[CP9] Dovevamo forgiarci diversi

1
(Bonus commento da Contest di Pasqua)

Traccia nr. 2 - "Avere o Essere"

Dovevamo forgiarci diversi

Dovevamo forgiarci diversi,
spendere luce sui libri
- filtrare dal torbido il bene -
e più calli alle mani
e schegge di noi sminate.

Non l’ignavia
di chi non suda
di chi non prova
il cibo che lo cresce
assimilando.

Dovevamo forgiarci diversi
foss'anche col fuoco alle stelle;
dare luce al pensiero,
dare pane alla mente,
schivare i pirati
- e stanarli -
sforzarci 
- sacrificio e passione -
al livello del cielo
raggiunto.

Dovevamo forgiarci così. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

2
ciao @Poeta Zaza  ti commento oggi che sono a casa con un terribile raffreddore :facepalm:

Dovevamo forgiarci diversi,
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Vorrei cominciare dal titolo perché mi interessa il verbo usato da te: "forgiare".  Un verbo molto in disuso e che era principalmente collegato alla lavorazione del ferro. La forgia richiama il  sudore del fabbro attorno al fuoco della fucina, il duro lavoro del martello sull'incudine per "plasmare" ( sinonimo di forgiare)
il pezzo di ferro a cui dare forma. Forgiare è un verbo che evoca la forza di un duro lavoro, trasferito verso un obbiettivo. Ma ti domanderai il perché ti questa premessa. Tu affermi " Dovevamo forgiarci", ma questa operazione non la si può compiere senza un esterno. Potersi plasmare è un conto, forgiarsi è un altro. 
Bisognerebbe dividere il fabbro dal suo ferro. Come può il ferro forgiarsi? Come fa l'uomo a plasmarsi, dato che è un senso figurato, ma che comunque implica un determinato intervento di qualcuno? Certo, la vita potrebbe assumere quel ruolo di forgiatore sul nostro carattere e comportamento. Ma anche la "vita" spesso, appare, non come il fabbro che martella, ma come lo stesso ferro da modellare. Un contemporaneo di Fromm, non ricordo chi, forse Majakovskij,
diceva " la vita non è difficile, il difficile è forgiarla". Come diceva pure: "L'arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo"
Fromm invita ad essere persone libere di pensiero, con il quale capire l'idea stessa di libertà. Ma come vedi, non ci dice di forgiarci, in quanto il forgiatore è l'insegnamento che ci arriva.
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spendere luce sui libri
- filtrare dal torbido il bene -
e più calli alle mani
e schegge di noi sminate.
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Lavorare su se stessi, questo appare chiaro. Diversa cosa da "forgiarsi", come dicevo sopra.
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Non l’ignavia
di chi non suda
di chi non prova
il cibo che lo cresce
assimilando.
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Il cibo della mente? Quello che può darti un insegnamento? Certo che sì! 
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Dovevamo forgiarci diversi
foss'anche col fuoco alle stelle;
dare luce al pensiero,
dare pane alla mente,
schivare i pirati
- e stanarli -
sforzarci 
- sacrificio e passione -
al livello del cielo
raggiunto.

Dovevamo forgiarci così. 
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Cara Mariangela. Io credo che  in questa bella poesia tu voglia dare all'uomo una capacità che non possiede. Infatti usi il "dovevamo", come a dire che ci siamo sbagliati in qualcosa nella nostra vita. Io credo che il martello per le mani, colui che soffia furioso sul fuoco per attizzare l'incendio, lo possiede solo il fabbro.
Noi possiamo solo essere malleabili o resistenti agli insegnamenti: niente di più. Grazie per avermi dato la possibilità di parlare di Fromm. 
Comunque sei stata molto lirica, e la tua poesia ha bisogno di una lettura calma, facendo molta attenzione alle pause. Ottimo lavoro. Ciao.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

3
Caro @bestseller2020    :)

Grazie di essere passato! Per i significati dei verbi, Raffaele, pensa anche al senso figurato!  :P

Ti chiarisco subito che plasmare e forgiare sono sinonimi: lo dice la Treccani:  :si:

Forgiare: v. tr. e intr. [dal fr. forger, der. di forge «forgia»] (io fòrgio, ecc.). – 1. tr. Sinon. di fucinare: f. il metallo; f. un ferro di cavallo. Si usa anche, meno bene, in senso estens. per formare, fabbricare, e in senso fig. per foggiare, plasmare: f. le coscienze, le anime, gli intelletti.

