[LP22] L'ora

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Traccia 1- La mia vita non è quest'ora ripida.

L'ora

È quest'ora d'aria tra lavoro e casa
che io chiamo vita
È quest'ora di baci e di carezze
che io chiamo amore
Per questo, la mia malattia 
non chiamerò di certo: la cattiva vita
Giacché 
La mia vita non è quest'ora ripida
Che nasconde tutto

Re: [LP22] L'ora

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@Adel J. Pellitteri   :)

Wow! Ce l'hai fatta, hai visto? Ci contavo di trovarti in un Lampo festivo!  (y)

Pacata, sensibile e profonda: giusto chiamare vita sottolineata quella delle forti sensazioni che ci spingono a fare quello che ci piace
e ci appaga di più in "quest'ora d'aria", o almeno in cui ci sentiamo addosso un lampo di vita!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [LP22] L'ora

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ciao @Adel J. Pellitteri 


L'ora

È quest'ora d'aria tra lavoro e casa
che io chiamo vita
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se devo interpretare l'ora d'aria come l'idea di libertà che prova un carcerato in quel momento all'aperto che gli viene concesso, dovrei dire che intendi la tua vita divisa tra lavoro e casa, come una esistenza difficile...
...........................................................................................................................
È quest'ora di baci e di carezze
che io chiamo amore
--------------------------------------------------------------------------------------------
altro momento di libertà dove i sentimenti sono liberi di esprimersi
--------------------------------------------------------------------
Per questo, la mia malattia 
non chiamerò di certo: la cattiva vita
-------------------------------------------------------------------------------------
qui si cela qualcosa di personale che non è dato capire, almeno sino in fondo, ma solo cogliere nelle sue forme più complesse
---------------------------------------------------------------------------
Giacché 
La mia vita non è quest'ora ripida
Che nasconde tutto
-----------------------------------------------------------
mi pare di cogliere una contraddizione ... prima l'ora è il centro d'aria e libertà; adesso affermi che quest'ora non è la tua vita: a meno che fosse l'affermazione di un risvolto amaro, che mi piacerebbe comprendere meglio... :P ciao cara
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [LP22] L'ora

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Adel J. Pellitteri wrote: È quest'ora d'aria tra lavoro e casa
che io chiamo vita
È quest'ora di baci e di carezze
che io chiamo amore
Per questo, la mia malattia 
non chiamerò di certo: la cattiva vita
Giacché 
La mia vita non è quest'ora ripida
Che nasconde tutto
Notevole la perfezione con cui sei riuscita a inglobare il verso prescelto nei tuoi. Sembra davvero scaturito dal tuo poetare, tanto s'incastra al millimetro: quasi fosse la tessera mancante del puzzle.
Raffinato il gioco tra il significato di "ora" nei primi versi e nell'ultimo, e limpido (almeno per me) il significato profondamente cristiano della seguente affermazione dell'io lirico:
Adel J. Pellitteri wrote: Per questo, la mia malattia 
non chiamerò di certo: la cattiva vita
Giacché 
La mia vita non è quest'ora ripida
Che nasconde tutto
Mi è piaciuta moltissimo, @Adel J. Pellitteri. Complimenti.
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Re: [LP22] L'ora

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Carissima @Adel J. Pellitteri,
che bello ritrovarti <3  e con una poesia che mi è piaciuta moltissimo, tra l'altro.
Lo so che sei bravissima, Jole, ma con questi lampi non si può mai sapere dove uno va a parare e invece... confermato! sei brava, bravissima anche oggi.
Anima e cuore, passione e vita quotidiana raccolti in venti parole al massimo.
Poi leggo i commenti e mi domando: ma io cosa capisco?
Tutta un'altra storia, ovviamente, ma va bene così.  ;)
Io capisco che "l'ora d'aria" è  il tempo che la protagonista della poesia tiene tutta per sé. Non moglie, madre, figlia, lavoratrice, casalinga,  multitasking,  ma solo ed esclusivamente se stessa.
E poi in quest'ora evidentemente incontra qualcuno, fa qualcosa che ha voglia di fare, ma non sarà certo quest'ora a rovinare niente, perché la sua vita è altro. Contraddizioni e verità.
Piaciuta moltissimo.
Ciao, Jole, a presto.  :love:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [LP22] L'ora

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@Adel J. Pellitteri ciao.
Bella poesia anche la tua.
Trasmette una dose sana di ottimismo, o almeno mette l'accento sul positivo della vita, quello che spesso viene celato dalle situazioni meno belle, e che hanno il difetto e la smania del protagonismo, tanto da dilagare fino a  diventare un'apparenza distorta, sbagliata, che non è l'esatto specchio della realtà.

