Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Fabioloneilboia wrote: Mon Mar 13, 2023 6:50 pm @Wanderer Esattamente, infatti i clienti sono proprio l'autore e i suoi conoscenti. Se un autore riesce a vendere da solo tra le 50 e le 100 copie, caso piuttosto frequente, l'unico modo che ha un editore per tenersi in vita è pubblicare tanti titoli.
Beh, se questo è l'unico modo per tirare a campare di un editore... meglio che chiuda bottega.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Wanderer wrote: Mon Mar 13, 2023 5:00 pm Da una CE che si chiama "Scatole Parlanti"... ci si poteva anche aspettare. 
LOL

Avete ragione, infatti dovremmo aprire qui la categoria degli ibridi per salvare i poveri malcapitati come la sottoscritta. Non pagare neanche due spicci di euro di diritto d'autore è grave.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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@Wanderer Infatti: molti di questi rubagalline vanno avanti due o tre anni senza pagare autori, tasse ed eventuali dipendenti o collaboratori free lance, e poi chiudono, salvo riaprire con altra ragione sociale e ricominciare il gioco. Il sistema glielo consente.
Mario Izzi
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[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Cheguevara wrote: Wed Mar 15, 2023 4:24 pm @Wanderer Infatti: molti di questi rubagalline vanno avanti due o tre anni senza pagare autori, tasse ed eventuali dipendenti o collaboratori free lance, e poi chiudono, salvo riaprire con altra ragione sociale e ricominciare il gioco. Il sistema glielo consente.
Glielo consentono pure gli esordienti che poverini inizialmente ci cascano perché ci credono. Quindi, come ho già richiesto a @Leaver , sarebbe l'ideale cambiare la descrizione iniziale della casa editrice almeno qui. Perché io proprio per quello che ho letto qui mi sono tranquillizzata e ho deciso di firmare. Questa pagina un po' di differenza la fa.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Clover wrote: Thu Mar 16, 2023 11:33 amGlielo consentono pure gli esordienti che poverini inizialmente ci cascano perché ci credono. Quindi, come ho già richiesto a @Leaver , sarebbe l'ideale cambiare la descrizione iniziale della casa editrice almeno qui. Perché io proprio per quello che ho letto qui mi sono tranquillizzata e ho deciso di firmare. Questa pagina un po' di differenza la fa.
Purtroppo, lo stesso discorso vale per tantissimi altri piccoli editori "free". Ci vorrebbero dei nuovi criteri, affinché gli autori sappiano sin dall'inizio a cosa vanno incontro con certi editori "free". Di molti però mancano testimonianze, quindi è difficile orientarsi. Secondo me, comunque, in presenza di testimonianze come la tua, l'editore andrebbe depennato dalla sezione attuale e inserito in un'altra. Questa richiesta però la devi avanzare non all'autore del thread, ma a qualcuno dello staff.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Buongiorno, rispondo perché sono stato chiamato in causa.
Ho pubblicato due libri (un romanzo e una raccolta di racconti) con Scatole Parlanti. Per quella che è la mia esperienza, l'editore è piccolo, ma serio, e sicuramente da annoverare tra i Noeap, sennò lo avrei escluso senza dubbi.
Non ho mai sborsato una lira, e a me non è stata chiesta nemmeno una fase di pre-ordine (che a qualcuno, invece, è stata richiesta). Ho notato che molti autori di un gruppo letterario di cui faccio parte hanno pubblicato con Scatole Parlanti, e alcuni dei loro prodotti (del mio non parlo) sono a mio avviso di ottima qualità. 
Al momento del pagamento delle royalties, ti propongono la scelta tra il pagamento cash e ricevere copie a prezzo ridotto, che molti evidentemente preferiscono.
Per quanto mi riguarda, serietà, cordialità, editing e grafica vanno più che bene. I principali punti deboli riguardano la distribuzione, la correzione delle bozze e il fatto che il marchio principale Alter Ego non ha sin qui fatto molto scouting  con gli autori delle case di supporto, preferendo autori esteri o rapporti con gli agenti letterari.    

