[CP16] Orizzonte oltre

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Traccia n° 2: The Berlin Wall

Orizzonte oltre

Quindi mi dite che non sono stato felice…
La mia felicità è altro da voi.
Oh! Povero bambino!
Chiuso dentro mura sormontate da cavalli di frisia!

No. La mia infanzia è sormontata da nubi.
Nostalgie di cielo.
Un altro cielo.
Ho dovuto lottare per alzare la testa, desiderare.
Oh! Povero bambino!

Fascine di sarmenti
poggiati come crocifissi.
I miei fedeli guardiani.
Erano tanti, li conoscevo tutti.
Ognuno una storia.

Mattoni rotti abbandonati nel cortile,
rovine di leggendarie città.
Nei tramonti silenziosi bagliori d’oro
fuggono da rottami arrugginiti.
Vestigia imperiali, epopee vissute. Da vivere.

Nei miei sogni di bambino
ero un re solitario, spodestato.
Guardiani e rovine in esilio come me,
con me: mi parlavano.
Non ero mai solo.

Dalla caserma rumore di stivali,
gendarmi silenziosi che andavano al lavoro.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Alberto Tosciri wrote: Sun Oct 06, 2024 6:47 pm
Traccia n° 2: The Berlin Wall

Orizzonte oltre

Quindi mi dite che non sono stato felice…
La mia felicità è altro da voi.
Oh! Povero bambino!
Chiuso dentro mura sormontate da cavalli di frisia!

No. La mia infanzia è sormontata da nubi.
Nostalgie di cielo.
Un altro cielo.
Ho dovuto lottare per alzare la testa, desiderare.
Oh! Povero bambino!

Fascine di sarmenti
poggiati come crocifissi.
I miei fedeli guardiani.
Erano tanti, li conoscevo tutti.
Ognuno una storia.

Mattoni rotti abbandonati nel cortile,
rovine di leggendarie città.
Nei tramonti silenziosi bagliori d’oro
fuggono da rottami arrugginiti.
Vestigia imperiali, epopee vissute. Da vivere.

Nei miei sogni di bambino
ero un re solitario, spodestato.
Guardiani e rovine in esilio come me,
con me: mi parlavano.
Non ero mai solo.

Dalla caserma rumore di stivali,
gendarmi silenziosi che andavano al lavoro.
Spero di interpreatre correttamente il tuo testo. Mi pare che questo bambino grazie alla sua fantasia, nonostante la "reclusione", abbiamo vissuto comunque un'infanzia di libertà. Intanto che viene compatito "Oh, povero bambino",  infatti, lui afferma "la mia felicità e altro da voi". Aggiunge di non essere mai stato solo "Guardiani e rovine" erano la compagnia nel suo esilio. Questa infanzia triste fatta di solitudine (non sappiamo bene per colpa di che e perché) ha dato al bambino la forza per lottare e imparare a desiderare. Ha alzato la testa. In coclusione, si parla di resilienza. Giusto? 
Bello il linguaggio lirico, immagini molto evocative capaci di creare l'atmosfera tetra della reclusione intervallate da quelle che si rifanno alla capacità di sopravvivere.
L'ho dovuta rileggere diverse volte, ma nè valsa la pena.

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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@Alberto Tosciri  :)

Un bambino ha una capacità incredibile di assorbire il mondo che lo circonda con positività e resilienza, proiettando a sé il film del vero ammantato
di quotidiana rassicurazione. Anche in situazioni brutte e grottesche. Anche così, c'è chi si è preparato alla vita ed è riuscito a farcela. A vedere l'Orizzonte oltre. 

Bravo!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Che versi toccanti @Alberto Tosciri. Mi ha fatto quasi male sentirmi parte di quel coro che ripete “Oh, povero bambino” .  Mi sono sentita superficiale, incapace di guarde oltre alle immagini, vedere “l’oltre” , il mondo interiore di quel bambino. Che non ẽ da compatire per la propria condizione, ma da ammirare per la sua capacità di resistere alle avversità. 
Ho adorato quando dici
Alberto Tosciri wrote: Sun Oct 06, 2024 6:47 pmFascine di sarmenti
poggiati come crocifissi.
I miei fedeli guardiani.
Erano tanti, li conoscevo tutti.
Ognuno una storia.
la scelta dell parola sarmenti è così forte e determinante nella poesia…  Sarmenti… quante immagini riesce a evocare questa parola. Chapeau.