A rileggerti.  :sss:
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: [LP22] L'ora

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@Poeta Zaza grazie, non sai con quale fretta ho postato (con mio marito che ogni due secondi ripeteva: andiamo? È Tardi, andiamo, ti muovi? E non si può partecipare così, ma ti ringrazio, l'occasione di partecipare è sempre bella. "Pacata, sensibile e profonda", non potevi farmi un complimento migliore di questo.  :rosa:

@Luca C. grazie per il tuo commento. Ti spiego, per me due cose sono indispensabili nella vita e sono: la libertà, ovvero quel po' tempo che ognuno deve avere per se stesso (come ha bene individuato @paolasenzalai)  che metto in quell'ora d'aria lontana da doveri e responsabilità, cioè lavoro/casa (che non per forza indicano una vita difficile) e l'amore,che non deve mai farmi mancare baci e carezze. Poi, inevitabilmente in ogni vita ci imbattiamo nelle malattie (in maggior parte, durante tutta un'esistenza, superabili) e per questo dico che questa mia malattia (o malattia del momento) non chiamerò cattiva vita, cioè non disprezzerò la vita per un periodo in cui la malattia (mia o di chi mi sta accanto) mi toglie libertà e carezze. 
Spero di averti chiarito, la poesia è stata un vero lampo, e ho ben capito i tuoi dubbi circa l'interpretazione.
Ippolita wrote: Notevole la perfezione con cui sei riuscita a inglobare il verso prescelto nei tuoi. Sembra davvero scaturito dal tuo poetare, tanto s'incastra al millimetro: quasi fosse la tessera mancante del puzzle.
Grazie Ippolita, in un contest con frase obbligata, riuscire a  inserirla senza farla sentire come un'intrusione mi pare di primaria importanza, quindi il tuo complinento di gratifica tantissimo.
Ippolita wrote: Raffinato il gioco tra il significato di "ora" nei primi versi e nell'ultimo, e limpido (almeno per me) il significato profondamente cristiano della seguente affermazione dell'io lirico:
Altro complimento per il quale ti ringrazio. Sì, c'è l'affermazione di superare le difficoltà, una vita con difficoltà, che ho identificato con malattia, non dobbiamo mai definirla cattiva vita, tutto si supera e prima o poi riusciamo a risalire la china.  :love:
paolasenzalai wrote: "l'ora d'aria" è  il tempo che la protagonista della poesia tiene tutta per sé. Non moglie, madre, figlia, lavoratrice, casalinga,  multitasking,  ma solo ed esclusivamente se stessa.
Con te ci capiamo sempre al volo. Grazie, sei l'unica che, in giro per il Web, mi chama Jole (così come mi chiamano in famiglia, ed ho detto tutto.) Ti ringrazio infinitamente, i tuoi commenti sono sempre galvanizzanti. La mia partecipazione nei fine settimana  è sempre impossibile, ma come vedete non mi manca la voglia, solo il tempo.  
Domani completo la lettura dei vostri testi. 

Re: [LP22] L'ora

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@Luca C. grazie un commento incisivo quanto ben centrato, mi piace che tu abbia colto l'ottimismo che volevo trasmettere.  :rosa:

Re: [LP22] L'ora

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Ciao @Adel J. Pellitteri
Sui primi due passaggi nulla da dire. Meno efficace il passaggio sulla malattia. Dai commenti ho compreso cosa intendevi dire, ma se ho avuto bisogno dei commenti vuol dire che qualcosa non è andato a buon fine.
Accettare la vita nel bene e nel male è indubbiamente un tema impegnativo che forse avrebbe avuto bisogno di qualche passaggio in più, non solo per dirlo, ma per farlo sentire.
Certo che il marito frettoloso non aiuta.
Alla prossima.

Re: [LP22] L'ora

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Poldo wrote: Sui primi due passaggi nulla da dire. Meno efficace il passaggio sulla malattia. Dai commenti ho compreso cosa intendevi dire, ma se ho avuto bisogno dei commenti vuol dire che qualcosa non è andato a buon fine.
Accettare la vita nel bene e nel male è indubbiamente un tema impegnativo che forse avrebbe avuto bisogno di qualche passaggio in più, non solo per dirlo, ma per farlo sentire.
Certo che il marito frettoloso non aiuta.
Alla prossima.
Nei fine settimana, infatti, mi è impossibile partecipare ai contest. Concordo, si avverte l'imperfezione, ma è già un miracolo se sono riuscita ad avere mezzo lampo :D :facepalm: . Grazie per il commento. 

