni menzionate sono elementi appena accennati che sottendono più di quanto rivelano. Resta appunto la sensazione (piacevole) di aver letto solo una piccola parte di un lavoro più ampio che mi auguro tu abbia già in testa e che tu porti a compimento con la tua bravura innegabile.
Lettura piacevole e istruttiva. Mi piacerebbe saper scrivere così! Complimenti
prima di tutto complimenti per la scrittura! Pulita, moderna, molto “show” . Anche la gestione dei dialoghi la trovo ottima insomma siamo di fronte a un testo ben assodato e forte. Dalle prime righe non mi sarei aspettata i vampiri, credevo più a una storia tipo “Trono di spade” vista l’atmosfera creata.
Detto ciò, a livello di racconto breve, mi sembra di aver letto un capitolo di un romanzo o di una storia molto più articolata e complessa. La numerosità dei personaggi e le situazioni menzionate sono elementi appena accennati che sottendono più di quanto rivelano. Resta appunto la sensazione (piacevole) di aver letto solo una piccola parte di un lavoro più ampio che mi auguro tu abbia già in testa e che tu porti a compimento con la tua bravura innegabile.
Lettura piacevole e istruttiva. Mi piacerebbe saper scrivere così! Complimenti
Re: [CDP2 - Fuori concorso] Un caso di cuore
3Ciao, @Bardo96, piacere di leggere qualcosa di tuo. Ci sarebbe molto da dire su questo racconto e lo farò visto che ho in mente di postare.
Scherzi a parte, la prima impressione è di una buona tecnica di scrittura, di una qualità di narrazione superiore alla mia (mi associo al commento precedente). Non lo dico solo con invidia - un po' c'è, lo ammetto
-, ma perché il tuo racconto ha la capacità, secondo me, di mantenere l'attenzione del lettore e di scorrere questa lettura fino alla fine, quasi d'un fiato. Credo che hai fatto qualcosa di non banale: hai articolato una storia basata quasi unicamente su dialoghi e azioni, con poche descrizioni e questo è un punto di forza. Io, per dire, avrei di certo intervallato qualche battuta con passaggi descrittivi, e non avrei saputo ottenere un racconto così piacevole, nel quale comunque gli elementi si colgono, ma un racconto che, a un certo punto, si distrae in queste parentesi. Niente da dire, solo da leggere, davvero.
Ammetto, comunque, forse perché non sono un lettore che capisce al volo, le prime tre righe mi hanno dato qualche perplessità, ma poi ho comunque collegato tutto. Questo passaggio, per es.,
Per quanto riguarda lo stile, come dicevo, non saprei cosa dirti perché si tratta di tre scene molto visive e molto dirette. Posso segnalarti, solo, vari refusi come, per es., la mancanza di un punto a fine battuta in molti dialoghi.
Tolto questo, poche altre cosine da dire.
Al di là di tutto, davvero un buon racconto secondo me. Grazie per questa lettura e a rileggerci.

Scherzi a parte, la prima impressione è di una buona tecnica di scrittura, di una qualità di narrazione superiore alla mia (mi associo al commento precedente). Non lo dico solo con invidia - un po' c'è, lo ammetto

Ammetto, comunque, forse perché non sono un lettore che capisce al volo, le prime tre righe mi hanno dato qualche perplessità, ma poi ho comunque collegato tutto. Questo passaggio, per es.,
Bardo96 wrote: Emaros non rispose, limitandosi a leccarsi le labbra.mi è sembrato macabro e basta, sulle prime. Ma poi si collega il fatto che lui è un vampiro e il tutto si lega in modo naturale. Anche il leggere tra le righe che Zakita non abbia una vita facile - forse perché l'ultima arrivata - e, per esempio, a un certo punto si ritrova a essere usata come merce di scambio (non ho capito come e, a dire il vero, non voglio neanche capirlo), porta un po' a empatizzare con lei. Lei e il vampiro-sergente sono i personaggi che più ho apprezzato, magari anche per i numerosi accenni al rapporto tra i due (carina la chiusa, per es.).
Per quanto riguarda lo stile, come dicevo, non saprei cosa dirti perché si tratta di tre scene molto visive e molto dirette. Posso segnalarti, solo, vari refusi come, per es., la mancanza di un punto a fine battuta in molti dialoghi.
Bardo96 wrote: «Qualcuno ha acquistato cristalli sottobanco? Cristalli d'ombra, per la precisione, lavorati a luce»Non dirmi, poi, se il punto vada prima o dopo la chiusura perché una casa editrice mi dice una cosa e un'altra me ne dice un'altra. D'abitudine, in genere, scrivo il punto interno ".»".
