[MI 156] Nella casa stregata

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Traccia di mezzanotte
Isolati


Io: Oggi ti porto a sconfiggere l’egoismo.
Lui: L’egoismo di chi?
Io: L’egoismo dei popoli, no? Della gente. Il tuo. Il mio.
Lui: Preferirei se mi portassi a bere qualcosa. Che so. In centro. Nella città vecchia. Se non ti viene in mente nulla, ti porto io in un posto. Carino. Molto carino.
Io: Voglio sconfiggere l’egoismo delle persone. Così potrò essere solo tua e tu portai essere solo mio.
Lui: Per pranzo ho mangiato un sandwich imbottito.
Io: Ti porto nel posto più magico che conosco. Ti piacerà.
Lui: Dici che torniamo a casa per le sei? Gioca la Magica. Ecco il tipo di magia di cui ho bisogno.

L’altra: Ho conosciuto Lore a una festa di compleanno. Eravamo giovani. Aveva una cresta verde. Poi è arrivata la polizia. Non per colpa di Lore. La polizia sarebbe arriva comunque. Ma, certo, tutto quello sbraitare contro un padre fantasma, che lì non c’era, un padre che a detta di Lore era assente anche quando avrebbe dovuto essere presente, mi è sembrato un po’, come dire: inutile. Alla fine si è tagliato la cresta. Ha cominciato a lavorare in banca. Ci siamo sposati. Prima è stato tutto bello. Poi se n’è andato. Quando ha conosciuto il suo nuovo grande amore, intendo. Mesi fa. Scotta ancora? Sì.

L’altro: Non convinto di vincere cuore di bella Julia. Concorrenza sa essere spietata. Tsh Tsh. Bella Julia mi dice io voglio vedere pericolo. Voglio provare emozione unica. Io dico bella Julia senti, io voglio solo una casa con amici per fare griglia, quando non si lavora. Semplice, no? Ma bella Julia complicata, lei dice non solo importante avere amici, ma anche buoni amici. Poi si presenta quello, in mio giardino, senza dire ciao, e prende bella Julia per manica di giacca. Come se vuole che lei va e lavora in cantiere. Io do zuccata contro testa di quello e mando steso per terra.
Io: Ho provato a fermarlo, ma Igor è il doppio di me. Gli ho detto Igor sta buono. Smettila! Ma lui è partito in quarta. Ti ha tirato una testata, poverino. Lì ho capito che dovevo fare delle scelte.
Lui: Non pensiamoci più. È passato. Manca tanto?
Io: No, siamo quasi arrivati.

L’altra: Perché Lore aveva un modo tutto suo di trattare le persone. Gli piaceva agire in modo costringere le persone a essere egoiste. Delle peccatrici infallibili. Tipo quei cavalli che ci punti dieci a uno che perdono, e quelli invece vincono. E tu resti fregata. Non do grandi colpe al suo nuovo grande amore. Tipico di Lore prendersi ciò che vuole. Vediamo quanto dura.

Io: In questo posto in cui andiamo, potremo stare assieme, da soli, senza scocciature. Senza egoismi o persone che ti tirano testate.
Lui: Dobbiamo sconfiggere l’egoismo dalla faccia della terra, no? È per questo che mi stai portando… dove mi stai portando?
Io: Alla casa stregata. Dalla fattucchiera. Al vecchio luna park in cui lavoravo. La fattucchiera ci leggerà le carte e ci parlerà del nostro futuro assieme.
Lui: La fattucchiera vive nella… casa stregata? Mmm…
Io: Sì. In una stanza della casa stregata. Gli affari, al luna park, non vanno bene come un tempo. Vedrai, ti piacerà.
Lui: Desideri togliermi il malocchio?
Io: …
Lui: Non serve. Io ti amo già tantissimo.
Io: Per sempre?
Lui: Credo di.. sì?

L’altro: So che no bello, ma io seguito quella furba di bella Julia. Lei portato quello che le ha preso cuore e ci ha fatto curriandoli in luna park. In stesso dove io e bella Julia ci conosciamo. Anni fa, prima che bella Julia perde testa. Ho detto a Benni, mio amico delle giostre, taglia luce a casa stregata quando ci va dentro mia bella Julia. Così prende paura. Bella Julia sempre paura di buio. Tutto lì. Per ridere, capito?