Re: [LP22] L'ora

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Ciao @Adel J. Pellitteri 

Bello il tuo messaggio di positività, la vita fatta di bei momenti che le danno un senso e della forza che ci permette di sopportare quelli brutti. Il tutto espresso senza ovvietà.
Una poesia ben ritmata. Anch’io trovo che tu abbia inserito il verso della traccia in modo perfetto.

Complimenti, a rileggerti
Già.

Re: [LP22] L'ora

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L wrote: @Adel J. Pellitteri
hai toccato corde di un vissuto con emozioni molto potenti.
grazie!
Wow! Che dire? Grazie a te!  :rosa: 

Re: [LP22] L'ora

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Ciao @Adel J. Pellitteri , mia dolce amica.

Credo di aver compreso che questo verso racchiuda tutto il significato della tua poesia:

"La mia vita non è quest'ora ripida

Che nasconde tutto"

La vita è dove la sappiamo vedere e godere.
E' fatta di istanti distinti che in realtà solo la nostra mente raggruppa in una melassa indifferita e continua.
Siamo noi a identificare come vita quali siano i momenti nei quali riconoscerci, se scegliamo di eleggere a vita gli istanti che ci vedono felici possiamo colorare di speranza e gioia di vivere la nostra esistenza.
Allora possiamo dire che la nostra vita non può essere racchiusa in quell'ora "ripida" (ardua, fatta di ansia, incertezza e forse sofferenza) che la malattia ci induce, ma la nostra vita è altrove.

E' una riflessione in veste poetica che trovo di straordinaria profondità e che condivido totalmente, poiché è affine alla visione esistenziale propria di certe filosofie religiose orientali che ho amato in gioventù.

I miei complimenti  <3

Re: [LP22] L'ora

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@Adel J. Pellitteri 
C’è come una sorta di costrizione in questa vita, una moderna alienazione alla quale questa civiltà indegna ci ha portati. La vita viene assorbita dal lavoro, è così non doveva essere, non è vita, altrimenti perché chiamare vita “l’ora d’aria” in cui non si lavora? La vita dovrebbe essere sempre bella e desiderabile, in qualunque momento.
Il momento dei baci e delle carezze viene chiamato amore, ma assomiglia a un intervallo concesso, di prammatica, un dovere.
C’è una speranza nei versi finali, il non  darla vinta, il non riconoscere che quei momenti non sono vita, ma qualcosa che la nascondono, un surrogato.
Dove possiamo davvero vivere, cosa possiamo considerare vita a questo punto?
Mi sono piaciuti questi versi, consentono di penetrare negli infiniti rivoli di un’anima, scoprire rive  di elevazione insospettabili, nei quali è piacevole disperdersi attoniti.
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [LP22] L'ora

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@Alberto Tosciri  grazie infinite per il tuo splendido commento.  :rosa:

Re: [LP22] L'ora

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Complimenti @Adel J. Pellitteri, ho adorato la tua poesia. Partendo dall'osservazione di un momento della giornata, come tanti altri, assolutamente ordinario, che diventa esistenza, vita, o meglio forse la parte consapevole della vita, intima, privata, personale. E questo non significa rifiutare le parti che restano, ossia il lavoro o la famiglia, significa forse vivere autenticamente un momento della giornata che è solo tuo e puoi gestire consapevolmente. Anche io ho percepito nelle tue parole un ottimismo che pervade il componimento, e anche questo è uno degli aspetti che apprezzo.
Adel J. Pellitteri wrote: Per questo, la mia malattia 
non chiamerò di certo: la cattiva vita
Giacché 
La mia vita non è quest'ora ripida
Che nasconde tutto
La chiusa è bellissima, il concetto iniziale è abbastanza chiaro: la malattia non è una cattiva vita, o una non vita, e va accettata come tutto il resto. Meno chiaro per il finale, in cui sembri quasi ribellarti all'idea iniziale che la tua vita sia rappresentata solo da questa ora tra lavoro e casa, in cui dimenticare i problemi e le preoccupazioni di tutti i giorni. Ma forse non è una ribellione, ma un superamento: avere un momento per se stessi, non significa rifiutare il resto,  ma aiuta a riflettere e percepire meglio tutta la realtà. Spero di non aver travisato il tuo messaggio
Ancora complimenti!

Re: [LP22] L'ora

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Mario74 wrote: Ma forse non è una ribellione, ma un superamento: avere un momento per se stessi, non significa rifiutare il resto,  ma aiuta a riflettere e percepire meglio tutta la realtà. Spero di non aver travisato il tuo messaggio
Cito solo questo pezzo, ma il tuo commento ha catturato tutto il mio sentire in questa poesia. Hai saputo cogliere alla lettera ogni singolo aspetto. Grazie, quando un lettore riesce ad entrare perfettamente in un testo, l'autore prova una felicità immensa.  :rosa:

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