[CN24] La contessa Evarista

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Pacco nr. 12


Nella grande sala illuminata dai candelabri, i calici erano alzati per il brindisi. Prima che il cristallo potesse risuonare, un tonfo sordo echeggiò dal piano superiore. Gli ospiti si guardarono intorno confusi, finché un urlo non spezzò il silenzio: "È stato assassinato!"
 
La contessa sbuffò “Chiedo venia, il personale davvero non sa come comportarsi.”
“Vengo con te, nonna?”
“Ti ringrazio ma cherie, ma certe cose riguardano solo ed unicamente la padrona di casa.” Appoggiandosi al suo bastone dal pomello d’argento si avviò verso la scalinata che portava ai piani superiori. Prima di affrontare la salita, fece segno ai domestici di rabboccare i bicchieri degli ospiti.
Che poi ospiti era una parola grossa, erano tutti i suoi parenti. Li sentiva alle sue spalle quei parassiti in visita, sempre pronti a controllare il suo stato di salute.
A metà scala le venne incontro la cameriera “Contessa, la prego, non salga, non è una bella vista. Ho già chiamato il dottor Borboni.”
A dispetto della disperata posa da operetta della cameriera, la contessa Evarista non perse il sangue freddo.
“Ma è morto oppure no?”
“Contessa, non riesco a capire, ma non vada. Sarà stato ucciso.”
La contessa Evarista delle Piamaggine vedova Caramellazzi, sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale, socia di maggioranza della EPC spa, e tutt’ora alla guida della stessa, non si sarebbe tirata indietro per nulla al mondo. Sapeva con certezza che non c’era alcun motivo di sospettare una morte violenta a meno di non incolpare il cuoco e i suoi manicaretti.
Il tacco quadrato delle scarpe di vernice nera risuonava di gradino in gradino, man mano che si avvicinava alla galleria degli antenati.
“Dove si trova?”
“Nella sua stanza, contessa.”
Davanti alla porta di quercia ebbe un’esitazione, ma la cameriera la precedette.
Ai piedi del letto a baldacchino nella sua cuccia preferita era sdraiato immobile Minú, il suo adorato bassottino. Il muso era circondato dai libri che era riuscito a far cadere dal comodino. La lingua pendeva a lato, pareva proprio non respirasse.  Forse l’ultimo amorevole dispetto gli era costata la vita.
“La cuccia sul letto, prego.”
Seduta di fianco a Minú accarezzò il corpicino immobile fino all’arrivo del dottor Borboni, che non fece altro che constatarne il decesso.
Nemmeno una lacrima, un’incertezza nel passo, come se niente fosse tornò dai propri ospiti.
Il dottor Borboni, scapolo incallito, si aggiunse alla compagnia, mentre il cadaverino riposava nel freezer in attesa di essere tumulato appena passate le feste di Natale.
La contessa nemmeno condivise la scomparsa di Minú con i propri ospiti per non prolungare troppo la tradizionale cena della vigilia. Quando fu il momento di aprire i regali gioì dell’unico fattole da ma cherie: un cappottino scozzese destinato al bassottino. L’avrebbe seppellito proprio con quello.
“Ma il botolo rognoso che fine ha fatto?”
Fra il personale calò un momento di gelo, proprio suo genero doveva fare la sgarbata domanda. Già aveva sposato Manrica per interesse, tradendola a ogni piè sospinto, ma, non contento, non si premurava nemmeno di nascondere il profondo disprezzo per la vecchia suocera, che a suo avviso avrebbe dovuto nominarlo amministratore delegato con tutti i benefit consoni. Invece no, gli toccava continuare a fare l’avvocato di campagna per godere dei privilegi della famiglia delle Piamaggine.
“Minú ci ha lasciato questa sera.” Le mani raccolte in grembo dalla sua poltrona fissò gli altri presenti ancora occupati a scartare le strenne.
“Nonna, mi spiace tanto. Sei triste?”
“Non ti preoccupare, ma cherie, va tutto bene.” Aveva il cuore straziato, sentiva un dolore pungente, non a sinistra, ma al centro del petto. Sembrava che lo sterno volesse stritolarle i polmoni. Non era il caso di sentirsi male ora: una contessa non mostra i propri sentimenti durante un evento famigliare.
Il decesso di Minú venne sommerso da una serie di esclamazioni di soddisfatto stupore. La contessa Evarista proprio quel Natale aveva deciso di essere particolarmente generosa.
Si era preoccupata di informarsi dei desideri di ognuno.
Alcuni piccoli pacchetti contenevano la chiave di una macchina tanto desiderata oppure di uno chalet nelle alpi svizzere, altri invece gioielli importanti che alla luce delle candele dell’albero rilucevano.
Solo a ma cherie la contessa consegnò il regalo di persona: uno scatolino minuscolo confezionato con la carta rossa e un fiocco d’oro.
Ma cherie lo mise da parte per prendere le mani della nonna fra le sue.
“Nonna, grazie, ti voglio bene.”
Con fatica la contessa represse quell’unica lacrima che sarebbe valsa la pena piangere.
Ma cherie con i suoi ventidue anni era la sua nipote più giovane. Era l’unica che non la compiaceva levandosi i piercing, che andava a trovarla per mostrarle ogni nuovo tatuaggio e infine la contessa si era anche abituata ai rasta di tutti i colori che le adornavano la testa. Era anche l’unica che le aveva chiesto un lavoro e aveva scelto di fare l’inserviente alla mensa aziendale, perché doveva ancora terminare gli studi, ma non voleva impegnarsi troppo per non rinunciare al divertimento.
Certo non aveva problemi economici, ma voleva spendere i propri soldi senza dover rendere conto a nessuno. Ma cherie, il cui nome era un altisonante Mariavittoria, aveva un bel caratterino e si faceva rispettare da tutti.
“Su, apri il pacchetto, tesoro.”
Conteneva una piccola chiave dorata da poco prezzo, di quelle che servono per i lucchetti dei diari da supermercato.
Mariavittoria senza pensarci due volte se la appese alla catenina e ringraziò la nonna.
A mezzanotte la contessa congedò i suoi figli, generi, nuore e nipoti.
Con fatica tornò nella sua camera orfana di Minú e penso che novantatré anni fossero una bella età per morire.
Il suo cuore era stanco e Mariavittoria si sarebbe laureata a primavera.
La contessa Evarista delle Piamaggine vedova Caramellazzi aveva già sistemato la successione e mentre versava l’intera boccetta del valium nel bicchiere si chiese se l’anima sua avrebbe avuto il piacere di assistere all’apertura del testamento. Assieme al giovane notaio Tramontini aveva deciso la disposizione dei posti per la lettura del testamento: ma cherie Mariavittoria sarebbe stata seduta al centro e tutti gli altri attorno. Il notaio, a fronte di un congruo compenso, si era impegnato a rimanere a disposizione di ma cherie per dieci anni dopo la morte della contessa.
Si sdraiò con addosso il vestito di velluto blu notte che aveva scelto per quella sera, si lisciò la gonna, sistemò il colletto di pizzo e tenne le scarpe. Voleva essere una gran signora fino in fondo.
Bevve tutto il bicchiere in un unico sorso e assunse la classica posa di chi muore sereno e con l’anima in pace. Mentre la coglieva questo profondo sonno si immaginò l’espressione stupita di ma cherie quando avrebbe scoperto che quella chiave dava accesso a tutte le informazioni necessarie per prendere il suo posto alla EPC spa. 
Chissá se s qualcuno sarebbe venuto in mente di seppellire Minú assieme a lei. Sarebbe stata una buona compagnia.
Infine, quell’unica lacrima di commozione trovò la sua via fra cipria e rughe per scivolare sul collo, ma la contessa non se ne accorse più.