Tolto questo, poche altre cosine da dire.
Bardo96 wrote: tra i testimoni ed i sospettatiuna d eufonica qui.
Bardo96 wrote: Qua c'è gente che vuole fare colazione, non vomitare la cena con le tue storie!A dire il vero ho pensato che il vampiro dovesse (in modo figurato?) vomitare la cena con le sue storie per motivi strani. Poi ho capito cosa intendessi, forse direi "non farle vomitare la cena" per rendere l'intento più chiaro.
Bardo96 wrote: Le piazze delle vasche era il posto migliore per chiedere informazioniStavo per dire "erano", ma dal contesto, credo che sia "la piazza delle vasche era".
Al di là di tutto, davvero un buon racconto secondo me. Grazie per questa lettura e a rileggerci.

https://www.facebook.com/curiosamate
Re: [CDP2 - Fuori concorso] Un caso di cuore
4Carissimo @Bardo96
ho letto il tuo racconto e l'ho molto apprezzato:
Cercherò di darti il mio commento critico per ciò che vale.
Il racconto è un interessante frammento di narrativa fantasy, ambientato in un mondo ricco di elementi tipici del genere: creature fantastiche (mezzelfi, vampiri, elfi, nani, drow, lich), magia, gilde e un contesto investigativo che richiama atmosfere da noir o poliziesco fantasy. La storia si sviluppa attorno a un omicidio misterioso, con il sergente vampiro Emaros e la sua squadra che indagano sulla morte di un mezzelfo, svelando un intricato caso legato a un lich e a un cuore di cristallo. Di seguito, un’analisi critica che evidenzia punti di forza, aree di miglioramento e considerazioni generali, suddivisa in sezioni per chiarezza.
Punti di forza
Aree di miglioramento
Considerazioni generali
Il racconto si distingue per la sua capacità di fondere elementi di fantasy tradizionale con un’indagine poliziesca, creando un ibrido narrativo che ricorda opere come The Dresden Files di Jim Butcher o City of Stairs di Robert Jackson Bennett, ma con un tocco più ironico e leggero. La figura di Emaros come vampiro-detective è particolarmente riuscita: la sua natura soprannaturale non è solo un espediente, ma influenza il modo in cui gli altri lo percepiscono e il suo approccio all’indagine (es. il disagio degli avventori, la sua trasformazione in fumo). Questo lo rende un protagonista memorabile e con un grande potenziale per ulteriori storie.
Il mondo narrativo è ricco di spunti: la Gilda dei Dadi, la milizia, il sistema magico e le tensioni razziali (evidenti nelle reazioni alla natura di Emaros o M’rka) suggeriscono un universo che potrebbe essere esplorato in un contesto più ampio, magari in una serie di racconti o un romanzo. Tuttavia, per un racconto breve, la storia riesce a essere autoconclusiva, pur lasciando spazio a domande sul passato di Emaros, sul rapporto con Zakita e sull’organizzazione criminale della Gilda.
Con i miei complimenti ti porgo un caldo saluto
ho letto il tuo racconto e l'ho molto apprezzato:
Cercherò di darti il mio commento critico per ciò che vale.
Il racconto è un interessante frammento di narrativa fantasy, ambientato in un mondo ricco di elementi tipici del genere: creature fantastiche (mezzelfi, vampiri, elfi, nani, drow, lich), magia, gilde e un contesto investigativo che richiama atmosfere da noir o poliziesco fantasy. La storia si sviluppa attorno a un omicidio misterioso, con il sergente vampiro Emaros e la sua squadra che indagano sulla morte di un mezzelfo, svelando un intricato caso legato a un lich e a un cuore di cristallo. Di seguito, un’analisi critica che evidenzia punti di forza, aree di miglioramento e considerazioni generali, suddivisa in sezioni per chiarezza.