No, quel bambino non era da compatire, lui non era mai solo aveva capito il senso della vita, aveva la forza di affrontarla con coraggio, di apprendere dagli umili, di saper ascoltare “le macerie” .
Alberto Tosciri wrote: Sun Oct 06, 2024 6:47 pmNei tramonti silenziosi bagliori d’oro
fuggono da rottami arrugginiti.
Vestigia imperiali, epopee vissute. Da vivere.
Ho trovato tremendamente efficace quel “Da vivere”. Restituisce l’angoscia e, con la potenza della punteggiatura utilizzata in modo sapiente, trasferisce la lirica alla nostra epopea. Al nostro tremendo quotidiano, ai passi dei soldati “al lavoro”. 

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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@Adel J. Pellitteri

Grazie.
Sì, hai interpretato bene, il bambino è molto solo, vive in un universo, in un mondo tutto suo e non perché qualcuno lo costringa ma perché fa parte della sua indole meditativa e solitaria.
Nel suo piccolo angolo di mondo, un cortile sormontato da cavalli di frisia, il cui nome e significato gli venne spiegato fin dalla tenera età, si è creato la sua vita, un suo “impero” personale e dialoga in continuazione, ha sempre tanto da fare, tenendo occupato il corpo, la mente, lo spirito. Un giorno la vita lo costringerà a uscire dal suo isolamento, lo farà, ma rimpiangerà per sempre quel cortile.
Può anche essere una sorta di resistenza (preferisco usare questo termine in quanto resilienza, usato recentemente in buona parte del  mondo, rievoca in me situazioni e personaggi nei quali non riesco a immedesimarmi, fare miei).
Mi rendo conto che sia stato necessario rileggere per compenetrare la situazione che ho descritto, mi fa piacere che dici ne sia valsa la pena. Per dirla tutta, quel bambino così ostico in un mondo all’apparenza impossibile, ero io.
Oh, povero bambino!

@Poeta Zaza

Grazie.
Il complimento detto da te che sai scrivere poesia mi fa davvero piacere.
Dicono che gli uomini abbiano la capacità di adattarsi a tutto. Per istinto anche i bambini. Forse non tutti.

@@Monica

Grazie
Sempre entusiasta per quello che scrivo, ma ricorda che non sono uno scrittore e ancora meno un poeta.
Hai detto giusto: il bambino ha la straordinaria capacità di vedere “oltre”. Un giorno sarà un soldato in luoghi solitari e degradati e questa sua capacità lo aiuterà a sopravvivere. Quel bambino, quel soldato talvolta l’ho accennato in qualche racconto, per me è facile parlarne: ero io. Lo sono tuttora per molti versi, nonostante e forse anche per tutte le tempeste che ho dovuto passare.
Mi piacerebbe parlarne ancora, descrivere meglio in forma prosaica i particolari delle parole della poesia, messe non certo con maestria, ma questa digressione rischierebbe di essere una “recherche” proustiana, meglio che non esagero.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Alberto Tosciri wrote: Sun Oct 06, 2024 6:47 pmChiuso dentro mura sormontate da cavalli di frisia!
Mi ricordo di un tuo commento dove raccontavi di aver trascorso l'infanzia in una caserma.
Ho capito immediatamente che il bambino creduto "infelice" eri tu.

Il filo spinato era sul muro ma il bambino aveva un mondo nella mente. 

Ora, tu dici di non essere un poeta, ma perché io mi sono commossa leggendo gli ultimi due versi?
Alberto Tosciri wrote: Sun Oct 06, 2024 6:47 pmDalla caserma rumore di stivali,
gendarmi silenziosi che andavano al lavoro.
Ho visto un cortile lastricato parzialmente illuminato dal sole, un bambino in calzoni corti fino al ginocchio accovacciato in una zona d'ombra.
Il bambino da le spalle a un grosso portone aperto sul corridoio dentro la caserma. Due carabinieri lasciano l'eco dei tacchi sulle mattonelle. Il bambino li ascolta come un retrogusto dolce mentre cerca di sviare i suoi guardiani.
Forse mi sono commossa perché mi sono rivista anch'io bambina? E questa è poesia, Alberto, altro che!