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmTi ringrazio ma cherie,
ma cherie meglio in corsivo

Ma che bel racconto @Almissima! L’ho letto in un “amen” e mi è piaciuto moltissimo. Hai speso bene le parole del tuo pacco creando un personaggio davvero ben riuscito la contessa Evarista e un’atmosfera alla Christie molto affascinante. Ottima la trovata della morte del cane, eccellente la fine con “valium” . L’unico dubbio è quello che la nipote tanto amata sia davvero interessata all’azienda ricevuta in eredità. Per come mi hai fatto immaginare il personaggio può darsi che no. Oppure sì! 
Bel lavoro e tanti cari auguri.

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pme portava ai piani superiori. Prima di affrontare la salita, fece segno ai domestici di rabboccare i bicchieri degli ospiti.
Che poi ospiti era una parola grossa, erano tutti i suoi parenti. 
Dopo "grossa", meglio gli esplicativi due punti.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pm“Ma è morto oppure no?”
“Contessa, non riesco a capire, ma non vada. Sarà stato ucciso.”
Capisco che ti serva per il "climax" ma è un dialogo inverosimile non citare chi sia la creatura morta fin da subito.  :si:
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmAi piedi del letto a baldacchino virgola nella sua cuccia preferita virgola era sdraiato immobile Minú, il suo adorato bassottino.
Ti consiglio un inciso.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmNemmeno una lacrima, un’incertezza nel passo, come se niente fosse tornò dai propri ospiti.
Anche qui, dopo "passo" ti consiglio i due punti.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmQuando fu il momento di aprire i regali virgola gioì dell’unico fattole da ma cherie: un cappottino scozzese destinato al bassottino. L’avrebbe seppellito proprio con quello.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmFra il personale calò un momento di gelo, proprio suo genero doveva fare la sgarbata domanda. 
Anche qui, non la virgola, ma i due punti che aprono alla spiegazione.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmLe mani raccolte in grembo virgola dalla sua poltrona fissò gli altri presenti ancora occupati a scartare le strenne.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmIl decesso di Minú La notizia del decesso di Minù venne sommerso sommersa da una serie di esclamazioni di soddisfatto stupore.
consigli
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmMa cherie, Ma cherie,  il cui nome era un altisonante Mariavittoria, aveva un bel caratterino e si faceva rispettare da tutti.
“Su, apri il pacchetto, tesoro.”
Meglio in corsivo l'appellativo, secondo me.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pm Si sdraiò con addosso il vestito di velluto blu notte che aveva scelto per quella sera, si lisciò la gonna, sistemò il colletto di pizzo e tenne le scarpe. Voleva essere una gran signora fino in fondo.
Giusto finale.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmChissá se s qualcuno s
refusino

