Traccia di Mezzogiorno: Il debito
[MI 159] Cincin al destino
Callisto non era mai stato un tipo determinato. Sin che poteva, sceglieva di non decidere.
Come mentalità, si riteneva un liberale: vivi e lascia vivere. Sei credente? Gli era stato chiesto.
- Lo aspetto “fuori”: spero per Lui che ci sia. - Questa era stata la sua risposta.
Di lavorare, non aveva mai avuto voglia. Per un caso fortunato, si era trovato una vita facile e su misura per lui.
Indifferente alla compagnia dei suoi simili, da giovane aveva preso la sua strada: coadiuvare un famoso influencer del Web nella correzione dei suoi testi di opinione. Da lì a coadiuvarlo nella formulazione del pensiero il passo era stato breve.
Quando era arrivata la pandemia, Callisto, single e solitario da sempre, non si era vaccinato per mancanza di rischio sociale, per il suo specifico caso.
Il suo socio, da sempre presentatosi con il nickname di Gioele, d’intesa con lui, aveva trovato appetibile cavalcare l’onda dei No-vax.
In conferenza, (non video, per scelta del blogger) dopo essersi fatti autonomamente una infarinatura sul Web delle due tendenze, e considerata la giovane età del quasi un milione di followers, Callisto aveva condotto per mano l’embrionale idea del Gioele, così argomentando:
- A cosa assistono i nostri giovani seguaci sulla scena politica e sociale odierna da qualche anno? A soluzioni raffazzonate se non deleterie di adulti con potere decisionale superiore alle proprie capacità, nel campo della sanità, del lavoro e dello sport. Ogni ambito della vita di prima viene visto come compromesso. Qualcuno deve imbrogliare, guidare la naturale ribellione allo stato delle cose.
- Cosa ne pensano i più tanti? - chiede Gioele.
- Che, anche se sostituiti, non ci saranno profili maggiori di competenza di fronte all’assoluta novità dell’evento in tempi di globalizzazione e connessione planetaria.
Callisto prosegue la sua disanima:
- Se, invece di fatica e sudore per produrre al tuo fisico i muscoli e la forza necessaria, ti pompi di estrogeni e di ormoni finti, cosa diventi? Un uomo di plastica.
- Se, invece di schierare i tuoi anticorpi naturali a combattere il virus dell'influenza e quello del Covid, tu che sei giovane e sano, e ti vaccini contro entrambi, cosa diventi? Un uomo senza anticorpi suoi, e con un’immunità indotta a vita.
Gioele conclude il pistolotto:
- Dalla fiducia nell’alto alla sfiducia dal basso.
Poste le basi del pensiero pilotato per il loro Web-club, i due, dopo qualche tempo, si incontrano di persona per la prima volta, a casa di Callisto per i loro affari privati.
- Una volta o l’altra voglio vederti a casa tua, Gioele.
- Meglio da te, credimi. Sono io quello popolare.
Ma il discorso prende presto una brutta piega:
- Ho bisogno subito dei soldi che mi devi – fa Gioele. - È esiziale per me, per una mia nuova attività, ed è per questo che ci troviamo qui. Spero tu abbia smesso col vizio del gioco.
- Co-come fai a dirmi su-subito? - balbetta l’altro, rovesciando il drink mentre si alza di scatto dalla poltrona.
- Io ora so dove vivi e tu no. Vuoi perdere la tua retribuzione mensile e la bella vita che fai? Ti chiedo solo la restituzione di un prestito, quel capitale per il quale mi hai implorato e del quale mi hai garantito la restituzione.
Callisto diventa bianco come una bandiera di resa:
- Non ne ho neanche la quarta parte. Ti do quella e ogni anno per tre anni la stessa sino al saldo.- dice, con gli occhi imploranti di un cane appena bastonato dal padrone.
Gioele ride sguaiatamente:
- C’è solo un modo per te di cavartela e farti abbonare il debito.
Callisto si risiede e rifiata, tutto orecchie.
- Ucciderai uno sconosciuto per me.
Davanti agli occhi sbarrati del suo interlocutore, il famoso e misterioso blogger spiega d’un fiato le sue condizioni e le sue irreali convinzioni:
- Dovrai farlo in un luogo affollato, di festa, e subito dopo dovrai mandarmi via mail l’avvenimento, descrivendo tutto quello che gli è ruotato attorno: luoghi, persone, atmosfere, colori, odori, sensazioni, atteggiamenti della gente, tutto quanto circonderà il luogo del delitto, prima, durante e dopo. Dovrai anche descrivere le tue personali reazioni, imprescindibilmente. È tutto.