Io: Siamo entrati nella casa stregata e ho portato mano nella mano Lorenzo fino alla stanza della fattucchiera. È diventato tutto buio! Siamo rimasti lì bloccati per qualcosa come dieci minuti. Non so cosa sia successo. So solo che a un certo punto Lorenzo è scomparso. È tornata la luce e lui non c’era più.

L’altro: Così Benni tolto luce da casa stregata. Bella Julia ha urlato, io sentivo sue urla fin da fuori casa stregata. Io e Benni ridiamo tantissimo, però poi anche piango, perché dentro casa stregata senza luce con bella Julia volevo essere io. Con bella Julia che abbraccia suo accompagnatore. Così Benni mi dà pacche sulle spalle e dice che bella Julia è solo una come le altre. Trovi di meglio, dice Benni. E poi, dice Benni, voce di tua bella Julia è proprio maschia. Sicuro che ti piace donna con voce come questa? Io guardo Benni e spiego che quello che lui dice non è proprio vero. Bella Julia sempre stata piccolo usignolo di bosco. Tsh Tsh. Dovuto trattenermi da dare testata a Benni. Ma lui mio amico. Io perdonato. Poi visto quello che portato via bella Julia scappare via gambe levate da parco. Che femminuccia.

L’altra: Lore è il tipo di persona che cambia BMW ogni due anni. Per dire. Si stufa subito. Si stufa subito.

L’altro: Poi andato via da luna park. Detto grazie a Benni, pagato piccolo extra per favore, andati a bere birra. Al bar ho visto bella Julia da sola. Tutta sola. Ho detto Benni tu aspetta qui, vado un attimo al bagno. Poi andato da bella Julia. Chiesto lei perché piangeva. Lei detto va via tu, brutto cattivo. Io avvicinato mia mano a guancia di bella Julia e pulito via lacrima. Lei smette di piangere. Dico bella Julia, se vuoi andiamo via assieme. Come vecchi tempi. Bello no? Vecchi tempi? Dico dimmi sì e porto te sulla Luna. Solo per te, tutta Luna.

Io: È così difficile far funzionare una storia, oggigiorno.

L’altro: Poi io e bella Julia usciti nella notte. Cielo pieno di stelle luccicanti. Tanto luccicanti. Benni rimasto in bar, come detto lui con miei segnali nascosti. Bella Julia dice che è solo tanto triste e stanca. Io dico bella Julia, la vita è dura, che, non so? Ma si può anche ridere, no? Ridere è bello. E quando tu, bella Julia, ridi, ancora più bella. Tutto più bello, no? E bella Julia sorride, sotto cielo stellato. Come in film. Io prova a baciare bella Julia. Lei allontana mia faccia con sua mano. Ma no schiaffo. Quasi carezza. Continua a ridere. Va bene, no bacio, ma prima o poi forse cose andranno meglio. Intanto bella Julia sorride, già qualcosa. Poi si vedrà. Poi magari lei diventa donna saggia. Io anche magari diventa uomo saggio. Smette di perdere testa. Io comincio a usa testa per pensare. Magari felici. Magari no. Intanto bella Julia sorride sotto il cielo stellato e tutto il mondo sembra meno triste. Io dico questo a bella Julia. Lei mi guarda. I suoi occhi sono come stelle nel cielo. Ma questo già detto.

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Mi accodo a Poldo e ti dico che ho letto una storia di gelosia, sicuramente, ma non ho colto come i personaggi fossero isolati, a meno che tu intendessi la breve parentesi nella casa stregata o appunto i brandelli di testo separati l'uno dall'altro. Peccato, perché scrivere nell'italiano stentato di un uomo dell'est può essere sia un ottimo esercizio di stile sia un elemento molto originale. Attendo delucidazioni per un commento più approfondito <3 

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Ciao @Poldo , ciao @Loscrittoreincolore !
Grazie per la lettura e il commento.
Allora, se non ci avete capito nulla è perché, probabilmente, non sono stato abbastanza bravo nel fare ciò che mi ero prefissato.
Ossia un racconto a più voci, a dialoghi, in cui la parte dell'isolamento viene raccontata per omissione. Nel senso: la parte in cui i due protagonisti principali (Io e Lui) vengono bloccati nella casa stregata senza luce viene solo raccontata de relato. Così come viene raccontato il blackout, causato da Igor.