Di Erich Fromm, mi sono agganciata a queste parole, riguardo all'Essere":

Dal Web:

Fromm non ci illude sulla realtà dei fatti, ci dice però che abbiamo il potere di cambiare le cose. Egli sostiene anche che “Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso”: dobbiamo partorirci, tirare fuori la nostra essenza più profonda, per riscoprirci interi e non frammentati.

Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso.  (E. Fromm)

Da queste parole, ho pensato al "costruire", al "forgiare" noi stessi.

Ho sviluppato col "noi" quello che dobbiamo fare, soprattutto cominciando presto, da giovani, in quest'opera di costruirci nella nostra essenza più profonda, e ricordato anche il detto:

Per aspera ad astra

perché è frutto di grande impegno, sforzo, sacrificio e passione l'arrivare in alto, che è poi il realizzare al meglio le persone che siamo: l'Essere.
Attraverso le asperità alle stelle.

Il mio refrain è: Dovevamo forgiarci diversi (Avremmo dovuto forgiarci diversi). Perché questa è la normalità: non riuscirci, o riuscirci solo in parte.

Comunque, grazie, Raffaele, per il tuo parere e per i tuoi apprezzamenti.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

4
Ciao @Poeta Zaza

ho anche io qualcosa da dire sul verbo forgiare in forma riflessiva. 
Dovevamo forgiarci implica che in qualche modo ci siamo “forgiati” da soli e questo può essere vero in parte se si assume come significato il fatto che 
Non dovevamo uniformarci ai modelli proposti da altri ma seguire la nostra essenza personale. Forse è questo che intendevi dire, non so. Di sicuro è un ragionamento non troppo lineare che toglie un po’ di forza ai versi che invece sono davvero molto belli e musicali.
È l’unico neo che trovo in questa tua lirica che dimostra ancora una volta la tua bravura e la tua sensibilità poetica. 💖

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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@Monica ha scritto: mer apr 26, 2023 8:01 pm Ciao @Poeta Zaza

ho anche io qualcosa da dire sul verbo forgiare in forma riflessiva. 
Dovevamo forgiarci implica che in qualche modo ci siamo “forgiati” da soli e questo può essere vero in parte se si assume come significato il fatto che 
Non dovevamo uniformarci ai modelli proposti da altri ma seguire la nostra essenza personale. Forse è questo che intendevi dire, non so. Di sicuro è un ragionamento non troppo lineare che toglie un po’ di forza ai versi che invece sono davvero molto belli e musicali.
È l’unico neo che trovo in questa tua lirica che dimostra ancora una volta la tua bravura e la tua sensibilità poetica. 💖
Grazie del tuo passaggio, cara @@Monica  :rosa:

Nessuno può forgiarsi da solo nel senso che dici tu. Io il verbo lo riferisco al sacrificio, all'entusiasmo  e alla passione che uno mette nell'arricchire il suo "sé", a cominciare dalla scuola, per passare a occupazioni pratiche, e a svolgere con competenza e impegno il lavoro scelto, a non lasciare passare l'ozio da padrone nei suoi giorni. A scegliere di "Essere", sperando di avere buoni maestri a incrementare il nostro sapere (non didascalico) , nei rami che più troviamo congeniali. Tutto concorre a forgiarci dentro la nostra essenza, senza dimenticare il mondo di relazioni con gli altri, il volontariato, per esempio, che tanto può fare per la crescita di chiunque. 
 "Metticela tutta!" ci dicevano un tempo i nostri vecchi.

