Il Sommo Poeta ti fa una pippa.

ivalibri wrote: Mi riferivo alla missione italiana prevista poco dopo l'inizio della guerra. Sono stati Draghi e Di Maio ad annullarlaLa visita era prevista proprio nei giorni dell'invasione, ed è stata annullata davanti all'evidenza della sua inutilità. Sì, sono pagati per fare il loro lavoro, ma il loro lavoro è anche decidere cosa è opportuno e cosa no. E in quelle condizioni, con Putin che mandava truppe nelle repubbliche "indipendenti" e la Duma che votava per riconoscerle, ogni margine di trattativa era già andato a farsi benedire. Tu la chiami mancanza di volontà, io la chiamo prendere atto della situazione. Il risultato non cambia
ivalibri wrote: Perdonami, Laura, ma questo articolo è di una qualità non all'altezza degli altri altri testi che hai postato in questa discussione (e che ho sempre letto con interesse). È offensivo tra l'altro verso chi la pensa diversamente dall'autore.Mi spiace che non ti sia piaciuto, io lo trovo invece molto appropriato alla situazione. Sto anche pensando di rileggere Orwell, perché anch'io l'avevo letto a scuola e non l'avevo apprezzato quanto merita.
Silverwillow wrote: Io posso tranquillamente sentirmi dare dell'ingenua, dell'idealista o dell'ignorante, ma per me due più due farà sempre quattro, anche se mille persone cercassero di dimostrarmi il contrario.Attenta a non finire nella Stanza 101 di 1984: lì riuscirebbero a farti cambiare idea.
L wrote: grazie all'onnipervasività dei cosiddetti social (la cosa più antisociale che sia mai stata inventata), manipolabili all'inverosimileè uno dei motivi per cui non mi fido di essi e ne sto alla larga.
M.T. wrote: è uno dei motivi per cui non mi fido di essi e ne sto alla larga.Io ogni tanto faccio delle escursioni, visto che ho dovuto aprire un profilo FB (su cui non ho inserito nulla) per via della mia CE, che ha poi chiuso i battenti. Leggo di tutto: gli interventi più beceri, cretini, scollegati da ogni realtà, complottismi che una mente dotata di minima intelligenza riterrebbe surreali, e via idioteggiando. E' il mondo in cui, volenti o nolenti, dobbiamo vivere.
Cheguevara wrote: Leggo di tutto: gli interventi più beceri, cretini, scollegati da ogni realtà, complottismi che una mente dotata di minima intelligenza riterrebbe surreali, e via idioteggiando. E' il mondo in cui, volenti o nolenti, dobbiamo vivere.
milarepa wrote: considerare l'interlocutore più intimo delle nostre opinioni.
Le nostre opinioni agiscono in fondo nel catalogo del linguaggio.
il linguaggio deve dire tutto il possibile e questo possibile deve essere abitato. Noi vediamo noi stessi scegliere il pensiero sulla guerra. il Linguaggio vede invece come tutto il possibile dire debba essere abitato. Crediamo di essere padroni del Linguaggio quando invece siamo solo dei servi.
dyskolos wrote: Hanno fatto delle ricerche tempo fa ed è risultato che l'Uomo di oggi è meno intelligente di duemila anni fa.Sarà per questo che hanno fatto il film Idiocrazia?
Silverwillow wrote: La visita era prevista proprio nei giorni dell'invasione, ed è stata annullata davanti all'evidenza della sua inutilità. Sì, sono pagati per fare il loro lavoro, ma il loro lavoro è anche decidere cosa è opportuno e cosa no. E in quelle condizioni, con Putin che mandava truppe nelle repubbliche "indipendenti" e la Duma che votava per riconoscerle, ogni margine di trattativa era già andato a farsi benedire. Tu la chiami mancanza di volontà, io la chiamo prendere atto della situazione. Il risultato non cambiaBenissimo. Allora non diciamo che si è cercato di fare un negoziato.
Silverwillow wrote: Mi pare però che la propaganda faccia leva proprio su questo: instillare il dubbio.Quale propaganda? Quella russa o quella ucraina?