Sulla storia, in soldoni: 
Julia decide di portare il suo nuovo amore, Lorenzo, nella casa stregata, per fargli fare un incantesimo dalla fattucchiera e, così, legarlo a sé per sempre. Julia agisce nella convinzione di essere nel giusto. Vuole sconfiggere l'egoismo del suo ex, Igor, il quale è solo molto geloso (Ovviamente Julia non si rende conto di essere egoista a sua volta... ). Pure Lorenzo, in realtà, è piuttosto egoista (si dovrebbe cogliere dai suoi dialoghi :( ) Una volta giunti nella casa stregata, però, Igor fa saltare la luce. Lorenzo si spaventa e scappa. Julia si ritrova quella sera in un pub. Igor la vede e va a consolarla. Alla fine Igor si rivela essere il meno egoista di tutta la vicenda.


Ad ogni modo, mi rendo conto che forse ho un po' esagerato, ma mi divertiva l'idea di provare qualcosa di nuovo (per me), sempre nello spirito di ottenere, da chi avesse letto il racconto, considerazioni circa la compiutezza (o, per ora, mancata compiutezza) del pezzo :D 

Grazie dunque per i vostri commenti <3 

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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m.q.s. ha scritto: Ciao @Poldo , ciao @Loscrittoreincolore !
Grazie per la lettura e il commento.
Allora, se non ci avete capito nulla è perché, probabilmente, non sono stato abbastanza bravo nel fare ciò che mi ero prefissato.
Ossia un racconto a più voci, a dialoghi, in cui la parte dell'isolamento viene raccontata per omissione. Nel senso: la parte in cui i due protagonisti principali (Io e Lui) vengono bloccati nella casa stregata senza luce viene solo raccontata de relato. Così come viene raccontato il blackout, causato da Igor.

Sulla storia, in soldoni: 
Julia decide di portare il suo nuovo amore, Lorenzo, nella casa stregata, per fargli fare un incantesimo dalla fattucchiera e, così, legarlo a sé per sempre. Julia agisce nella convinzione di essere nel giusto. Vuole sconfiggere l'egoismo del suo ex, Igor, il quale è solo molto geloso (Ovviamente Julia non si rende conto di essere egoista a sua volta... ). Pure Lorenzo, in realtà, è piuttosto egoista (si dovrebbe cogliere dai suoi dialoghi :( ) Una volta giunti nella casa stregata, però, Igor fa saltare la luce. Lorenzo si spaventa e scappa. Julia si ritrova quella sera in un pub. Igor la vede e va a consolarla. Alla fine Igor si rivela essere il meno egoista di tutta la vicenda.


Ad ogni modo, mi rendo conto che forse ho un po' esagerato, ma mi divertiva l'idea di provare qualcosa di nuovo (per me), sempre nello spirito di ottenere, da chi avesse letto il racconto, considerazioni circa la compiutezza (o, per ora, mancata compiutezza) del pezzo :D 

Grazie dunque per i vostri commenti <3 
Ok, magari avrei inserito una voce fuori campo che raccontasse la cosa. Apprezzo molto l'originalità della forma e credo che con una minima riscrittura dei passaggi chiave possa venire fuori un buon testo! <3

