@Poeta Zaza
Mi sto trovando male con l'editor dato lo schema con cui hai postato la tua poesia. Provo con il copia incolla dei versi... scusami
Partiamo dall'incipit: I neomorti. Molto curioso come titolo, specialmente in questo " neo" a cui hai unito la parola "morti". Mi domando il perché e comunque tento una spiegazione

I neomorti sarebbero quelli che morirebbero nella carne ma non nello spirito? Sarebbe un chiaro principio cristiano a cui ti rifai? Nel racconto Pirandelliano non si coglie questa idea di morte supportata da tali riferimenti. Semmai trovo quella idea di morte e rinascita nello spirito naturalistico di altri concetti religiosi. Però credo che non basta: perché sarebbero " neo morti"? perché a differenza dei " già morti" rivestirebbero questa veste quasi di " privilegio" come i 144.000 eletti prescelti? Forse mi sto allargando troppo, ma questo momento in cui tu affermi che tali " neomorti" appaiono in questo scenario terrestre o ultraterrestre, dovrei avere un punto di riferimento temporale, o qualche informazione in più, per accedere alla più ampia comprensione.
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hanno spazi inversi
e meno corpo
- ma fan rifulgere -
dal loro fluido in fuga,
negli umori terrestri,
- un fiore. -
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Perfetta rappresentazione. Io direi che hai fatto una bella spremuta e l'hai posta nel bicchiere per bene.. Questa è la prova in cui ci cimentiamo. Noto che sei in perfetta simbiosi con lo stesso criterio Pirandelliano.
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hanno tutta una vita
in simbiosi
- nel momento che brilla -
in natura,
compiuta,
- alla fine. -
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Qui vi è tutto il ciclo della vita: il momento che brilla e la fine. Hai messo una certa organizzazione delle parole, usando delle virgole che mettono in risalto "natura" "compiuta". Obblighi il lettore a fermarsi su ogni singola parola che ha un significato importante e vasto.
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hanno sì i loro spazi
- per un vapore fragrante -
improvviso
- a colori fiammanti -
mai visti “dopo”
nei cieli persi.
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Questa parte mi pare un po ripetitiva perché ritorni sulla metamorfosi dell'uomo a cui tanto teneva Pirandello e che tanto hai sopra esposto.
L'uomo come un fiore o una fiammata nei cieli persi pare è un altro accostamento, certo ottimo, ma che secondo me, non chiude bene.
Certo nel racconto non si va altrove alla metamorfosi dopo la morte, e in definitiva, trovare una chiusa idonea bisognava inventarsi qualcosa che esulava dal discorso. Mi azzardo a dire che magari una punta di esoterismo la potevi usare per concludere...
La mia è una provocazione, sia inteso. Comunque ho trovato una poesia ingegnosa e costruita bene ma con il difetto di un titolo che ti fa uscire dal filo logico, ti costringe alla deriva, che potrebbe però, portarti in paradiso...

ciao e spero di essere stato chiaro e di aiuto..
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