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Buona domenica,
la mia esperienza con scatole parlanti è negativa; ho mandato un mio manoscritto a inizio ottobre e, a tutt'oggi, non ho ricevuto risposta. Ho mandato loro una mail in cui chiedevo, gentilmente, di confermarmi che l'assenza di risposta valeva come rifiuto, ma non mi hanno mai risposto. Mi sembra estremamente maleducato, visto anche che la C.E. in oggetto non è Mondadori. E' pur vero che io non sono Eco, ma neppure un esordiente. In ogni caso, anche se mi rispondessero, cosa che dubito fortemente, per loro sarei impegnato a vita. Un sorriso a tutti.  Nuvola.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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NUVOLA wrote: Sun Mar 10, 2024 12:05 pm Buona domenica,
la mia esperienza con scatole parlanti è negativa; ho mandato un mio manoscritto a inizio ottobre e, a tutt'oggi, non ho ricevuto risposta. Ho mandato loro una mail in cui chiedevo, gentilmente, di confermarmi che l'assenza di risposta valeva come rifiuto, ma non mi hanno mai risposto. Mi sembra estremamente maleducato, visto anche che la C.E. in oggetto non è Mondadori. E' pur vero che io non sono Eco, ma neppure un esordiente. In ogni caso, anche se mi rispondessero, cosa che dubito fortemente, per loro sarei impegnato a vita. Un sorriso a tutti.  Nuvola.
Ad onore del vero, stai segnalando come negativo qualcosa che è la prassi per il 99% delle CE.
Che sia una cosa spiacevole, lo si discute in un'altra discussione del forum.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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D'accordo sul fatto che la non risposta sia una caratteristica che accomuna molte CE, grandi o piccole che siano. Quello che è inaccettabile, a parte la pre-vendita che chiedono ad alcuni (perché non a tutti?), è la non corresponsione dei diritti a chi non accetta di farsi pagare in copie scontate. Opinione, la mia, formata da ciò che ho letto in questa discussione, non avendo avuto a che fare direttamente con la CE in questione. A meno di prova contraria, non mi affiderei a loro.
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Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Per quanto mi riguarda, PESSIMA esperienza con questa casa editrice e con il Gruppo Utterson a cui appartiene.
 
Mi contattano interessati al mio romanzo, e al telefono parliamo di contratto e piani per la vendita del libro. Tra le possibilità da attuare, mi propongono o la prevendita, o una presentazione "dal vivo" nella mia zona; dato che non sono molto amante dei preordini, visto che non sono J. K. Rowling e in più non mi piace chiedere ad amici e conoscenti di pagare in anticipo copie di un libro che chissà quando uscirà (e poi penso che sia la casa editrice a dover investire su di me, visto che mi hanno selezionato, e non i miei parenti), opto per la presentazione. Purtroppo, una volta firmato il contratto, il mio libro finisce automaticamente in preordine senza una data precisa di uscita: l'obiettivo è arrivare a circa 100-110 copie, un traguardo non a portata di tutti. In più, mi viene inviata una guida per la promozione sui social, in cui vengo invitato a pubblicare sui miei social 3-4 post nella prima settimana, un "video simpatico/accattivante" in cui parlo del romanzo, una diretta in cui promuovo il libro (che ancora non esiste) assieme a un relatore, post con aneddoti sulla creazione del libro, piccoli estratti... insomma, un secondo lavoro. Per telefono mi dicono inoltre di inviare un messaggio a tutti i miei contatti WhatsApp chiedendo loro di acquistare il romanzo.
 
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che un autore debba essere il primo a promuovere se stesso e il proprio lavoro, ma qui si sfiora lo stalking. E in tutto questo la casa editrice cosa fa? Niente: si limita a creare una pagina sul proprio sito attraverso la quale preordinare il libro, senza specificare una data di uscita.
 