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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@m.q.s. 
Alla luce della tua spiegazione in un commento sotto il racconto la storia diventa più chiara e concordo che con l'accento dell'est per me acquista anche un certo fascino particolare. Ho vissuto quelle atmosfere tanto tempo fa e se riesci a renderle, sia nell'introspezione dei personaggi che nelle descrizioni plumbee di quei paesaggi, ne ricaveresti visioni oltremodo interessanti.
Capisco il tuo desiderio di sperimentare, sono molto favorevole alle sperimentazioni e talvolta faccio anche io dei tentativi ma a volte è meglio andare per gradi.
Sono rimasto anni senza andare oltre la lettura di poche pagine dell'Ulisse di Joyce, finché non ho letto un altro libro che spiegava come leggere l'Ulisse, mi forniva i paradigmi. Una volta capita la struttura ho letto e apprezzato l'Ulisse tutto d'un fiato. Ed è fonte di ispirazione. Anche tu dovresti fornire i paradigmi, pure sapientemente dosati e diluiti all'interno del racconto. Sono convinto che sarebbe oltremodo interessante.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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m.q.s. ha scritto: Trovi di meglio, dice Benni. E poi, dice Benni, voce di tua bella Julia è proprio maschia. Sicuro che ti piace donna con voce come questa? Io guardo Benni e spiego che quello che lui dice non è proprio vero. Bella Julia sempre stata piccolo usignolo di bosco. Tsh Tsh. Dovuto trattenermi da dare testata a Benni. Ma lui mio amico. Io perdonato. Poi visto quello che portato via bella Julia scappare via gambe levate da parco. Che femminuccia.
Divertentissimo. La figura di Igor, "l'altro", l'ho trovata stupenda. Nella modalità di esprimersi mi ha ricordato Pigmeo di Palahniuk, lo hai letto? I verbi non sono coniugati per tutto il romanzo. 
m.q.s. ha scritto: Magari felici. Magari no. Intanto bella Julia sorride sotto il cielo stellato e tutto il mondo sembra meno triste. Io dico questo a bella Julia. Lei mi guarda. I suoi occhi sono come stelle nel cielo. Ma questo già detto.
Oh, che sentimentalone questo Igor. Bello, bello. La commozione è sempre salutare.
Complimenti per la sperimentazione, @m.q.s.: cercando si trova.
Grazie!
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Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Alberto Tosciri ha scritto: @m.q.s. 
Alla luce della tua spiegazione in un commento sotto il racconto la storia diventa più chiara e concordo che con l'accento dell'est per me acquista anche un certo fascino particolare. Ho vissuto quelle atmosfere tanto tempo fa e se riesci a renderle, sia nell'introspezione dei personaggi che nelle descrizioni plumbee di quei paesaggi, ne ricaveresti visioni oltremodo interessanti.
Capisco il tuo desiderio di sperimentare, sono molto favorevole alle sperimentazioni e talvolta faccio anche io dei tentativi ma a volte è meglio andare per gradi.
Sono rimasto anni senza andare oltre la lettura di poche pagine dell'Ulisse di Joyce, finché non ho letto un altro libro che spiegava come leggere l'Ulisse, mi forniva i paradigmi. Una volta capita la struttura ho letto e apprezzato l'Ulisse tutto d'un fiato. Ed è fonte di ispirazione. Anche tu dovresti fornire i paradigmi, pure sapientemente dosati e diluiti all'interno del racconto. Sono convinto che sarebbe oltremodo interessante.
Buongiorno @Alberto Tosciri
ti ringrazio per il tuo commento approfondito. Hai ragione, è meglio andare per gradi, ma la voglia di mettersi in gioco, anche forzando un po', questa volta ha avuto la meglio.
Mi interessa molto il discorso sui paradigmi. Potresti per favore approfondire? 
P.S. Qual è il libro che ti ha aiutato a digerire meglio l'Ulisse? (se ti va di indicarmelo :) ) Grazie mille di nuovo

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Ippolita ha scritto: Divertentissimo. La figura di Igor, "l'altro", l'ho trovata stupenda. Nella modalità di esprimersi mi ha ricordato Pigmeo di Palahniuk, lo hai letto? I verbi non sono coniugati per tutto il romanzo.  Oh, che sentimentalone questo Igor. Bello, bello. La commozione è sempre salutare.
Complimenti per la sperimentazione, @m.q.s.: cercando si trova.
Grazie!
Buongiorno @Ippolita ! :)
In passato ho amato Palahniuk, specialmente alcuni suoi libri (tra tutti: Invisible Monster, Soffocare, Fight Club e anche Survivor niente male), ma Pigmeo mi manca. Ma se me lo consigli, recupererò :)  Mi piaceva soprattutto il suo stile (e la visione nichilistica del mondo (che a diciassette anni è anche normale eheh), una prosa che deve molto a quella Hempel che, come riconosce lui stesso, è una dea dello stile.
Per Igor mi sono rifatto a tanti parlati che sento nelle mie zone. Poi ho fatto un po' di ricerca su come renderli e ci ho provato :) 
Grazie mille per il tuo commento! 
a presto

