Ciao
@Mid
Mi piace il tuo approccio non troppo tradizionale al fantasy. Anchio prediligo storie dove non ci sono i soliti buoni (quasi sempre e quasi comunque amerikani) che devono salvare il mondo dal malvagio di turno o da un asteroide, inframmezzati da pietose storie d’amore e conflitti personali. Il film che hai citato, Armageddon, come anche altri dello stesso genere e mentalità riassume questo stereotipo è per me un esempio da non seguire, però non darmi retta in quanto io ho delle idee tutte mie che si discostano alquanto dal tracciato comune sentire.
Per mia convinzione non credo e non amo storie di collisioni fra pianeti e amerikani che ci salvano atterrando sugli asteroidi.
I tuoi personaggi, non-villain sono persone normali, che non hanno il potere e forse non vogliono nemmeno interferire con gli avvenimenti “eroici” o “disastrosi” che stanno per incombere nel mondo.
Io procederei nel far vivere loro una vita per quanto possibile comune, seppur consapevole dell’imminenza di quanto dovrà forse avvenire (del quale non ho idea). Già qui ti potrai sbizzarrire nel descrivere questa atmosfera crepuscolare. Far vedere lo svolgersi degli avvenimenti con i loro occhi, le conseguenze di questi avvenimenti nella loro vita quotidiana, che magari peggiora, degenera sempre più con il passare del tempo. Una nostalgia per come si sarebbe potuto vivere felici se altri uomini non avessero interferito con la vita delle persone normali.
A seconda di quanto deve avvenire, provocato o per colpa di altri esseri umani, superiori o altro, comunque al di sopra del popolo comune, qualche immagine di questi responsabili occorrerà darla, penso, anche come sottofondo. Bisogna vedere.
Se la catastrofe imminente, come accenni, non la si può fermare con il solito intervento contro i malvagi, i villain, farei progredire lentamente la storia fino a un imprevisto che, beninteso, non trasforma i tuoi protagonisti in eroi che salveranno il mondo con bacio finale, ma un imprevisto che gli faccia vedere le cose da un altro punto di vista, con qualche strada, speranza di salvezza.
Mi spiego, così alla buona perché non ho molti elementi delle tue intenzioni sul romanzo. Un’idea pazzescamente folle di possibilità di uscita da un mondo destinato alla fine, senza particolari eroismi.
Per me questa via c’è, c’è sempre stata e sempre ci sarà. Il limite sono i nostri simili, i “potenti” e i loro scagnozzi. Ok, qua la cosa degenera in politica da quattro spicci e lasciamo perdere.
Ti faccio un esempio di salvezza, di nuova vita, di possibilità di abbandonare un mondo senza astronavi che non servono a niente per motivi lapalissiani che non sto a dire per non tediare e non rasentare il comico. (Un po’ di comicità ci vuole).
Hai presente la vecchia Europa prima della “scoperta” dell’America? Una terra vecchia e piccola appunto, che sembrava eterna, che non sarebbe mai cambiata, i suoi abitanti confinati, rinchiusi nel vecchio mondo che lo volessero o no. Ma qualcuno sapeva che esisteva un altro mondo, che poi fu chiamato America. Con la scoperta “ufficiale” di un nuovo mondo moltissimi hanno abbandonato l’Europa e sono andati a vivere in questo nuovo mondo, si sono rifatti una nuova vita, completamente diversa. E hanno fatto bene e farebbero bene anche adesso.
Fai in modo che i tuoi personaggi possano uscire da tutta questa Terra condannata. Ti chiederai dove, se tutta la Terra è già stata scoperta e non decollano verso nuovi pianeti e bla bla bla.
Fai in modo che, per un ginepraio di motivi e coincidenze assurde ma plausibili, i tuoi personaggi, conoscano un “potente”, magari il figlio buono e pentito di uno di questi potenti (sto immaginando, tu trasforma o butta se ritieni).
Questo figlio si è trovato per un seguito di circostanze o è andato a sbattere per caso durante un tentativo di fuga, di diserzione, in mezzo alla gente “normale”, vive con loro, chiede di essere nascosto (forse fugge dai debiti, da un incarico non voluto, da una donna, da un uomo, da un compito che non ama…). Questo figlio di potenti, in pratica ebbene si, sarà il figlio di un malvagio, ma meno malvagio, come un angelo dell’inferno che si è pentito e ha tentato inutilmente di tornare indietro. Vedendo la disperazione dei poveracci che non saranno mai eroi ma che lo hanno accolto come uno di loro, rivelerà quindi a loro una via d’uscita. Quale sarà? Servirebbero dei tomi per dirlo, ma ti riassumo la mia idea, che poi fa parte dei sogni impossibili se non sulla carta. Immagina la Terra oltre, non tanto universi paralleli, troppo complicato, macchinoso, o forse no, ci saranno, boh. Per me una cosa più prosaica: immagina una distesa di sabbia del più grande deserto del mondo, che sta in Arabia. Immagina il deserto costellato da miliardi di monete da un centesimo e ogni moneta rappresenta un mondo, una Terra come la nostra. Gli altri centesimi sono altri mondi, a distanze più o meno impossibili ma teoricamente praticabili. Si ha l’imbarazzo della scelta. Il problema è come raggiungere uno di questi altri mondi, quale strada seguire.
Questo figlio di villain forse lo sa , forse c’è già stato in uno di questi mondi, altre Terre, sa come arrivarci, come oltrepassare questi confini o chissà che.
Tieni a mente i confini. Oltrepassare i confini, abbandonare questa vecchia Terra e andare in un'altra, con esseri, umani, disposti ad accogliere. La famosa “accoglienza”, perché no?
Gli sviluppi potrebbero esserci. Naturalmente ti dovrai fermare nel momento in cui i tuoi personaggi riusciranno a oltrepassare i confini, seguendoli forse fino all’avvistamento della nuova Terra. Non possiamo sapere come sarà la vita in uno di questi nuovi mondi. Forse non sarà perfetta, la perfezione non esiste, ma immaginiamo sia una vita migliore. Forse da quelle terre, senza scomodare anni luce o galassie lontane lontane, qualcuno ogni tanto viene a vedere come viviamo, per quanto io non creda agli ufo o meglio: ci saranno pure cose strane che volano, ma vengono da altre terre, sono quelli gli "altri" mondi, oltre i confini del nostro.
Considera tutto quello che ho detto alla stregua di fantastiche balle pseudo-fantascientifiche. Non si sa mai. I guardiani della rivoluzione del politicamente corretto (sic...) sono sempre in agguato...

Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)