Buon giorno, spero che qualcuno mi leggerà. Sto sistemando un romanzo in cui un personaggio importante è un capitano dei carabinieri.
La mia domanda per voi è questa: se il personaggio in questione chiama qualcuno (sempre carabiniere), l'interpellato come risponde? Lo so, posso andarmi a guardare un botto di fiction italiane per questo, ma ho bisogno della conferma di chi carabiniere lo è oppure ha parenti/amici che fanno questo lavoro.
Altra domanda: quando il capitano dei carabinieri dà l'ordine/fa la richiesta eccetera, l'interpellato come risponde? Agli ordini? Sissignore? Signorsì?
Insomma, ho tanta confusione, non voglio scrivere roba finta, voglio la verità.
Ah! Se il capitano parla con il suo superiore, il modo in cui saluta e risponde è uguale a quello che risponderebbe un sottoposto a lui?
Se non sono riuscita a spiegarmi ditemelo pure, ho un po' di febbre e molto mal di testa, ci sta che sia un po' confusionaria.
Grazie a tutti e aspetto le vostre risposte!
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
2@Linda_wR I carabinieri sono militari e si comportano come tali. Quando si va da un superiore, indipendentemente dal grado, si fa il saluto in visiera (se si ha il cappello in testa) stando sull'attenti; se si è a capo scoperto, basta l'attenti. Se si è chiamati da un superiore in maniera informale, si risponde "comandi!". A un ordine si risponde "signorsì". Le regole valgono per tutti i rapporti tra superiore e inferiore in grado. Un sottoposto si rivolge a un ufficiale premettendo il "signor": signor capitano, signor tenente, eccetera. Il "signor" non è dovuto ai sottufficiali e graduati, dall'appuntato al maresciallo. A disposizione per ulteriori chiarimenti. 

Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
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Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
3Linda_wR wrote: Sto sistemando un romanzo in cui un personaggio importante è un capitano dei carabinieri.Quindi è il comandante di compagnia da cui dipendono le varie stazioni in una delle quali presta servizio il carabiniere del tuo romanzo.
Linda_wR wrote: se il personaggio in questione chiama qualcuno (sempre carabiniere), l'interpellato come risponde? Lo so, posso andarmi a guardare un botto di fiction italiane per questo, ma ho bisogno della conferma di chi carabiniere lo è oppure ha parenti/amici che fanno questo lavoro.Non fidarti del "botto" delle fiction in circolazione con sussurate storie d'amore, non rispecchiano la realtà e men che meno la realtà operativa. Registi, sceneggiatori e quant'altro dietro a fiction di cassetta che dell'Arma conoscono solo le barzellette; gli attori, ragazzi bellocci e ragazze bellocce, della vita dell'Arma non hanno capito e non capiranno mai niente, in particolare un concetto basilare del teatro e del cinema valido per tutti i personaggi che si chiama "immedesimazione". Un palestrato con fisico da wow e velo di barba tenebrosa d'ordinanza si potrà immedesimare in tante altre cose, giusto per guadagnare e avere follower o come si chiamano quelli che mettono like, ma non potrà rappresentare un carabiniere nella sua vera vita quotidiana. Fidati.
Se vuoi vedere il comportamento di carabinieri nei film e sceneggiati potrei suggerirti qualcosa di datato ma a tuttora insuperato, "I racconti del maresciallo", di Mario Soldati con Turi Ferro che interpreta (ma non interpreta: è) un maresciallo nella sua stazione che nel comportamento, tono di voce, rapporti con superiori, subalterni e civili nel corso delle varie indagini degli sceneggiati è molto veritiero. Più che sceneggiati sembrano documentari. Però sono datati. Li trovi su youtube se ti piace documentarti.
Linda_wR wrote: se il personaggio in questione chiama qualcuno (sempre carabiniere), l'interpellato come risponde?I Carabinieri antepongono sempre il "signor" al grado dei loro ufficiali.
Poi bisogna vedere gli infiniti particolari che fanno parte del tuo romanzo e che io non conosco.
Mi spiego. Un carabinere dirà sempre "signor Capitano, signor Tenente eccetera. Anche sissignore, nossignore e comandi a seconda delle circostanze, ma non sempre in maniera automatica: a seconda delle circostanze. Un conto è parlarsi al comando compagnia con i comandanti di stazione a rapporto o al comando di stazione, quando il capitano si reca in visita, un conto è parlarsi in una sala operativa dove si coordinano assieme per settimane e mesi indagini importanti, un altro conto è parlarsi in circostanze di servizio talvolta drammatiche. Talvolta si lavora fianco a fianco per giorni e notti, condividendo rischi e i rapporti, pur essendo sempre improntati al rispetto gerarchico, possono divenire più "familiari".