E questo passo:

" e schegge di noi sminate"

io lo riferisco all'autodeterminazione a migliorare il proprio carattere: cosa difficile per me, :si:  per la mia forgia.  :P   

P:S.: mi piacerebbe leggessi anche tu, @bestseller2020 , questo post.  :hug:
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

6
Poeta Zaza ha scritto: dom apr 23, 2023 8:12 pmDovevamo forgiarci diversi,
spendere luce sui libri
- filtrare dal torbido il bene -
e più calli alle mani
e schegge di noi sminate.
Io sono pienamente d'accordo con te, Mariangela.
Il verbo forgiare in questi tuoi versi assume una valenza alternativa da non sottovalutare. Io credo fermamente che l'umanità si auto evolve secondo leggi neuro scientifiche. Nel nostro DNA abbiamo tutte le informazioni ereditate dai nostri avi: le loro esperienze, buone e negative.
Ecco, dovevamo solo, con la forza delle parole, dei pensieri, delle azioni, modificare il software installato nei nostri neuroni e si potrebbe fare! 
Dovremmo avere docenti preparati, scuole votate all'elevazione del genere umano e tutto sarebbe possibile.
Ma, purtroppo le società non cambiano, tutto si ripete inesorabilmente: vedi la guerre, le migrazioni, la schiavitù ecc... Non avremo scampo fino a quando non impareremo a forgiare una nuova generazione di umani, senza le tare lasciate scritte nell'anima dai nostri avi.
A me è piaciuta molto la tua poesia, ti faccio i miei complimenti. 

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Alba359 ha scritto: gio apr 27, 2023 8:58 pm Io sono pienamente d'accordo con te, Mariangela.
Il verbo forgiare in questi tuoi versi assume una valenza alternativa da non sottovalutare. Io credo fermamente che l'umanità si auto evolve secondo leggi neuro scientifiche. Nel nostro DNA abbiamo tutte le informazioni ereditate dai nostri avi: le loro esperienze, buone e negative.
Ecco, dovevamo solo, con la forza delle parole, dei pensieri, delle azioni, modificare il software installato nei nostri neuroni e si potrebbe fare! 
Dovremmo avere docenti preparati, scuole votate all'elevazione del genere umano e tutto sarebbe possibile.
Ma, purtroppo le società non cambiano, tutto si ripete inesorabilmente: vedi la guerre, le migrazioni, la schiavitù ecc... Non avremo scampo fino a quando non impareremo a forgiare una nuova generazione di umani, senza le tare lasciate scritte nell'anima dai nostri avi.
A me è piaciuta molto la tua poesia, ti faccio i miei complimenti. 
Grazie per le tue parole, cara @Alba359 :rosa:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

8
Ciao @Poeta Zaza la tua poesia mi ha trasmesso un senso di malinconia, di rimpianto per la visione che dai dello stato delle cose. Già nel titolo è sottinteso che l'uomo ha preso una strada con carenza di valori; nei tuoi versi cerchi di spronare le coscienze con un messaggio forte, legato al verbo forgiare che trovo azzeccato. Si può cambiare tenendo in considerazione tutta la complessità del mondo che ci circonda, ponderando tutti gli equilibri. E in questo modo forgiando noi stessi. Ma sembra che questa rimanga una prospettiva, un auspicio verso una realtà in cui predomina "l'ignavia di chi non suda... di chi non prova il cibo..."
Nel finale trasmetti con maggiore vigore la strada da percorrere fino "al livello del cielo raggiunto". Ma rimane sempre quel verbo "dovevamo", pesante, che sa di sconfitta. Questa è la sensazione che ho ricevuto.
Ho trovato alcuni passaggi molto belli:
"schegge di noi sminate"
"il cibo che lo cresce assimilando"
e anche "schivare i pirati"
Parole sagge.
A presto

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Kasimiro ha scritto: gio apr 27, 2023 11:45 pmCiao @Poeta Zaza la tua poesia mi ha trasmesso un senso di malinconia, di rimpianto per la visione che dai dello stato delle cose. Già nel titolo è sottinteso che l'uomo ha preso una strada con carenza di valori; nei tuoi versi cerchi di spronare le coscienze con un messaggio forte, legato al verbo forgiare che trovo azzeccato. Si può cambiare tenendo in considerazione tutta la complessità del mondo che ci circonda, ponderando tutti gli equilibri. E in questo modo forgiando noi stessi. Ma sembra che questa rimanga una prospettiva, un auspicio verso una realtà in cui predomina "l'ignavia di chi non suda... di chi non prova il cibo..."
Nel finale trasmetti con maggiore vigore la strada da percorrere fino "al livello del cielo raggiunto". Ma rimane sempre quel verbo "dovevamo", pesante, che sa di sconfitta. Questa è la sensazione che ho ricevuto.
Ho trovato alcuni passaggi molto belli:
"schegge di noi sminate"
"il cibo che lo cresce assimilando"
e anche "schivare i pirati"
Parole sagge.
A presto
Giusta la tua interpretazione perché così stanno le cose per tanti: ma non per tutti. 
Grazie del tuo intervento, caro @Kasimiro  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Ciao mia diletta @Poeta Zaza 