Mi obbligano poi a definire un "punto di ritiro" presso il quale gli acquirenti potranno ritirare le copie autografate una volta uscite: questo significa che, per ottimizzare i costi, la casa editrice invierà a me tutte le copie preordinate che dovrò autografare e dovrò di conseguenza portare a mie spese presso il "punto di ritiro" per poter essere distribuite. Perciò se non voglio che amici e parenti vari vengano a suonarmi il campanello, devo trovare un luogo della mia città che possa farmi da "deposito" per le copie preordinate.
 
Passano i mesi e, purtroppo, il preordine non va poi così bene, e nonostante i miei post e le mie stories sui social (comunque non assillanti come quanto richiesto dalla casa editrice), sono pochi quelli disposti a preordinare il romanzo su internet, dato che molti preferiscono acquistarlo in libreria una volta che sarà uscito. Anche dalla casa editrice non sono soddisfatti del risultato, e mi chiamano chiedendomi "Come mai il preordine sta andando così male? Cos'è successo?", come se la colpa fosse mia. Mi dicono inoltre che, dato che mi sono “preso la responsabilità” (?), sono obbligato a organizzare il prima possibile una presentazione per cercare di recuperare le vendite che ancora mancano per raggiungere il traguardo delle cento copie. Traguardo che, ovviamente, serve alla casa editrice per far uscire il libro senza sborsare un centesimo. Non è forse questa "editoria a pagamento"? In fondo, cambia solo la fonte del denaro: non è l'autore, ma tutti i suoi acquirenti che anticipano i soldi al posto suo, sulla fiducia. Ah, giusto: oggigiorno ci piace chiamarlo "crowdfunding".
 
Altro aspetto veramente pessimo: mi mandano la lista delle persone che hanno preordinato il libro, con nomi, cognomi e indirizzi per la gioia della tutela della privacy, chiedendomi chi sono coloro a cui, nonostante abbiano specificato un indirizzo diverso, posso consegnare il libro personalmente.
Niente, non vogliono proprio spendere un centesimo, neanche per coprire le spese di spedizione.
 
L'editing superficiale si limita a qualche correzione a livello grammaticale e di punteggiatura, e nel giro di qualche settimana il libro finalmente esce. Dalla casa editrice mi chiedono informazioni sulla presentazione: quando e dove sarà? Ovviamente devo pensare a tutto io, e alla fine riesco a organizzarne una nella mia città. Mi inviano delle copie in conto vendita e, per fortuna, riesco a venderne anche più del previsto. Provvedo dunque a effettuare il bonifico con la cifra incassata, consapevole che una percentuale, l'anno successivo, finirà nelle mie tasche (povero illuso!).
 
Il libro esce su tutte le piattaforme online. Sul sito della casa editrice è possibile acquistarlo con spedizioni gratis; inoltre esce su IBS, Libreria Universitaria, Feltrinelli, Mondadori Store. Su Amazon è un disastro: venduto da terzi a prezzi maggiorati e con spese di spedizione; in libreria la situazione non è delle migliori: nonostante Scatole Parlanti si affidi a directBOOK, per far arrivare il libro in libreria occorre contattare direttamente la casa editrice: si occupa lei di spedirlo alle librerie che lo richiedono.
 
Nel frattempo il mio libro, però, per Scatole Parlanti è come se non esistesse: nonostante i post, i tag, gli hashtag, le menzioni e le stories, la casa editrice sembra ignorarlo. Per avere il privilegio di avere un post sul loro profilo social di Instagram, il libro deve vantare almeno una recensione o un’intervista, altrimenti niente. Quindi non basta pubblicare con la casa editrice: per avere un briciolo di visibilità bisogna anche conoscere qualcuno che recensisca libri o scriva un articolo su qualche piattaforma.
Dopo settimane riesco a contattare qualcuno disposto a leggere il libro e a recensirlo, ma nonostante questo, il profilo social sembra ancora ignorare il mio romanzo. Non solo: la casa editrice stessa propone il mio libro, assieme ad altri, ad alcuni bookblogger; il mio libro viene selezionato da qualcuno di loro (ripeto: bookblogger selezionati dalla casa editrice stessa), ma nonostante escano recensioni su social e blog, oltre a qualche articolo online, la casa editrice continua a pubblicare post su altri libri ignorando il mio. Quasi come se si vergognassero di quello che ho scritto (e che loro hanno scelto di pubblicare). Come se per Scatole Parlanti esistano libri di serie A e di serie B.
Insomma, nonostante le recensioni e gli articoli online, la casa editrice continua a ignorarmi, con mio profondo dispiacere.
 
