Re: Arimino, marzo 1282

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Ciao Fraudolente,
mi dispiace risponderti solo ora ma è da parecchio tempo che manco dal forum, perciò spero che le mie impressioni non ti giungano "oltre tempo massimo".
In generale mi pare scritto bene e con un linguaggio appropriato al tema, però vorrei provare a condividere alcuni elementi cui, a parer mio, potresti porre maggior attenzione.
Immagino che questo sia l'inizio di un racconto, e che quindi cominciamo qui a scoprire i personaggi in scena, però ho problemi a riconoscerli e distinguerli l'uno dall'altro e a intuire cosa li lega. [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Valuterei (se si tratta dell'incipit di un racconto o di un romanzo) l'idea di caratterizzarli in maniera più marcata, magari tramite poche battute o descrizioni fisiche che stuzzichino la curiosità e portino il lettore a immaginare la ragione per cui un prete si trova a condividere un percorso con qualcuno che non lo sopporta o perché qualcun altro dà ordini e gli altri ubbidiscono (solo per fare due esempi)[/font].

Il punto di vista scelto è evidentemente quello di Rubiano, però nella seguente descrizione ho avuto dei dubbi:
Fraudolente wrote: Thu May 23, 2024 6:33 pmBrizio vagò alla luce del tramonto, scegliendo tra le dune irte di cespugli spinosi le ramaglie secche per accendere il fuoco.
Mi pare troppo accurata per essere descritta attraverso gli occhi di Rubiano, ragion per cui sono "uscito" dal PdV.
Fraudolente wrote: Thu May 23, 2024 6:33 pmGeremeo farfugliò qualche parola.
«Se preferite, mio nobile signore, potete andarvene per i fatti vostri, e alla guardia provvederà Rubiano.»
Geremeo chinò il capo e tacque.
Qui ho dovuto rileggere più volte perché non capivo chi stava parlando, in quanto Geremeo ha farfugliato parole mentre la battuta di dialogo è di perfetto senso compito. La ripetizione del nome la eviterei.
Fraudolente wrote: Thu May 23, 2024 6:33 pmDi traverso sul basto di un grande mulo scuro, un tizio panciuto avanzò lentamente sul sentiero. I capelli scuri, indossava una sopravveste di pelle, una camisa chiara di cotone e brache di fustagno. Calzava ricche scarpe di cuoio. Arrestò il mulo davanti a Bonaccorso. «Soldati?» chiese con un sorriso. Ma un leggero tremore tradì l’emozione.
Caricherei di maggior pathos l'ingresso in scena di questo personaggio perché altrimenti l'intero brano risulta un pò monotono: una mera successione di eventi. Il tizio panciuto viene descritto troppo presto nella sua ordinarietà e la suspense del brusco risveglio viene a sciogliersi proprio quando sta aumentando la curiosità del lettore di sapere quanto si devono preoccupare i protagonisti. E qui torno un pò a quello che dicevo all'inizio, cioè a come potresti "movimentare" l'azione e/o il singolo personaggio per dare ritmo al motore narrativo.

Fammi sapere se condividi qualcuna di queste riflessioni, per il momento ti mando un "in bocca al lupo" per il futuro di questa opera!

RC
 

Re: Arimino, marzo 1282

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RicMan wrote: Wed Jul 03, 2024 8:05 pm Immagino che questo sia l'inizio di un racconto, e che quindi cominciamo qui a scoprire i personaggi in scena, però ho problemi a riconoscerli e distinguerli l'uno dall'altro e a intuire cosa li lega. 
Siamo ben oltre la metà di un romanzo. L'unico personaggio "nuovo" è il mercante, e Rubiano lo vede così:
Di traverso sul basto di un grande mulo scuro, un tizio panciuto avanzò lentamente sul sentiero. I capelli scuri, indossava una sopravveste di pelle, una camisa chiara di cotone e brache di fustagno. Calzava ricche scarpe di cuoio. Arrestò il mulo davanti a Bonaccorso. «Soldati?» chiese con un sorriso. Ma un leggero tremore tradì l’emozione.
Ahimè, vedo adesso gli scuri accostati.
RicMan wrote: Wed Jul 03, 2024 8:05 pm
Il punto di vista scelto è evidentemente quello di Rubiano, però nella seguente descrizione ho avuto dei dubbi:
Brizio vagò alla luce del tramonto, scegliendo tra le dune irte di cespugli spinosi le ramaglie secche per accendere il fuoco.
Mi pare troppo accurata per essere descritta attraverso gli occhi di Rubiano, ragion per cui sono "uscito" dal PdV.
Non saprei... Per me, che ho scritto il brano, è ovvio che Rubiano vede Brizio vagare. Ma lo scrittore non è il lettore.
Forse il verbo vagare può causare l'equivoco, ed è troppo "vago" (poffarbacco!).
Forse avresti preferito Brizio partì alla luce del tramonto, e tornò dalle dune irte di cespugli spinosi con le ramaglie secche per accendere il fuoco.
Oppure Alla luce del tramonto, Brizio raccolse tra le dune irte di cespugli le ramaglie secche per accendere il fuoco.

