Silverwillow wrote: È un argomento complicato per molti versi (soprattutto la mancanza di una legge sul copyright e la questione morale se sia lecito o no per un autore servirsi di queste nuove tecnologie, o se non sia un po' come "barare"), quindi mi farebbe piacere discuterne.
Come argomento è effettivamente interessante, cercavo proprio una discussione simile. La questione è intrigante proprio sul piano del "barare" e sull'utilità che può avere l'intelligenza artificiale. Ho seguito tempo fa un seminario che introduceva la questione, un assaggio, insomma. Una buona sintesi è tale immagine: un arto aggiunto a quelli dell'uomo e l'avidità dell'uomo nel cercare sempre di superarsi e avere più controllo sulla natura (era un seminario filosofico). Il dettaglio che rassicura è l'impossibilità di imitare il pensiero umano.
Silverwillow wrote: Ma andando avanti le risposte mi sono parse sempre più fredde. Ogni volta che ho provato a dare un input emotivo (Qual è il tuo colore preferito? o Cosa ne pensi di...?) mi è arrivata la stessa risposta: "Non sono programmata per esprimere pareri o preferenze, ma posso dirti quello che vuoi su quest'argomento".
Questo secondo me è importante, apprezzo che ci sia questa freddezza perché deve essere chiaro con cosa si sta parlando e che dall'altra parte non ci sia una persona, per menti fragili potrebbe essere un problema se questa mostrasse dei tratti troppo emotivi e potrebbe portare a difficoltà sociali da non prendere sottogamba.
Silverwillow wrote: Io mi sono iscritta (è gratuito, basta registrarsi con email e password) solo per curiosità.
Ad ogni modo, mi sono iscritta per lo stesso motivo, sebbene più orientata verso la ricerca e lo studio, un braccio in più in tale settore. Non ho ancora provato a includere la scrittura, ho giusto provato a esporre uno scritto o un'idea per curiosità. Interessante, ma troppo accondiscendente, troppi complimenti per i miei gusti. Infatti, vorrei provare a sottoporre qualcosa e chiedere i punti che non vanno, per vedere cosa ne può uscire. Il tutto però per estrema curiosità, in quanto, poi, mi viene di tornare da sola su carta. Sono estremamente caotica e, sinceramente, non so quanto possa tornarmi utile.
Silverwillow wrote: Quello che vorrei sapere è se qualcuno ha avuto esperienze e/o ha consigli da dare. Ma mi piacerebbe anche sapere cosa ne pensate in generale: può essere uno strumento utile (se usato bene), o può diventare una comoda scorciatoia priva di coscienza e di certezze, e quindi una minaccia al lavoro di giornalisti e autori seri?
Complessivamente né osanno e né demonizzo l'utilizzo, purché sia un'aggiunta allo scrittore: l'intelligenza artificiale non deve sostituirlo, lo scrittore non deve pensare che può far fare tutto il lavoro, lo scrittore deve restare lui. Personalmente, ricevere troppo aiuto lo troverei scarsamente stimolante, per come sono fatta, anche se me ne lamento, amo entrare in conflittualità con il mio inchiostro, fa parte del pacchetto, no? Avere difficoltà, risolverle, portare a compimento. Quindi, userei per scopi assolutamente marginali e non vivi e centrali.
Non mi sento minacciata, comunque, non credo sia un rischio, l'unico rischio è che si possa intendere una scorciatoia che, peraltro, manco c'è.
Anche sul piano culturale, vorrei aggiungere un appunto.
ChatGPT è utile, ma resta una sintesi, una fonte che va approfondita. Anche in questo non deve essere sostituita all'uomo nella sua ricerca della cultura, nella lettura intera dei libri, degli argomenti, eccetera.
Aggiungo un fatto curioso, sentito proprio al seminario di cui ho parlato all'inizio.
L'intelligenza artificiale è stata adoperata anche in campo artistico: nell'emulazione di uno stile artistico. Sono stati sottoposti diversi dipinti di un autore deceduto e da questo hanno chiesto di produrre dei nuovi quadri secondo questo stile. Il risultato è stato molto buono, ma la domanda che mi pongo subito è quanto sia giusto e quanto fuoriluogo.
Sono fortemente convinta che è un tipo di domanda che bisognerebbe porre a cadenza regolare, domandarci oltre che fare rende il fare migliore nelle sue fondamenta.