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Albascura wrote: Tue Oct 08, 2024 5:50 pmma perché io mi sono commossa leggendo gli ultimi due versi?
Se ti sei commossa leggendo gli ultimi due versi, @Albascura, che sono un compendio di quello che ho rappresentato prima,  hai davvero visto bene quello che intendevo in profondità. Ti ringrazio, sono contento.

Albascura wrote: Tue Oct 08, 2024 5:50 pmMi ricordo di un tuo commento dove raccontavi di aver trascorso l'infanzia in una caserma.
Ho capito immediatamente che il bambino creduto "infelice" eri tu.
Un carabiniere mi fece delle foto mentre giocavo in quel cortile per un mio compleanno. Ero un bambino  di un altra epoca su uno sfondo bianco di calce,  con maglione e pantaloni  neri lunghi, capelli neri cortissimi e un sorriso fiducioso mentre lo guardavo socchiudendo gli occhi per il sole. In un angolo una macchina a pedali, il mio regalo di compleanno, un carillon, soldatini di plastica... Sullo sfondo muri, muri... aiuole con piante appena innaffiate. Non le guardo quasi mai quelle foto, mi viene da piangere anche se ritraggono un bambino felice. Perchè ero felice. Una cosa molto triste.  Riuscivo,  come quasi tutti i bambini, a  vedere mondi meravigliosi nelle cose più ordinarie e apparentemente squallide della vita quotidiana. La cosa che mi ha stangato nella vita è che ho continuato a vedere così.


Ieri, ad esempio, ho portato la mia vecchia Ford (aveva ventisette anni...) alla rottamazione. Non era più recuperabile, purtroppo. Prima di andare al deposito ho chiesto a mia sorella di farmi un paio di foto con il cellulare, per ricordo.
Durante il tragitto al deposito auto mi sono messo a piangere. Su quella Ford avevo una vita di ricordi... una vita.
Oltre ai momenti belli, c'era salito mio padre quando lo avevo portato all'ospedale per il suo ultimo viaggio e c'era salita anche mia madre, anche lei per andare all'ospedale nel suo ultimo viaggio.
L'addetto alla rottamazione, dopo aver fatto i documenti, mi guardava strano non capendo perchè tardassi ad andarmene,  e perchè continuassi a guardare la mia vecchia Ford parcheggiata ordinatamente in un angolo...

Vabbè. Solita mia digressione.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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ciao @Alberto Tosciri

Insomma, difficile da digerire mi appare la tua infanzia. Io ne ho una quasi identica alla tua, ma io sono stato un vero carcerato a partire dai cinque anni.
Sai che ti dico? Che la mia infanzia è stata una figata! A parte che mi è servita per svegliarmi precocemente e rendermi conto delle persone.

I tuoi versi hanno il timbro severo della mitica canzone dei Pink Floyd " The wall". Te la ricorderai sicuramente, la mettevano come pezzo di inizio serata alla discoteca Eurogarden di Assemini  :asd: Sicuramente ci hai ballato pure tu!  E che devo dire, caro amico. Anche l'infanzia, le sue prigioni, fanno parte dei ricordi che se ben ordinati nel cassetto, puoi rispolverarli senza imbrattarti le mani con la sofferenza latente, come brace sotto la cenere... Ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Ciao @bestseller2020