Punti di forza
- Ambientazione vivida e coerente
L’ambientazione è uno dei punti di forza del racconto. La locanda, le piazze delle vasche, la Gilda dei Dadi e il contesto urbano con la milizia creano un mondo credibile e immersivo. La descrizione di luoghi come il bar “Tavolo Scarlatto” o le piazze con le lavandaie aggiunge dettagli che danno vita al setting, evocando un’atmosfera che mescola il fantasy classico con un tocco di realismo quotidiano. L’inserimento di elementi come la “Gilda dei Dadi” (una congrega di ladri e strozzini) e i pettegolezzi delle lavandaie arricchisce il worldbuilding, suggerendo un universo complesso e stratificato. - Personaggi ben caratterizzati
I personaggi principali, in particolare Emaros, Zakita e Thodrek, sono ben delineati nonostante la brevità del racconto. Emaros, il sergente vampiro, è un protagonista carismatico: il suo cinismo, il sarcasmo e la consapevolezza della sua natura “temuta” lo rendono un personaggio sfaccettato e intrigante. Zakita, la giovane elfa, incarna il ruolo della novellina entusiasta ma insicura, creando un buon contrasto con l’esperienza di Emaros. Thodrek, il nano cerusico, aggiunge un tocco di umorismo e praticità. Anche personaggi secondari, come M’rka, la drow, emergono con una personalità distinta grazie a pochi ma efficaci dettagli (es. il suo atteggiamento provocatorio e la sua nudità disinvolta). - Tono e stile
Il tono del racconto è un riuscito mix di ironia, noir e fantasy. La voce narrante, vicina al punto di vista di Emaros, è colloquiale ma mai banale, con battute e osservazioni che alleggeriscono la tensione dell’indagine senza farle perdere serietà. Frasi come “A nessuno piaceva un vampiro pallido che ronzava troppo vicino a un cadavere” o “Forse perché sei abbastanza sadico come sergente” aggiungono un umorismo nero che si sposa bene con il genere. Lo stile è fluido e scorrevole, con dialoghi naturali che riflettono le personalità dei personaggi. - Intreccio investigativo
La struttura da giallo fantasy funziona bene: il mistero del mezzelfo morto, l’indagine sulle tracce magiche, la scoperta del lich e del cuore di cristallo come filatterio creano un arco narrativo avvincente. Il colpo di scena finale, con il lich intrappolato nel cristallo che confessa, è soddisfacente e chiude il racconto con un tocco di originalità. La progressione delle indagini, con Emaros che collega i dettagli (il colore delle vene, la mancanza di tracce magiche, l’assenza di rumore), è ben costruita e mantiene alta l’attenzione del lettore. - Uso creativo della magia
L’elemento magico del cuore di cristallo come filatterio è un’idea originale e ben integrata nella trama. La spiegazione del lich che “usa” i corpi altrui per poi abbandonarli aggiunge un tocco di orrore e complessità al sistema magico del racconto, senza bisogno di spiegazioni eccessive. Questo contribuisce a mantenere il ritmo e a lasciare spazio all’immaginazione del lettore.
Aree di miglioramento
- Chiarezza in alcuni passaggi
Alcuni momenti della narrazione risultano leggermente confusi, soprattutto nella parte finale, quando si svela il ruolo del lich e del cuore di cristallo. Ad esempio, il passaggio in cui Emaros capisce che il lich ha “usato” il corpo di Radash per uccidere se stesso è intrigante ma poco chiaro senza ulteriori dettagli. Come ha fatto il lich a estrarre il cuore? Chi lo ha portato nel nascondiglio? Zakita stessa si pone queste domande, ma il racconto non offre risposte definitive, lasciando un senso di incompletezza. Potrebbe essere utile aggiungere un breve chiarimento, magari attraverso un dialogo o una riflessione di Emaros, per rendere la risoluzione più limpida. - Sviluppo dei personaggi secondari
Sebbene i personaggi principali siano ben caratterizzati, figure come M’rka o il cerusico rapito rimangono abbozzate. M’rka, ad esempio, ha un potenziale narrativo interessante (la sua posizione di potere nella Gilda, il suo atteggiamento provocatorio), ma appare solo brevemente e in modo funzionale. Un maggiore approfondimento, anche solo con un dettaglio in più sulla sua storia o motivazioni, potrebbe darle più spessore. Allo stesso modo, il cerusico rapito sembra un personaggio usa-e-getta: la sua liberazione avviene troppo rapidamente e senza impatto emotivo. - Equilibrio tra umorismo e tensione
L’umorismo è un punto di forza, ma in alcuni momenti rischia di attenuare la tensione drammatica. Ad esempio, le battute di Emaros e Thodrek durante l’indagine (es. “Fermo là! Qua c’è gente che vuole fare colazione, non vomitare la cena”) sono divertenti, ma potrebbero spezzare l’atmosfera cupa che ci si aspetta da un omicidio così cruento. Un maggiore equilibrio tra i toni, magari riservando le battute a momenti meno cruciali, potrebbe rafforzare l’impatto emotivo della storia. - Descrizioni visive e sensoriali
Le descrizioni sono efficaci, ma potrebbero essere ampliate per immergere ulteriormente il lettore. Ad esempio, la locanda è descritta solo come il luogo del crimine, ma mancano dettagli sull’atmosfera (odori, suoni, aspetto degli arredi). Anche la scena delle piazze delle vasche potrebbe beneficiare di una descrizione più vivida per enfatizzare il caos o la vivacità del luogo. L’uso del punto di vista di Emaros, con il suo udito e olfatto da vampiro, offre un’opportunità per arricchire le descrizioni sensoriali. - Ritmo e lunghezza
Il ritmo è generalmente buono, ma la parte centrale (l’incontro con M’rka e la visita alla Gilda) rallenta leggermente rispetto all’inizio e alla fine. La scena con M’rka, pur interessante, si concentra molto sul dialogo e meno sull’azione o sull’avanzamento dell’indagine. Ridurre leggermente questa sezione o integrarla con un elemento che spinga avanti la trama (es. un indizio più concreto trovato nei registri) potrebbe mantenere il ritmo più costante.
