[MI177] Diario di corsia
1Racconto rimosso su richiesta dell'autrice.
Last edited by Poeta Zaza on Tue Jul 18, 2023 3:02 pm, edited 1 time in total.
Poeta Zaza wrote: A, è soddisfatto e attacca coi ringraziamenti. "Ma" lo interrompe l'impiegata "da paziente".Se A attacca, come può l'impiegata interromperlo?
Poldo wrote: Dividere il mondo tra matti e sani è un modo crudele per emarginare chi è vittima di una malattia sicuramente terribile. In passato questo modo di vedere le cose aveva creato i manicomi che per fortuna con la legge Basaglia non ci sono più. Purtroppo però non basta una legge per abbattere i muri dei luoghi comuni e dei preconcetti.Hai visto questo nel mio testo? Come hai potuto equivocare, mi domando.
Poeta Zaza wrote: B.: "Siamo qui per lavorare o per giudicare? C'è tanto così dallo scambiarci il posto tra noi e loro" afferma convinto mentre quasi accosta pollice e indice destro.B. è stato un paziente psichiatrico anni prima, e quindi capisce meglio di altri la situazione da malato. Ciò non toglie che ora faccia regolarmente il suo lavoro di OSS, anzi, lo fa meglio di altri che non hanno fatto la sua esperienza diretta.
Poldo wrote: Quello che posso dire per ora è che quell'alternarsi di battute precedute da A: e B: sembrano far parte più di un testo teatrale e non di un racconto.Proprio così! Ho anche messo la TAG teatro per evidenziarlo ma ti è sfuggita.
Poldo wrote: Il finale l'ho trovato assolutamente inverosimile. In primo luogo nessun infermiere avrebbe mai le chiavi degli uffici amministrativi. Ogni dipendente viene assunto in base ai titoli che possiede. Nessuna impiegata dirà mai per telefono se la tale persona è stata ricoverata o meno (esistono leggi molto precise e severe sulla tutela della privacy),Ovvio che sulla carta sia così! Mi offende che tu pensi che io non lo sappia.
Poldo wrote: Se poi il tuo intento era diverso da quello che mi è sembrato di capire, prendi questo mio sfogo e mettilo da parte. Tieni però conto del fatto che comunque questa è stata la mia impressione.Personalmente, anche io ho trovato il racconto poco chiaro e ho dovuto leggerlo più volte per trovare un senso e un messaggio che bilanciasse la mancanza di una trama più strutturata. Penso che tu abbia voluto evidenziare l'eterogeneità dei personaggi e la loro diversa sensibilità nei confronti dei pazienti. Tra i tre protagonisti, sembra che soltanto uno di loro abbia empatia e amore per i pazienti, probabilmente perché ha personalmente affrontato situazioni simili in precedenza.
Poeta Zaza wrote: A. ha delle perplessità su B. che decide di togliersi quella sera.E quali sarebbero queste perplessità? Forse il fatto che lo ha giudicato troppo empatico con i pazienti? Un po' matterello anche lui? La questione merita un'indagine più approfondita. Chissà perché. E guarda, alla fine aveva proprio ragione. B in realtà è un paziente psichiatrico.
Poeta Zaza wrote: aborro l'imperversare del politicamente correttoSono d'accordo con te, ma non è questo il problema.
Poeta Zaza wrote: bisogna rileggere ogni frase cercando di vedere se può essere letta in un altro senso.Questo mi sembra raccomandabile. Chiedersi cosa possa capire il lettore di quello che abbiamo scritto è fondamentale.
Poeta Zaza wrote: Sappi che nella vita succede che le persone si comportino diversamente dal modo in cui dovrebbero comportarsi: Così la privacy viene aggirata, certe informazioni rivelate, certe abitudini sbagliate prese, eccetera eccetera.Certo che questo avviene, ma avviene dentro a un contesto dove le regole esistono e per aggirarle servono stratagemmi ben più complessi. Il problema non è ciò che succede, ma se succede in un modo credibile.
Poeta Zaza wrote: Il fatto che ci siano situazioni sconvolgenti e terribili, che capitano in qualunque reparto del genere impedisce, secondo la legge del politicamente corretto, di discettare, di scrivere di giornate senza sussulti gravi? Scrivere di qualcuno che dispensa e riceve sorrisi anche in quel contesto? Non si può più?Certo che si può, anzi, me lo auguro. Quello che sto cercando di dirti è di fare molta più attenzione a come si costruisce un racconto. Un racconto non è una poesia che si scrive seguendo l'onda delle emozioni (scusami, forse ho detto una sciocchezza, ma di poesia non capisco un tubo). Un racconto va costruito con calma su solide basi perché alla fine deve stare in piedi.
Poldo wrote: Cara @Poeta ZazaQuesta la mia frase:
Come ho detto alla fine del mio commento è possibile che io abbia frainteso il senso del tuo racconto, ma se questo è avvenuto è soprattutto a causa di una mancanza di chiarezza in ciò che hai scritto.
Scusami se sono franco, ma preferisco dire le cose come le penso senza tanti giri di parole, e spero che gli altri facciano lo stesso nei miei confronti.
