[CE24-2] Vamos a la playa - Mariangela
Una vacanza è una vacanza: sfumare il tran tran di un vento di polvere - deviarlo - per il riverbero delle limpide tinte dell'estate... come nell'83.
Così volevo viverla: come una danza libera e giocosa tra le onde del mio mare che da sempre scandisce col suo ritmo anche quello dei miei giorni, leggero o tempestoso che sia. Anche quando gli volto le spalle e lo ignoro. Lui non perde il turno di un'onda, mai. E va a tempo coi battiti del mio cuore, e in sincrono col mio respiro.
Vamos a la playa, oh oh oh oh ...vamos a la playa... todos con sombrero...
Quella canzone mi aspettava ogni giorno di ferie di quel giugno che mi scaldava la pelle senza bruciarla: gentile. Non sentivo veramente le parole, solo il ritmo e l'invito a calcare la sabbia.
Qualche volta, se c'era il numero necessario, si giocava a pallavolo, perché nei Bagni che frequentavo il titolare aveva piazzato una rete rudimentale e fornito le spanne di campo necessarie.
Mi ricordo di avere conosciuto Monica andando a chiederle: "Sono Mariangela. Ti va di giocare a volley?"
"Ci posso provare" mi aveva risposto sorridendo.
Era brava come me, cioè in qualche modo facevamo girare la palla tra noi e l'altro campo, tra sbagli e risate con gli altri giovani della spiaggia.
Ci passavamo il romanzo storIco "Amore mio, uccidi Garibaldi" della Fedrigotti, e commentavamo, vicine di sdraio, i fatti di cronaca. Tra questi, ero rimasta molto colpita dalla vicenda di Enzo Tortora. Risale ad allora il crollo della mia convinzione sulle capacità, ritenute indiscusse, degli inquirenti del mio Paese. Io, innocentista dalla prima ora, non mi capacitavo della rilevanza data da procuratori e giudici alle accuse formulate da persone di dubbia affidabilità e, soprattutto, dalla labilità dei fatti a carico del noto presentatore.
Non solo spiaggia.
Monica era una tosta. Pur essendo giovanissima, fresca di studi, mi sorprendeva con delle considerazioni profonde.
Diceva cose così:
"Il cielo è parte di me. Potrei passare ore col naso all’insù e lasciarmi avvolgere dalla notte e dai suoi misteri. Mi sento totalmente appartenente all’Universo. In fondo non siamo che una parte del tutto. Apparentemente insignificante ma ognuno di noi, ogni singola particella, costituisce tutto ciò a cui apparteniamo in un mirabile ingranaggio in cui ognuno ha il proprio valore e senso."
Una vacanza è una vacanza: sfumare il tran tran di un vento di polvere - deviarlo - per il riverbero delle limpide tinte dell'estate... come nell'83.
Così volevo viverla: come una danza libera e giocosa tra le onde del mio mare che da sempre scandisce col suo ritmo anche quello dei miei giorni, leggero o tempestoso che sia. Anche quando gli volto le spalle e lo ignoro. Lui non perde il turno di un'onda, mai. E va a tempo coi battiti del mio cuore, e in sincrono col mio respiro.
Vamos a la playa, oh oh oh oh ...vamos a la playa... todos con sombrero...
Quella canzone mi aspettava ogni giorno di ferie di quel giugno che mi scaldava la pelle senza bruciarla: gentile. Non sentivo veramente le parole, solo il ritmo e l'invito a calcare la sabbia.
Qualche volta, se c'era il numero necessario, si giocava a pallavolo, perché nei Bagni che frequentavo il titolare aveva piazzato una rete rudimentale e fornito le spanne di campo necessarie.
Mi ricordo di avere conosciuto Monica andando a chiederle: "Sono Mariangela. Ti va di giocare a volley?"
"Ci posso provare" mi aveva risposto sorridendo.
Era brava come me, cioè in qualche modo facevamo girare la palla tra noi e l'altro campo, tra sbagli e risate con gli altri giovani della spiaggia.
Ci passavamo il romanzo storIco "Amore mio, uccidi Garibaldi" della Fedrigotti, e commentavamo, vicine di sdraio, i fatti di cronaca. Tra questi, ero rimasta molto colpita dalla vicenda di Enzo Tortora. Risale ad allora il crollo della mia convinzione sulle capacità, ritenute indiscusse, degli inquirenti del mio Paese. Io, innocentista dalla prima ora, non mi capacitavo della rilevanza data da procuratori e giudici alle accuse formulate da persone di dubbia affidabilità e, soprattutto, dalla labilità dei fatti a carico del noto presentatore.
Non solo spiaggia.
Monica era una tosta. Pur essendo giovanissima, fresca di studi, mi sorprendeva con delle considerazioni profonde.
Diceva cose così:
"Il cielo è parte di me. Potrei passare ore col naso all’insù e lasciarmi avvolgere dalla notte e dai suoi misteri. Mi sento totalmente appartenente all’Universo. In fondo non siamo che una parte del tutto. Apparentemente insignificante ma ognuno di noi, ogni singola particella, costituisce tutto ciò a cui apparteniamo in un mirabile ingranaggio in cui ognuno ha il proprio valore e senso."
Quindi, avendo io per la prima volta l'occasione di andare all'Osservatorio del mio paese, nell'entroterra, l'avevo invitata a seguirmi, e mi ricordo il suo entusiasmo e le domande a raffica che faceva all'astronomo che ci indicava le stelle. Capivo che lei possedeva già una valida preparazione di base.