bestseller2020 wrote: Tue Oct 08, 2024 7:21 pmInsomma, difficile da digerire mi appare la tua infanzia
Si, un'infanzia difficile la mia.
bestseller2020 wrote: Tue Oct 08, 2024 7:21 pmIo ne ho una quasi identica alla tua, ma io sono stato un vero carcerato a partire dai cinque anni.
Mi dispiace, sinceramente.
bestseller2020 wrote: Tue Oct 08, 2024 7:21 pmI tuoi versi hanno il timbro severo della mitica canzone dei Pink Floyd " The wall". Te la ricorderai sicuramente, la mettevano come pezzo di inizio serata alla discoteca Eurogarden di Assemini  :asd: Sicuramente ci hai ballato pure tu! 
Ricordo il mitico Eurogarden. Ma ero una frana, imbranato e timidissimo.
bestseller2020 wrote: Tue Oct 08, 2024 7:21 pmAnche l'infanzia, le sue prigioni, fanno parte dei ricordi che se ben ordinati nel cassetto, puoi rispolverarli senza imbrattarti le mani con la sofferenza latente, come brace sotto la cenere... Ciao
A volte si ripensa ai lontani ricordi, non credo si possa seppellire tutto. Noi siamo fatti di tutti i nostri ricordi, belli o meno belli. Qualcuno va spesso a rivisitarli, altri un po' meno, ma i ricordi sono sempre lì, non se ne vanno. Con l'esperienza di vita uno può valutarli diversamente, ma sempre lì sono.
Ciao
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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E niente. Anche qui sono combattuto.
Alberto carissimo. Anzi no, Unius carissimo (mi spiace, ma io ti ho conosciuto con questo soprannome ed emotivamente parlando, ti ricorderò sempre così - con affetto).
E' bello tornare a leggere le tue poesie. Ci leggo un'onestà schietta e senza compromessi, una strada difficile verso la purezza dei sentimenti che ripudia qualunque artificio linguistico. Bello. Davvero, una sfida difficile.
Questo perchè, nel bene o nel male, la poesia solitamente è artificio: adopera metafore, sofismi, enjamblement, metrica, rima, antifrasi ed ellissi. 
Come fare a conciliare, dunque, principi così lontani? L'onestà del vissuto con la peculiarità del verso?
A giudicare da come hai composto questa poesia, l'hai fatto senza ammettere compromessi.

Ora, non so nulla del tuo processo creativo poetico, per cui non ho facoltà di proporre correzioni/aggiornamenti. Tuttavia mi permetto di chiederti: mentre scrivevi, quanto hai obbedito all'impulso di raccontare alla tua esperienza e quanto invece alle regole della grammatica/sintassi? Scrivo questo perchè sono fermamente convinto che questa poesia è un "angelo nel marmo": contiene un'opera d'arte raffinata, ma va ripulita dall'eccesso. Quale eccesso? più o meno tutte le regole della lingua italiana che sono indispensabili nella prosa, ma che qui sono d'impaccio.
Ti propongo un esempio di sintesi:

Alberto Tosciri wrote: Quindi mi dite che non sono stato felice
La mia felicità è altro da voi.
Oh! Povero bambino!
Chiuso dentro mura sormontate di cavalli di frisia!

No. La mia infanzia è sormontata di nubi.
Nostalgie di cielo.
Un altro cielo.
Ho dovuto lottare per alzare la testa, desiderare.
Oh! Povero bambino!

Fascine di sarmenti
poggiati come crocifissi.
I miei fedeli guardiani.
Erano tanti, li conoscevo tutti.
Ognuno una storia.

Mattoni rotti abbandonati nel cortile,
rovine di leggendarie città.
Nei tramonti silenziosi bagliori d’oro
fuggono da rottami arrugginiti.
Vestigia imperiali, epopee vissute. Da rivivere.

Nei miei sogni di bambino
ero un re solitario, spodestato.
Guardiani e rovine in esilio come me,
con me: mi parlavano.
Non ero mai solo.

Dalla caserma rumore di stivali,
gendarmi silenziosi che andavano al lavoro.


Ti prego di accettare questo esempio di riscrittura per quello che è: un suggerimento di modus poetandi. Nient'altro che un esempio di 'rimuovere' il non necessario. Solitamente la regola che seguo è questa: quando non sono sicuro se sia necessario o meno un elemento nelle mie poesie, provo sempre a rimuoverlo e a verificare se il risultato, così ottenuto, trasmetta sempre lo stesso senso o se piuttosto risulti menomato.
In poesia sempre meglio dire meno, piuttosto che più: deve essere il lettore ad arrivare al climax, piuttosto che il peota a portarcelo, passo, passo, per mano.

Nel complesso ho avvertito molte ottime 'vibrazioni': il mio consiglio è quello di continuare ad andare in quella direzione, ma fidandoti di più della forza delle tue intuizioni. Non temere di non essere compreso: non è quello il tuo dovere come poeta. Il tuo unico dovere, come poeta, è quello di essere onesto con te stesso.

A prestissimo, spero. Con affetto e stima.   

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Ciao @Nerio, che piacere risentirti!

Ti ringrazio di esserti ricordato di me, di quando avevo il nick Unius e facevo parte di voi. Ho bei ricordi, qualche rimpianto. Unius, è un personaggio di una saga che ho scritto per sommi capi, ho un paio di faldoni di materiale che ogni tanto vado a rivedere. Un lavoro immenso, una saga alla quale sto lavorando da più di venti anni. Un antieroe costretto suo malgrado a vivere in un mondo che non ama, immerso in una sorta di realismo magico sudamericano. Mi assomiglia.