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Ciao @m.q.s. 
m.q.s. ha scritto: Mi interessa molto il discorso sui paradigmi. Potresti per favore approfondire? 
P.S. Qual è il libro che ti ha aiutato a digerire meglio l'Ulisse? (se ti va di indicarmelo :) ) Grazie mille di nuovo
Non pensare che io sia un esperto di scrittura, uso metodi che per me vanno bene ma che per altri  possono risultare astrusi, per quanto alcuni siano usati in scuole di scrittura più o meno creativa poi io ci aggiungo di mio.
Per paradigma intendo i pilastri su cui poggiare il testo. Tieni presente che per un romanzo c’è un lungo lavoro ricognitivo da fare ancora prima di scriverlo, per un racconto è più facile, nel senso che ci vuole meno tempo, ma sempre una ricognizione devi fare sul terreno dove vuoi ambientare la storia.
È un’abitudine che ho preso nell’Esercito. Se vuoi andare in un posto a compiere una missione, prima devi conoscere a menadito quel posto, pure se non ci sei mai stato. Una volta arrivato saprai bene cosa fare, come muoverti e in caso di imprevisti attuare piani alternativi.
In soldoni, se ad esempio vuoi descrivere una strada, devi figurartela, “vederla”, magari associandola a una che conosci davvero. Com’è quella strada di giorno? Di notte? Con la pioggia, che odore ha con la pioggia? Con il sole? Con la nebbia, con la gente, quando è deserta eccetera? Vedila in tutte le accezioni possibili, direi quasi fino alla nausea. Camminaci sopra scalzo e con le scarpe. Hai presente Karate Kid: metti la cera, leva la cera… viene da vomitare ma quando devi descrivere la strada conosci ogni sasso. 
È una strada “vissuta” e ci cammini d’incanto. La descrivi come un quadro o una foto, viva, reale.
Stesso lavoro, accurato, per i personaggi. Questi li devi conoscere, parlare con loro, scrivere dei dialoghi con loro che parlano con te e con loro che parlano con gli altri personaggi, che ti raccontano la  loro vita, i loro sogni, i loro desideri. Devi conoscerli fisicamente, come vestono, cosa mangiano… non serve a niente, magari  nemmeno le metti queste cose nel racconto ma penso che ti troveresti meglio a descrivere come cammina, come parla, come reagisce una persona di tua conoscenza, un caro amico ad esempio, piuttosto che inventare un carattere, un atteggiamento sconosciuto da un momento all’altro.
Ci sono dei perfezionisti della scrittura che all’epoca di internet creano le fisionomie dei loro personaggi, può essere utile, talvolta l’ho fatto anche io, andando in quei siti divertenti dove puoi scaricare volti umani reali di tutte le età e sessi, volti che non esistono, creati da algoritmi. Naturalmente se ti servono effettivamente, se devi avere moltitudini di visi da associare a un carattere.
Naturalmente ci sarebbe da dire moltissimo di più, ma già da queste basi, che ritengo un materiale un po’ discreto, si può iniziare un lavoro, che poi uno perfeziona secondo i suoi gusti e le sue esigenze.
Tieni presente che il lavoro certosino si fa per personaggi basilari, centrali, per quelli secondari si può andare più per le spicce.
 
Il libro, una ristampa del 1989 che acquistai tanto tempo fa, (nel 1993) che spiegava di Ulisse era un Oscar Mondadori e si intitolava “James Joyce – Ulisse – Guida alla lettura".