E veniamo al pagamento delle royalties: l’anno successivo l’uscita del romanzo, seppur con un po’ di ritardo rispetto alla data riportata sul contratto, ricevo il resoconto delle vendite e mi viene proposto di ricevere la somma raggiunta tramite bonifico oppure di convertire la cifra in copie del libro scontate al 50%. Quest’ultima mi sembra comunque un’alternativa interessante, ma decido di optare per il bonifico, giusto per veder ripagato (letteralmente) tutto il mio lavoro. Purtroppo passa il tempo e il bonifico non arriva, e nonostante i messaggi e le email inviate a destra e a manca, tutti sembrano svaniti nel nulla. Neanche una risposta, nemmeno una bugia che mi illuda ancora per qualche settimana. Non solo poco professionali, ma anche maleducati.
 
In sintesi: campagna di crowdfunding, distribuzione che zoppica, predilezione per alcuni autori e totale indifferenza nei confronti di altri, diritti non pagati. Ci sono tutti i presupposti per evitare questa casa editrice come la peste e darsi, molto più volentieri, al self-publishing. Tanto gli sforzi sono gli stessi: occorre comunque impegnarsi per promuovere il libro da soli, realizzando post e organizzando presentazioni, ma almeno si ha la certezza del pagamento dei diritti (che sono di gran lunga maggiori). Quindi, per quanto riguarda Scatole Parlanti e il Gruppo Utterson in generale, STATENE ALLA LARGA.
 
(E se qualcuno di Scatole Parlanti vuole smontare punto per punto questo mio post, ben venga: ho già preso i pop corn.)

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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@edmond_dantès Penso che della tua lunga odissea la parte peggiore sia la conclusione: non pagano. E' un aspetto che, in presenza del mancato incasso di qualche decina o centinaia di euro, viene troppo spesso considerato marginale da parte dell'autore turlupinato. Invece è importante, importantissimo, fondamentale: chi non paga le royalties è un ladro che si è proditoriamente appropriato del risultato di mesi o anni di lavoro di un autore, ne ha incassato i corrispettivi, non importa se pochi o tanti, avendo deciso in partenza di tenere per sé l'intero ricavato. Inutile far causa dove certamente non ci sarà nulla da pignorare: denunciare all'autorità giudiziaria mi pare l'unica via da percorrere, per cercare di liberare il mercato da gentaglia di questo tipo.
Mario Izzi
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Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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La mia esperienza con Scatole Parlanti è un po' diversa. Non la definirei esaltante, ma neppure disastrosa. Per comodità seguirò la lista di considerazioni di Edmon Dantès che ho appena letto e che ringrazio:
Mi contattano dopo circa due mesi dall'invio del manoscritto, al telefono non mi chiedono alcun preordine ma solo di fare almeno un paio di presentazioni senza passare dalle librerie (alla fine ne avrò fatte una dozzina). Firmo il contratto, molto chiaro e semplice e simile ad altri contratti che in precedenza mi era capitato di firmare con altre piccole CE. L'editing in effetti si sostanzia solo in una veloce correzione di bozze. La copertina invece è oggetto di una simpatica discussione e alla fine devo dire che il risultato mi soddisfa pienamente. Non mi inviano alcuna guida per la promozione del libro. Faccio da solo sui miei canali social: Facebook e Instagram. Nessun punto di ritiro per le copie autografate, anzi a dire il vero nessuna richiesta di autografare il libro. Le ho autografate io a chi le acquistava durante le presentazioni  (ovviamente). Mi inviano le prime 100 copie in conto vendita a casa e così anche le seguenti. In effetti anche io sui loro Social non ottengo particolare visibilità, tranne quando tre bookblogger (da loro contattati) mi fanno una recensione. Il libro risulta presente su tutte le piattaforme: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]IBS, Libreria Universitaria, Feltrinelli, Mondadori Store e anche su Amazon (poche copie vendute direttamente che, seppure con lentezza, vengono implementate quando risultano esaurite). Con le librerie fisiche va un po' peggio, gli ordini vengono evasi tramite il distributore ufficiale con esasperante lentezza (10-15 giorni).  Sul pagamento delle Royalties stessa pessima esperienza di Edmon Dantès. [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] Anche io ricevo il resoconto delle vendite e mi viene proposto di ricevere la somma raggiunta tramite bonifico oppure di convertire la cifra in copie del libro scontate al 50%. Anche io [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]decido di optare per il bonifico e anche io (sono passati 8 mesi) non ho ancora ricevuto nulla per le 258 copie che risultano vendute (neanche tanto poche, mi pare). In definitiva: per il prossimo libro cercherò un editore diverso però tutto sommato, a parte il punto dolente dei mancati pagamenti (grave!), esperienza in linea con quanto mi aspettavo al momento della firma del contratto. Mi scuso per la forma un po' sciatta, ma scrivo sul cellulare mentre cammino...[/font][/font][/font]