Accetto davvero con gratitudine la tua riscrittura di quella che forse voleva assomigliare a una poesia. I tuoi consigli sono preziosi per me, ma lo sai che io poeta non sono,  e non sono nemmeno uno scrittore. Scrivo perchè mi piace partecipare ai contest, confrontarmi, a volte me la cavo. Hai perfettamente ragione: non c'è bisogno di dire tutto, meno parole si usano più il significato è incisivo, intuitivo, introspettivo. Hai davvero fatto un ottimo lavoro, lo prenderò come esempio.

Nei racconti riesco a essere più incisivo pur lavorandoci molto con la tecnica dell'iceberg. Prima di postare qualcosa uso molto tempo per riscrivere e tagliare seguendo il criterio di eliminare tutto quello che mi piace di più.
Talvolta, non sempre,  subentrano altri problemi: spesso non tutti capiscono cosa volevo dire, le sfumature, i rimandi, gli antefatti, sia dei personaggi che della storia e nei commenti spesso mi dilungo in dissertazioni dove spiego tutto,  che  avrei inserito, parlo sempre dei racconti, ma la lunghezza dei caratteri non lo consente, non mi bastavano nemmeno in un contest in cinque capitoli  da 8000 caratteri l'uno che si fece tempo fa dove scrissi una storia che in teoria era lunga, ma per me sempre troppo corta. Pur tagliando, amo dilungarmi. Talvolta sono minimalista, altre volte stravedo per il barocco.

Mi ha fatto davvero molto piacere il tuo bellissimo intervento e la rievocazione dei vecchi tempi.

E per esserti ricordato di me.

A prestissimo anche da parte mia, con altrettanto affetto e stima.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Alberto Tosciri wrote: Unius, è un personaggio di una saga che ho scritto per sommi capi, ho un paio di faldoni di materiale che ogni tanto vado a rivedere. Un lavoro immenso, una saga alla quale sto lavorando da più di venti anni. Un antieroe costretto suo malgrado a vivere in un mondo che non ama, immerso in una sorta di realismo magico sudamericano. Mi assomiglia.
Superfluo dire che sarebbe bello leggere un'opera di creazione letteraria e concettuale così ampia. Non sminuire il tuo lavoro: non è questo il tuo ruolo, semmai quello di chi ti legge. Il tuo lavoro è quello di creare e diffondere le tue idee. E spero che troverai il modo di farlo pubblicare, prima o poi.
Alberto Tosciri wrote: Accetto davvero con gratitudine la tua riscrittura di quella che forse voleva assomigliare a una poesia.
Solitamente non osavo consigliare editing/correzioni a una poesia. poi, negli ultimi tre anni, sono entrato a fondo nella questione di un testo poetico. ricevendo e proponendo editing ho scoperto che anche questa forma di consiglio ha la sua dignità e, se fatta con rispetto, non offende e non danneggia nessuno. io credo che la tua capacità poetica ci sia, anzi. basta solo che tu riconosca la tua voce e ti fidi abbastanza da seguirla.
Alberto Tosciri wrote: Mi ha fatto davvero molto piacere il tuo bellissimo intervento e la rievocazione dei vecchi tempi.

E per esserti ricordato di me.
E chi se li scorda gli anni d'oro?! Sembra niente, scrivere parole su uno schermo, senza avere qualcuno di fronte. Invece quelle parole arrivano e scavano dentro e senza nemmeno rendersene conto ci lasciano dentro ricordi piacevoli. Come se al posto delle parole, avessimo avuto davvero una persona cara vicino, in carne e ossa.

Daje Alberto! Alla prossima

Re: [CP16] Orizzonte oltre

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Grazie @Nerio
Le tue parole mi sono state di conforto.
Ultimamente non sto passando bei momenti, devo attingere oltre che alle mie forze interiori anche alle cose che mi piacciono e mi stimolano come questo forum, che mi ricorda gli anni d'oro come giustamente hai detto.
Devo camminare sempre sul filo del rasoio però. Se seguissi il mio vero istinto, come quando ero Unius, sarei già da un pezzo finito peggio di lui.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

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