Silverwillow wrote: Lo sto vedendo succedere, per questo ho apprezzato l'articolo, che mi forniva almeno una possibile spiegazione.Sarà che quando ero più giovane facevo la ricercatrice, ma io sono abituata a pensare che se scrivo qualcosa e porto avanti una tesi, la devo dimostrare. Non basta dire che ho letto un libro di Orwell e poi cito un episodio di me e mio fratello quando ero piccolo, come fa il giornalista o editorialista del tuo articolo. Questa è pura demagogia. Offro ai lettori un ragionamento all'apparenza logico e, soprattutto, consolatorio e ho fatto il mio lavoro.
Silverwillow wrote: Per fare un esempio, parlano dei crimini di guerra e si lasciano sfuggire cose come "se verranno accertati". Non è una svista da poco, e la teoria orwelliana mi pare si adatti alla perfezioneCerto che vanno accertati. Per qualsiasi crimine di guerra, come del resto anche per i crimini comuni, è necessario istituire un'inchiesta giudiziaria portata avanti da un ente internazionale super partes. Per questo esiste la Corte Penale Internazionale (quella che ha processato e condannato Milosevič, tanto per intenderci). E guarda un po' né la Russia, né gli USA né l'Ucraina l'hanno ratificata.
L wrote: La cosa davvero triste è che, grazie all'onnipervasività dei cosiddetti social (la cosa più antisociale che sia mai stata inventata), manipolabili all'inverosimile, oggi tanta gente può essere convinta che due più due fa cinque senza neppure l'ausilio della violenza. Era meglio prima, quando per ottenere certi risultati era almeno necessario ricorrere alla tortura.Vero. Infatti l'articolo che ho riportato secondo me vale in generale, non solo riguardo alla guerra attuale. Il mondo dei social poi è doppiamente pericoloso proprio per la sua apparenza innocua: a fianco delle foto delle vacanze, del gatto di casa o della pubblicizzazione di un prodotto, trovano posto complottismi e idee malsane di ogni tipo. Vanno usati, e ormai è quasi obbligatorio specie per un autore, ma con discernimento.
ivalibri wrote: Quale propaganda? Quella russa o quella ucraina?Io ho preso l'articolo come una riflessione sui mezzi della propaganda in generale. L'autore dell'articolo si riferisce a quella russa, che è stata presente per decenni, anche quando la guerra non c'era. Ancora adesso la maggioranza dei russi sostiene il proprio governo, perché è convinta che due più due faccia cinque. Questo è il risultato di intere generazioni soggette alla propaganda, senza mai avere la possibilità di sentire voci diverse. Nel loro caso si può capire, ma nel caso dei giornalisti, esperti vari e politici occidentali invece no, perché loro hanno avuto ogni possibilità di pensare con la loro testa. L'articolo l'ho messo perché mi sembrava una riflessione interessante in generale, non era rivolto a te né a nessun altro qui, né ho mai preteso che fosse la rivelazione della Verità, solo un punto di vista qualsiasi, che a chi ha letto Orwell (immagino quasi tutti qui) poteva interessare
Quando c'è una guerra, c'è anche una guerra di propaganda, da entrambe le parti. C'è sempre stata e a maggior ragione oggi con i mezzi di cui disponiamo.
milarepa wrote: Quando lesse il suo nome sulla lista dei proscritti la poetessa Zaza quasi svenne.Nel marasma dei post di questo topic, questo mi sarebbe potuto sfuggire!
Se non fosse passato da quelle parti bestseller e l avesse afferrata quale destino poteva accadere?
M.T. wrote: Se non erro, ci sono state le formazioni della Dynamo Mosca, SKA Neftyanik, Vodnik and Kuzbass di bady (simile all'hockey) che si sono schierate sul ghiaccio formando la Z di "Za pobedu" ("Per la vittoria") presente nei carrarmati russi in Ucraina.Ci sono anche stati i due atleti, uno russo e l'altro ucraino, che si sono abbracciati alla fine di una competizione, non ricordo di quale sport. È successo poco prima dell'esclusione dei russi dallo sport.
bestseller2020 wrote: In Ucraina non c'è un cantiere edile aperto e le demolizioni che ci sono in giro non rientrano nel bonus del 110%.Dire che questa frase è di cattivo gusto lo trovo molto riduttivo: mi fa accapponare la pelle, se devo essere sincero.