Io invece, in quella limpida notte, mi sono presentata ufficialmente alle costellazioni della volta celeste, all'Orsa maggiore e all'Orsa minore, prima di entrare nella cupola girevole e poter osservare con un grande telescopio la Luna e gli anelli di Saturno. Non credevo di poterli vedere così, con quella chiarezza, come su una pagina dell'Atlante del cielo.
Ricordo ancora e ancora il refrain di Vamos a la playa che mi seguiva nei caruggi del centro, a tutto volume dai negozi di dischi.
Soprattutto, ricordo lo spavento alla vista del cappellino fucsia, di una bimba conosciuta in spiaggia, che galleggiava in acqua, nel mare mosso, ma vicino a riva. Lo raggiunsi e ancora toccavo il fondo e cercavo la piccola col cuore in gola, mentre Monica attirava l'attenzione del bagnino. Per fortuna era un falso allarme. Il vento le aveva portato via il copricapo ed era andata a chiamare i nonni per recuperarlo.
Tanto grande lo spavento provato quanto il sollievo dopo! Ci spinse a ballare d’impulso con la bimba, i nonni e i giovani vicini, all’inesauribile ritmo dei Righieira.
Ricordo ancora e ancora il refrain di Vamos a la playa che mi seguiva nei caruggi del centro, a tutto volume dai negozi di dischi.
Soprattutto, ricordo lo spavento alla vista del cappellino fucsia, di una bimba conosciuta in spiaggia, che galleggiava in acqua, nel mare mosso, ma vicino a riva. Lo raggiunsi e ancora toccavo il fondo e cercavo la piccola col cuore in gola, mentre Monica attirava l'attenzione del bagnino. Per fortuna era un falso allarme. Il vento le aveva portato via il copricapo ed era andata a chiamare i nonni per recuperarlo.
Tanto grande lo spavento provato quanto il sollievo dopo! Ci spinse a ballare d’impulso con la bimba, i nonni e i giovani vicini, all’inesauribile ritmo dei Righieira.
Che bella l'estate del 1983! Vamos a la playa!
Estate 2024
Vamos a la playa!
Quarant'anni dopo, il Contest estivo sul forum Costruttori di Mondi mi fa riscoprire, per caso, quella canzone...
Di conseguenza le coppie sono così formate:
1)
2) @@Monica e @Poeta Zaza
3)
4)
5)
Per prima cosa ogni coppia dovrà scegliere una canzone. Ogni estate che si rispetti porta con sé una canzone... A questo punto dovrete inventare due personaggi ... concordare una situazione all'interno della quale i personaggi si muovono e scegliere tra di voi il personaggio che dovrete interpretare.
La canzone servirà come trait d'union tra i due personaggi; ascoltandola non potranno fare a meno di ripensare l'uno all'altro.
Di che anno è? 1983... Ma... era l'anno delle ferie nel mio mare da sola.
Era quello l'anno del tormentone "Vamos a la playa" che, chissà come, mi è venuto in mente.
L'anno del cappellino fucsia in mare, della stella polare, della simpatica Monica che alzava la palla e io schiacciavo...
Che coincidenza fantastica sarebbe che la Monica di allora sia l'intaggabile Monica del forum Costruttori di Mondi che partecipa in coppia con me al Contest estivo!... Qui e ora?
Estate 2024
Vamos a la playa!
Quarant'anni dopo, il Contest estivo sul forum Costruttori di Mondi mi fa riscoprire, per caso, quella canzone...
Di conseguenza le coppie sono così formate:
1)
2) @@Monica e @Poeta Zaza
3)
4)
5)
Per prima cosa ogni coppia dovrà scegliere una canzone. Ogni estate che si rispetti porta con sé una canzone... A questo punto dovrete inventare due personaggi ... concordare una situazione all'interno della quale i personaggi si muovono e scegliere tra di voi il personaggio che dovrete interpretare.
La canzone servirà come trait d'union tra i due personaggi; ascoltandola non potranno fare a meno di ripensare l'uno all'altro.
Di che anno è? 1983... Ma... era l'anno delle ferie nel mio mare da sola.
Era quello l'anno del tormentone "Vamos a la playa" che, chissà come, mi è venuto in mente.
L'anno del cappellino fucsia in mare, della stella polare, della simpatica Monica che alzava la palla e io schiacciavo...
Che coincidenza fantastica sarebbe che la Monica di allora sia l'intaggabile Monica del forum Costruttori di Mondi che partecipa in coppia con me al Contest estivo!... Qui e ora?
Corre la vita tra tante vite... Ti accomuna per un breve periodo a una vita che sfiora la tua con naturalezza ed empatia; poi, come uno scambio ferroviario, devia la sua esistenza su un binario parallelo che non incrocerai più per un sacco di tempo.
Certo che le vite di noi tutti fanno dei giri viziosi, ma a volte lo stesso binario che ti ha trovato una volta scoverà prima o poi un altro scambio per intersecare la tua vita.
La mia amica di penna me lo sta chiedendo proprio ora in M.P. L'"Eri tu?!" è contemporaneo.
La mia amica di penna me lo sta chiedendo proprio ora in M.P. L'"Eri tu?!" è contemporaneo.
Che bella e toccante combinazione!
Come particelle affini che si rintracciano... o binari che si incrociano ancora.
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Come particelle affini che si rintracciano... o binari che si incrociano ancora.
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