Un altro libro che può essere utile, del grande Ray Bradbury, il genio che descrisse la distopia di Fahrenheit 451 che mi permetto di consigliarti è "Lo zen nell'arte della scrittura". Mi ha aiutato moltissimo. Ma ce ne sono molti altri, come pure incidono infinite varianti diverse per ognuno di noi. Siamo pezzi unici, anche se fatti a immagine di... e mi fermo per non farmi dare del reazionario e quant'altro di bello abbiamo in questo bellissimo mondo di oggi fatto a immagine di uno schermo.
Ciao
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Ciao  @m.q.s. l'ho letto almeno due volte, (oggi sono sicuro di una, ieri sera tardi potrebbero essere più di una). A mente più fresca ho meglio compreso e ho molto apprezzato il tuo intento. Interessanti le riprese di più dialoghi tra diversi spazi temporali. Se invece l'egoismo associato ai sentimenti potrebbe essere scontato, tu lo hai reso in modo sarcastico e particolare. Una lettura non immediata, (e potrebbe essere un pregio) che comunque ti lascia quasi sospeso nel finale, come se dovessi aspettarti qualcos'altro. Piaciuto.

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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m.q.s. ha scritto: Io: Voglio sconfiggere l’egoismo delle persone. Così potrò essere solo tua e tu portai essere solo mio.
Alla faccia dell'egoismo. Ho trovato il tuo racconto strano e bello, ho visto una coppia dove lei cerca di trascinare lui in un posto carino (non sapevo ancora si trattasse di bella Giulia e Lorenzo), suppongo per donarsi e far fuori l'egoismo :D. Poi ascolto un uomo (non so ancora che è Igor) che racconta del suo innamoramento per bella Giulia (ovvero quella che voleva sconfiggere l'egoismo), in ultimo ascolto Igor raccontare di un amico che lavora al Lunapark per architettare uno scherzo alla coppia bella Giulia-Lorenzo. Lo scherzo riesce perchè bella Giulia piange e Igor può consolarla sotto un cielo stellato. Mi ha spiazzato Lore, che per un po' ho creduto un altro personaggio ancora, invece dovrebbe essere Lorenzo, giusto? Quindi, ammettiamolo, un po' di rompicapo...
Ho dovuto leggere lentamente perchè già alle prime battute Io: Lui: ho capito che non si trattava di un dialogo come gli altri, doveva esserci del difficile sotto, e così è stato. Esito comunque intrigante.

a me è piaciuto

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Joyopi ha scritto: Come stile ottimo, mi sta molto simpatico Igor onestamente e la scrittura in stile sceneggiatura l'ho apprezzata. :)
Però @m.q.s. mi dispiace ma faccio fatica a ritrovare la mia traccia in questo racconto.
Ciao @Joyopi !
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato lo stile! Però mi rendo conto che con la traccia siamo un po' al limite. L'ho detto, ho cercato di presentarla per omissione. Ossia senza narrare direttamente il momento in cui Io e Lui sono rimasti effettivamente isolati dal mondo, raccontandone solo gli effetti e il "background". Borderline, e forse non riuscito a pieno!
Grazie per la lettura e il commento :)

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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M.T. ha scritto: arrivata

Una storia di egoismi, vista da tre punti di vista. Racconto non immediato, dove ognuno è un'isola che pensa solo a sè.
Ciao @M.T. , grazie per la segnalazione del refuso! Mi era sfuggito
Quanto agli egoismi, sì, be', direi che può anche essere vista così!
Grazie per la lettura e il commento! alla prossima :)

@Alberto Tosciri , grazie molto per l'approfondimento! Ho capito cosa intendi e sono d'accordo. Dietro ogni testo c'è sempre della ricerca, una prima fase di scrittura abbozzata (anche mentale. Non so, a me ultimamente capita di faticare a prendere sonno, quando sono dietro a una storia, perché, come chiuso gli occhi, inizio a "scrivere", immaginare, ecc. Che abbia bisogno di una vacanza al caldo? Molto probabile :) ), una riscrittura. E via dicendo. Credo però anche che dipenda molto dal genere di storia che uno voglia raccontare (e anche da cosa uno sia in grado di raccontare eh! Ognuno ha i suoi limiti). 
Grazie per il confronto! Alla prossima :) 

