Io penso che da qualunque traccia, da qualunque particolare si possano trarre infiniti rivoli di storie di qualunque tipo. È come dare a un uomo una foglia verde. L'uomo qualunque non ci vede niente, non sa che farsene. La guarda e la butta. L'uomo complicato, sofferente, affascinato, si perde nelle sue nervature, nelle sue variazioni di colore e le segue una per una, immagina sulle varie diramazioni e biforcazioni e spazi, nota il fugace ma notevole cambiamento delle forme a seconda della luce del mattino o della sera... E immagina, immagina...
(Sarebbe una traccia pazzesca, da scrivere un racconto lungo o romanzo breve...

)
Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. (Cit. 1Corinzi, 13,11)
Io non sono riuscito ad abbandonare completamente i miei pensieri di bambino, dell'anima che allora era di un bambino. Forse questo mi ha aiutato, forse danneggiato. Non posso saperlo. Non ancora.

Ricordo ancora che da bambino, a scuola, diedero un tema che all'epoca poteva definirsi "sperimentale".
La professoressa accartocciò della carta da pacchi sulla cattedra e disse di scrivere che cosa ci vedevamo.
Cominciai a scrivere pagine su pagine, consumando tutti i fogli protocollo che avevo portato da casa. Allora i temi si facevano su fogli protocollo divisi a metà, lasciando una parte bianca per le correzioni.
Ricordo che passarono due ore senza che me ne accorgessi e mi resi conto che tutta la classe e la professoressa mi guardavano in silenzio, attoniti e alcuni pure divertiti. Tutti i miei compagni avevano scritto mezza pagina di luoghi comuni e consegnato il tema, mentre io se non mi toglievano i fogli a forza sarei ancora li a scrivere...

Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)