Cheguevara wrote: chiedo conforto al mio amico-antagonista @Alberto Tosciri, il cui congedo risale a tempi molto più recenti.
... Si amico-antagonista ma più amico-amico spero...
Qualcosa è cambiato nell'Esercito da quando ti sei congedato nel 1966 credo con il grado di Tenente.
Eri S.Ten AUC di cpl 1^ nomina e al momento del congedo veniva conferito il grado di Tenente. Se ti richiamavano per un periodo d'istruzione di 40 giorni (ne ho visti diversi) avresti comunque avuto il grado di Tenente e richiamato successivamente di Capitano e via di seguito. Ogni richiamo avanzavi di un grado. (Alcuni facevano di tutto per farsi richiamare, specie professionisti come medici e avvocati che potevano interporre alle loro qualifiche professionali anche il grado militare acquisito, che faceva "prestigio").
Cheguevara wrote: nello svolgimento della storia, che riguarda un plotone di Fucilieri di Fanteria dislocato in Afghanistan, le seguenti anomalie: i sottoposti, fanti e graduati, si rivolgono agli ufficiali chiamandoli tenente, capitano, colonnello, senza anteporre il signor e dando loro del tu; viene menzionato più volte come se fosse un grado a sé stante, quello di luogotenente, che invece è un incarico che può essere attribuito ad hoc a un ufficiale di qualsiasi grado; l'uso dell'appellativo signore dopo il sì o il no, anziché dei canonici signorsì e signornò e, rivolgendosi a un superiore: signore, anzichè signor capitano, eccetera.
Il "signore" davanti al grado lo usavo e l'ho usato sempre, anche se si sapeva che c'era un articolo del nuovo regolamento di disciplina militare (mi pare degli anni Ottanta) che lo aveva abrogato, ma i "vecchi" come me continuavano a usarlo per abitudine. Questo i giovani soldati non lo sanno e chiamano gli ufficiali direttamente con il loro grado senza anteporre il "signore" che oggi apparirebbe alquanto arcaico. Al limite nel romanzo (che non conosco) si poteva spiegare questa particolarità diciamo così molto "tecnica" che solo vivendo all'interno o conoscendo bene l'Esercito si può conoscere nelle sue sottili sfumature...
In quanto a darsi del tu fra ufficiali e graduati... Dipende dalle circostanze. Io davo del tu a dei Tenenti Colonnelli che conoscevo da S.Tenenti, loro montavano Ufficiali di picchetto e io Sottufficiale d'ispezione e si passavano le notti a chiacchierare e fumare al freddo... ma solo quando si parlava fra di noi. Ma se, ad esempio, dovevo chiamare quel S.Tenente, poi con gli anni diventato Tenente Colonnello mentre stava in mezzo ad altri ufficiali non mi sarei mai permesso di dargli sfacciatamente del tu, per non metterlo in "imbarazzo" davanti ai suoi colleghi che magari non tolleravano queste eccessive "confidenze". Anche qui non c'è una regola, si tratta di una "finezza" militare, come il racconto "Eleganza militare" di Buzzati, che l'Esercito lo conosceva bene essendo stato ufficiale in guerra.
In zona operazioni dove si rischia la vita può essere diverso, oggi, ci sono molti fattori in gioco. I fattori sono la conoscenza che i militari hanno uno dell'altro, la disciplina del loro reparto, le usanze, l'adeguarsi o meno, il permetterlo... i fattori sono infiniti, non vi sono regole quando si sta insieme immersi nel fango fino al collo... L'autore che descrive queste situazioni deve o dovrebbe esserne a conoscenza, a seconda della profondità, diciamo così, che vuole rendere. Va bene il tu a seconda delle circostanze, ma facendo notare fra le righe che da "regolamento" non sarebbe proprio così, ma il fango rende tutti uguali...
Ma noi, gli europei intendo, non saremo mai come i Marines americani. Fra i Marines vi sono uomini di tutte le razze e diverse generazioni di immigrati che sono, per un verso o per l'altro, riconoscenti all'America e alla loro nazione si dedicano, alcuni anche pensando a cosa sarebbe stato di loro se i loro antenati, recenti o meno, non fossero emigrati in America. Pensa ai poveri italiani scappati per disperazione dall'Italia dopo l'unità e via via fino agli anni Trenta e oltre del secolo scorso. Noi europei rimasti in Europa spesso non siamo così riconoscenti verso le nostre rispettive nazioni. Spesso non abbiamo voglia di dedicarci...
In quanto al Luogotenente in effetti hai ragione, un tempo era così, ma da un ventennio circa questa è diventata una qualifica per Marescialli Maggiori Aiutanti: tre binari rossi e una stella è Luogotenente, tre binari rossi e due stelle primo Luogotenente. Sempre marescialli sono, ma con quei gradi puoi comandare una compagnia oggi. Io mi sono congedato da Luogotenente.
Poi concordo con i tuoi dubbi circa il fatto che un autore, se descrive un ambiente, specie quello militare, anche se non ha fatto il militare dovrebbe documentarsi, più che altro per spaziare meglio nei particolari.
Io talvolta, spesso anche troppo credo, scrivo di cose militari negli MI, ma mentre scrivo, pure inventando di sana pianta, ho presente tutta l'ossatura della costruzione che pure inventata poggia su basi vere e talvolta mi hanno fatto notare che queste basi si "sentono" e io sono contento...
Poi, ripeto: ci sono sempre eccezioni ai regolamenti, è previsto e in zone di guerra ai tempi odierni non è più come in trincea sull'Adamello...
Tieni presente che un bel libro di "roba" militare, "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" da cui è stato tratto un film notevole, è stato scritto da Tom Clancy che di militare e di sommergibili non sapeva nulla di nulla. Essendo già un autore affermato chiese e ottenne il permesso dal governo americano di vivere imbarcato per due anni su un sommergibile nucleare americano, molto simile a quello russo. Visse in quell'ambiente guardando e prendendo appunti. Non ebbe difficoltà o incongruenze nel rappresentare quell'ambiente claustrofobico, le varie situazioni che potevano palesarsi, l'introspezione dei vari militari che poi descrisse con ricchezza di particolari.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)