Grazie di avere partecipato, cara @Almissima , con questo apprezzabile aneddoto, anche se hai dribblato (per così dire) l'omicidio suggerito dall'incipit
della tua traccia. 
Tanti cari auguri!  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Ciao @Almissima 

Anche se il racconto è breve, ha una trama ben definita. L'unico appunto che farei è perché lei decide di suicidarsi. In fondo, non mi pare che si sia particolarmente risentita della dipartita del cane. Ma stavo pensando che la morte di Minù sia stata causata dalla contessa attraverso lo stesso valium usato per la sua dipartita; come a dire, me ne vado in buona compagnia. Riprenditi, ciao  :D
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmNella grande sala illuminata dai candelabri, i calici erano alzati per il brindisi. Prima che il cristallo potesse risuonare, un tonfo sordo echeggiò dal piano superiore. Gli ospiti si guardarono intorno confusi, finché un urlo non spezzò il silenzio: "È stato assassinato!"
 
La contessa sbuffò “Chiedo venia, il personale davvero non sa come comportarsi.”
“Vengo con te, nonna?”
“Ti ringrazio ma cherie, ma certe cose riguardano solo ed unicamente la padrona di casa.” Appoggiandosi al suo bastone dal pomello d’argento si avviò verso la scalinata che portava ai piani superiori. Prima di affrontare la salita, fece segno ai domestici di rabboccare i bicchieri degli ospiti.
Che poi ospiti era una parola grossa, erano tutti i suoi parenti. Li sentiva alle sue spalle quei parassiti in visita, sempre pronti a controllare il suo stato di salute.
A metà scala le venne incontro la cameriera “Contessa, la prego, non salga, non è una bella vista. Ho già chiamato il dottor Borboni.”
A dispetto della disperata posa da operetta della cameriera, la contessa Evarista non perse il sangue freddo.
“Ma è morto oppure no?”
Nell'incipit che hai avuto in dono, sembra sia morto assassinato un uomo. Per lo meno, prima di dire "assassinato" chi scopre il cadavere dovrebbe vedere la traccia di un arma da fuoco, di un coltello… Invece, la cameriera non sa nemmeno se il cagnolino sia davvero morto.
Correggerei, a contest finito, la parola "Assassinato" non mi sembra coerente con l'atteggiamento della contessa. Il racconto è riuscitissimo se non fosse per questo dettaglio.
Almissima wrote: Sat Jan 04, 2025 10:27 pmContessa, non riesco a capire, ma non vada. Sarà stato ucciso.”
Cosa non vada: una svista.

Infatti, da cosa lo deduce che sia stato ucciso, se non riesce nemmeno a capire se è morto o vivo?

Mi dispiace per l'influenza, spero che tu adesso stia meglio <3

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Scrittura sorvegliata, trama sottile (non ci sono accadimenti eclatanti, super eroi, magie, etc.) ma di spessore (profondità dei personaggi, adeguato contesto...). E' tutto placido e tranquillo, non c'è un vero climax ma non è neppure necessario. Molto ben scritto. Un paio di segni di punteggiatura mancanti che neanche ti specifico. Unico piccolo difetto: in un racconto non parodistico non puoi usare certi cliché sopra le righe. La contessa Evarista delle Piamaggine vedova Caramellazzi mi ricorda immediatamente la fantozziana Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Ciao @Almissima

Ho molto apprezzato il tuo delizioso racconto, una bella trama, sembrerebbe una storia d'altri tempi guardando dal punto di vista della Contessa, ma è chiaramente ambientata ai giorni nostri come si vede dalla ventata di modernità, diciamo così. della nipote ma cherie.
Non ho capito che motivi avesse la contessa di togliersi la vita poveretta, per me era l'unica che meritava di vivere ancora, nonostante la sua età avanzata. Al suo posto non avrei comunque lasciato nulla  in eredità alla nipote, non mi sta simpatica per niente con la sua smania di libertà e la tipica noncuranza dei soldi di chi sa che non ha nessun problema di soldi.
Ma sono questioni di preferenze.
Hai confezionato una bella storia, sembra di sentire il "vissuto" della contessa, dai suoi pensieri, atteggiamenti, modo di camminare. Molto ben scritta.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Grazie a voi tutti per i commenti piú che gentili, in modo particolare a @Poeta Zaza  che faccio tribolare sempre con la mia punteggiatura sportiva.

Re: [CN24] La contessa Evarista

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Ciao @Almissima piaciuto tanto tanto! Complimenti. Di recente a Milano è diventato legalmente possibile seppellire gli animali domestici con i propri padroni, quindi la tua contessa può dipartire felice. 

Auguri di buon anno

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