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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@Palmiruccio  Che l'esperienza non  sia esaltante non c'è dubbio. Definirla disastrosa sarebbe forse eccessivo, ma pessima mi sembrerebbe appropriato: no editing, no assistenza in promozione, ma con acquisto copie. Se era quello che ti aspettavi quando hai firmato il contratto, la domanda che sorge spontanea è: chi te l'ha fatto fare? Il mancato pagamento delle royalties, che non ti aspettavi, rappresenta la ciliegina sulla torta ammannita da quasi tutte le CE della specie. Gentaglia.
Mario Izzi
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Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Acquisto copie no. Fornite copie in conto vendita. Perciò non ci ho rimesso una lira (e non ho ancora perduto la speranza di ottenere le royalties) Chi me l'ha fatto fare? Nessuno. E a fare presentazioni mi sono divertito.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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In realtà a me il conto vendita sembra una buona opportunità, che non ho avuto con la mia c.e. 
Della tua esperienza trovo gravissimo solo il mancato pagamento, qualora dovesse rilevarsi tale e non solo un (grave) ritardo. 

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Palmiruccio wrote: Thu Aug 01, 2024 11:07 am Acquisto copie no. Fornite copie in conto vendita. Perciò non ci ho rimesso una lira (e non ho ancora perduto la speranza di ottenere le royalties) Chi me l'ha fatto fare? Nessuno. E a fare presentazioni mi sono divertito.
Cioè: le copie invendute le hai restituite, o te le addebiteranno? Il fatto che tu ti sia divertito a fare le presentazioni nulla toglie al disinteresse della CE. E, per esperienza diretta, quando la CE comincia ad accampare scuse per il ritardato pagamento, significa che non pagherà. In ogni caso, auguri.
Mario Izzi
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Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Copie invendute restituite, come da contratto, e non addebitate. Ripeto: non ci ho rimesso una lira. Per quanto riguarda le royalties vi farò sapere. Non dispero.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Palmiruccio wrote: Thu Aug 01, 2024 4:34 pm Copie invendute restituite, come da contratto, e non addebitate. Ripeto: non ci ho rimesso una lira. Per quanto riguarda le royalties vi farò sapere. Non dispero.
In definitiva, mi pare di capire che tu sia abbastanza soddisfatto. Da questa discussione, che è iniziata qualche anno fa, emerge che si tratta di una CE che si basa sul crowdfunding, ma anche no; che cura i testi con un buon editing, ma anche no; che segue l'autore nella promozione, ma anche no; che paga le royalties, ma anche no. In fondo, dipende da cosa un autore si aspetti dopo aver firmato il contratto. Io, per esempio, mi aspetto correttezza, trasparenza e professionalità e, pur non avendo mai speso un centesimo (condizione necessaria, ma non sufficiente per una valutazione positiva), sono rimasto deluso tre volte su cinque. Con questa CE non ho avuto rapporti e non credo che ne avrò mai perché, secondo il mio metro di giudizio, a parte il crowdfunding che aborro proprio come sistema, il bilancio degli interventi è ampiamente orientato al negativo. De gustibus...
Mario Izzi
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Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Salve,