Considerazioni generali
Il racconto si distingue per la sua capacità di fondere elementi di fantasy tradizionale con un’indagine poliziesca, creando un ibrido narrativo che ricorda opere come The Dresden Files di Jim Butcher o City of Stairs di Robert Jackson Bennett, ma con un tocco più ironico e leggero. La figura di Emaros come vampiro-detective è particolarmente riuscita: la sua natura soprannaturale non è solo un espediente, ma influenza il modo in cui gli altri lo percepiscono e il suo approccio all’indagine (es. il disagio degli avventori, la sua trasformazione in fumo). Questo lo rende un protagonista memorabile e con un grande potenziale per ulteriori storie.
Il mondo narrativo è ricco di spunti: la Gilda dei Dadi, la milizia, il sistema magico e le tensioni razziali (evidenti nelle reazioni alla natura di Emaros o M’rka) suggeriscono un universo che potrebbe essere esplorato in un contesto più ampio, magari in una serie di racconti o un romanzo. Tuttavia, per un racconto breve, la storia riesce a essere autoconclusiva, pur lasciando spazio a domande sul passato di Emaros, sul rapporto con Zakita e sull’organizzazione criminale della Gilda.
Con i miei complimenti ti porgo un caldo saluto

Re: [CDP2 - Fuori concorso] Un caso di cuore
5Bardo96 wrote: Sul collo, il grosso squarcio che gli aveva provocato una singola lama.

Bardo96 wrote: A nessuno piaceva un vampiro pallido che ronzava troppo vicino a un cadavereÈ luogo comune che i vampiri bevano il sangue dei vivi, non ho mai letto che lo facciano con i morti...
Bardo96 wrote: La platea di avventori fremette allo spettacolo, e più di un insulto venne sussurrato da una persona all'altraSi potrebbe ipotizzare che lo spettacolo si riferisca al broncio dell'elfa (?), e gli insulti alle testimonianze e ai controlli sulla Gilda, ma non è chiaro.
Bardo96 wrote: Wed Apr 03, 2024 10:20 amdisse il sergente, sbadigliandodisse il sergente sbadigliando,
Bardo96 wrote: anche per l'orrore per quella strana magia contribuiva a farle tremare le ginocchiama anche per l'orrore di quella strana magia, che contribuiva a farle tremare le ginocchia
Bardo96 wrote: «Tecnicamente virgola» fece Zakita virgola «al momento sei una scultura di cristallo,Non so se è una scelta, ma non metti punti o virgole prima del "caporale" di chiusura dei dialoghi.
Per aver mischiato elfi, vampiri, nani, drow e mezzorchi, suppongo faccia parte di un progetto più grande: credo si evinca anche da frasi come queste:
-notò un colore strano in alcune delle vene, aguzzando la vista, sembrava in effetti uno strano -riflesso tra l'azzurrino e il biancastro. Una scintilla gli si accese in mente
-«non ha il timbro cittadino, non si era ancora accreditato»
-C'erano solo due luoghi dove poteva andare.
-mezza candela ancora
-sono sicuro il nostro amico ci dirà tutti i nomi
che lasciano cose in sospeso o cose che forse si dovrebbero già sapere.
Se così non fosse, a me personalmente come lettrice, manca un minimo di ambientazione, a maggior ragione trattandosi di un fantasy (Dungeons & Dragons?): un breve viaggio immersivo per poter immaginare in che tipo di ambiente ci stiamo muovendo, oppure qualche indicazione qua e là, per esempio nei cambi scena.
Lo scritto è fluido e scorrevole, molto piacevole da leggere: non c'è introspezione, ma in effetti il pezzo è abbastanza "action" e serrato da non richiederla più di tanto: hai comunque usato le battute per stemperare la narrazione.
