ivalibri wrote: Mi pare piuttosto improbabile che la Cina si azzardi a toccare Taiwan in questo momento di tensione altissima.
Lupus in fabula. Dopo che gli USA hanno allertato il fronte del Pacifico e dato il via al progetto per i missili ipersonici, la Cina ha esternato le sue rimostranze annunciando un potenziamento del suo sistema di deterrenza nucleare.
La cosa inquietante è che siamo ancora in una fase di escalation militare mondiale. In Ucraina si procede con forniture militari sempre più incisive, c'è stato anche uno sconfinamento in territorio russo. L'Europa riarma, la Cina anche. Non sono bei segnali, e confermano che l'Ucraina non è il centro della questione.
ivalibri wrote: Continua comunque a sfuggirmi quali siano le intenzioni degli USA in Europa. E di conseguenza le strategie dei paesi europei, che mi appaiono piuttosto raffazzonate.
Spiegare questo vuol dire fare un po' di storia.
Con il triennio '89-'91 finisce un'epoca basata sugli accordi di Yalta. Il cardine di quest' epoca è stato il contenimento militare dell'Europa. All'URSS è stata data la possibilità di espandersi fino al cuore dell'Europa e il compito di vigilare sulla parte est del continente. Gli USA quella occidentale.
Dobbiamo aver presente che l'idea che noi europei abbiamo di noi stessi è ben differente da quella che ne ha il resto del mondo. Tutto il mondo extraeuropeo ha memoria di qualche periodo di sottomissione verso qualche stato europeo. A eccezione del Giappone, e qui come ricordato in qualche post sopra ci hanno pensato gli USA a "regolare" il conto.
Il colonialismo e due guerre mondiali hanno fatto decidere agli Stati Uniti che era il caso di imbrigliare gli artigli europei.
Ora, prendendo in prestito un concetto dal laboratorio geopolitico di Limes, l'Europa ha vissuto per lungo tempo in una condizione
poststorica. Diciamo che è un po' come se si fosse presa una vacanza. Per molti anni si è preoccupata solo della sua crescita economica e di sviluppare il suo welfare, occupandosi di questioni militari solo in modo marginale. Questo sarebbe stato impossibile se avesse dovuto dotarsi di eserciti proporzionati alla sua stazza economica. Quindi dobbiamo una fetta del nostro benessere alla deterrenza militare svolta da USA e URSS. Dunque non abbiamo il welfare più generoso perché siamo più bravi, ma perché per qualche decennio altri hanno fatto delle guerre al nostro posto. Sintesi: il modello sociale europeo non sta in piedi da solo. Un esempio: la guerra del Vietnam. Gli USA intervengono dopo la ritirata francese che lascia l'Indocina in una situazione di gravissima instabilità.
Dunque, per quel che concerne gli USA e il loro rapporto con l'Europa, hanno la necessità di controllarla e avere il potere di condizionarla. L'Europa è altresì un partner preziosissimo per gli USA con cui condivide molto della visione del mondo. Però un'Europa che se ne va per conto suo è un problema enorme per gli Stati Uniti. Ora, il suo declino relativo rende indispensabile una maggiore responsabilizzazione dell'UE che gli USA cercano di dosare e condizionare.
Questa spiegazione mi permette di aggiungere qualche parola anche sull'altro protagonista del patto di Yalta: l'URSS. I sovietici divengono una superpotenza militare nella seconda guerra mondiale. Questo a dispetto di una sovraesposizione politica rispetto al loro peso economico. Questo aspetto segnerà tutta la storia sovietica e la sua ombra rimarrà successivamente sulla Russia fino ai nostri giorni. La sovraesposizione militare sovietica fu possibile perché confinava in Europa con paesi industrialmente azzerati dalla guerra e il cui argine era la presenza americana. In Asia con una Cina che usciva da una condizione semicoloniale, mentre il suo più acerrimo nemico, il Giappone, era stato annichilito dagli Stati Uniti.
Ovviamente questa situazione oggi non esiste più e la Russia confina da ogni parte con paesi con un'economia molto più sviluppata della sua e il divario continua a crescere. Il guaio è che nonostante il suo declino economico relativo è rimasta una superpotenza militare con un arsenale atomico spaventoso. Questo spiega, magari non giustifica, il comportamento della Russia, grande potenza militare che ha perso la sua partita economica con la storia. Entrare nello specifico di quello che sta avvenendo in questi giorni richiederebbe ulteriori ragionamenti.
Di certo non esistono più le condizioni mondiali per "rifare" l'URSS, e questa può essere solo un'argomentazione giornalistica.