scrivo anche io un breve resoconto della mia esperienza con questa casa editrice, che reputo abbastanza negativa. I principali motivi della mia insoddisfazione sono 2:
a)Zero promozione. È tutto affidato all'autore. Io ho fatto 3 presentazioni (e mi diverto pure eh), qualche post, e bona. Purtroppo il promotore non è il mio mestiere. Loro han mandato a due forse tre blogger che han scritto recensioni positive, e stop.
b)Zero comunicazione: a parte che avrei gradito una mail al termine del contratto, e invece niente, non ho ricevuto i resoconti semestrali e, ben più grave, neanche i pagamenti delle mie spettanze (sono tre euro? Li voglio, ci devo prendere il gelato).

Adesso ho scritto all'Amministrazione e hanno risposto, vediamo cosa succede.

Idea che mi sono fatto: dei libri che pubblicano qualcuno, una piccola percentuale, la spingono, il resto gli serve per fare massa.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

47
Ciao,
mi accodo anche io all'esperienza di @Tracker.
Due anni fa ricevo la telefonata dal direttore della CE in questione, che mi comunica che il libro è stato selezionato per la pubblicazione. Decido di accettare (all'epoca su internet avevo trovato opinioni positive che riguardavano però il vecchio direttore, che ho capito solo dopo avere una linea diversa da quella degli ultimi anni). 
Comunque sia, ricevo il contratto che non prevede alcun acquisto di copie o di servizi, tutto è a carico della CE. Il direttore mi fa però presente a voce che mi dovrò impegnare a vendere almeno un centinaio di copie. Ritengo la richiesta sensata, pensando di dovermi dare da fare anche io per la promozione che immagino porterò avanti insieme a loro (nel contratto è presente un punto in cui la CE si impegna a pubblicizzare e dare supporto all'autore per promuovere il testo)[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif], per cui firmo.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Inizia una piccola fase di editing e realizzazione della copertina, dove vengo affiancato da un editor e un grafico della CE. Più che un editing però, si tratta di una correzione della mia bozza (refusi, etc.) mentre la copertina viene acquistata da un sito che vende immagini pronte all'uso.[/font]
Vengo quindi messo in contatto con la resp. dell'ufficio stampa. Qui scopro che devo provvedere io in prima persona all'organizzazione delle promozioni, lei non può aiutarmi. Mi dice però che mi supporteranno con la pubblicità online (non è vero) e mi fa richiesta di non andare nelle librerie, ma di adoperarmi per trovare delle associazioni che possano aiutarmi ad organizzare le presentazioni. Inoltre, a ogni telefonata (mai per iscritto via mail o su whatsapp) mi ripete come un mantra che ho preso l'impegno di vendere un centinaio di copie. 
Organizzo così due presentazioni e arrivo a vendere quasi cento copie. Prima di lanciarmi nell'organizzazione di altre, per comprendere se da parte loro ci sia un impegno, attendo il resoconto delle vendite pochi mesi dopo. Risultato: dalla CE solo due copie omaggio, verso due "influencer" che all'epoca contano 2k follower a testa, che recensiscono il libro.
A questo punto decido di non fare più niente e attendere. La CE non si fa più sentire. Due anni dopo, a scadenza di contratto richiedo il resoconto (che per contratto dovrebbe arrivare in uno specifico mese dell'anno, ma che in realtà se non richiedi non inviano). Le copie vendute risultano essere state sempre e solo le mie. 
Ultima nota: non ho mai richiesto il pagamento delle royalties, ma ho sempre optato per i libri omaggio.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Uzi wrote: Sun Sep 08, 2024 8:38 pm Ciao,
mi accodo anche io all'esperienza di @Tracker.
Due anni fa ricevo la telefonata dal direttore della CE in questione, che mi comunica che il libro è stato selezionato per la pubblicazione. Decido di accettare (all'epoca su internet avevo trovato opinioni positive che riguardavano però il vecchio direttore, che ho capito solo dopo avere una linea diversa da quella degli ultimi anni). 