RicMan wrote: Wed Jul 03, 2024 8:05 pm Geremeo farfugliò qualche parola.
«Se preferite, mio nobile signore, potete andarvene per i fatti vostri, e alla guardia provvederà Rubiano.»
Geremeo chinò il capo e tacque.

Qui ho dovuto rileggere più volte perché non capivo chi stava parlando, in quanto Geremeo ha farfugliato parole mentre la battuta di dialogo è di perfetto senso compito. La ripetizione del nome la eviterei.
 
Il capitano Bonaccorso è solito rivolgersi a Geremeo, dei Geremei bolognesi chiamandolo "nobile signore" (un po' ironico) o, dato che il nostro Geremeo è anche un religioso, "domine", vocativo di dominus, il "don" moderno. Capisco il tuo dubbio, ma spero dipenda dal fatto che si tratta di un frammento.
La ripetizione serve proprio a "individuare" chi china il capo e tace, cioè Geremeo e non chi ha appena parlato.
Mi piacerebbe sentire l'opinione del mio magister...

RicMan wrote: Wed Jul 03, 2024 8:05 pmCaricherei di maggior pathos l'ingresso in scena di questo personaggio perché altrimenti l'intero brano risulta un pò monotono: una mera successione di eventi. Il tizio panciuto viene descritto troppo presto nella sua ordinarietà e la suspense del brusco risveglio viene a sciogliersi proprio quando sta aumentando la curiosità del lettore di sapere quanto si devono preoccupare i protagonisti. E qui torno un pò a quello che dicevo all'inizio, cioè a come potresti "movimentare" l'azione e/o il singolo personaggio per dare ritmo al motore narrativo.
Questo episodio serve a introdurre il mercante e a preparare le azioni successive. I "nostri" sono in viaggio da alcuni giorni, si accampano, e hanno paura. Qualche volta, come per il mercante, sembra che tutto fili liscio, ma la faccenda cambierà. Non posso "caricare" ogni notte come la fine del mondo. Il mercante pare un pacioccone, ma sarà fonte di grossi guai.
RicMan wrote: Wed Jul 03, 2024 8:05 pm Fammi sapere se condividi qualcuna di queste riflessioni, per il momento ti mando un "in bocca al lupo" per il futuro di questa opera!
Spero che i tuoi dubbi dipendano dal fatto che un frammento non ha i requisiti di un racconto. 
"Crepi il lupo", ma solo perché nel medioevo la bestiola era una minaccia, e non una rarità.

Re: Arimino, marzo 1282

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In effetti il fatto che questo frammento faccia parte di una fase avanzata del racconto cambia parecchio l'idea che se ne trae. Che non può che essere un'impressione piuttosto vaga.
A presto.
RC

Re: Arimino, marzo 1282

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Buongiorno Fraudolente,
ho letto volentieri il tuo frammento. Trovo che il ritmo dell'azione scorra bene così come la gestione del flusso temporale!
Personalmente, avrei forse preferito una gestione diversa del pdv. Fin dalle prime battute mi accorgo che la camera è fissata sul narratore, nonostante sia mantenuta a una distanza relativamente breve. Poi tende a spostarsi. Secondo me, un punto di vista interno a un personaggio principale, coincidente con i suoi 5 sensi, i suoi pensieri e il suo filtro psicologico, e mantenuta ancorata, avrebbe restituito un grado di immersione maggiore. Ci sono alcuni passaggi che mi sono piaciuti molto, come questo, in cui si vede proprio il pensiero interiore espresso direttamente in prosa (non dialogo o pensiero dichiarato):
Fraudolente wrote: Thu May 23, 2024 6:33 pmAddio speranze di fottere una putana di taverna!
Infine mi piace la precisione che hai usato per alcune descrizioni, evitando il generico:
Fraudolente wrote: Thu May 23, 2024 6:33 pmI capelli scuri, indossava una sopravveste di pelle, una camisa chiara di cotone e brache di fustagno.
Fammi sapere cosa ne pensi sulle osservazioni inerenti al pdv! A presto!

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