dyskolos wrote: questo punto, credo che possiamo sentire il parere di Yasmina Pani (una giovane linguista)Sono d'accordo quando dice che il genere linguistico non ha necessariamente a che fare con il genere biologico. Al di là di quello, parla così veloce che ho capito poco...

dyskolos wrote: Infatti spesso mi chiedo come mai le donne accettino di andare con uomini violenti, ma non con quelli senza coraggio come meMah, credo che nessuna donna scelga di proposito uomini violenti, spesso questi problemi emergono dopo (quando magari hai appartamenti in comune o figli, e diventa difficile, proprio materialmente, staccarsene).
dyskolos wrote: Hai ragione. Specifico meglio (come ho scritto) che io sono cresciuto con l'idea che "le donne non si sfiorano nemmeno con i petali di una rosa". Me lo diceva spesso mia nonna quando ero bambino. Quella è la mia etica a proposito. Fanno bene ad arrabbiarsi, certo, ma non con meIo sono dell'idea che nessuno, né uomo né donna si sfiora neanche con un petalo di rosa. Se l'altra persona non ha dato in modo esplicito il consenso, io non mi permetto di toccarla. Poi i fraintendimenti possono capitare. Sono sicura che nel tuo caso si sia trattato di questo. Purtroppo quando si subiscono molestie più o meno esplicite per tanto tempo, può succedere di prendersela con qualcuno che non c'entra niente, magari per un gesto innocente. Dà fastidio essere accusati ingiustamente, ma bisogna cercare di mettersi nei panni dell'altro: chi vede minacce dove non ci sono probabilmente ha una storia di paura alle spalle.
Nel mio caso, gli episodi di cui parlavo erano molto diversi. In uno ero al bar col mio ragazzo di allora, e ho chiacchierato piacevolmente per un po' con un altro tizio, finché questo non mi ha apertamente messo la mano addosso. Io gli ho tirato una forte sberla (non per principio, solo per riflesso), gli sono volati via gli occhiali da sole e si sono rotti. Il mio ragazzo ha criticato me, perché secondo lui parlando e scherzando per tanto tempo con quel tale l'avevo incoraggiato e, anzi, avevo messo in imbarazzo lui. Avevo sì e no 22 anni, ero molto ingenua e fiduciosa ma non stupida, quindi ho lasciato quel cretino poco dopo.
La seconda volta io e il mio compagno fisso stavamo festeggiando il capodanno nella piazza principale, quando due idioti hanno fatto degli apprezzamenti pesanti su di me. Lui era un uomo d'oro ma purtroppo perdeva la testa su queste cose (poi era capodanno, e quindi spumante a fiumi...), e ne è nata una rissa. A quel punto sono saltata addosso a uno dei due, non per i commenti ricevuti, ma solo per difendere lui (il giorno dopo il quotidiano locale riportava la notizia di una rissa tra ignoti, poco sotto alla bella e romantica foto di un bacio che un giornalista ci aveva fatto allo scoccare della mezzanotte). A me davvero non sarebbe importato, avrei preferito riderci sopra e continuare a festeggiare in santa pace.
In un altro caso ero una ragazzina e facevo autostop (e qui molti potrebbero dire: se ti succede qualcosa te la sei cercata), quando il tizio che mi dava un passaggio ha preso una strada di campagna isolata e ci ha provato. Sono stata fortunata che sia bastato dirgli "Guarda che sono minorenne e ho preso il numero di targa, ti denuncio" per mettergli paura e indurlo a desistere. Altre non sono state così fortunate, ed è uno schifo che la vita di una donna si basi per lo più sul caso. Pensate veramente che mettere una a alla fine del titolo di una professione basti?
Sono molto fuori topic, lo so, ma la questione del rispetto delle donne per me passa anche da queste esperienze, più che da espedienti linguistici