Quello che leggo non è nemmeno un dialogo plausibile, ma una serie di affermazioni slegate le une dalle altre di cui è difficile cogliere il senso.
Da lettore di narrativa (non di poesia) pretendo di riuscire a comprendere un testo, di poterlo visualizzare, di potermi immergere in esso senza essere costretto a tornare a rileggere più volte le stesse righe. Forse sarò un lettore impaziente, ma per me questo è il requisito minimo perché un testo sia leggibile. Sono esigente? Sì lo sono, e ho buttato a mare libri ben più blasonati per questo motivo.
Per quanto riguarda il fraintendimento, questo è scaturito da qui:
E quali sarebbero queste perplessità? Forse il fatto che lo ha giudicato troppo empatico con i pazienti? Un po' matterello anche lui? La questione merita un'indagine più approfondita. Chissà perché. E guarda, alla fine aveva proprio ragione. B in realtà è un paziente psichiatrico.
Se non era questo ciò che intendevi dire, forse nel testo manca qualcosa.
Poeta Zaza wrote: Tue Jul 18, 2023 2:55 pmA. ha delle perplessità su B. che decide di togliersi quella sera.Ci ho dormito sopra e, leggendo il tuo secondo commento, @Poldo, ti do atto che un po' di ragione (poca di fronte al tacciarmi di un cattivissimo e stupido luogo comune) sul fraintendimento del mio (confuso) testo ce la puoi avere avuta.
Sira wrote: Personalmente, anche io ho trovato il racconto poco chiaro e ho dovuto leggerlo più volte per trovare un senso e un messaggio che bilanciasse la mancanza di una trama più strutturata. Penso che tu abbia voluto evidenziare l'eterogeneità dei personaggi e la loro diversa sensibilità nei confronti dei pazienti. Tra i tre protagonisti, sembra che soltanto uno di loro abbia empatia e amore per i pazienti, probabilmente perché ha personalmente affrontato situazioni simili in precedenza.Grazie, cara @Sira, degli utili suggerimenti.
Tuttavia, sarebbe stato interessante se avessi approfondito ulteriormente la caratterizzazione dei personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia. Ad esempio, avresti potuto narrare le motivazioni e le esperienze personali che hanno spinto i personaggi a prendersi cura dei pazienti psichiatrici. Questo avrebbe arricchito la trama, offrendo una comprensione più approfondita dell'atteggiamento dei personaggi nei confronti dei pazienti con disturbi mentali
Poeta Zaza wrote: Fa molto riflettere sul fatto che tutto va osservato da diversi punti di vista...Condivido l'idea che ciascun punto di vista possa portare a interpretazioni diverse dei fatti e che non esista una verità assoluta. Ogni lettore infatti ha un'esperienza e una prospettiva uniche che influenzano la sua interpretazione. Nonostante ciò, penso che sia fondamentale nella narrazione trasmettere chiarezza d'intenti per permettere ai lettori di comprendere appieno il messaggio. Una struttura narrativa e una chiarezza deboli potrebbero rendere difficile al lettore apprezzare appieno il significato del racconto, qualora ce ne fosse uno degno di apprezzamento.
Non esiste una sola Verità, ma la Verità è in chi osserva...
Socialmente ci impongono una verità che tutti tendiamo a seguire... Questo racconto è chiaro, che tutto dipende da dove inizi a osservare....
Sira wrote:@Sira Grazie anche per questo intervento.
Condivido l'idea che ciascun punto di vista possa portare a interpretazioni diverse dei fatti e che non esista una verità assoluta. Ogni lettore infatti ha un'esperienza e una prospettiva uniche che influenzano la sua interpretazione. Nonostante ciò, penso che sia fondamentale nella narrazione trasmettere chiarezza d'intenti per permettere ai lettori di comprendere appieno il messaggio. Una struttura narrativa e una chiarezza deboli potrebbero rendere difficile al lettore apprezzare appieno il significato del racconto, qualora ce ne fosse uno degno di apprezzamento.
ivalibri wrote: Ciao @Poeta Zaza
Eccomi qui dal tuo racconto!
Non so se ho compreso bene il testo, ma non mi è chiaro quale sia stato l'elemento scatenante che ha portato all'allontanamento di B. dalla struttura ospedaliera. All'inizio si descrive una notte turbolenta ma non ho capito se è stato quello a determinare la decisione. Tra l'altro ho dovuto rileggere, perché a fine lettura avevo confuso A con B.
La scelta delle lettere al posto dei nomi, pur se suggestiva, non aiuta chi legge (che vuoi farci, sarà anche una questione di abitudine per cui in un testo breve non si ha molto tempo per mettere a fuoco i personaggi...) e probabilmente anche il personaggio di C con la sua strofa e il suo corso che sviano un po' l'attenzione e forse andrebbe inserito in modo più chiaro.
Sono sicura che aggiustando questi aspetti il significato del testo uscirebbe fuori con maggiore forza. L'idea di descrivere gli avvenimenti di un reparto psichiatrico attraverso la routine di chi ci lavora mi pare un buon spunto.
Ciao, Mariangela, a presto!