Tieni conto, potrebbe esserti utile, che talvolta ci sono ufficiali che inizialmente si sono arruolati come carabinieri semplici o alla scuola Sottufficiali e poi hanno fatto il concorso interno per ufficiali o tramite frequenza dell'Accademia di Modena e poi a Roma. Capita che diventati tenenti o capitani incontrino i loro ex compagni di corso che sono rimasti nei gradi truppa o sottufficiali. Questi ultimi li chiameranno "signore" indubbiamente, specie davanti agli altri colleghi, ma se i rapporti iniziali da giovani erano amichevoli, fraterni in taluni casi, non in tutti, come si instaurano fra tutte le categorie di allievi, quando il capitano parlerà con l'appuntato o il maresciallo con il quale inizialmente ha condiviso il suo percorso, quando saranno faccia a faccia si daranno del tu. Potranno anche darsi del tu. Non sempre, ma succede. Può succedere. È successo.
Un grosso sbaglio di forma che non bisogna però mai fare è che se eventualmente un carabiniere, un appuntato, un brigadiere, un maresciallo che ha a che fare con un suo compagno di corso diventato ufficiale, per quanto gli possa dare del tu parlandogli faccia a faccia poi, in presenza di altri colleghi e di ufficiali, davanti a loro dovrà essere assolutamente formale e dargli del lei e rispondere sissignore. Questo per non creare disagi nell'ufficiale davanti agli altri ufficiali e malintesi nei confronti di tutti circa il loro rapporto professionale.
Bisogna vedere se il tuo paersonaggio si trova in una di queste condizioni: potrebbe dare un sapore diverso alla storia. Una mia opinione.
Linda_wR wrote: Altra domanda: quando il capitano dei carabinieri dà l'ordine/fa la richiesta eccetera, l'interpellato come risponde? Agli ordini? Sissignore? Signorsì?Può rispondere in tutti e tre i modi.
Esagerando, romanzando, drammatizzando, mettiamo che il capitano voglia imporre un certo indirizzo a determinate indagini.
Il sottoposto, un maresciallo di stazione più addentro agli avvenimenti potrebbe obbiettare dicendo: "Signor capitano mi permetto di farle notare che... ecc. ecc.
Il capitano potrebbe rispondere: "Questo non mi interessa" Oppure: Questo è irrilevante. Si attenga agli ordini.
Il maresciallo risponderebbe "Signorsì"
In questo caso la questione sarebbe chiusa. Questo signorsì è espresso a forza, il sottufficiale obbedirà malvolentieri, ma obbedirà. Perché è così che funziona.
Naturalmente il signorsì si dice anche in occasioni normalissime, come il sissignore.
Naturalmente non è certo detto che bisogna sempre dire signorsì.
"È vero brigadiere che lei passa il tempo libero a scommettere alle corse dei cavalli?
"Negativo, signore."
Ti ho fatto piccoli puerili esempi, ma in un romanzo ci potrebbero stare. Amo la fantasia e gli imprevisti della vita nei romanzi.
Guai se i comportamenti umani fossero assolutamente codificati. Anche i comportamenti dei militari.
Linda_wR wrote: Ah! Se il capitano parla con il suo superiore, il modo in cui saluta e risponde è uguale a quello che risponderebbe un sottoposto a lui?Certamente. Le regole militari non cambiano. Non ce lo vedo un capitano che non si rivolga al suo Colonnello o Generale comandante di Legione senza chiamarlo signor Colonnello, signor Generale o senza salutarlo militarmente. Compreso il sissignore e agli ordini. Ma senza eccessive esagerazioni, senza inutili enfatizzazioni, giusto il dovuto, poi si passa al senso del discorso, dell'incontro, della discussione del piano operativo inerente le indagini in corso e quant'altro. Almeno: a mio parere.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
4Alberto Tosciri wrote: Quindi è il comandante di compagnia da cui dipendono le varie stazioni in una delle quali presta servizio il carabiniere del tuo romanzo. Non fidarti del "botto" delle fiction in circolazione con sussurate storie d'amore, non rispecchiano la realtà e men che meno la realtà operativa. Registi, sceneggiatori e quant'altro dietro a fiction di cassetta che dell'Arma conoscono solo le barzellette; gli attori, ragazzi bellocci e ragazze bellocce, della vita dell'Arma non hanno capito e non capiranno mai niente, in particolare un concetto basilare del teatro e del cinema valido per tutti i personaggi che si chiama "immedesimazione". Un palestrato con fisico da wow e velo di barba tenebrosa d'ordinanza si potrà immedesimare in tante altre cose, giusto per guadagnare e avere follower o come si chiamano quelli che mettono like, ma non potrà rappresentare un carabiniere nella sua vera vita quotidiana. Fidati.Ti ringrazio INFINITAMENTE! Mi hai aperto un mondo, dico davvero. Per fortuna non devo andare a correggere niente, stavo già puntando a convertire ogni sissignore in signorsì, ma anche questo problema mi hai aiutato a risolverlo e anzi mi hai spiegato le sottili differenze tra i due modi di rispondere. Grazie!