Comunque sia, ricevo il contratto che non prevede alcun acquisto di copie o di servizi, tutto è a carico della CE. Il direttore mi fa però presente a voce che mi dovrò impegnare a vendere almeno un centinaio di copie. Ritengo la richiesta sensata, pensando di dovermi dare da fare anche io per la promozione che immagino porterò avanti insieme a loro (nel contratto è presente un punto in cui la CE si impegna a pubblicizzare e dare supporto all'autore per promuovere il testo)[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif], per cui firmo.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Inizia una piccola fase di editing e realizzazione della copertina, dove vengo affiancato da un editor e un grafico della CE. Più che un editing però, si tratta di una correzione della mia bozza (refusi, etc.) mentre la copertina viene acquistata da un sito che vende immagini pronte all'uso.[/font]
Vengo quindi messo in contatto con la resp. dell'ufficio stampa. Qui scopro che devo provvedere io in prima persona all'organizzazione delle promozioni, lei non può aiutarmi. Mi dice però che mi supporteranno con la pubblicità online (non è vero) e mi fa richiesta di non andare nelle librerie, ma di adoperarmi per trovare delle associazioni che possano aiutarmi ad organizzare le presentazioni. Inoltre, a ogni telefonata (mai per iscritto via mail o su whatsapp) mi ripete come un mantra che ho preso l'impegno di vendere un centinaio di copie. 
Organizzo così due presentazioni e arrivo a vendere quasi cento copie. Prima di lanciarmi nell'organizzazione di altre, per comprendere se da parte loro ci sia un impegno, attendo il resoconto delle vendite pochi mesi dopo. Risultato: dalla CE solo due copie omaggio, verso due "influencer" che all'epoca contano 2k follower a testa, che recensiscono il libro.
A questo punto decido di non fare più niente e attendere. La CE non si fa più sentire. Due anni dopo, a scadenza di contratto richiedo il resoconto (che per contratto dovrebbe arrivare in uno specifico mese dell'anno, ma che in realtà se non richiedi non inviano). Le copie vendute risultano essere state sempre e solo le mie. 
Ultima nota: non ho mai richiesto il pagamento delle royalties, ma ho sempre optato per i libri omaggio.
Ti contro-rispondo: anche io mi ero informato e i pareri, figurati, erano tutti positivi (poi ho capito che quando qualcuno ti da un parere positivo devi anche valutare tu quali erano le sue aspettative di partenza). Comunque, intanto han mandato il corriere a riprendersi le copie che ancora avevo in casa (io me ne son tenute una decina), aspettiamo. Il pagamento mi dovrebbe arrivare a breve. 

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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Anche io ho avuto un'esperienza estremamente negativa. Dopo due anni non ho ancora ricevuto nulla. Né i diritti del 2022 né del 2023, sinceramente avevo ben altre aspettative. Come altri non ho ricevuto nemmeno una comunicazione alla scadenza dei diritti d'autore 

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

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SurreaLion wrote: Wed Oct 09, 2024 7:11 pm Anche io ho avuto un'esperienza estremamente negativa. Dopo due anni non ho ancora ricevuto nulla. Né i diritti del 2022 né del 2023, sinceramente avevo ben altre aspettative. Come altri non ho ricevuto nemmeno una comunicazione alla scadenza dei diritti d'autore 
Di loro iniziativa, per quanto il contratto riporti così, non riceverai mai alcuna comunicazione. Io ho sempre inviato una e-mail all'amministrazione e devo dire che, qualora sollecitati, sono sempre stati rapidi ed efficienti nel rispondermi e inviarmi i resoconti.
Per ciò che riguarda il pagamento delle royalties non so dire granchè, poichè avendo letto di precedenti esperienze negative in merito, ho optato per il riscatto di alcune copie del mio romanzo, che solitamente spediscono in tempi abbastanza brevi (le ho ricevute tutte regolarmente).

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