Gioele finisce il whisky scozzese e osserva le scomposte reazioni dell’altro: gli servono per prepararsi al suo nuovo blog dove vuole reinventarsi come opinion leader motivazionale.
Callisto stringe i braccioli della poltrona, apre la bocca, la tiene aperta cercando di ricordare come si fa a fare uscire le parole… Invano. Ammutolito e quasi annaspando in sé alla ricerca del perché di quella situazione e del mistero del personaggio che si svelava nel fisico e nello spirito come una persona chiaramente psicopatica, Callisto tremava dentro e fuori.
- Hai dieci giorni da oggi. Tornerò qui a quella data per avere il tuo resoconto e la prova della tua riuscita.
Se ti fai prendere peggio per te. Io non ti ho mai conosciuto. Il mio computer e la mia mail sono criptate per te.
Esce mentre Callisto resta riverso sul posto. Inerte. Ma i suoi neuroni, attaccati, reagiscono per la sopravvivenza, ed elaborano…
Callisto adesso è determinato. Sin che ha potuto, ha scelto di non decidere. Come mentalità, non era più il tempo del “vivi e lascia vivere”. Ora, era il tempo del “mors tua vita mea”. Era credente? Oggi era questa la sua risposta. “Che stia tranquillo: non lo aspetterò “fuori”.
Tre giorni dopo, Callisto è in macchina, fuori dalla sua regione. Ha scelto, sul Web, la sua destinazione: un evento social di un gruppo di no-vax in un albergo di una città capoluogo di provincia dove non è mai stato in vita sua. All’accettazione non deve dichiarare nulla. Va direttamente verso la confusione. C’è una sala enorme con un centinaio di persone. La maggioranza, sinché non si avvicina al banco rinfreschi, ha la prescritta mascherina, e lui anche, benché per un doppio motivo.
Nella tasca della giacca sportiva, ha un boccetta con qualche grammo di polvere di solfato di tallio, incolore, inodore e insapore: una miscela letale e non rintracciabile in un bicchiere di spumante.
Come previsto, sul tavolo c'è un flusso ininterrotto di calici riempiti e svuotati di spumante. Il killer-follower prende un bicchiere posto di lato tra una decina di file e si allontana con nonchalance. Di nascosto, versa la polverina nel calice pieno e torna verso il tavolo.
Abbassa la mascherina e prende un altro bicchiere con la destra, agendo in un momento di grande confusione. Appoggia il bicchiere che tiene nella mano mancina al posto di prima e allunga la mano, finalmente libera da quel peso, verso i salatini, liberandosi della calca mentre sorseggia il drink.
Gira a vuoto senza attaccare o farsi attaccare bottone, mentre il calice che controlla con la coda dell’occhio è sempre al suo posto.
Ma gli conviene comunque uscire dall’albergo. Tra l’altro, la conferenza c’è già stata, lui è apposta arrivato solo per il rinfresco tra i simpatizzanti che ne è seguito. Essendo un estraneo, pensa di non essere stato notato, invisibile tra gente che si cerca perché vuole essere rassicurata su una decisione vitale che ha preferito scegliere ma non sa se è quella migliore per sé.
Callisto esce e va a posizionarsi di fronte all’albergo, presso un muretto del lungofiume dove ci sono molte persone intorno che passeggiano nella giornata festiva.
È rischioso per lui, ma deve vedere chi ha colpito e documentarlo col cellulare se può, o indagare in merito.
Altri venti minuti e vede uscire un uomo, gemente, barcollante e piegato in due da un conato di vomito. Stramazza subito a terra, come colpito da un fulmine. Lui accorre con altre persone, che vengono da fuori e da dentro il locale.
Quando riesce ad avvicinarsi, la voce che gli rodeva la coscienza si interrompe di colpo, mentre fissa lo sguardo che si sta spegnendo del morente. Che sembra accusarlo perché è l’unico a sapere chi è lui: il suo killer follower che ha mirato al mandante, senza saperlo.
Ma non ha barato. Cogliendo un doppio successo.
[MI 159] Cincin al destino
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Last edited by Poeta Zaza on Sun Nov 28, 2021 8:41 pm, edited 4 times in total.