Se vuoi vedere il comportamento di carabinieri nei film e sceneggiati potrei suggerirti qualcosa di datato ma a tuttora insuperato, "I racconti del maresciallo", di Mario Soldati con Turi Ferro che interpreta (ma non interpreta: è) un maresciallo nella sua stazione che nel comportamento, tono di voce, rapporti con superiori, subalterni e civili nel corso delle varie indagini degli sceneggiati è molto veritiero. Più che sceneggiati sembrano documentari. Però sono datati. Li trovi su youtube se ti piace documentarti. I Carabinieri antepongono sempre il "signor" al grado dei loro ufficiali.
Poi bisogna vedere gli infiniti particolari che fanno parte del tuo romanzo e che io non conosco.
Mi spiego. Un carabinere dirà sempre "signor Capitano, signor Tenente eccetera. Anche sissignore, nossignore e comandi a seconda delle circostanze, ma non sempre in maniera automatica: a seconda delle circostanze. Un conto è parlarsi al comando compagnia con i comandanti di stazione a rapporto o al comando di stazione, quando il capitano si reca in visita, un conto è parlarsi in una sala operativa dove si coordinano assieme per settimane e mesi indagini importanti, un altro conto è parlarsi in circostanze di servizio talvolta drammatiche. Talvolta si lavora fianco a fianco per giorni e notti, condividendo rischi e i rapporti, pur essendo sempre improntati al rispetto gerarchico, possono divenire più "familiari".
Tieni conto, potrebbe esserti utile, che talvolta ci sono ufficiali che inizialmente si sono arruolati come carabinieri semplici o alla scuola Sottufficiali e poi hanno fatto il concorso interno per ufficiali o tramite frequenza dell'Accademia di Modena e poi a Roma. Capita che diventati tenenti o capitani incontrino i loro ex compagni di corso che sono rimasti nei gradi truppa o sottufficiali. Questi ultimi li chiameranno "signore" indubbiamente, specie davanti agli altri colleghi, ma se i rapporti iniziali da giovani erano amichevoli, fraterni in taluni casi, non in tutti, come si instaurano fra tutte le categorie di allievi, quando il capitano parlerà con l'appuntato o il maresciallo con il quale inizialmente ha condiviso il suo percorso, quando saranno faccia a faccia si daranno del tu. Potranno anche darsi del tu. Non sempre, ma succede. Può succedere. È successo.
Un grosso sbaglio di forma che non bisogna però mai fare è che se eventualmente un carabiniere, un appuntato, un brigadiere, un maresciallo che ha a che fare con un suo compagno di corso diventato ufficiale, per quanto gli possa dare del tu parlandogli faccia a faccia poi, in presenza di altri colleghi e di ufficiali, davanti a loro dovrà essere assolutamente formale e dargli del lei e rispondere sissignore. Questo per non creare disagi nell'ufficiale davanti agli altri ufficiali e malintesi nei confronti di tutti circa il loro rapporto professionale.
Bisogna vedere se il tuo paersonaggio si trova in una di queste condizioni: potrebbe dare un sapore diverso alla storia. Una mia opinione.
Può rispondere in tutti e tre i modi.
Esagerando, romanzando, drammatizzando, mettiamo che il capitano voglia imporre un certo indirizzo a determinate indagini.
Il sottoposto, un maresciallo di stazione più addentro agli avvenimenti potrebbe obbiettare dicendo: "Signor capitano mi permetto di farle notare che... ecc. ecc.
