Marcello wrote: questo però è un forum in lingua italiana, dove qual'è è una bestialità.
Stop.
Certo, stop. Io non ho mai e poi mai scritto "qual'è" su questo forum e mai e poi ma nei i miei romanzi. Roberto Saviano invece lo fa e lo ha pure annunciato pubblicamente in un tweet nel 2011. Casomai è a lui che devi renderlo noto, non a me

Quello era un esempio per dire che le lingue non possono essere giudicate con "italocentrismo"

Il cinese mandarino non ha nemmeno i tempi verbali. Il giapponese non ha il futuro. Il coreano è pieno di parolacce (ma in coreano non lo sono). Il finlandese non ha il futuro, non he nemmeno i possessivi e gli articoli, ma ha 15 casi e i sostantivi si flettono in base a numero e caso, come in latino. "Katso" è un imperativo e significa "guarda!": sui giornali finlandesi
online si legge spesso "Katso kuvat" (e "Katso video"), che significa "Guarda le foto". Non è un giudizio sulle immagini tipo che ci sono foto del biiiiiiip

Il sardo forma gli articoli da "ipsum" (e derivati) anziché da "illum" come in italiano e siciliano (tranne che sulle isole Eolie). Il portoghese ha il futuro nel modo congiuntivo. In siciliano il plurale è ambigenere (anche se c'è l'uscita in -A come nei neutri latini e nel greco antico), contrariamente all'italiano. Non ci sono neppure le preposizioni articolate. Per dire, lingue diverse hanno caratteristiche diverse.
Comunque, a parte queste cose banali, che sicuramente sai, in questo forum e nel vecchio WD ho visto frasi in inglese, francese, spagnolo, giapponese, sardo, ecc… e non hai mai criticato con intenti censori, come invece fai quando scrivo due paroline in siciliano. Come mai? Non ne capisco il motivo

Il siciliano ti ha fatto qualcosa? Hai una sorta di allergia alle isole mediterranee (Sardegna esclusa, ovviamente)? Io, per dire, adoro il romagnolo e non ho allergie a Forlì. Anzi, mi piacerebbe leggere il forlivese (se esiste)
Alberto Tosciri wrote: Famiglie che vantavano una discendenza diretta dai parenti di... Santa Lucia... dei quali faceva parte pure la famiglia di mia madre (uso l'imperfetto perché i miei parenti sono quasi tutti scomparsi e non ho più frequentato il mio paese per le feste, non so se la tradizione sia continuata, ma fino agli anni Cinquanta ne sono certo...) Santa Lucia era di Siracusa e non ho la più pallida idea di come eventualmente qualche suo parente sia capitato da noi. Sarà una leggenda, ma era avvallata dalla chiesa locale che forse sa qualcosa di più, sempre i preti di una volta intendo, non i preti moderni che hanno ben altro da pensare o da ricercare... Tra l'altro i miei erano sempre devotissimi alla Santa, in particolare le donne. Mi sembra una bella leggenda suggestiva
È molto strano. In Sicilia (tutta) Santa Lucia è super-festeggiata. Quel giorno è molto sentito e si mangiano per tradizione le arancine. Praticamente ci abbuffiamo di arancine. Però mi fa piacere questa commistione culturale che testimonia di una sempreverde e stretta relazione tra Sicilia e Sardegna. Da tempo ipotizzo un sostrato (koinè linguistica) antichissimo nel Mediterraneo, addirittura precedente alle lingue romanze e semitiche dell'area, precedente al latino, al greco e a tutte le lingue italiche. Me lo fanno pensare anche alcune somiglianze fonetiche tra siciliano, turco e sardo. Boh, chissà
Alberto Tosciri wrote: tutti i 17 suoni che non esistono nelle lingue occidentali, a detta dei professori arabi madrelingua, io li riproducevo perfettamente perché alcuni erano assimilabili alle più ostiche parlate sarde. Infatti mi chiedevano se avessi radici arabe, anche perché un professore egiziano che mi esaminò (parlava una ventina di lingue, fra cui il latino e insegnava arabo in Vaticano) mi spiegò alcune radici arabe
Parte molto interessante, anche rispetto alla koinè linguistica

Come sai gli Arabi governarono la Sardegna e la Sicilia. In quest'ultimo caso, a partire dall'anno 827. La Sicilia, l'anno successivo, divenne un emirato, l'emirato di Sicilia. A quei tempi, in Sicilia si parlava l'arabo, o, meglio, un siciliano arabizzato. La lingua ufficiale era l'arabo (detto siculo-arabo). Per esempio, Palermo si chiamava Balàrm. Secondo alcuni storici, gli Arabi che invasero l'isola nel 827 provenivano in massima parte dalla Sardegna e non dalla Libia. Anche da ciò si vede il legame intimo tra le due isole.
Come risultato, il siciliano è pieno di radici arabe. Per esempio, ancora oggi l'agave, pianta portata dagli arabi, si chiama Zabbara (Sabbara in arabo) o Zammara a Messina. Nel trapanese la tovaglia da tavola si chiamava "trubberi" (in arabo), anche se oggi impera il francoprovenzalismo "tuvagghia", da cui viene anche "tovaglia" in italiano. Le mie nonne dicevano "trubberi", allora si usavano molto gli arabismi (gebbia in siculo è un'ampia vasca) e molto poco gli italianismi.
Bello il video musicale su Che Guevara
Alberto Tosciri wrote: Sempre mi riprometto di riprendere a studiarlo (nota la traduzione dal sardo... in italiano è sbagliata
)
Adoro il sardo
@Fraudolente
Molto interessante quello che hai scritto. Più tardi ti mando qualcosa
