Editoria a pagamento e Premi letterari
1Su questo forum, come prima sul WD, si è sempre condotta una battaglia senza esclusione di colpi contro l’editoria a pagamento, che viene considerata come un’opzione da rifuggire assolutamente senza “se” e senza “ma”. Eppure capita sempre più spesso che libri di case editrici a pagamento siano candidati in Premi letterari fra i più prestigiosi, come lo Strega. Non si tratta di casi isolati o una tantum, ma la cosa avviene piuttosto regolarmente, e, quando avviene, la comunità che ruota attorno al candidato si unisce in un coro di elogi sperticati ignorando, o fingendo d’ignorare, quella che altrove appare come un’onta irreversibile, una macchia indelebile nel percorso di uno scrittore. Io finora ho rifiutato tre proposte a pagamento, di cui una relativa all’editing (con presentazione al Salone del Libro e tutte le altre spese di promozione a carico della CE) e un’altra che prevedeva l’acquisto di copie. Sono convinta di aver fatto bene, eppure, di fronte a certe situazioni, come quella sopra citata, non posso che interrogarmi sulla questione. Forse a volte accettare un compromesso è l’unico modo per uscire dall’anonimato. Non cederò ma il dubbio resta. Grazie a chi vorrà intervenire sull’argomento.