Re: [CN2021/R] Canto di Natale

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Pulsar wrote: Sat Jan 08, 2022 6:48 pm Ciao @L'illusoillusore e Felice 2022!
Ci proponi un racconto denso e amaro in cui il protagonista - un uomo che ha perso il lavoro - non riesce più a sentirsi punto di riferimento per la propria famiglia. Che ci viene mostrato schiantato dal peso della sua percepita inutilità, impossibilitato, persino, a fare un regalo, anche se di minuscolo valore, alla figlia per il Natale ormai prossimo.
Natale. Se c'è un momento dell'anno in cui i soli si sentono più soli, gli emarginati più emarginati, quello è il Natale. L'ho sempre pensato. Del resto, si sa, "a Natale non soffrire più", proclama la canzone di quando eravamo bambini: è un imperativo, un comandamento che, da ultimo, si coniuga con un consumismo sempre più marcato. Se non puoi essere felice, se non puoi comprare nei negozi addobbati, nei centri commerciali sfolgoranti di lucine, allora non vali niente, sei un diverso, un paria.
Il finale sembra gettare una flebile luce di speranza sull'intera vicenda. Sembra.
Niente, non so cos'altro dire se non che, finito di leggere il tuo testo, mi sono sentito fortunato, io che non ho le ricchezze di Bill Gates e che non contribuisco a decidere i destini del Mondo. 
   
@Pulsar ciao e buon '22 a te!
Splendido commento, pregno di riflessioni condivisibili. Sono felice che un mio racconto sia stato uno spunto per condividerle!
Quanto al sentirsi fortunati pur non essendo Gates, sì, concordo: a volte ci aspettiamo che la felicità sia "qualcosa d'altro" e ci dimentichiamo di viverla!

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Re: [CN2021/R] Canto di Natale

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Kasimiro wrote: Sat Jan 08, 2022 9:02 pm La nebbia. Può provocare diversi stati d'animo. Nel tuo racconto @L'illusoillusore riesci a trasmettere attraverso il protagonista il senso di vuoto, di rassegnazione, di solitudine  ma anche di calma, quasi ci si possa sentire a proprio agio. Non ha bisogno di trovare la luce. Sta bene nel suo profondo malessere e lo rendi molto bene. Mi hai fatto ricordare le mie origini, nato nella pianura padana, quando passeggiavo distratto e beato per la brughiera avvolta da nebbiolina. Ora, confesso, cammino tutti i giorni per affrontare la giornata, e la nebbia mi provoca un senso di angoscia, non vedere oltre pochi metri. Devo affrontare un percorso tra le colline al buio e decisamente preferisco quando il cielo è terso con la luce della luna e delle stelle. (Anche perché ho visto dei lupi e cinghiali e per ora l'istinto di sopravvivenza sta prevalendo)
Complimenti. Hai una facilità di scrittura nel rendere le emozioni davvero grande. A rileggerti
@Kasimiro ciao!
Grazie per il passaggio e il commento. Penso che molti di quelli che sono stati bambini in pianura padana quando ancora la nebbia "si tagliava con il coltello", abbiano amato la sensazione di perdersi in essa. Ho provato a richiamare quelle sensazioni, com hai scritto tu.
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Re: [CN2021/R] Canto di Natale

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aladicorvo wrote: Sat Jan 08, 2022 11:16 pm Ciao @L'illusoillusore.
Devo scusarmi perché non riesco a inserire per intero le citazioni al tuo brano, così le indico soltanto.

Racconto bellissimo. Così bello che trovo difficile commentarlo, come se i pensieri aggiunti fossero solo rumore dentro a un concerto.

"Nella nebbia cammino. Avanzo perso in una coltre così spessa..... Tutto il resto è lattiginosa assenza"

Incipit superbo.
Dici di averlo scritto in una specie di trance narrativa. Si sente. Perché le parole si annodano, le une alle altre, come dotate di volontà propria.
Poesia, che si stacca dalla prosa e diventa immagine, percezione, emozione.

"Gli occhi non trovano appigli..... Scivola come una lacrima lungo il viso"

Piccola incrinatura, cosa da niente, Bobby Solo dovrebbe ringraziare.

"Mi fermo e il silenzio è assoluto. Nemmeno il rumore di un pensiero"

Bello!

"Guardo i suoi occhi profondi. Il riflesso di trent'anni sognati assieme... 
...Ti amo, sussurro e sono fuori dall'auto"

Piani temporali che danzano tra pensiero e ricordo, lasciano indietro ogni legame razionale imponendo a chi legge lo stesso abbandono.
Ed è proprio per questa incantevole prepotenza che, secondo me, non trova il suo posto questo brano:

"Non ho più un lavoro da quasi due anni...
...Sono solamente un peso per loro"

Registro prosaico, a tratti retorico (le mura di Gerico) autocommiserativo.
Ma presto il volo riprende e il racconto recupera tutto il suo tetro splendore.

"Mia moglie resta su un fianco, di schiena, nel suo terzo di letto. Finge di dormire"

Nessuna speranza, nessun lieto fine. Solo quella caligine fredda che nasce da dentro, che il ridestarsi dal sonno non può dissipare.
Chapeau!
@aladicorvo ciao!
Sono contento che il racconto ti sia piaciuto. Riguardo alle parti più prosaiche, hai ragione, ma avevo paura che senza agganci di concretezza, la narrazione avrebbe perso di efficacia, diventando troppo fumosa (o nebbiosa, se vuoi): farò meglio! E... viva Bobby Solo  :D
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Re: [CN2021/R] Canto di Natale

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Io non saprei cosa dire dopo aver letto questo racconto.
Mi sono persa nel mondo onirico del personaggio, ci si é perso il mio cuore e mi ha colto un'infinita tristezza. Le dighe si sono aperte al biglietto di Natale: c'è ancora speranza!
Mi hai stropicciato tutti i sentimenti ed é una sensazione bellissima.

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