M.T. wrote: ra, non tutti gli sportivi russi possono essere filoputiniani, ma grazie a persone come quelle appene citate, in tanti sport non si vuole avere a che fare con squadre russe per non correre il rischio che giocando contro di esse si possa essere d'accordo con l'agire di PutinDa una parte non mi pare giusto escludere quegli sportivi che vogliono solo gareggiare, non fare propaganda. Ma dall'altro capisco anche lo scopo che credo ci sia dietro, cioè escludere la Russia dal mondo "civile". Magari l'esclusione da gare sportive o altri eventi internazionali come l'Eurovision non sarà un dramma per nessuno, ma il senso di isolamento crescente potrebbe indurre un qualche cambiamento nella mentalità. Ormai i legami, non solo economici e politici, ma anche culturali tra la Russia e l'occidente, sono talmente intrecciati che tagliarne il più possibile dovrebbe spingere molti di loro a farsi almeno delle domande.
ivalibri wrote: Per me questo approccio di stigmatizzazione verso gli sportivi ha lo stesso valore di chi propone di escludere la cultura russa dai teatri o dalle università. Non ci sono giustificazioni.Non sono d'accordo nemmeno io, ma finora ho visto solo due esempi: un corso su Dostoevskij annullato (e poi ripristinato) e una rappresentazione del Lago dei cigni (tra l'altro da parte di ballerini ucraini, che erano di sicuro i primi a esserne dispiaciuti). Due-tre casi in cui si è esagerato, sbagliando (mentre tutto il resto d'Italia continuava tranquillamente a suonare musica russa e a insegnare lingua e letteratura russa) non lo vedo come un dramma (non dico di te, ma ho letto gente che gridava alla censura o alla dittatura culturale)
Cheguevara wrote: Aggiungo che questo voler mettere sullo stesso piano le informazioni che provengono da veri giornalisti, inviati sul posto dai nostri media, e quelle frutto di evidente propaganda di stato, che una serie di poveracci cercano disperatamente di propugnare al di là di qualsiasi evidenza, perché devono continuare a lavorare, anzi, a vivere senza essere arrestati, o peggio, mi sembra un oltraggio all'intelligenzaIl problema è che non lo fanno per obbligo, molti credono veramente a quello che è stato loro raccontato.
bestseller2020 wrote: Ma cosa gli servono questi 7 miliardi? Va bene che un gruzzoletto messo da parte torna sempre utile: scoppiasse una guerra!Dovremmo pensare seriamente di farci invadere e bombardare anche noi, così forse riusciremo a coprire i buchi di bilancio e mettere via qualcosina per il futuro
Marcello wrote: Questo mi conferma nella mia scelta di non seguire la discussione; se anche le altre trentatré pagine raggiungono questo livello ributtante mi chiedo veramente perché dobbiamo tenerla aperta.No, il livello non è solo questo: ci sono alti e bassi. Discorsi che potrebbero essere evitati, ma anche interventi interessanti, che aiutano a riflettere.
Silverwillow wrote: Da una parte non mi pare giusto escludere quegli sportivi che vogliono solo gareggiare, non fare propaganda. Ma dall'altro capisco anche lo scopo che credo ci sia dietro, cioè escludere la Russia dal mondo "civile". Magari l'esclusione da gare sportive o altri eventi internazionali come l'Eurovision non sarà un dramma per nessuno, ma il senso di isolamento crescente potrebbe indurre un qualche cambiamento nella mentalità. Ormai i legami, non solo economici e politici, ma anche culturali tra la Russia e l'occidente, sono talmente intrecciati che tagliarne il più possibile dovrebbe spingere molti di loro a farsi almeno delle domande.L'unico modo per far pressione su un paese, ma non solo quello, è toccarlo sul lato economico. Escludere la nazionale russa di calcio dai mondiali, per esempio, danneggia più che altro l'immagine. Ma se si cominciano a escludere club rinomati di calcio e basket dalle massime competizioni (Champions League, Eurolega), allora il danno diventa economico oltre che d'immagine e blasone: economico lo si capisce facilmente (non ci sono entrate), di blasone perché i giocatori migliori vogliono stare sotto i riflettori e quindi se ne vanno a giocare da altre parti. E prima che un club ritorni a un certo livello, occorrono anni perché avvenga.
