Cheguevara wrote: Secondo te, che tipo di persone sono quelle che si sono precipitate a comprare il libro di un generale ex-comandante della Folgore, brigata di paracadutisti la cui tradizione è notoriamente intrisa di fascismo? Credo che gli acquisti diventeranno presto decine, forse centinaia di migliaia,
Aggiornamento: le copie vendute superano già le 20000. E perfino Il giornale, notoriamente di destra, si chiede il motivo del fenomeno e lo critica. L'articolo è interessante:
https://www.ilgiornale.it/news/interni/viaggio-nel-libro-pi-discusso-punti-esclamativi-e-sparate-2200001.html. Mi sono letta anche la biografia di questo tizio, scoprendo che ha tre lauree e due master, oltre a incarichi di comando in giro per mezzo mondo. Nonostante ciò, non solo non sa scrivere (a quanto pare) ma ha la mentalità di un contadino ignorante mai uscito dalla sua valle sperduta. Com'è possibile?
Cheguevara wrote: E la premier? Non pervenuta: criticare apertamente un generale fascista, oltre che andare contro i suoi principi, le farebbe perdere molti consensi.
Per me ha ragione a non intervenire. È una questione interna al ministero della Difesa, e lì deve restare. La premier deve essere superiore a queste cose, non deve per forza dire la sua su tutto (al di là di quali siano le sue idee in proposito). I suoi ministri non sono bambini ed è giusto che sbrighino le proprie questioni (specie se così triviali) da soli.
M.T. wrote: negli store c'è una regola che vieterebbe di pubblicare e vendere libri con certi contenuti. Il due pesi due misure fa sempre piacere.
Mah, a parte qualche citazione trovata in giro, io non ho letto il libro, quindi non posso dire se effettivamente ci siano contenuti davvero offensivi o censurabili. E non ho intenzione di comprare il libro solo per togliermi la curiosità. Ma non credo che i controlli delle piattaforme si spingano fino ad analizzare un intero testo. Al limite possono essere i lettori a segnalare, ma molto probabilmente sarebbe inutile.
dyskolos wrote: Se io domani scrivessi un libro, per dire, in cui cerco di dimostrare che la Terra è piatta, scommetto 100 euro che troverei migliaia di fan.
Il punto è questo. Noi scriviamo libri cercando di esprimere idee positive, o comunque di intrattenere e di creare delle storie coinvolgenti. Poi arriva uno, pubblica un libro da solo, in qualche modo, e diventa famoso solo perché ha espresso idee banali, ma che molti condividono (e perché ha una certa posizione, se era un pincopallo qualunque nessuno l'avrebbe notato). Nasce spontanea la domanda: perché non scrivere un libro che dice alla gente esattamente quel che preferisce sentire? Potrei scrivere un romanzo che parla della pericolosità e inutilità degli animali selvatici, o che prende in giro gli attivisti del clima, o magari la storia lacrimevole di una famiglia che perde casa e lavoro per colpa degli immigrati. Avrei un grande seguito solo per "il coraggio di dire ciò che tutti pensano"? Per riprendere il titolo del libro "incriminato", è davvero un mondo al contrario.