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Kasimiro ha scritto: Ciao  @m.q.s. l'ho letto almeno due volte, (oggi sono sicuro di una, ieri sera tardi potrebbero essere più di una). A mente più fresca ho meglio compreso e ho molto apprezzato il tuo intento. Interessanti le riprese di più dialoghi tra diversi spazi temporali. Se invece l'egoismo associato ai sentimenti potrebbe essere scontato, tu lo hai reso in modo sarcastico e particolare. Una lettura non immediata, (e potrebbe essere un pregio) che comunque ti lascia quasi sospeso nel finale, come se dovessi aspettarti qualcos'altro. Piaciuto.
Ciao @Kasimiro , sono molto contento che tu abbia apprezzato l'intento. Il testo, come dicevo, è un esperimento, e non ero molto certo della riuscita. Se a qualcuno è arrivato, però, sono già soddisfatto. Grazie mille per il tuo commento, alla prossima :)

Quanto tempo @Adel J. Pellitteri :) grazie per il tuo passaggio da queste parti! Direi che hai colto tutto quello che c'era da cogliere :) Contento che il racconto, seppur intricato e, forse, un po' incompleto, sia stato comunque di tuo gradimento.
Grazie per la lettura
alla prossima :) 

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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@m.q.s.   :)

Ti dico per prima cosa che sono molto lieta che tu sia riuscito a partecipare! E spero che, rotto il ghiaccio  col MI del CdM, tornerai ai prossimi.  :sss:

Una prova sperimentale, che meno male hai poi spiegato, perché anch'io ho avuto difficoltà a leggere.
Ora che ci sono tornata sopra, ho capito l'intrico e mi complimento per l'intrigante esperimento. 

È un racconto in forma di dialoghi che darebbe il migliore esito in versione teatrale. Voci in campo - voci fuori campo. Cambi di scena.
Resta il finale da rivedere. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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m.q.s. ha scritto: Ciao @Joyopi !
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato lo stile! Però mi rendo conto che con la traccia siamo un po' al limite. L'ho detto, ho cercato di presentarla per omissione. Ossia senza narrare direttamente il momento in cui Io e Lui sono rimasti effettivamente isolati dal mondo, raccontandone solo gli effetti e il "background". Borderline, e forse non riuscito a pieno!
Grazie per la lettura e il commento :)
Okay, un po'più chiaro adesso.  :D Vabbè dai, un po' al limite ma ci può stare. Però in sincerità ti anticipo che per questo potresti beccarti una minima penalità, anche se è chiarissima la buona fede. Purtroppo è nello spirito del gioco. Spero non ti dispiaccia troppo, ciò nulla toglie alla bontà del tuo racconto. A rileggerti presto!

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Joyopi ha scritto: Okay, un po'più chiaro adesso.  :D Vabbè dai, un po' al limite ma ci può stare. Però in sincerità ti anticipo che per questo potresti beccarti una minima penalità, anche se è chiarissima la buona fede. Purtroppo è nello spirito del gioco. Spero non ti dispiaccia troppo, ciò nulla toglie alla bontà del tuo racconto. A rileggerti presto!
Ma sì, certo, fai quello che devi fare, senza problemi, è un gioco :) se non hai rilevato l'aderenza alla tua traccia, giusto farlo notare! Nema problema ;)

Re: [MI 156] Nella casa stregata

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Poeta Zaza ha scritto: @m.q.s.   :)

Ti dico per prima cosa che sono molto lieta che tu sia riuscito a partecipare! E spero che, rotto il ghiaccio  col MI del CdM, tornerai ai prossimi.  :sss:

Una prova sperimentale, che meno male hai poi spiegato, perché anch'io ho avuto difficoltà a leggere.
Ora che ci sono tornata sopra, ho capito l'intrico e mi complimento per l'intrigante esperimento. 

È un racconto in forma di dialoghi che darebbe il migliore esito in versione teatrale. Voci in campo - voci fuori campo. Cambi di scena.
Resta il finale da rivedere. 
Buongiorno,
Ma certo, compatibilmente a impegni e ispirazione, è sempre bello partecipare al MI :D

Grazie per i tuoi spunti!
Alla prossima :)
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