La nascita del fiore con le spine
Cari bambini nuovi e cari bambini di una volta, oggi vi narro la storia della nascita di un fiore chiamato rosa.
C'era una volta un paese lontano lontano, dove non esistevano fiori e nessuno che li avesse mai conosciuti.
Fateci scorrere gli occhi di dentro, mentre io ci faccio scorrere la voce.
Ma prima soffiamo via insieme le ragnatele dalla fantasia. Ffffffiiiii...
"Fffffiiiii..."
Non si sapeva cos'eran le rose
ma si sapeva che andavano spose.
Infatti, in quel posto nascevano solo "Rose". Come era possibile? mi starete chiedendo voi bambini nuovi; vi starete chiedendo voialtri, bambini cresciuti.
Era così perché a tutte le bambine (nascevano solo femmine) veniva dato il nome Rosa. Senza pensare al fiore, senza un vero perché. Forse pensavano al colore delle gote setose, della pelle chiara. Perché del colore si sapeva, mentre del fiore no. Chissà chi lo sa!
Rosa la madre, Rosa la figlia,
Rosa la nuora della bisnonna,
era Rosa pure quella,
come le altre era buona, era bella. (*)
Comunque, lì nascevano solo femmine e lì, vent'anni dopo, venivano nel paese i giovani maschi a cercar moglie. Si era infatti diffusa la voce, prima nei paesi vicini e poi in quelli più lontani, che le donne del Paese delle Rose erano dolci, olezzanti e graziose.
Tutto il paese e le vicinanze
profumavano delle fragranze
di questi fiori di nome e di fatto,
e della grazia in ogni lor atto.
C'era un problema però... Non sospirate, bambini cresciuti che credete di sapere tutto. Aspettate che ve lo spiego, impazienti bambini del mondo d'oggi che sbuffate perché nessuno vi ha insegnato i tempi delle sorprese...
Le Rose attiravano solo uomini che, dopo averle corteggiate con amorevolezza, e le avevano convinte a sposarli, le trattavano male, alcuni le picchiavano persino... e di ogni vizio si toglievan lo sfizio. Bassi, vigliacchi e cattivi.
Le Rose non erano attrezzate per difendersi e in breve si arrendevano a una vita di stenti: una vita dura e spesso lontana dal loro paese, dove tornavano per mettere al mondo e crescere le loro Rose.
Nel paese delle Rose
eran cercate tutte le spose,
ma purtroppo i loro mariti
non erano teneri, non erano miti.
"Ma succedeva così a tutte, nonna Rosa?"
Non proprio a tutte. A qualche Rosa, all'inizio, sembrava andare bene. Un giorno d'aprile, qualcuno, attirato dal suo profumo, la recideva con garbo dal suo ambiente sereno e luminoso, e la portava in palmo di mano tra le sue quattro mura lontane. La Rosa prigioniera veniva tenuta come una regina, in un primo tempo, e rallegrava la casa. Ma poi, lontana dal suo ambiente, non la curava nessuna premura, perché presto, in un ambiente chiuso senz'aria e luce, avvizziva, si sfioriva e smarriva la sua favolosa natura, la Rosa...
Ma la Natura, che sa sistemare da sola tante cose, decise un giorno di intervenire, e di mescolare le carte. È un modo di dire, i più grandi di voi lo conoscono. Per voi piccoli piccoli, vuol dire fare in modo che le cose che succedono ogni giorno, da tanto tempo, sempre uguali, d'improvviso cambino. Come una legge di natura, niente dura per sempre. Si modifica perché è necessario per mantenere l'ordine delle cose, l'armonia del mondo che ci circonda.
Così accadde questo: un giorno, la Natura fece scomparire un paese dove tutti erano tristi.
Infatti, anche chi commette il male non è contento, e certo chi lo subisce soffre.
Allora, ecco che quel posto scomparve.
"E al suo posto..."
Vi rispondo... Ecco che cosa apparve:
Una distesa di rose rosa! Un profumo impareggiabile, una vista ineguagliabile.
Così di fronte a tanti dolori
che albergavano in tutti quei cuori,
quel paese un bel giorno scomparve
ed al suo posto ecco che apparve:
una distesa di rose rosa
degne da allora d’ornare ogni sposa.
Questo è il momento della nascita del fiore così come lo conosciamo tutti. Perché non si può imprigionare la bellezza; perché non si può trattarla male per sempre. E perché nasce con le spine, mi chiedete bambini di una volta e bambini nuovi? Con le spine perché le Rose, memori di quanto hanno patito, da allora sono attrezzate per proteggersi!
E le spine accanto ai petali setosi ci ricordano che la vita è bellezza e dolcezza, sì, ma anche sofferenza.
E a ricordare che questa esistenza
non è mai fatta di sola dolcezza,
ecco le spine che son sofferenza,
ma anche difendono tanta bellezza.
Non si sapeva cos'eran le rose
ma si sapeva che andavano spose...

(*) ringrazio, per l'ispirazione di quattro versi dell'incipit, testo e ritmo de "La famiglia dei Gobbon".