Il capitano potrebbe rispondere: "Questo non mi interessa" Oppure: Questo è irrilevante. Si attenga agli ordini.
Il maresciallo risponderebbe "Signorsì"
In questo caso la questione sarebbe chiusa. Questo signorsì è espresso a forza, il sottufficiale obbedirà malvolentieri, ma obbedirà. Perché è così che funziona.
Naturalmente il signorsì si dice anche in occasioni normalissime, come il sissignore.
Naturalmente non è certo detto che bisogna sempre dire signorsì.
"È vero brigadiere che lei passa il tempo libero a scommettere alle corse dei cavalli?
"Negativo, signore."
Ti ho fatto piccoli puerili esempi, ma in un romanzo ci potrebbero stare. Amo la fantasia e gli imprevisti della vita nei romanzi.
Guai se i comportamenti umani fossero assolutamente codificati. Anche i comportamenti dei militari.
Certamente. Le regole militari non cambiano. Non ce lo vedo un capitano che non si rivolga al suo Colonnello o Generale comandante di Legione senza chiamarlo signor Colonnello, signor Generale o senza salutarlo militarmente. Compreso il sissignore e agli ordini. Ma senza eccessive esagerazioni, senza inutili enfatizzazioni, giusto il dovuto, poi si passa al senso del discorso, dell'incontro, della discussione del piano operativo inerente le indagini in corso e quant'altro. Almeno: a mio parere.
Nel mio libro non ci sono le situazioni che hai descritto, è un caso da FineDelMondo fantascientifica e non abbiamo indagini ma sopravvivenza e voglio far sì che ogni cosa sia scritta bene e non da fiction italiana con carabinieri di quartiere protagonisti (che come ho implicitamente accennato non seguo).
Se non avessi così paura di disturbare avrei fatto volentieri una capatina in una caserma a vedere come si svolge la vita e a fare domande su domande. Ma non so quanto potrebbe aiutarmi, dovrei andare a Livorno a visitare il primo reggimento carabinieri paracadutisti, perché il capitano del mio libro viene fuori da lì!
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
5@Linda_wR
Sono contento se le poche notizie che ti ho dato ti sono state utili.
Io, pur non essendo Carabiniere, ho passato la mia vita nell'Esercito, ho lavorato per tanti anni con Carabinieri in Italia e all'estero; mio padre era Carabiniere e ho vissuto fino ai venti anni dentro caserme dell'Arma.
Se il tuo personaggio è un capitano CC di Livorno è un paracadutista, lavora a fianco del 9° Reggimento paracadusti "Col Moschin" dell'Esercito, che sono di stanza nella caserma Vannucci a Livorno. Sono stato affiancato a entrambi questi fantastici reparti da giovane per vari corsi e missioni sia in Italia che all'estero. Sono uomini perfettamente addestrati alle situazioni più ostili e in grado di organizzare e dirigere altri militari e civili in condizioni come quelle che hai specificato metterai nel tuo romanzo, immagino situazioni post guerra o catastrofi del genere che speriamo cessino dove sono tuttora in atto e non avvengano mai più.
I carabinieri di quartiere c'erano fino a relativamente pochi anni fa, sarebbero i territoriali che svolgono servizio nell'ambito della loro stazione e pertinenze e come dici per me giustamente, le fiction non rispecchiano quell'attività o lo fanno in modo incompleto e inesatto.
Ti auguro una buona scrittura.
Sono contento se le poche notizie che ti ho dato ti sono state utili.
Io, pur non essendo Carabiniere, ho passato la mia vita nell'Esercito, ho lavorato per tanti anni con Carabinieri in Italia e all'estero; mio padre era Carabiniere e ho vissuto fino ai venti anni dentro caserme dell'Arma.
Se il tuo personaggio è un capitano CC di Livorno è un paracadutista, lavora a fianco del 9° Reggimento paracadusti "Col Moschin" dell'Esercito, che sono di stanza nella caserma Vannucci a Livorno. Sono stato affiancato a entrambi questi fantastici reparti da giovane per vari corsi e missioni sia in Italia che all'estero. Sono uomini perfettamente addestrati alle situazioni più ostili e in grado di organizzare e dirigere altri militari e civili in condizioni come quelle che hai specificato metterai nel tuo romanzo, immagino situazioni post guerra o catastrofi del genere che speriamo cessino dove sono tuttora in atto e non avvengano mai più.