Questa è una poesia fatta di pensiero, ricerca e versi eleganti.
E' una poesia di amaro rimprovero, per ciò che l'uomo (dicono a immagine e somiglianza del suo creatore) avrebbe dovuto aspirare a essere come priorità assoluta.
C'è rimprovero e delusione, coscienza critica del nostro stato di inevitabile imperfezione.
Indichi anche la cura possibile, un memorandum del giusto procedere, un "cahier de vie" delle buone intenzioni.
Temo che purtroppo rimanga solo un "quaderno di doglianza", per l'umana incapacità degli uomini di "auto-forgiarsi" di correggere le proprie radicate distorsioni, non ultima quella di apprendere dagli errori del proprio passato.

Mi scuso se questo mio commento sia intriso di un pessimismo affine alla visione di Schopenhauer, di cui cito il pensiero:
"Se subito dopo la nascita siamo stati preda della Volontà, ora il nostro dovere morale è quello di disfare quello che la Volontà caotica ha fatto, negare la volontà di vivere passando ad una conversione radicale dal voler vivere al non voler vivere annullando la volontà nella noluntas. Delle vie d'uscita che ci si presentano (suicidio, arte, etica della compassione) solo l'ascesi sembra essere quella efficace poiché ci rende trasparenti alla volontà che continuerà ad attraversarci ma non troverà più il corpo. Quindi vivere una non vita con l'estenuazione dell'organismo, raggiungendo la nolontà, cioè la non-volontà, quindi il nulla.

Complimenti amica mia  <3

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Nightafter ha scritto: ven apr 28, 2023 6:45 pm Ciao mia diletta @Poeta Zaza 

Questa è una poesia fatta di pensiero, ricerca e versi eleganti.
E' una poesia di amaro rimprovero, per ciò che l'uomo (dicono a immagine e somiglianza del suo creatore) avrebbe dovuto aspirare a essere come priorità assoluta.
C'è rimprovero e delusione, coscienza critica del nostro stato di inevitabile imperfezione.
Indichi anche la cura possibile, un memorandum del giusto procedere, un "cahier de vie" delle buone intenzioni.
Temo che purtroppo rimanga solo un "quaderno di doglianza", per l'umana incapacità degli uomini di "auto-forgiarsi" di correggere le proprie radicate distorsioni, non ultima quella di apprendere dagli errori del proprio passato.

Mi scuso se questo mio commento sia intriso di un pessimismo affine alla visione di Schopenhauer, di cui cito il pensiero:
"Se subito dopo la nascita siamo stati preda della Volontà, ora il nostro dovere morale è quello di disfare quello che la Volontà caotica ha fatto, negare la volontà di vivere passando ad una conversione radicale dal voler vivere al non voler vivere annullando la volontà nella noluntas. Delle vie d'uscita che ci si presentano (suicidio, arte, etica della compassione) solo l'ascesi sembra essere quella efficace poiché ci rende trasparenti alla volontà che continuerà ad attraversarci ma non troverà più il corpo. Quindi vivere una non vita con l'estenuazione dell'organismo, raggiungendo la nolontà, cioè la non-volontà, quindi il nulla.

Complimenti amica mia  <3
Grazie delle tue considerazioni e dei complimenti, caro @Nightafter   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Poeta Zaza ha scritto: mer apr 26, 2023 8:12 pm Grazie del tuo passaggio, cara @@Monica  :rosa:

Nessuno può forgiarsi da solo nel senso che dici tu. Io il verbo lo riferisco al sacrificio, all'entusiasmo  e alla passione che uno mette nell'arricchire il suo "sé", a cominciare dalla scuola, per passare a occupazioni pratiche, e a svolgere con competenza e impegno il lavoro scelto, a non lasciare passare l'ozio da padrone nei suoi giorni. A scegliere di "Essere", sperando di avere buoni maestri a incrementare il nostro sapere (non didascalico) , nei rami che più troviamo congeniali. Tutto concorre a forgiarci dentro la nostra essenza, senza dimenticare il mondo di relazioni con gli altri, il volontariato, per esempio, che tanto può fare per la crescita di chiunque. 
 "Metticela tutta!" ci dicevano un tempo i nostri vecchi.