Silverwillow wrote: un corso su Dostoevskij annullato (e poi ripristinato)Questa è stata idiozia pura, perché una persona morta da tempo, che nulla ha a che vedere con le persone che stanno facendo questo orrore, non può essere colpevolizzata. Criminilizzare tutto ciò che ha un minimo di legame con la Russia sa tanto di caccia alle streghe, e sappiamo tutti quanto cose simili sono distorte e sbagliate, oltre che ignoranti e orribili.
Silverwillow wrote: Ieri sera (ogni tanto seguo i talk show, più che altro per poter sorridere delle idee assurde che saltano fuori) c'era una giornalista della tv russa. Lei ovviamente ripeteva a pappagallo tutto il copione che abbiamo già sentito mille volte: l'operazione speciale, la denazificazione, la crudeltà ucraina sui russofoni, ecc. Niente di nuovo, insomma. Ciò che mi ha colpita a un certo punto è stato il pensiero "perché mai è stata invitata?".Evito queste trasmissioni proprio per questo: la ricerca della visibilità, dell'ascolto. Non danno nulla e non fanno informazione, ma solo rissa.
Ora c'è questa moda della pluralità d'informazione (che per me non dovrebbe valere per i criminali di guerra, ma vabbè), ma non sembrava questo il caso. In pratica al centro della discussione c'era lei che diceva le assurdità che già si sapeva avrebbe detto, e dall'altra tutti gli altri che la attaccavano, o la prendevano in giro. Lo scopo del suo invito era unicamente creare lo scontro e quindi l'audience. Lei stessa l'ha detto alla fine: "ma mi avete invitata voi". Mi è dispiaciuto per lei, tirata in mezzo, con le sue tristi ma solide convinzioni, per noi ridicole, in un'operazione mediatica che con l'informazione non aveva niente a che fare.
Silverwillow wrote: Dovremmo pensare seriamente di farci invadere e bombardare anche noi, così forse riusciremo a coprire i buchi di bilancio e mettere via qualcosina per il futuroLa cosa triste è che ci sono dei politici e degli imprenditori che prenderebbero questa idea seriamente, basta vedere quando ci sono stati i terremoti e c'era chi rideva e festeggiava della disgrazia perchè c'era la possibilità di arricchirsi.![]()
(era ironico, se non si capisse)
Silverwillow wrote: ma finora ho visto solo due esempi: un corso su Dostoevskij annullato (e poi ripristinato) e una rappresentazione del Lago dei cigni (tra l'altro da parte di ballerini ucraini, che erano di sicuro i primi a esserne dispiaciuti). Due-tre casi in cui si è esagerato, sbagliando (mentre tutto il resto d'Italia continuava tranquillamente a suonare musica russa ePurtroppo non sono gli unici casi. Così a memoria mi viene in mente l'esclusione delle case editrici russe alla fiera del libro per ragazzi, altri due teatri che hanno annullato eventi sulla cultura russa, addirittura l'esclusione di un albero(!) russo a una competizione e infine la più triste di tutto per me ossia l'esclusione degli atleti paralimpici.
Silverwillow wrote: c'era una giornalista della tv russa. Lei ovviamente ripeteva a pappagallo tutto il copione che abbiamo già sentito mille volte: l'operazione speciale, la denazificazione, la crudeltà ucraina sui russofoni, ecc. Niente di nuovo, insomma. Ciò che mi ha colpita a un certo punto è stato il pensiero "perché mai è stata invitata?".Anch'io ho visto due trasmissioni simili (a Otto e mezzo che è l'unica che seguo e dove non mancano le cadute verso il basso) e mi sono chiesta la stessa cosa. Non credo c'entri nulla la pluralità di informazioni. Sembrava che l'avessero invitata per sbeffeggiarla e far vedere quanto sono bravi i nostri giornalisti. Addirittura la Gruber le ha fatto uno spiegone imbarazzante su come si fa giornalismo. Ma a chi guarda a casa non interessa nulla di sentire dell'ovvia propaganda russa. Tanto meno però vedere farci il circo attorno.
Ora c'è questa moda della pluralità d'informazione (che per me non dovrebbe valere per i criminali di guerra, ma vabbè), m