I carabinieri di quartiere c'erano fino a relativamente pochi anni fa, sarebbero i territoriali che svolgono servizio nell'ambito della loro stazione e pertinenze e come dici per me giustamente, le fiction non rispecchiano quell'attività o lo fanno in modo incompleto e inesatto.
Ti auguro una buona scrittura.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
6Alberto Tosciri wrote: Se vuoi vedere il comportamento di carabinieri nei film e sceneggiati potrei suggerirti qualcosa di datato ma a tuttora insuperato, "I racconti del maresciallo", di Mario Soldati con Turi Ferro cOh, splendidi!
Quanti anni sono passati da quando li ho visti, ero poco più di un bambino. Se li ritrasmettessero, invece di certa spazzatura...
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
7Marcello wrote: Oh, splendidi!Lo stesso per me, che ho un anno meno di te...
Quanti anni sono passati da quando li ho visti, ero poco più di un bambino. Se li ritrasmettessero, invece di certa spazzatura...
Assieme a quello sceneggiato ce n'erano tantissimi altri, non faccio l'elenco perché sono tantissimi, li ho ancora presenti, sono su youtube ma li guardo raramente perchè mi fa male vedere com'era il mondo allora e come lo hanno trasformato adesso. Ricorderai I racconti del faro, L'isola del tesoro, I promessi Sposi, La freccia nera, Il conte di Montecristo...
Con pochissimi mezzi, molti erano girati addirittura per buona parte in interni, ti facevano vedere un mondo.
Per non parlare degli attori, delle loro voci impostate in un italiano perfetto, nel loro tono direi anche, che implicavano e trasmettevano una moralità e una sicurezza superiori, qualcosa che si sarebbe voluto imitare, specie con gli occhi di un bambino. Quella era la televisione, il suo vero scopo, senza plagio.
Non li ritrasmetteranno mai e continueranno a propinare spazzatura. Non conviene far sapere che esistevano dei valori oggi ridicolizzati e annientati per sostituirli con altro.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
8Non so se può esserti d'aiuto, ma c'è una canzone di Giorgio Faletti del 1994, in cui un Carabiniere si rivolge a un superiore (comandante) con un "Minchia, signor tenente" (il "signor" c'è sempre). Alla fine della canzone il Carabiniere conclude con "Minchia, signor tenente, per cui se pensa che ci ho vent'anni credo che proprio non mi dà torto. Se riesce a mettersi nei miei panni, magari non mi farà rapporto e glielo dico sinceramente: minchia, signor tenente!".
Forse dipende dal contesto e non solo dal grado. Siamo Uomini o caporali?
Video…
Forse dipende dal contesto e non solo dal grado. Siamo Uomini o caporali?
Video…
Il Sommo Misantropo
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
9Particolare la canzone di Faletti, a suo tempo ne rimasi colpito per quanto io, personalmente, non ami usare certe parole.
Scusate la mia invadenza.
Come suggestione di immagini e di storie cupe mi verrebbe da consigliare un film sconosciuto, sardo, riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivi del Ministero per i beni e le attività culturali nel 1998. Il regista è Piero Sanna, classe 1943, che è stato davvero Carabiniere, non di leva, e conosce molto bene quel mondo dall'interno.
Metto due brevissimi trailer: il primo pieno di musiche e suggestioni ancestrali, nulla a che fare con fiction, è un altro mondo, la Sardegna.
Nel secondo trailer un capitano Carabinieri sardo, che parla con il procuratore, si lamenta che per seguire alla lettera la procedura si sia tradita la pur difficile collaborazione della gente del posto. Il procuratore risponde in latinorum, il tipico sparare sentenze precotte di chi non avendo empatia nè argomenti pensa di intimidire e tagliare corto.
Mi piace il signor capitano che, sapendo che il procuratore è sardo gli parla duramente in sardo, mettendolo davanti alle sue responsabilità, alle conseguenze delle sue azioni da leguleio ottuso e insensibile.
Scusate la mia invadenza.
Come suggestione di immagini e di storie cupe mi verrebbe da consigliare un film sconosciuto, sardo, riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivi del Ministero per i beni e le attività culturali nel 1998. Il regista è Piero Sanna, classe 1943, che è stato davvero Carabiniere, non di leva, e conosce molto bene quel mondo dall'interno.
Metto due brevissimi trailer: il primo pieno di musiche e suggestioni ancestrali, nulla a che fare con fiction, è un altro mondo, la Sardegna.
