ivalibri wrote: Entrambi gli articoli si basano su studi e convegni ad opera del Centro Studi Gino Germani
Questo centro studi è citato in uno dei due articoli, insieme alle opinioni di un dirigente della Polizia, di un professore di sociologia e di uno psichiatra esperto in sicurezza. La varietà dei settori è una delle cose che per me arricchisce l'articolo.
Nell'altro (che non è dello stesso autore) si citano come fonti News Guard per il monitoraggio sui siti di propaganda russa (di cui quelli in italiano rappresentano il 10% del totale mondiale, un dato che pensavo avrebbe preoccupato altri oltre a me...) e la rivista Affari Internazionali (che non conoscevo ma su cui mi informerò).
Non sono opinioni personali di un giornalista ma indagini e dati reali. Capisco che chi è da principio di opinione contraria (cioè non ritiene la difesa dell'Ucraina la cosa più importante, per vari motivi) fatichi a credere alla serietà del pericolo. Io ci credo perché lo vedo. Frequento anch'io i social, e ho incontrato decine di falsi profili pro-russi creati a inizio marzo. Se vuoi capire il livello, dai un'occhiata ai commenti alle notizie dell'Ansa che riguardano la guerra.
ivalibri wrote: Ragionando in questo modo dobbiamo allora supporre che la quasi totalità dei paesi cosiddetti in via di sviluppo, che hanno una postura critica con l'occidente a proposito di Ucraina (e che costituiscono la maggioranza della popolazione mondiale) siano vittime della propaganda russa e di bias cognitivi.
Propaganda non so, ma se si guarda quel che combina la Russia ad esempio in Africa, si capisce perché quei paesi la sostengano. Se hai bisogno di soldati per mantenere l'ordine o altre cose che uno stato straniero ti fornisce generosamente, non ti interessa cosa pensa o cosa fa. Ognuno alla fine guarda i propri interessi, a nessuno importa delle guerre altrui, se non ci hanno a che fare. Importa a noi europei solo perché sta alle nostre porte, non certo per generosità.
ivalibri wrote: Criticano anche il fatto che le conseguenze delle sanzioni colpiscono i già martoriati paesi poveri e che la crisi alimentare si abbatterà su di loro. Le opinioni pubbliche, più che darne la colpa a Putin, la imputano al sistema di produzione e distribuzione che l'occidente ha sviluppato. Su questo punto è difficile dar loro torto
Sbagliano. Se la Russia impedisce le esportazioni, la colpa è solo sua, non vedo cosa c'entrino gli altri, che si stanno adoperando in ogni modo per risolvere il problema (non solo per bontà, ma perché conviene evitare nuove migrazioni in massa). Putin lascerebbe morire centinaia di migliaia di persone di fame senza battere ciglio, solo per averla vinta, è questa la principale differenza tra lui e noi. Se questi paesi non indicano il vero e solo colpevole, è perché evidentemente hanno raggiunto con lui qualche accordo
ivalibri wrote: Anzi, siccome l'algoritmo "capisce" che la guerra mi interessa mi compaiono di continuo pagine di propaganda ucraina. Per propaganda intendo proprio propaganda
Credo di averlo già detto, ma la propaganda di un invasore e di qualcuno che si difende non sono sullo stesso piano. L'Ucraina ha già la ragione dalla sua parte, non ha bisogno di crearsi pretesti. La Russia, dopo il fallito tentativo di rovesciare il governo, si trova invece a dover inventare qualunque tipo di pretesto per giustificarsi, sia all'esterno che all'interno del paese (inutilmente, per me, perché non c'è giustificazione che tenga).
Che tipo di propaganda può fare l'Ucraina? Sminuire le sconfitte a favore delle vittorie? Taroccare i numeri? Raccogliere fondi per difendersi? A te danno fastidio perché sei contraria al fatto che si difendano, anziché arrendersi e finire la guerra, ma non c'è niente di sbagliato in sé. Col boicottaggio della cultura russa non sono d'accordo, ma visto quel che stanno facendo i russi direi che si può anche capire la rabbia ucraina. Se io fossi al governo di un paese invaso in un modo così atroce, farei di peggio.
ivalibri wrote: Insomma sui social non mi pare di vedere tutta questa propaganda filo-russa.
Quando si dice che Bucha era tutta una farsa, o che a Mariupol si va in spiaggia, o che i militari ucraini si fanno scudo dei civili (non ho fatto il militare, ma secondo me i civili stanno più che altro in mezzo ai piedi quando c'è da combattere), quando si mostrano nelle città occupate cortei con la bandiera russa (ripresi sempre a spezzoni, altrimenti si vedrebbe che sono quattro gatti), quando si mettono in discussione le perdite russe (gli ucraini possono esagerarle, ma è evidente che sono tante), quando si dice che la Moskva è affondata da sola per un guasto, quando si intervistano uno o due abitanti cercando di far credere che quella è l'opinione generale, quando si dice che Zelenski è corrotto, o incapace, o un burattino degli americani. Tutto ciò è propaganda, solo che spesso non si vede perché non si sa cosa guardare. Si può pensare che siano idee personali, e magari difenderle, ma queste "idee personali" , che derivano da fatti falsi o distorti, conducono spesso a qualcos'altro di più organizzato.
Secondo me molti, anche qui, non hanno ancora capito che siamo in guerra. La guerra dell'informazione è già iniziata da anni nel nostro paese, e ora si è aggiunta quella cibernetica e quella economica. Il fatto che non ci piovano bombe in testa non dovrebbe indurci a credere che siamo al sicuro. Siamo in una situazione drammatica, e non per colpa dei governi europei, ma per colpa della Russia di Putin, che non ci ha lasciato scelta (a meno di non considerare una scelta quella di fregarcene e ignorare la guerra, che non ci avrebbe comunque salvati dalle conseguenze economiche).