E questo passo:

" e schegge di noi sminate"

io lo riferisco all'autodeterminazione a migliorare il proprio carattere: cosa difficile per me, :si:  per la mia forgia.  :P   

P:S.: mi piacerebbe leggessi anche tu, @bestseller2020 , questo post:hug:
ciao Mariangela. La mia era solo una piccola annotazione sul verbo. Infatti ti ho fatto l'esempio tra la differenza sostanziale tra i due verbi. Plasmare, anche se sinonimo, non è la stessa cosa. Plasmare si applica alle cose malleabili, usando una certa dolcezza. Forgiare è cambiare la forma a una massa informe con l'uso del fuoco e della forza. I popoli si possono forgiare, lo fecero in tanti dittatori, buoni o cattivi. Applicare su se stessi questa forza non è possibile. Tutto qui. In senso figurato ci può stare, accettandone il timbro molto spinto. Ciao e grazie.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Ciao@Poeta Zaza
A me è piaciuto il verbo “forgiare”, rende bene l’idea e naturalmente le similitudini che hai scelto per rappresentare questa situazione, parole che occorre meditare. Certamente l’umanità avrebbe dovuto forgiarsi diversamente, ma rare volte lo ha fatto e le poche volte che si sono creati i prodromi per una felicità, anche un iniziale avvio, sono sempre intervenuti di volta in volta vari “liberatori” non richiesti a togliere la fatica e ricondurre tutto a un utile caos, alla guerra, alla sopraffazione.
Schivare i pirati e stanarli… non è mai stato possibile per l’uomo e non lo sarà ancora per chissà quanto tempo. È però importante avere la consapevolezza che esistono questi pirati, questi vampiri di energia, vampiri di anime e le prove dovrebbero essere evidenti, specie in questi tempi, ma gli uomini non vogliono vedere, non vogliono capire, non vogliono liberarsi, elevarsi.
Siamo in una notte oscura, come diceva San Giovanni Della Croce, l’unico modo per uscirne non è tornare indietro, siamo rimasti troppo indietro con quel non volerci “forgiare”, ma andare avanti, attraversare l’oscurità come una salita verso un monte, San Giovanni lo paragona al monte Carmelo. Bisogna attraversare la notte dell’anima, con sacrificio e caparbietà. Alla fine della salita, sulla cima, si potrà finalmente respirare.
Bisogna salire.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP9] Dovevamo forgiarci diversi

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Alberto Tosciri ha scritto: sab apr 29, 2023 8:50 pm  
Ciao@Poeta Zaza
A me è piaciuto il verbo “forgiare”, rende bene l’idea e naturalmente le similitudini che hai scelto per rappresentare questa situazione, parole che occorre meditare. Certamente l’umanità avrebbe dovuto forgiarsi diversamente, ma rare volte lo ha fatto e le poche volte che si sono creati i prodromi per una felicità, anche un iniziale avvio, sono sempre intervenuti di volta in volta vari “liberatori” non richiesti a togliere la fatica e ricondurre tutto a un utile caos, alla guerra, alla sopraffazione.
Schivare i pirati e stanarli… non è mai stato possibile per l’uomo e non lo sarà ancora per chissà quanto tempo. È però importante avere la consapevolezza che esistono questi pirati, questi vampiri di energia, vampiri di anime e le prove dovrebbero essere evidenti, specie in questi tempi, ma gli uomini non vogliono vedere, non vogliono capire, non vogliono liberarsi, elevarsi.
Siamo in una notte oscura, come diceva San Giovanni Della Croce, l’unico modo per uscirne non è tornare indietro, siamo rimasti troppo indietro con quel non volerci “forgiare”, ma andare avanti, attraversare l’oscurità come una salita verso un monte, San Giovanni lo paragona al monte Carmelo. Bisogna attraversare la notte dell’anima, con sacrificio e caparbietà. Alla fine della salita, sulla cima, si potrà finalmente respirare.
Bisogna salire.
Grazie della tua disamina, caro @Alberto Tosciri   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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