Nel secondo trailer un capitano Carabinieri sardo, che parla con il procuratore, si lamenta che per seguire alla lettera la procedura si sia tradita la pur difficile collaborazione della gente del posto. Il procuratore risponde in latinorum, il tipico sparare sentenze precotte di chi non avendo empatia nè argomenti pensa di intimidire e tagliare corto.
Mi piace il signor capitano che, sapendo che il procuratore è sardo gli parla duramente in sardo, mettendolo davanti alle sue responsabilità, alle conseguenze delle sue azioni da leguleio ottuso e insensibile.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
10Alberto Tosciri wrote: Come suggestione di immagini e di storie cupe mi verrebbe da consigliare un film sconosciuto, sardo, riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivi del Ministero per i beni e le attività culturali nel 1998. Il regista è Piero Sanna, classe 1943, che è stato davvero Carabiniere, non di leva, e conosce molto bene quel mondo dall'interno.Grazie, @Alberto Tosciri! Anche i due trailer sono molto belli!
Il Sommo Misantropo
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
11Immaginavo fossero argomenti che potessero interessarti, @dyskolos.
Ricordo che in passato abbiamo avuto interessanti discussioni.
Ricordo che in passato abbiamo avuto interessanti discussioni.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
12Alberto Tosciri wrote: Quella era la televisione, il suo vero scopo, senza plagio.Parole sante, Alberto.
Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
13Marcello wrote: Oh, splendidi!È molto probabile che si possano trovare su Rai Play, tra gli "archivi".
Quanti anni sono passati da quando li ho visti, ero poco più di un bambino. Se li ritrasmettessero, invece di certa spazzatura...
Proverò a cercarli, così come gli altri titoli suggeriti da @Alberto Tosciri, che mi sembrano molto interessanti.
La scorsa estate ho recuperato una serie, credo di inizio anni '70, ancora in bianco e nero ("Lungo il fiume e sull'acqua", non adatta allo scopo del topic, però, perché sebbene sia un poliziesco e con un cast italianissimo, non è ambientato in Italia). Una trama e una regia che non risentono affatto del tempo, idem per i dialoghi, per non parlare della recitazione.
Purtroppo tanti sceneggiati non sono presenti sulla piattaforma, ma molti altri possono essere recuperati proprio da lì.
Quanto alla canzone di Faletti, citata da @dyskolos (al netto dell'espressione idiomatica tipica della Sicilia, contesto in cui la canzone è ambientata e ci sta tutta, a fini realistici), la trovo ancora oggi da pelle d'oca. Parla delle stragi di mafia, parla degli agenti di scorta che mettono la propria vita al servizio della personalità che proteggono, spesso per pochi spiccioli al contrario di quanto si pensa. Così come è altrettanto bella, e della stessa tematica, la canzone "Per la bandiera", degli Stadio (anche questa, però, non utile ai fini della ricerca del topic).
So di essere OT, quindi mi auto redarguisco.

Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
14ElleryQ wrote: Proverò a cercarli, così come gli altri titoli suggeriti da @Alberto Tosciri, che mi sembrano molto interessanti.C'è un vero, grandissimo tesoro, credimi. Solo con quel materiale si potrebbe fare non dico una riforma del sistema educativo scolastico, ma un programma ricco di contenuti più a misura d'uomo senz'altro. Non mi dilungo perchè, come hai giustamente detto, anche io andrei Off Topic e io ci vado spesso, in tutto, anche nei commenti ai racconti. Mi lascio trasportare dall'entusiasmo. Se mi parlano ad esempio di un cortile, non mi piace limitarmi al cortile, ma devo sapere del muro di cinta, degli alberi che ci sono dentro e oltre il muro, delle aiuole, dei fiori, dei rubinetti, della storia e dei sogni di chi passa dentro il cortile. Per non parlare di cosa può esserci fuori. Immaginare.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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Re: Per chi conosce il mondo dei carabinieri, aiutatemi!
15Alberto Tosciri wrote: C'è un vero, grandissimo tesoro, credimi.Al momento de "I racconti del maresciallo" ho trovato solo la versione più "recente", del 1948. È un rifacimento di Giovanni Soldati, figlio di Mario Soldati, dove il maresciallo Arnaudi è interpretato da Arnoldo Foà.
In compenso ho trovato "I racconti del faro" originale. Gli altri titoli citati, invece, li ho proprio visti a suo tempo, o qualcuno in replica successiva.