Il mio dubbio è: ha senso presentare tre libri insieme (dubito di riuscire a organizzarne tre diverse prima che qualche altra variante malefica ci piombi addosso)? O farei meglio a sceglierne uno solo (che è un po' come scegliere tra i propri figli

Silverwillow wrote: Qualcuno di voi ha mai tentato qualcosa di simile?No, perché nessuno ha mai pubblicato tre libri nuovi nello stesso anno...
Marcello wrote: No, perché nessuno ha mai pubblicato tre libri nuovi nello stesso anno...
Silverwillow wrote: Ma secondo te è una brutta idea fare una presentazione dell'autore, anziché del singolo libro?No, si può fare, ma è determinante un fattore: il relatore o relatrice, che dir si voglia.
Marcello wrote: Deve essere una persona preparata, che conosce molto bene tutti e tre i romanzi; in grado di stabilire collegamenti, di rintracciare elementi comuni e discontinuità, di far emergere la personalità dell'autrice e le sue sfaccettature... Il tutto con un ritmo veloce e coinvolgente, perché non puoi pensare di triplicare il tempo di una normale presentazione.Ok, allora meglio che prenoto un volo per Lourdes
ElleryQ wrote: Sono diversi tra loro, per cui a chi mi invita a presentarli li propongo entrambi e spesso accettano di fare due presentazioni in giorni diversi, altrimenti lascio scegliere agli organizzatori.Beato te che ti invitano
Va.Le wrote: Prima di tutto vorrei capire come funziona a livello economico: il mio dubbio principale riguarda la location e 'come' vada prenotata. Non ho capito se le presentazioni funzionino come altri eventi privati in cui si affitta il locale oppure se si possano concordare formule diverseInnanzitutto occorre capire se vuoi farla in un luogo deputato (libreria o biblioteca) o in un luogo "altro" (bar, circolo, fruttivendolo sotto casa...).
Va.Le wrote: come faccio a scegliere un relatore?Un relatore non deve essere un letterato affermato (anzi, meglio che non lo sia perché spesso quelli si mettono a parlare dei loro romanzi, di come intendono il mondo, di quale sia il genere letterario preferito... e si dimenticano del libro che devono presentare). Cerca una persona che non sbagli due congiuntivi su tre, possibilmente che sia abituata a parlare in pubblico (importantissimo) e che abbia apprezzato il tuo romanzo: un insegnante, un bibliotecario, ma anche un assicuratore o un postino, purché rispondano ai requisiti precedenti.
Va.Le wrote: come ci si accorda con la casa editrice riguardo i romanzi da portare?Se si tratta di una libreria, il libraio si dovrebbe accordare con la casa editrice o con il suo distributore e tu dovresti pensare soltanto a invitare più gente possibile.
Marcello wrote:Ciao Marcello, grazie per le pronte risposte!
Innanzitutto occorre capire se vuoi farla in un luogo deputato (libreria o biblioteca) o in un luogo "altro" (bar, circolo, fruttivendolo sotto casa...).
Nel primo caso nessuno ti dovrebbe chiedere un contributo in denaro (ma la biblioteca vorrà certamente che tu lasci una o due copie del romanzo), nel secondo caso dipende da luogo a luogo, da città a città, da proprietario a proprietario. Non c'è altra soluzione che presentarsi e chiedere se sono disposti a farti fare una presentazione e, in caso affermativo, a quali condizioni.
Un relatore non deve essere un letterato affermato (anzi, meglio che non lo sia perché spesso quelli si mettono a parlare dei loro romanzi, di come intendono il mondo, di quale sia il genere letterario preferito... e si dimenticano del libro che devono presentare). Cerca una persona che non sbagli due congiuntivi su tre, possibilmente che sia abituata a parlare in pubblico (importantissimo) e che abbia apprezzato il tuo romanzo: un insegnante, un bibliotecario, ma anche un assicuratore o un postino, purché rispondano ai requisiti precedenti.
Se si tratta di una libreria la casa editrice si dovrebbe accordare con il libraio e tu dovresti pensare soltanto a invitare più gente possibile.
Se invece il luogo in cui farai la presentazione non è deputato a vendere libri, toccherà a te accordarti con la casa editrice per fartene spedire (possibilmente in conto vendita) un quantitativo idoneo per una o più presentazioni.
Va.Le wrote: senza neanche lasciarmi parlare, hanno rifiutato dicendo che le presentazioni sono eventi tristi e deserti
Marcello wrote:Purtroppo sì. Hanno aggiunto che organizzarle è inutile perché tanto non viene mai nessuno.
Va.Le wrote: Purtroppo sì. Hanno aggiunto che organizzarle è inutile perché tanto non viene mai nessuno.Ovviamente se non sei un autore conosciuto il pubblico devi portarlo tu, a meno che non organizzi il tutto in luoghi pubblici o di passaggio, come bar in piazza e robe del genere. In quel caso alcuni offrono cibo, bevande e pure musica.
Fabioloneilboia wrote: Quando ti presenti a un editore con un libro precedente che ha venduto migliaia di copie è tutta un’altra storia. Non credo ci sia da sottolineare che molti hanno soldi da lanciare fuori dalla finestra.Mah, dipende. Se il libro precedente (magari pubblicato con uno squalificato micro editore semi-EAP) ha venduto copie soltanto tramite presentazioni organizzate e finanziate dall'autore, sarà difficile presentarlo come un libro di successo, perché mancheranno altri requisiti (recensioni, articoli, e altro). Quindi non credo che si possa fare un vero salto di qualità verso un editore più qualificato. Se poi il secondo editore è un semi-EAP anche lui, allora in questo caso sì, sarà estremamente interessato: non nell'opera successiva, ma in un autore così operoso e dalla facile apertura del portafogli. Conosco editori che, pur di accaparrarsi autori del genere, sarebbero persino disposti a pagare le royalties... e conosco autori del genere che, nonostante siano impegnatissimi a fare presentazioni e promuovere le proprie opere (o proprio per questo motivo) non vengono presi in considerazione da editori seri.
Wanderer wrote: Conosco editori che, pur di accaparrarsi autori del genere, sarebbero persino disposti a pagare le royalties... e conosco autori del genere che, nonostante siano impegnatissimi a promuovere le proprie opere (o proprio per questo motivo) non vengono presi in considerazione da editori seri.E purtroppo esistono anche editori, sedicenti no EAP, che fanno pagare agli autori 80 euro all'ora per un firmacopie in stand al Salone del Libro. In pratica si pagano lo stand con i soldi degli autori, compiacenti per il solo fatto di trovarsi in una delle più importanti kermesse dell'editoria. E non è tutto, hanno anche "facoltà" di portarsi i libri in precedenza acquistati (facoltativamente) per il firmacopie in stand.
ElleryQ wrote: Quindi, ricapitolando: un autore dovrebbe pagare da sé viaggio, vitto, alloggio a Torino, posto in stand (magari solo per lo sfizio di un'ora) e possibilmente anche i libri (sempre facoltativamente).Be', cosa c'è di strano?
Marcello wrote: Si parla tanto di investire sulla cultura, poi se uno lo fa lo trattate male...Più che altro ci sono autori disposti a farsi investire dalla cultura.
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